Manovra finanziaria, le deroghe alla nuova riforma sulle pensioni

 La recente manovra finanziaria, decreto n.78 del 31 maggio 2010, prevede in maniera esplicita diverse deroghe rispetto all’applicazione delle nuove finestre di uscita.

Per il comparto scuola e università si continuerà a ritenere valido il contenuto dell’articolo 59 delle legge 449/1997. Ciò vuol dire che in caso di maturazione dei requisiti alla pensione entro il 31 dicembre dell’anno il trattamento previdenziale decorrerà dalla data di inizio dello stesso anno scolastico o accademico, ad esempio il 1 settembre.

part-time verticale e trattamento pensionistico

Chiarimenti da parte della Corte Europea di Giustizia sul part-time verticale e sul relativo trattamento pensionistico.

Un’altra stoccata al sistema Italia; infatti, la Corte Europea di Giustizia, con sentenza C-395/08 e C-396/08, ha affermato che la disciplina italiana sul trattamento pensionistico prevista per i lavoratori a tempo parziale di tipo verticale ciclico è sfavorita rispetto a quelle concernenti gli altri lavoratori.

La decisione della Corte Europea di Giustizia è il risultato di una causa promossa dal personale di volo di cabina della compagnia aerea Alitalia che lavorano a tempo parziale, secondo la formula denominata tempo parziale di tipo verticale ciclico. Si tratta di una modalità organizzativa in base alla quale il dipendente lavora solamente per alcune settimane o per alcuni mesi all’anno, con orario pieno o ridotto.

Aggiornate le retribuzioni dei cantanti e orchestrali in sala di incisione

Il ministero del lavoro ha aggiornato, con decreto ministeriale 29 aprile 2010 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 133 del 10 giugno 2010, le retribuzioni convenzionali dei cantanti e degli orchestrali che svolgono attività di interprete principale in sala di incisione, da prendere a base per il calcolo dei contributi dovuti all’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS).

Con decorrenza 1° gennaio 2010 le retribuzioni convenzionali da prendere come riferimento per il calcolo dei contributi di previdenza obbligatoria dovuti all’ENPALS sono stabilite, in  relazione al numero dei supporti fonografici venduti, nella misura risultante dall’unita tabella al decreto.

Pensioni più lontane con la manovra correttiva

La recente manovra correttiva sui conti pubblici ha definito una nuova stretta pensionistica che allontana la possibilità di collocarsi a riposo.

È opportuno chiarire che saranno direttamente colpiti i lavoratori che matureranno i requisiti pensionistici di anzianità e vecchiaia a partire dal mese di gennaio 2011.

In questo modo si rendono sono ancora le finestre del 1° luglio, del 1° ottobre e quella successiva di gennaio 2011 a patto che i requisiti siano soddisfatti entro il 2010.

Vogliamo mettere in evidenza le tre finestre ancora utilizzabili secondo il vecchio sistema.

La finestra di luglio potrà essere utilizzata da coloro, lavoratori dipendenti, che hanno raggiunto quota 95 (ossia età minima 59 anni) entro il 30 dicembre 2009 o, in alternativa, che possono vantare 40 anni di contributi al 30 marzo 2010 a condizione che, entro il 30 giugno 2010, hanno raggiunto i 57 anni.

Pensioni e impiego statale, la solita manovra

Invece di puntare su una politica in grado di contrastare l’evasione fiscale, il governo sta definendo una nuova manovra che penalizza, al solito, pensioni e stipendi a reddito fisso: è questo il convincimento del sindacato.

Secondo diversi commentatori la manovra che Tremonti intenderebbe adottare riguarderebbe, oltre ad una stretta sulle pensioni di invalidità, una riduzione delle finestre di uscita per le pensioni di anzianità.

La legge attualmente prevede due finestre di uscita per quanti hanno maturato meno di 40 anni di contributi o, in alternativa, quattro per chi supera tale limite.

