Durc, esclusione dall’appalto per dichiarazioni mendaci

Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 104 del 12 gennaio 2011, ha stabilito l’esclusione da una gara di appalto le imprese che presentano dichiarazioni mendaci in tema di regolarità contributiva.

Già in precedenza l’Avvocatura dello Stato, interpellata in argomento dall’Ente che ne aveva sancito l’esclusione, aveva espresso parere favorevole. In effetti, per l’Avvocatura, ai sensi della lettera f) dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 157 del 1995, la società non poteva partecipare alla gara per via di una mendace dichiarazione rilasciata in occasione di una precedente gara di analogo oggetto indetta dal medesimo Istituto.

Consiglio Nazionale Forense, non esiste incompatibilità tra enti privatizzati e pubblici

La decisione arriva dopo dieci anni e farà di sicuro contenti gli avvocati che, pur essendo dipendenti di Enti privatizzati, possono in ogni caso patrocinare le cause per l’Ente da cui dipendono.

Nel caso particolare, il Consiglio Nazionale Forense ha deliberato la reiscrizione di tre degli avvocati – tra i quali lo stesso Dirigente, dell’Ufficio Legale dell’Inpgi nell’Elenco Speciale Aggiunto all’Albo degli Avvocati di Roma – ponendo così fine ad un  contenzioso decennale.

Ricordiamo che nel 2001, nell’ambito di una revisione dell’elenco degli avvocati che patrocinano direttamente le cause per l’Ente da cui dipendono, l’Ordine degli avvocati di Roma aveva ritenuto che gli avvocati dipendenti degli Enti privatizzati non potessero essere assimilati agli avvocati dipendenti degli Enti pubblici.

Agenzia Debiti ricerca personale

LAgenzia Debiti (AD) è un’agenzia che si occupa di aiutare le persone e le aziende che hanno dei debiti.

L’Agenzia Debiti svolge il ruolo principale di aiutare i propri clienti nell’estinzione dei debiti con le banche ed i creditori, nel proteggere il loro patrimonio e nella cancellazione dei cattivi pagatori dalle banche dati.

Avvocatura: Bando Inps per la pratica forense

 A favore di circa 400 avvocati, nei giorni scorsi è stato aperto un Bando per la pratica forense presso l’avvocatura dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. A darne notizia è stato proprio l’Inps nel far presente in particolare come il Bando sia partito lo scorso 25 ottobre, e come le domande, solo ed esclusivamente in via telematica, potranno essere presentate entro e non oltre le ore 24 di lunedì 22 novembre 2010. Il Bando, in accordo con quanto riferisce l’Inps, rappresenta un altro tassello alla riforma dell’avvocatura dell’Istituto, e prevede l’ammissione alla pratica forense con gli stessi criteri e con le stesse modalità che sono previste dall’Avvocatura dello Stato. La domanda, come sopra accennato, si presenta per via telematica collegandosi online al sito Internet dell’Inps, www.inps.it, e non è ammessa in merito alcuna modalità alternativa di trasmissione al fine di poter inoltrare la richiesta; questo significa che l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ai fini dell’accesso al Bando, non accetterà domande cartacee o con qualsiasi altro mezzo presentate presso gli Uffici dell’Inps, così come non saranno accettate quelle che dovessero eventualmente arrivare a mezzo posta.

Libera professione, nessuna tassa di iscrizione per i praticanti legali

Buone notizie per i praticanti legali: non è dovuta la tassa sulle concessioni governative per l’iscrizione al primo anno nell’apposito registro dei praticanti.

Il R.D.L. del 27 novembre 1933 n. 1578, convertito con modificazioni dalla legge 22 gennaio 1934 n. 36, prevede che i laureati in giurisprudenza, che svolgono la pratica, sono iscritti, a domanda e previa certificazione del procuratore di cui frequentano lo studio, in un registro speciale tenuto dal consiglio dell’ordine degli avvocati e dei procuratori presso il tribunale nel cui circondario hanno la residenza, e sono sottoposti al potere disciplinare del consiglio stesso.

