Ricerca lavoro: i neolaureati sognano le FS

 Trovare lavoro, stabile, ovverosia con contratto di lavoro a tempo indeterminato, magari in una grande azienda in modo da sistemarsi per tutta la vita. E’ questo l’obiettivo, in Italia, di milioni di giovani con un grado di istruzione medio/alto, spesso laureati. In accordo con quanto emerge dal “Best Employer of Choice 2010“, al primo posto tra i datori di lavoro più ambiti c’è il colosso del cane a sei zampe, ovverosia Eni; al terzo posto c’è un altro colosso energetico, l’Enel, così come nella top ten ci sono anche le FS. A metterlo in risalto è proprio il Gruppo Ferrovie dello Stato nel far presente come la Società del trasporto ferroviario nel “Best Employer of Choice 2010” si posizioni all’ottavo posto tra i datori di lavoro più ambiti da parte dei neolaureati. Secondo le FS non trattasi di una posizione di classifica sorprendente visto che è il frutto della forte innovazione cui le Ferrovie dello Stato sono andate incontro in questi ultimi anni.

Occupazione rinnovabili: protesta dei lavoratori a Terni

 La scelta dell’attuale Governo in carica di rivedere il sistema delle incentivazioni per la produzione di energia, da parte degli impianti alimentati con le rinnovabili, rischia di mettere in difficoltà le imprese della filiera con ricadute occupazionali negative. Le scelte del Governo, infatti, secondo le Associazioni di settore, ma anche secondo i Sindacati, rischiano di far entrare in crisi un comparto che, invece, negli ultimi anni ha creato occupazione e sviluppo anche quando la crisi finanziaria ed economica era pesante. E così nel nostro Paese, in un’area chiave come quella di Terni, nella giornata di martedì prossimo, 26 aprile 2011, i lavoratori si riuniranno per un sit-in di protesta davanti alla prefettura. A darne notizia è la Cgil nel precisare come la protesta sia stata organizzata dalle segreterie territoriali di Uilcem Uil, Flaei Cisl e Filctem Cgil.

Lavoro immigrati: le Regioni italiane con le maggiori opportunità

 Dopo il crollo dell’economia italiana nel 2009, ed il timido rimbalzo del prodotto interno lordo nazionale nel 2010, le attese e le speranze per l’anno corrente sono quelle che la ripresa economica tricolore si rafforzi. In base a queste attese, di riflesso, dovrebbero aumentare le opportunità di lavoro e di occupazione, anche per i cittadini stranieri. Ebbene, al riguardo la Camera di Commercio di Monza e Brianza stima che quest’anno, in presenza di un rafforzamento della ripresa economica, ci saranno all’incirca 7.000 posti di lavoro in più come stagionali. Ma per i cittadini immigrati non tutte le Regioni del nostro Paese sono “buone” per trovare lavoro; al riguardo, infatti, la Camera di Commercio di Monza e Brianza ha rilevato come per le richieste di lavoro immigrato stagionale Regioni come la Puglia, il Piemonte, ma anche la Campania e la Liguria, siano già in esubero, mentre più possibilità di assunzione si possono avere in Regioni come la Lombardia ed il Lazio.

Lavoro giovani: l’apprendistato visto dalle imprese

 L’apprendistato professionalizzante in Italia può rappresentare un importante trampolino di lancio per i giovani che, in particolare, possono iniziare ad entrare nel mondo del lavoro e ad acquisire competenze presso l’azienda dove l’apprendistato stesso viene svolto. Ma nel complesso, proprio per l’impresa, l’apprendistato rappresenta in tutto e per tutto un’opportunità, oppure ci sono delle complicazioni? Ebbene, in accordo con un’indagine che è stata realizzata da OD&M Consulting e da Gi Group Academy, in base ad un campione di cento aziende della Lombardia, dall’apprendistato professionalizzante emergono luci ed ombre. Il dato positivo scaturisce dal fatto che negli ultimi tre anni oltre la metà dei giovani apprendisti è riuscita poi a firmare un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma nello stesso tempo le imprese hanno rilevato complicanze per quel che riguarda sia la consulenza amministrativa, sia la gestione della attività formative, con la conseguenza che spesso, al fine di gestire tutto l’iter dell’apprendistato, c’è voluto un supporto esterno all’azienda.

Trovare lavoro: le migliori opportunità del primo semestre 2011

 Per chi è da tempo disoccupato, o magari, purtroppo, ha perso da poco il posto di lavoro, quali sono i settori sui quali puntare, inviando una raffica di curriculum? Ebbene, al riguardo la risposta ce la fornisce Gi Group, società leader in Italia per quel che riguarda i servizi per il mercato del lavoro. In particolare, attraverso il proprio Osservatorio Gi Group ha fornito delle previsioni sui nuovi trend settoriali ed occupazionali dei primi sei mesi del corrente anno. Gi Group è arrivata alla conclusione che le migliori opportunità si registreranno nel settore del manifatturiero ed in quello dell’automotive, mentre meno chance si avranno di trovare un posto di lavoro nella Pubblica Amministrazione, nella sanità ed in banca. Le professioni che “tirano” di più in questo momento sono infatti quelle legate alla manutenzione elettrica e meccanica, così come le imprese stanno cercando responsabili di produzione, operatori di macchine utensili, ma anche esperti in tecnologie alimentari, receptionist e chef.

