Parità anche nella prosecuzione del rapporto di lavoro

Importante sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito l’incostituzionalità dell’articolo 30 della decreto 198/2006 nella parte dove si evidenzia un differente trattamento tra i due sessi.

In particolare, la legge prevede che le lavoratrici, anche se in possesso dei requisiti per aver diritto alla pensione di vecchiaia, possono optare di continuare a prestare la loro opera fino agli stessi limiti di età previsti per gli uomini da disposizioni legislative, regolamentari e contrattuali, previa comunicazione al datore di lavoro da effettuarsi almeno tre mesi prima della data di perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia.

La nuova età pensionabile

Il nuovo sistema pensionistico che ha pensato il nostro Legislatore è diventato, certamente, un sistema da prendere come riferimento per gli altri Paesi europei.

Ora, finalmente, un Paese europeo può copiare da noi, e non viceversa.

Il decreto 78/2010, convertito nella legge 122/2010, ha confermato che l’età pensionabile è una variabile che dovrà crescere sempre più in alto.

L’articolo 22 della legge n. 102/2009 ha introdotto l’adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione agli incrementi della speranza di vita.

La nuova contrattazione, la scommessa della Cisl

La Cisl nel suo ultimo Consiglio Generale riunito a Roma il 16 luglio 2010 avente come tema la concertazione territoriale e la contrattazione decentrata ha posto in evidenza un nuovo modello contrattuale.

Di sicuro, le recenti novità in Fiat hanno aperto, nel mondo sindacale, ampie discussioni.

Uno degli aspetti più interessanti messi in evidenza è il nuovo ruolo del salario e la partecipazione economica ai risultati dell’azienda.

Per il secondo sindacato italiano, la partecipazione agli utili e ai  risultati dell’impresa è anche  un modo per valorizzare e promuovere il lavoratore nell’azienda.

La nuova pensione di vecchiaia

Il decreto n. 78/2010 introduce la cosiddetta finestra mobile a scorrimento.

In sostanza, a partire dal primo gennaio del 2011 è introdotta un’unica finestra mobile che sostituisce le attuali quattro previste per la pensione di vecchiaia (1° gennaio, 1° aprile, 1° luglio e 1° ottobre).

In questo modo, una volta maturato il requisito dell’età anagrafica e dei contributi si deve aggiungere il periodo fissato dalla finestra mobile:  non più scaglionamento, ma uscita personalizzata.

Pensione, traguardo raggiungibile (?)

La pensione diventa un traguardo mobile.

Nel senso che, per gli effetti della recente manovra finanziaria prevista dal decreto n. 78/2010 convertito nella legge 122/2010, il Legislatore ha introdotto tre nuovi meccanismi mobili che fanno slittare il termine della propria attività lavorativa: la finestra a scorrimento, l’innalzamento dell’età pensionabile e la parità tra uomini e donne nell’Amministrazione Pubblica.

Inps, la nuova invalidità civile

Il correttivo alla manovra finanziaria, decreto legge n. 78 del 31 maggio, ha deciso che l’assegno mensile di assistenza deve essere riconosciuto agli invalidi civili parziali, grado di invalidità dal 74 al 99 per cento, con età compresa tra i 18 e i 65 anni.

Per usufruire dell’assegno occorre essere non occupati e non superare il limite reddituale, fissato per il 2010 a 4.408,95 euro.

Con un grado di invalidità riconosciuto al 100 per cento in luogo dell’assegno è corrisposta la pensione di inabilità.

Statali, dal 2012 “vera” parità

Il recente correttivo alla manovra finanziaria, decreto 78/2010 convertito in legge 122/2010, ha introdotto per la pensione di vecchiaia la totale equiparazione dell’età delle dipendenti pubbliche a quelle degli uomini: i due sessi potranno usufruire la pensione di vecchiaia al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

In sostanza, il decreto recepisce le indicazioni della comunità europea riscrivendo l’articolo 22 della legge 102/2009 che era stato introdotto ottemperanza ad una sentenza della Corte di giustizia della Comunità Europea che aveva scaglionato l’aumento dell’età pensionabile prevedendo solo dal 2018 la totale equiparazione.

Le nuove regole per la totalizzazione

Il decreto legge 78/2010 convertito in legge 122/2010 ha riscritto anche le norme relative alla totalizzazione.

