Salta l’onere della prova per il licenziamento del lavoratore

 Il Ministro Fornero ha recepito alcune indicazioni espresse dalle parti sociali visto che ha deciso di togliere  nel testo dell’accordo l’onere della prova a carico dei lavoratori nei licenziamenti di tipo economico per evitare, da parte del datore di lavoro, di camuffare licenziamenti di tipo discriminatori o disciplinari.

È una richiesta che le parti sociali, in primis la CGIL di Susanna Camusso, hanno da diverso tempo richiesto al governo insieme a quella che divide le diverse componenti, ovvero la possibilità di ottenere il reintegro a fronte di un licenziamento di questo tipo.

Infatti, nel testo originale del disegno di legge il reintegro non compariva tanti che il giudice laddove accerti l’insussistenza del giustificato motivo oggettivo ordina il pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva, tra 15 e 27 mensilità di retribuzione e non il reintegro.

L’assicurazione sociale per l’impiego, il nuovo strumento del mercato del lavoro

 Uno degli strumenti introdotto dalla riforma Fornero sul lavoro, e fortemente voluta dal governo Monti, è l’assicurazione sociale per l’impiego che dovrebbe sostituire gli attuali strumenti soggettivi di copertura.

Infatti, l’ASPI, come viene chiamato questo nuovo strumento, dovrà sostituire  l’indennità di mobilità, l’indennità di disoccupazione non agricola ordinaria, l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti e l’indennità di disoccupazione speciale edile nelle diverse varianti.
La nuova assicurazione viene estese ad una più ampia vasta platea di lavoratori inclusi apprendisti o artisti, oggi esclusi dall’applicazione di ogni strumento di sostegno del reddito.

Riforma del lavoro, dalla CISL una nuova proposta

 Per la CISL l’iter non si è ancora concluso; infatti, il segretario confederale della CISL, Raffaele Bonanni, ha riproposto la necessità di cambiare la norma sui licenziamenti economici tenendo ancora aperto il tavolo delle trattative allo scopo di allargare le tutele.

In effetti, per la seconda confederazione sindacale italiana è necessario adottare del tutto il modello tedesco che prevede l’affidamento al giudice del potere di decidere tra indennizzo e reintegro. A questo scopo, nel corso di un nuovo incontro con il premier Mario Monti ha di nuovo chiesto al governo una particolare attenzione a questo problema: in caso di contenzioso, se dal processo emergono motivi diversi da quelli economici cioè discriminazioni, abusi, irregolarità nelle procedure o motivi disciplinari, il giudice annulla il licenziamento.

Riforma del lavoro, la modifica sull’articolo 18 non coinvolge le piccole imprese

 Sul tema dell’articolo 18 interviene anche Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, che chiarisce le novità introdotte dalla modifica dell’articolo 18 della legge 300, meglio nota come Statuto dei lavoratori.

Nelle aziende con meno di 15 dipendenti non è prevista nessuna estensione delle disposizioni previste dall’articolo 18  in materia di licenziamenti discriminatori. Infatti, già con l’articolo 3 della legge  n° 108, sin dal 1990 è stato stabilito che anche per le imprese con meno di 15 dipendenti il licenziamento discriminatorio è da ritenersi sempre nullo

Giuseppe Bortolussi è intervenuto perché diversi media hanno sottolineato che le disposizioni introdotte dal Governo Monti in materia di licenziamenti discriminatori  sarebbero state estese anche alle piccolissime imprese sotto i 15 dipendenti.

Riforma del lavoro, si prosegue giovedì

 Secondo gli osservatori l’incontro di giovedì sarà di certo conclusivo perché il governo Monti ha in animo di chiudere la partita visto che è riuscito a convincere le imprese e due importanti organizzazione sindacale, ovvero CISL e UIL.