Lavoro Italia: le imprese accelerano sulle assunzioni

 Sono in aumento in Italia le assunzioni di nuovo personale presso quelle piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti. A rilevarlo nei giorni scorsi è stata Unioncamere che, in accordo con un Rapporto realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro, ha fatto presente come in Italia per il primo trimestre del 2011 le assunzioni programmate da parte delle PMI sfiorino quota 100 mila. Nel dettaglio, le assunzioni programmate sono quasi 99 mila, con un buon 30% di richieste di operai specializzati e, nel complesso, per oltre il 50% rappresentato dalla ricerca ed assunzione sia di diplomati, sia di laureati. Attraverso il Sistema Informativo Excelsior è stato così rilevato, come sopra accennato, un aumento delle “entrate” in azienda nel primo quarto del 2011 rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. La tendenza è quella di assumere sempre più diplomati e laureati rispetto al periodo precrisi a conferma di come le PMI intendano intercettare la ripresa attraverso l’assunzione di personale con qualifiche medio/alte e con il possesso del diploma o della laurea.

Studio e lavoro: Sardegna, attivo lo sportello Student Jobs

 Si chiama “Student Jobs“, ed è uno sportello che nella Regione Sardegna è attivo dalla giornata di ieri, lunedì 28 febbraio 2011. A darne notizia è stata proprio in data odierna l’Amministrazione regionale nel sottolineare come lo sportello, che si trova a Cagliari, al numero 68 di corso Vittorio Emanuele II, dove si trova, al secondo piano, la sede dell’Ersu, fornirà in materia di studio e di lavoro informazioni e servizi di orientamento sulle opportunità che sia gli enti pubblici, sia quelli privati, offrono agli studenti. Lo sportello “Student Jobs” è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13, mentre il martedì lo sportello riceve anche nelle ore pomeridiane, dalle ore 15 alle ore 18, ma solo ed esclusivamente dietro presa appuntamento. Quello legato a “Student Jobs” è un progetto importante che vede scendere in campo la Regione Sardegna, l’Università degli Studi di Cagliari, l’Agenzia Regionale per il Lavoro, ma anche il Comune di Cagliari, la Provincia di Cagliari, la Confcooperative e la Confindustria Sardegna Meridionale.

Lavoro Emilia-Romagna: nuove opportunità per i cassintegrati

 Grazie ad uno stanziamento pari a  complessivi 100 mila euro, nella Regione Emilia-Romagna è stato pubblicato un Avviso grazie al quale sedici persone saranno selezionate per svolgere a Bologna, presso gli Uffici della Corte d’Appello, ma anche quelli del Tribunale, del Tribunale dei Minori, e del Giudice di Pace, delle attività socialmente utili. A darne notizia è stata nei giorni scorsi l’Amministrazione regionale nel precisare al riguardo come la misura sia destinata a favore dei lavoratori che attualmente sono in mobilità, o che oppure sono in CIGS, cassa integrazione guadagni straordinaria. La raccolta delle candidature è aperta a fronte della scadenza dei termini fissata al 3 marzo 2011, ovverosia quindici giorni dopo la pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. L’attività socialmente utile può durare al massimo dodici mesi e per un massimo di 36 ore alla settimana; il tutto a fronte del percepimento di un’integrazione dell’ammortizzatore sociale che già il lavoratore percepisce.

Occupazione Sardegna: parte il Piano per il lavoro

 Nell’ambito del patto per lo sviluppo siglato nel giugno del 2010, nella Regione Sardegna l’Amministrazione, in piena intesa con i Sindacati, punta per l’anno in corso ad attuare un Piano per il lavoro finalizzato non solo a creare occupazione, rispondendo quindi ai bisogni occupazionali legati agli effetti negativi della crisi, ma anche a salvaguardare l’occupazione consolidata. Al riguardo la Regione Sardegna ha annunciato l’avvio di tavoli tematici ad hoc nell’ambito delle azioni di intervento già definite a seguito del varo e dell’approvazione della “Finanziaria“. A valere sul quadriennio che va dal 2011 al 2015, ci sono a disposizione risorse per complessivi 200 milioni di euro provenienti sia da stanziamenti regionali, sia dal Fondo sociale europeo.