I praticanti procuratori, dopo un anno dalla iscrizione nel registro sono ammessi, per un periodo non superiore a sei anni, ad esercitare il patrocinio davanti ai tribunali del distretto nel quale è compreso l’ordine circondariale che ha la tenuta del registro suddetto, limitatamente ai procedimenti che, in base alle norme vigenti anteriormente alla data di efficacia del decreto legislativo di attuazione della legge 16 luglio 1997 n. 254, rientravano nelle competenze del pretore.

L’INPS cerca avvocati

L’INPS cerca avvocati; se siete laureati in legge ed iscritti all’ordine entro il 24 ottobre potete presentare la vostra domanda andando all’interno del sito INPS alla sezione “Avvocati domiciliari e

Esame di avvocato in Spagna e riconoscimento del titolo

In Europa, in particolare in Italia, per poter esercitare alcune professioni non basta conseguire il titolo di studio, ma è indispensabile iscriversi all’Ordine, Collegio o Consiglio professionale relativo.

In base alla nostra normativa in vigore le professioni interessate sono, per gli ordini professionali, dottori agronomi e dottori forestali, architetti, assistenti sociali, biologi, chimici, dottori commercialisti, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, giornalisti, ingegneri, medici chirurghi e odontoiatri, medici veterinari e psicologi.

Al contrario i collegi professionali hanno lo scopo di tutelare le professioni di agrotecnici, costruttori edili, geometri, infermieri professionali e assistenti sanitari-vigilatrici d’infanzia, ostetriche, periti agrari, periti grafici, periti industriali, tecnici di radiologia medica, ragionieri e periti commerciali.

Banca D’Italia, concorso per cinque avvocati

 Banca D’Italia è la banca centrale della Repubblica italiana ed è parte del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e dell’Eurosistema.

La Banca D’Italia indice un concorso per l’assunzione di cinque avvocati. Sono richiesti i seguenti requisiti:

  • Laurea specialistica/magistrale in Giurisprudenza, conseguito con un punteggio di almeno 105/110 o votazione equivalente, ovvero diploma di laurea di vecchio ordinamento in Giurisprudenza, conseguito con un punteggio di almeno 105/110 o votazione equivalente.
  • Iscrizione ad uno degli Albi degli Avvocati istituiti in Italia, presso i relativi Consigli dell’Ordine.

Lavoro e carriera: il futuro dipende anche dallo stipendio di papà

 Chi nasce in una famiglia col padre operaio, può aspirare a diventare in Italia un grande dirigente d’azienda, un politico di primo piano, un astronauta o un notaio? Ebbene, statisticamente la risposta è no visto che si tratterebbe per il nostro Paese di un’eccezione che confermerebbe la regola. La regola è quella che vede il nostro Paese, e nel complesso tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo rispetto a quelli nordici, una nazione a bassa mobilita sociale. Questo significa che se il padre è operaio, allora è molto più probabile che il figlio segua il padre e percepisca lo stesso stipendio, mentre il figlio del padre avvocato o notaio, allo stesso modo, e molto probabilmente, continuerà sulle orme del padre. Insomma, a conti fatti il merito appare essere in Italia un optional, con l’Ocse che in un Rapporto di prossima pubblicazione ha proprio misurato nei Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico il livello della mobilità sociale.

Lavoro donne: politica e carriera forense tra i sogni proibiti

 Se pensate che l’occupazione ideale per una donna in Italia sia quello della velina, vi sbagliate di grosso. L’ambizione e la voglia di emergere è ben radicata nel nostro Paese tra le donne, le quali si trovano molto spesso, per non dire sempre, a lottare tra il divario con gli uomini in termini di ruoli e responsabilità coperte, ma anche in funzione della paga percepita. Il sogno proibito, la carriera ideale per una donna, in quasi sette casi su dieci, è quello della carriera forense; questo, in particolare, è quanto emerge da un Rapporto a cura di BocconiTrovato&Partners effettuato prendendo a riferimento un campione di oltre seicento donne di età compresa tra i diciotto ed i 55 anni. E se le donne puntano, come sogno proibito, anche sulla politica e sul giornalismo, nello stesso tempo mostrano insoddisfazione fatta sia di assenza di stimoli, sia di meritocrazia nell’ambiente lavorativo specie se si effettua il confronto con i colleghi uomini.