Mi sposo? Allora mi prendo la liquidazione con la reversibilità

L’Inps e l’Inpdap sono i due maggiori istituti previdenziali italiani che si occupano di tutelare il futuro dei lavoratori privati e pubblici.

L’Inps ha il mandato di curare i rapporti previdenziali e assistenziali, nella maggior parte dei casi, dei lavoratori del settore privato. Al contrario, le pensioni e le prestazioni del settore pubblico sono gestite ed erogate dall’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica).

Il trattamento delle pensioni di reversibilità riguardava, in passato, solo gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria gestita dall’Inps: così prevedevano le disposizioni contenute nel decreto legge 39 del 1945.

Buoni lavoro: forti richieste in Veneto ed Emilia Romagna

 In base ai dati aggiornati allo scorso mese di febbraio, è il Veneto la Regione italiana dove c’è stato l’utilizzo più massiccio dei buoni lavoro, detti anche voucher. A darne notizia è l’Inps nel precisare che il Veneto svetta con quasi 800 mila buoni lavoro venduti, mentre al secondo posto c’è l’Emilia-Romagna con 490 mila, e poi la Lombardia ed il Piemonte con 400 mila ciascuno. A partire dall’agosto del 2008, su tutto il territorio italiano sono stati venduti ben 4,1 milioni di buoni lavoro equivalenti al taglio minimo, ovverosia quelli da 10 euro; la vendita è avvenuta e sarà tale anche in futuro attraverso due canali: i datori di lavoro, infatti, possono acquistare i buoni lavoro in forma telematica attraverso il sito Internet dell’Inps, oppure possono ritirare presso gli uffici fisici dell’Istituto i buoni lavoro in forma cartacea dopo aver però saldato il corrispettivo a mezzo bollettino presso gli uffici di Poste Italiane.

Giornalisti: esenzione per i redditi fino a 3000 euro

Il comitato amministratore dell’Inpgi ha approvato due interessanti proposte che saranno sottoposte ai Ministero vigilanti del Lavoro e dell’Economia per la loro definitiva approvazione. La prima mira ad esentare dal versamento dei contributi per tutti colori che non superano i 3000 euro di compensi, mentre la seconda prevede la restituzione dei contributi a 65 anni.

L’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani dispone di una sezione separata denominata Inpgi2. Il sistema previdenziale italiano si regge su un quadro pluralistico in grado di tutelare diverse categorie di lavoratori richiamandosi alle varie leggi in materia. L’Inpgi gestisce unitariamente, in regime sostitutivo e con regolamentazione autonoma, tutte le forme assicurative obbligatorie di previdenza ed assistenza a favore dei giornalisti professionisti.

Lavoro e sussidio di disoccupazione: il reimpiego non è difficile

 Nel nostro Paese, nonostante gli allarmi e le preoccupazioni, il tasso di rioccupazione dei lavoratori è più alto di quanto il comune dire e sentire possa farci pensare. Al riguardo, infatti, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) ha condotto uno studio su coloro che percepiscono il sussidio di disoccupazione; ebbene, nel 2009 il 55% di questi ha di nuovo trovato un’occupazione con contratto di lavoro dipendente dopo averlo perso. Inoltre, in accordo con le dichiarazioni rilasciate da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps, la percentuale sopra citata aumenta al 57% se si sottrae la percentuale di lavoratori che hanno perso il posto e che hanno trovato rioccupazione attraverso l’apertura di una partita Iva mettendosi quindi in proprio.

Inps, anticipare la pensione si può

Per il maggiore ente previdenziale italiano l’anticipo è consentito ma solo a determinate condizioni.

Secondo quanto stabilisce la legge 243/04 in via sperimentale, dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2015, le lavoratrici, in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e di una età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome, possono conseguire il diritto all’accesso al trattamento pensionistico di anzianità a patto che optino per una liquidazione del trattamento medesimo secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo 30 aprile 1997 n. 180.