La CGIL, da parte sua, rimane arroccata sulle sue posizioni criticando fortemente gli ultimi sviluppi visto che lo stesso segretario confederale generale della CGIL ha sentenziato

farà tutto ciò che serve per contrastare la riforma del mercato del lavoro. Farà le mobilitazioni necessarie, non sarà una cosa di breve periodo […] E’ evidente che per la terza volta, dopo la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni, i provvedimenti del governo si scaricano sui lavoratori: davvero una strana idea della coesione sociale

Sulle pensioni il ministro Fornero promette il decreto su esodati entro il prossimo 30 giugno

 L’impegno sembra preciso tanto che la notizia arriva dalla seconda centrale sindacale italiana, la CISL,  che, infatti, ha annunciato la promessa del Ministro del Lavoro Elsa Fornero di un decreto dedicato in modo particolare al tema degli esodati.

Con il termine esodati ci si vuole riferire a tutti quei lavoratori che si trovano in situazioni di mobilità che a fine trattamento non avranno ancora maturato il diritto alla pensione a seguito della riforma del governo.

La notizia arriva nel corso di un convegno organizzato dall’autorevole quotidiano economico nazionale “Sole 24 Ore” e dall’Inps a cui ha partecipato il presidente dell’istituto Antonio Mastrapasqua.

A questo proposito il Ministro Fornero ha precisato

C’è molta ansia da parte di molte persone che hanno accettato di uscire dal lavoro sulla base di una presunzione di un pensionamento non molto distante

Riforma del lavoro, le proposte del Governo non convincono la CGIL

 La maggiore centrale sindacale italiana proprio non ci sta alla riforma Monti-Fornero sul mercato del lavoro perché le visioni sono troppo differenti. In effetti, se da una parte la CISL e la UIL rimangono possibilisti, dall’altra la CGIL, così come le medie e le piccole imprese ma con ragioni diverse, non vuole sottoscrivere questo patto scellerato che tenta di minare i pilasti del diritto nel mondo del lavoro.

Secondo le proposte sul tavolo il governo Monti intende riordinare le tipologie contrattuali esistenti: da una giungla a una visione più mirata risistemando l’accesso al mercato del lavoro e fissando dei paletti sulle diverse forme di precarietà. Non solo, le proposte del Ministro Fornero coinvolgono anche gli ammortizzatori sociali introducendo delle modifiche all’articolo 18 aprendo sulla flessibilità in uscita.

La riforma del mercato del lavoro, il nodo degli ammortizzatori sociali

 Continua il confronto del governo con le parti sociali per trovare un accordo per riformare il nostro sistema di tutele sociali cercando di mettere a punto un nuovo equilibrio sulle voci di spesa. Infatti, tutti i componenti torneranno a riunirsi questa settimana per trovare circa due miliardi di euro tanto che il Ministero guidato da Elsa Fornero stanno cercando di intervenire sulla spending review portata avanti dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, per tagliare gli sprechi nelle spese ed il riordino delle agevolazioni fiscali e contributive sul quale è al lavoro il ministero dell’Economia.

Si tratta di risorse aggiuntive che potrebbero essere utilizzate per potenziare l’indennità di disoccupazione, che nell’ipotizzato nuovo sistema di ammortizzatori sociali dovrebbe diventare unica, accorpando tutte le fattispecie oggi previste, sostituendo anche la mobilità. Mentre i fondi destinati alla cassa integrazione potrebbero essere accresciuti con l’estensione della contribuzione a carico delle piccole e medie imprese.

Accordo alla Novartis di Siena con un contratto di assunzione innovativo

 Mentre la CGIL denuncia la situazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori che in questo momento si trovano in una situazione drammatica, ovvero sono senza stipendio, ma anche senza pensione, perché in base alle recenti normative si vedono negati diritti che avevano già a suo tempo maturato, dall’altra un riferimento importante grazie ad un accordo sindacale del tutto innovativo. Per inciso, in materia di pensioni, la CGIL, insieme all’INCA, hanno  presentato un dossier lo scorso martedì 21 febbraio alle 12 presso la sala Santi della CGIL Nazionale, Corso Italia 25, Roma.  All’origine del problema di queste migliaia di persone ci sono la legge 122 che ha introdotto la “ricongiunzione onerosa” e le norme volute dal ministro Elsa Fornero che per tanti lavoratori producono una situazione drammatica nella quale vengono a trovarsi senza lavoro, senza più ammortizzatori sociali e lontani dalla pensione.

