Lavoro giovani ed energie rinnovabili: come sistemarsi col fotovoltaico

 Moncada Energy Group, società attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha lanciato un’idea che definisce come “sconvolgente”, e che punta a “sistemare” in Sicilia ben 1.000 giovani che nell’arco di due, al massimo quattro anni, possono guadagnare ben 1.500 euro netti al mese per 20 anni. Ma quali sono i requisiti per accedere al progetto per i giovani di Agrigento della Moncada Energy Group? Ebbene, la società sta diffondendo la propria idea anche su Facebook, dove si legge che uno dei requisiti fondamentali è quello di possedere un terreno, avente un’estensione pari ad almeno un ettaro, da conferire al consorzio; chiaramente, il terreno deve essere libero da qualsiasi vincolo o gravame al fine di implementare il progetto. Il giovane candidato, inoltre, deve avere la necessaria attitudine alle attività imprenditoriali, aspirazione lavorativa, una laurea o il diploma.

Imprese femminili: le donne puntano sul turismo e sulla logistica

 Il 2009 sta per finire, ma possiamo di sicuro già affermare che dal fronte del mercato del lavoro è stato per l’Italia uno degli anni più difficili degli ultimi decenni. C’è stata infatti un’esplosione, peraltro ampiamente attesa a causa dellla crisi finanziaria ed economica, della cassa integrazione,  c’è stata la conseguente diminuzione del numero di occupati, ed è ulteriormente aumentato il tasso di disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno. Ma nell’ambito di questo scenario cupo, con prospettive ancora poco rosee almeno da qui ai prossimi sei mesi, ci sono comunque elementi e dati interessanti per quanto riguarda nel nostro Paese la dinamica e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale.

Lombardia: mettersi in proprio con le leggi regionali

 La Regione Lombardia ha già da tempo definito una serie di iniziative per incentivare la creazione di nuove imprese.

Accanto alla legge 185/2000 che consente a giovani residenti in aree svantaggiate, disoccupati o persone in cerca di prima occupazione di accedere a finanziamenti agevolati e di contributi a fondo perduto esistono altri leggi regionali che mirano ad incentivare la creazione di nuove imprese.

A questo proposito la Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazione allo scopo di incentivare e sviluppare azioni di sostegno della nuova imprenditorialità, con specifica attenzione a quella giovanile e femminile, ha riaperto lo sportello per l’avvio delle nuove attività imprenditoriali, di lavoro autonomo ed indipendente ai sensi della legge regionale 22/06 “Il mercato del lavoro in Lombardia” art. 24, attraverso l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato.

Lavoro autonomo: donne più coraggiose ai tempi della crisi

 Nel periodo tra giugno 2008 e giugno 2009, in Italia il numero di imprese, tra nascite e chiusure, è rimasto sostanzialmente stabile, ma se si considera solamente l‘impresa con titolare donna o con forte presenza femminile le cose cambiano. Nel periodo preso in considerazione, infatti, le imprese in rosa sono cresciute dell’1,4% a conferma di come le donne ai tempi della crisi mostrino più coraggio e più vocazione imprenditoriale. Il dato, in particolare, emerge da un rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, sottolinea come a fronte di una diminuzione delle imprese in rosa nell’agricoltura corrisponda una forte espansione di imprese femminili nel settore dei servizi: dalle attività professionali ai servizi immobiliari e passando per il settore informatico. Anche l’imprenditoria femminile immigrata, con un contributo del 15% sul saldo netto totale, contribuisce al risultato generale, mentre a livello territoriale le regioni dove c’è una maggiore concentrazione di imprenditrici sono la Lombardia ed a ruota la Toscana ed il Lazio.

Lavoro autonomo: “MIfaccioIMPRESA” per chi ha vocazione imprenditoriale

 Sono in tanti in Italia i giovani che hanno il pallino, il chiodo fisso di fare impresa, ma poi solamente una piccola parte di questi riesce concretamente a realizzare i propri progetti ed a dare sfogo alla propria vocazione imprenditoriale. Questo perché, molto spesso, mancano le opportunità, le informazioni, ma anche gli strumenti formativi per far diventare il giovane un imprenditore “in erba”. Ebbene, a Milano, il 30 ed il 31 ottobre, presso l’Università Bocconi, c’è un appuntamento da non perdere per chi vuole mettersi in proprio. Con il Salone “MIfaccioIMPRESA”, un evento promosso sia dalla Provincia di Milano, sia dall’Associazione ImpresaFacendo, gli aspiranti imprenditori potranno infatti acquisire informazioni, strumenti e servizi, e potranno conoscere tutto ciò di cui si ha bisogno per far nascere un’impresa senza sprecare energie, tempo e risorse.