Tale opzione consente alle lavoratrici, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, di ottenere la pensione di anzianità con un’età anagrafica inferiore rispetto a quella prevista dalla tabella A allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243, come sostituite dalle tabelle A e B della legge 24 dicembre 2007, n. 247.

Lavoro Friuli Venezia Giulia: incentivi per giovani e over 45

 Nel Friuli Venezia Giulia c’è stato un forte aumento nelle ultime settimane per quel che riguarda la cassa integrazione straordinaria; in base ai dati forniti da Alessia Rosolen, assessore al Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia, si è passati dal milione di ore di cassa integrazione guadagni straordinaria dello scorso mese di dicembre a 1,5 milioni di ore autorizzate nello scorso mese di febbraio. Di conseguenza, l’assessore ha fatto presente come al riguardo saranno messe a punto delle contromisure al fine di tutelare, in primis, sia i giovani, sia gli over 45; in particolare, sarà impressa a tutela dell’occupazione sia una ulteriore accelerazione per quel che riguarda gli accordi nazionali per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, sia la messa a punto di incentivi anche a favore di quelle imprese che assumono i lavoratori con un contratto a tempo determinato.

Donne e maternità: Openjob lancia il progetto Open Life

 Si chiama “Open Life“, ed è un progetto lanciato da Openjob S.p.A., Agenzia per il Lavoro che punta a dare sostegno e fornire facilitazioni a quelle imprese che hanno dipendenti che temporaneamente devono congedarsi dal proprio posto di lavoro, ad esempio, per la maternità. L’iniziativa, denominata anche “Mamma Serena”, punta a concedere alle imprese, con dipendenti temporaneamente assenti dal posto di lavoro, due possibili soluzioni: Openjob può fornire all’impresa la possibilità di sostituire il lavoratore con un altro, con contratto di somministrazione, senza l’applicazione di alcun margine di guadagno per l’Agenzia per il Lavoro che, quindi, erogherà il servizio al puro costo. Oppure, se l’azienda vuole autonomamente assumere un nuovo dipendente, allo stesso modo Openjob S.p.A. offrirà a costo zero il proprio servizio di selezione e di ricerca del personale.

Chiarimenti Inps per il riscatto dei lavori socialmente utili

L’INPS, con la circolare n. 33 del 5 marzo 2010, intende fornire chiarimenti in materia di riscatto dei periodi di occupazione in lavori socialmente utili ai fini del diritto alla pensione.

I periodi di impiego nelle attività di lavori socialmente utili, per i quali viene erogato il relativo assegno fino al 31 luglio 1995, sono riconosciuti figurativamente utili ai fini del conseguimento del diritto alla pensione e ai fini della determinazione della misura della pensione stessa.

Questo stabilisce l’art.1, comma 9, del decreto legge 1 ottobre 1996, n. 510 convertito con modificazioni in legge 28 novembre 1996, n. 608 e dell’art. 7, comma 9, della legge 23 luglio 1991, n. 223.

Buoni lavoro: i limiti economici da rispettare

 Il sistema dei buoni lavoro, detti anche voucher, è disciplinato da una normativa che impone dei limiti economici sia per chi presta la collaborazione, sia per il committente che con questo sistema può far leva su manodopera e su prestazioni lavorative di tipo occasionale, ad esempio, nelle fasi in cui l’impresa nel corso dei mesi ha un maggior bisogno di personale. Pur tuttavia, il lavoratore, così come impone la Legge, può prestare per un singolo committente prestazioni di lavoro di natura occasionale ed accessoria per compensi netti che, nell’anno solare, non possono superare i 5.000 euro netti. Questo significa che il lavoratore occasionale non può ricevere nei dodici mesi dell’anno dal singolo committente un compenso lordo che supera i 6.660 euro. In accordo con quanto spiega l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, di recente possono prestare lavoro di tipo occasionale ed accessorio anche quei lavoratori che si trovano in mobilità, cassa integrazione, o che percepiscono l’assegno di disoccupazione ordinaria o l’assegno speciale per la disoccupazione in edilizia.