Il rinnovo delle deroghe per la cassa integrazione

 Come pone in evidenza il maggiore sindacato italiano, la CGIL, sono forti i problemi del settore auto, ferroviario e della cantieristica navale: tre settori pesantemente colpiti dalla recessione le cui crisi aziendali rendono ancora più evidente la necessità di un Piano per le politiche industriali.
Preoccupazioni che la stessa CISL, attraverso Sbarra, ha posto anche al Ministro del Lavoro Elsa Fornero perché i ritardi sulle proroghe della cassa integrazione potranno provocare importanti ripercussioni sul piano sociale.

Infatti, il segretario confederale della CISL Luigi Sbarra in una nota ha fatto presente che

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, sta dimostrando un`attenzione molto scarsa alla firma tempestiva dei decreti di concessione e proroga della cassa integrazione, anche se già previsti da accordi sindacali. Sono in gioco molti casi importanti di ristrutturazioni aziendali e reindustrializzazioni, come per esempio Ferrania e De Tommaso, per cui ritardi e perplessità sugli ammortizzatori sociali, rischiano di mettere in discussione i percorsi di soluzione già faticosamente individuati con le istituzioni e le parti sociali.

Chiarimenti del Ministero del Lavoro in materia di Semplificazioni

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito alcuni chiarimenti operativi attraverso la Circolare n. 2 dello scorso 16 febbraio 2012. Infatti, per mezzo della Circolare la Direzione generale per l’attività ispettiva propone i primi chiarimenti operativi in ordine alla applicabilità delle nuove disposizioni dettate dal Decreto Legge n. 5 del 9 febbraio 2012, ossia il cosiddetto decreto semplificazioni, contenente misure di semplificazione per i cittadini e le imprese e ulteriori misure per favorire la crescita.

Nella circolare in oggetto, in particolare, si segnalano le importanti novità introdotte dalla nuova norma in materia di interdizione anticipata per le lavoratrici madri, comunicazioni obbligatorie nel settore turismo e pubblici esercizi, assunzione disabili, Libro Unico del Lavoro e responsabilità solidale negli appalti.

Le deroghe sulle nuove pensioni

 Rispetto ai requisiti previsti dall’articolo 24 e comma 3, 14 e 15 della manovra Fornero sulle pensioni voluta dal governo Monti risultano esclusi alcuni soggetti a condizioni che rispettino alcuni requisiti.

Infatti, risultano esclusi i lavoratori che maturano il diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità entro il 31 dicembre 2011 o le donne che fino al 2015 optano per il calcolo della pensione con il sistema contributivo in presenza di 57 anni di età e 35 anni di contribuzione (58 anni di età e 35 di contribuzione per le autonome). Si ricorda che nei confronti di questi soggetti continuano ad applicarsi le finestre mobili.

Il decreto Monti prevede anche un limite di 50.000 lavoratori derogati anche se, poi, con le recenti apportate dalla Camera questo limite è sparito per fare riferimento a delle generiche risorse stanziate anno per anno: per l’anno 2012, per inciso, mancherebbero le risorse necessarie.

Interrogazioni parlamentari al Ministro Fornero sull’apprendistato

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ha risposto, nel corso del question time del 1 febbraio 2012, alle interrogazioni poste in merito all’emanazione, da parte delle Regioni, della regolamentazione del nuovo contratto di apprendistato, alle richieste di ripetizione di indebito per somme erroneamente corrisposte dall’INPS, alla richiesta di attivazione di  un coordinamento presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di realizzare un piano straordinario per l’occupazione nel Mezzogiorno e all’azione di mediazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle controversie di lavoro.

Dal decreto Milleproroghe modifiche sulle pensioni

Alcuni ritocchi alla riforma Fornero sulle pensioni per i lavoratori cosiddetti precoci e per quelli esodati per via di una modifica all’accisa su sigarette e tabacco. Non solo, il decreto Milleproroghe ha anche concesso la possibilità di chiudere, pagando somme ridotte, entro il prossimo mese di marzo le liti pendenti con il fisco al 31 dicembre 2011.

Secondo alcuni commentatori il decreto potrebbe recepire, una volta passato al Senato,  anche altre indicazioni tra cui la possibilità che venga ampliata la schiera degli esodati insieme ad una deroga studiata per il personale della scuola.