Posti di lavoro: quelli introvabili e quelli del futuro

 Nel nostro Paese, nonostante un tasso di disoccupazione elevato, a partire da quella giovanile, alle stelle, ci sono tanti posti di lavoro che ogni anno restano “liberi”. Questo perché da un lato c’è una quota di domanda molto elevata di posti di lavoro saturi da anni, mentre dall’altro le imprese offrono moltissimi posti di lavoro con qualifiche e specializzazioni tali che non si riesce a trovare un numero adeguato di persone. Il lavoro in Italia quindi c’è, solo che tanti disoccupati non hanno le competenze tali da poter soddisfare le richieste delle imprese; la criticità è quindi legata sia al percorso di studi, sia alla formazione professionale, con la conseguenza che nel nostro Paese ci sono tutta una serie di lavori che nessuno vuole!

Trovare lavoro: giovani ben disposti alle esperienze all’estero

 Con la crisi che ancora non si può dire che sia finita, per i giovani, ed in generale per chi ha un’età inferiore ai 40 anni, trovare lavoro significa spesso essere pronti a tutto o quasi, anche a lasciare il proprio Paese. Ebbene al riguardo la Camera di Commercio di Milano, in base ad un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati delle ditte individuali presenti nel registro delle imprese, nonché attraverso un sondaggio basato su un campione di 1.100 tra lavoratori ed imprenditori milanesi, ha fatto il punto della situazione. E’ emerso come quando si tratta di trovare lavoro gli under 40 milanesi siano sempre più internazionali, per voglia o per forza, nel voler fare un’esperienza all’estero; un under 40 su due, infatti, lo farebbe con Londra, Parigi e New York quali mete più ambite ed allettanti.

Lavoro atipico: consulenza e sostegno in Provincia di Firenze

 Consulenza, anche di natura fiscale, formazione, ma anche assistenza, sul territorio provinciale, a favore sia dei lavoratori atipici, sia di quelli che attualmente sono in cassa integrazione. Sono questi gli obiettivi di undici sportelli ad hoc annunciati dall’Amministrazione provinciale, a Firenze, nell’ambito di “Prometeo3”, un progetto realizzato assieme ai Sindacati di Cgil, Cisl e Uil, ed ai Centri per l’Impiego presenti nella Provincia. Secondo quanto dichiarato da Elisa Simoni, Assessore al Lavoro della Provincia di Firenze, la rete di undici sportelli sarà in grado di dare risposte immediate ma anche approfondite ai bisogni di chi è in cassa integrazione oppure è un lavoratore atipico. L’intento è chiaramente quello di offrire supporto alla condizione di discontinuità lavorativa che colpisce non solo i cassintegrati, ma anche chiaramente i lavoratori atipici nel momento in cui scade un contratto e si è alla ricerca di un nuovo posto di lavoro; in tal caso gli undici sportelli dovranno offrire servizi specialistici sia di tipo orientativo, sia di tipo formativo.

Occupazione: quando il lavoro è a portata di clic

 Si chiama “Cliclavoro”, ed è un nuovo Portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali utile sia per chi un lavoro lo sta cercando, sia per le imprese grazie ai servizi offerti. In particolare, per le imprese il sito Internet offre un’ampia panoramica informativa per quel che riguarda gli incentivi alle assunzioni, l’apprendistato, la certificazione dei contratti, ma anche la sicurezza sul lavoro, gli ammortizzatori sociali e la formazione professionale. Per i cittadini alla ricerca di un’occupazione, su www.cliclavoro.gov.it, c’è tra l’altro la possibilità di accedere alla rete Eures, ovverosia al sistema più semplice sia per reperire informazioni, sia per accedere ad un’ampia offerta di lavoro e di studio nel Vecchio Continente. In materia di lavoro e immigrazione sul Portale trova spazio anche Flexi, l’innovativo sistema informatico che è stato realizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di poter gestire la domanda e l’offerta di lavoro tra le aziende italiane ed i cittadini stranieri.

Lavoro: profilo professionale determinante per guadagnare di più

 Nonostante tutto, in Italia i lavoratori dipendenti in media guadagnano di più all’aumentare del proprio profilo professionale. Questo, in particolare, è uno dei dati interessanti emersi da “Domanda di Lavoro e Retribuzioni nelle Imprese Italiane“, un rapporto che Unioncamere ha realizzato con la società di indagine OD&M Consulting, e con il contributo della società di servizi per il mercato del lavoro Gi Group. Dal Rapporto, inoltre, è emerso come lo scorso anno, nonostante la crisi, le retribuzioni medie abbiano fatto registrare un rialzo del 2% attestandosi così sopra il livello dell‘inflazione; la media, nello specifico, si è attestata a quasi 26 mila euro con un incremento di 500 euro rispetto al 2008 e con una tendenza che è rimasta in linea con gli anni precedenti e, quindi, anche con il periodo pre-crisi. Il Rapporto fotografa chiaramente le retribuzioni di chi il posto di lavoro lo ha mantenuto, ragion per cui, contestualmente, non sorprende il fatto che il reddito lordo delle famiglie italiane è comunque sceso dell’1,4% a causa dell’incremento della disoccupazione.