Ricordiamo che la totalizzazione consente ai lavoratori che dispongono di contributi versati in differenti gestioni previdenziali, ma che non hanno maturato il diritto alla pensione in nessuna di gestione possono, comunque cumulare i periodi assocurativi.

Due sono in linea di massima le osservazioni: la totalizzazione, anche per i lavoratori dipendenti, adotta le stesse regole in vigore per gli autonomi e chi utilizza, anche periodi minimi e non significativi, periodi di totalizzazione dovrà attendere 18 mesi per usufruire della pensione dopo aver maturati i necessari requisiti.

In arrivo le nuove rendite Inail

L’Inail ha deciso di aggiornare le rendite con decorrenza dal primo luglio 2010. In effetti, l’Istituto con delibera n. 69 del 16 aprile 2010, ha provveduto alla rivalutazione delle prestazioni economiche per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali con decorrenza 1° luglio 2010 per i settori industria, agricoltura, medici radiologi e tecnici sanitari di radiologia autonomi.

L’Istituto pertanto provvederà alla rivalutazione nella percentuale dello 0,75% precisando che non si è verificata la variazione retributiva minima non inferiore al 10% di cui all’articolo 11, primo comma, del decreto legislativo 38/2000.

Per trasferire i contributi ora si paga

Il maxi-emendamento presentato dal Governo ed approvato con il voto di fiducia dalle Camere lo scorso mese di luglio prevede in materia di costituzione della posizione assicurativa all’INPS e di ricongiunzione l’abrogazione di fatto della legge n. 322/1958 e rende oneroso il trasferimento dei contributi dall’INPDAP all’INPS ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 29/1979.

La recente manovra economica ha voluto dare un taglio deciso e netto ai trasferimenti dei contributi dei pubblici dipendenti verso l’Inps.

Inps, le nuove disposizioni in materia di crediti

Il maggiore istituto di previdenza per i lavoratori privati ha voluto riassumere le disposizioni in materia di crediti previdenziali di competenza dell’Istituto e dettare le prime istruzioni applicative relative alle disposizioni, alcune delle quali applicabili a decorrere dal 31 maggio 2010.

Infatti, a decorrere dal 31 maggio 2010 è entrato in vigore il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, recante Misure  urgenti  in  materia  di  stabilizzazione finanziaria  e  di competitività economica convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

L’Inps con la circolare n. 108 del 9 agosto 2010 ha voluto dettare norme precise di riferimento.

In arrivo il fondo per la previdenza integrativa

Il governo ha deciso di attribuire circa 300 milioni di euro per la previdenza complementare.

Ecco quanto prevede il recente correttivo alla manovra economica approvata a fine luglio: mentre non si trovano fondi per stipendi e prorogato il blocco delle assunzioni degli statali, il governo ha deciso di assegnare un contributo di 300 milioni di euro per finanziare le spese di avvio e adesione collettiva dei fondi integrativi.

Il provvedimento è stato necessario per tentare di sollevare la previdenza complementare pubblica.

“Nonno House”, parte l’iniziativa INPDAP

Probabilmente l’Inpdap lo sa ma non può dire nulla: le pensioni sono veramente troppo basse per consentire una vita dignitosa ad un ex lavoratore tanto da sentire l’esigenza di approntare alcune iniziative significative.

Non parliamo di voucher e nemmeno di sovvenzioni particolari quali possibili integrazioni al minimo.

In realtà, c’è ben altro tanto che il sole24ore ha dedicato all’iniziativa la prima pagina di sabato 7 agosto 2010.

L’Inpdap è intenzionata ad offrire un contributo mensile di 300 euro se un pensionato, titolare di pensione Inpdap, accetterà di ospitare uno studente universitario.

Stabilito il rinvio della valutazione del rischio da stress-correlato

Per effetto della conversione del decreto legge del 31 maggio 2010 n. 78, meglio conosciuto come correttivo alla manovra finanziaria, è stato prorogato la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato al 31 dicembre 2010 anche per le aziende private.

Infatti, per effetto dell’articolo 8 del decreto legge 78/2010, convertito in legge n. 122/2010, e al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dei datori di lavoro del settore privato il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010 e quello di cui all’articolo 3, comma 2, primo periodo, del medesimo decreto legislativo è differito di dodici mesi.