Swap boutique: lavorare ai tempi del baratto

 Molto spesso capita che un capo di abbigliamento non piaccia più, anche se questo magari è costato tanto e per averlo sono stati fatti dei sacrifici. Sarebbe bello magari scambiarlo con un altro abito dello stesso valore che piaccia di più, potendo così evitare, specie di questi tempi, di dover nuovamente mettere mani al portafoglio. Ebbene, sarà la crisi, sarà di conseguenza la vita che è sempre più cara, ma si stanno diffondendo nel nostro Paese dei negozi online, ma anche sulla terraferma, dove si acquista “senza soldi”; trattasi dei cosiddetti negozi dove vige rigorosamente il baratto, lo “swap” per restare al passo con i tempi. E non ci sono solamente negozi dove si scambiano i vestiti, di pari valore, magari a fronte solamente del pagamento di una quota associativa e/o dei costi di lavaggio dei capi, presso la “swap boutique“, ma anche libri, dvd ed accessori. E’ un business che sfrutta proprio i venti di crisi, e che può diventare un’attività molto interessante per chi vuole lavorare mettendosi in proprio; d’altronde, chi non ha a casa qualcosa di cui sbarazzarsi che si scambierebbe volentieri con qualcos’altro di pari valore?

Imprenditoria femminile: Roma batte tutti nella graduatoria nazionale

 Nella Regione Lazio la percentuale di donne nelle imprese è superiore alla media nazionale; si registra infatti un tasso del 26% rispetto alla media nazionale del 24%, unitamente ad un tasso di occupazione femminile elevato e pari al 52%. Ma anche Roma, allo stesso modo, svetta su scala nazionale prendendo a riferimento i dati della Provincia, visto che ci sono oltre 61 mila imprese “in rosa”. Ma chi sono le imprenditrici romane? E perché scommettono su un’attività autonoma anziché puntare su un posto di lavoro subordinato? Ebbene, in accordo con i dati forniti dall’Assessorato al Lavoro del Comune di Roma, le donne diventano imprenditrici, spesso, dopo la maternità in modo da avere la possibilità di gestire meglio il proprio tempo rispetto magari al rientro nel lavoro subordinato.

Imprenditoria femminile: 40 mila nuove imprese

 All’interno di Gazzetta del Lavoro ci siamo già occupati di donne e impresa. Torniamo a farlo perchè sembrano essere proprio le donne a risollevare l’economia italiana. Come? Con la nascita, in 6 mesi, di 40 mila nuove imprese.

Le imprese in rosa costituire circa il 30% del totale delle nuove aziende individuali che hanno aperto principalmente in Lombardia (12,8%), Campania (10,2%) Piemonte (8,7%) e Lazio (8,7%). Tuttavia il contributo femminile più forte nelle imprese risulta essere in Molise dove le imprese individuali femminili sono il 34,2% delle imprese individuali.

Purtroppo essere mamma e imprenditrice non è semplice. Secondo la Camera di commercio brianzola dopo la nascita del primo figlio, il 10,1% delle donne lombarde ha smesso di lavorare, il 25,8% ha chiesto il part-time e solo il 52,2% ha continuato a lavorare a tempo pieno.

Imprenditoria femminile e giovanile: finanziamenti dalla Camera di Commercio di Udine

 Importante iniziativa a cura della Camera di Commercio di Udine che ha indetto un bando di selezione per la concessione di contributi per il sostegno alle piccole e medie imprese destinato in particolare modo all’imprenditoria femminile e giovanile.

Vi ricordiamo che per impresa femminile si intende un’impresa individuale il cui titolare sia una donna oppure le società di capitali o le cooperative in cui il capitale sociale sia detenuto in maggioranza da donne. Con imprenditoria giovanile si intendono invece le ditte individuali che sono gestite da giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni oppure le società di capitali o le cooperative in cui le quote di partecipazione oppure il capitale sociale sia detenuto in maggioranza da giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni.