Fiat, trasferimento della direzione a Detroit? Marchionne risponde di no

 L’amministratore delegato delle Fiat, Sergio Marchionne ha suscitato dure polemiche nel momento in cui aveva parlato di una possibile fusione con Chrysler e di un possibile trasferimento della direzione dell’azienda da Torino a Detroit.

Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ribadisce al riguardo:

all’amministratore delegato della Fiat chiediamo la garanzia di un trasparente e continuo confronto con le istituzioni e le parti sociali. Una vaga ipotesi non è una decisione.

Fiat, al via le nuove intese

Nuova fase contrattuale tra il sindacato e Federmeccanica con l’obiettivo di mettere a punto il nuovo contratto del settore dell’auto: in effetti, dal 24 gennaio inizieranno i nuovi confronti per tentare di mettere il freno all’effetto disgregativo di Confindustria all’indomani del referendum tenuto a Mirafiori.

Di certo, questo appuntamento è il primo di una lunga serie che si pone di gestire il nuovo trend dei rapporti industriali: flessibilità e orario di lavoro saranno i temi all’ordine del giorno.

Il confronto inizierà dal pomeriggio del 24 gennaio dove la federazione che unisce le industrie meccaniche italiane vedrà i rappresentanti di Fim, Uil, Fismic e Ugl: le organizzazioni che hanno firmato l’ultimo contratto dei metalmeccanici.

Nel contempo, nella sua  sede provinciale, la Fiom di Cgil presenterà lo sciopero di venerdì prossimo contro gli accordi della casa torinese.

Da Federmeccanica nuova stagione contrattuale

La nuova trovata è l’alternatività e la chiede Federmeccanica.

Una delle maggiori associazioni dei datori di lavoro presenti in Confidustria chiede a gran voce la modifica dell’accordo sul nuovo modello contrattuale del 2009 che prevedrebbe, infatti, l’alternatività tra contratto nazionale e contratto aziendale.

Le tre centrali sindacali, su questo punto, sono abbastanza compatte e contrarie, anche se con toni differenti.

La Cisl ricorda che l’accordo del 2009 ha natura sperimentale che prevede una verifica alla sua scadenza.

Infatti, Raffaele Bonanni osserva che

Abbiamo un contratto nazionale che vale ancora due anni, nessuno dovrebbe mettere il carro davanti ai buoi

Fiat e il caso SACE

La SACE è una società controllata dal ministero dell’Economia e ha il compito istituzionale quello di assicurare dai rischi politici e commerciali le operazioni all’estero delle aziende italiane: sono circa 200.000 le aziende che investono all’estero e che hanno chiesto i servizi della società.

Cesare Damiano, insieme con altri parlamentari del gruppo PD, ha presentato una interpellanza, n. 2-00911, ai ministri dell’economia e dello sviluppo economico chiedendo impegni precisi all’esecutivo sulla Sace.

In particolare, Cesare Damiano, primo firmatario e capogruppo PD alla commissione lavoro, ha chiesto il rispetto dello spirito della legge 14 maggio 2005 n. 80, ovvero che i benefici e le agevolazioni previsti ai sensi della legge 24 aprile 1990 n. 100, del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 143 e della legge 12 dicembre 2002 n. 273, non si applicano ai progetti delle imprese che, investendo all’estero, non prevedano il mantenimento sul territorio nazionale delle attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché di una parte sostanziale delle attività produttive.

La Fiat di Mirafiori e la sconfitta della politica

Non esiste un vero vincitore nella disputa sul nuovo contratto di lavoro ma solo vinti.

Non ha vinto la Fiat perché è facile vincere imponendo un contratto con nessuna vera e plausibile alternativa, ma solo paventando una minaccia sicura sul tessuto sociale e umano dei propri lavoratori.

L’accordo di Mirafiori non può essere considerato un vero contratto di lavoro poiché mira solo a ridurre i diritti dei lavoratori senza nessuna reale concessione: più soldi? Sì, è vero, ma ci mancherebbe, a Mirafiori si sono chiesti un aumento dei carichi di lavoro e degli straordinari e una rinuncia ad esercitare il diritto di sciopero.

Non hanno vinto i lavoratori che si sono visti al centro di una disputa politica dove l’attore principale era assente: lo Stato. I lavoratori di Mirafiori che hanno dovuto accettare nuove condizioni di lavoro in nome di una piena occupazione allo scopo di continuare a garantire reddito alle proprie famiglie.

Fiom-CGIL, iniziative di lotta contro la newco

Il 2011 si apre con un aspro confronto tra la federazione di categoria dei metalmeccanici della CGIL e le restanti compagini sindacali.

Infatti, la FIOM ha deciso di dare battaglia sull’accordo di Pomigliano e, a questo proposito, il comitato centrale nella seduta del 29 dicembre 2010 ha confermato la linea del segretario generale della federazione di categoria, Maurizio Landini.

Maurizio Landini ha voluto sottolineare che

è in atto, da parte della FIAT il tentativo di cancellare il sindacato e noi reagiremo chiamando a raccolta tutti i lavoratori metalmeccanici perché, se passa questo imbarbarimento generale vengono lesi i diritti di tutti

Il Comitato Centrale della Fiom ha anche deciso di articolare alcune iniziative di lotta, tra cui lo sciopero generale della CGIL per il 28 gennaio.

Arrivato il nuovo contratto per Pomigliano

Con la firma dei sindacati dei metalmeccanici Fim, Uilm, Fismic e Ugl e l’associazione quadri  si è concluso un iter che ha portato lo scontro verbale e, a volte anche qualcosa in più, su toni decisamente critici.

La Fiat di Sergio Marchionne e le compagine sindacale favorevole all’accordo, con l’esclusione della sola Fiom, hanno raggiunto l’accordo che vede coinvolti i 4600 dipendenti di Pomigliano che verranno assorbiti dalla nuova newco a partire dall’inizio del prossimo anno.

L’accordo raggiunto conclude un iter iniziato dal mese di giugno e ora dovrebbe sbloccare l’investimento promesso dalla direzione aziendale allo scopo di produrre la nuova Panda.

La parte economica prevede un incremento salariale che dovrebbe essere a regime su 360 euro annui, circa 30 euro al mese.

Fiat, accordo sul piano Marchionne

L’accordo è stato fatto con l’assenso del sindacato con l’unico escluso, la FIOM, che ha ritenuto inaccettabili le richieste della Fiat.

L’accordo prevede una settimana lavorativa, in fase sperimentale, su quattro giorni ma con dieci ore di lavoro giornaliere. Al momento, secondo il verbale sottoscritto dalle parti – datore di lavoro e sindacato – la sperimentazione sarà svolta su base volontaria.

L’accordo recepisce anche le indicazioni già espresse da Pomigliano e Melfi in materia di pausa e mensa a fine turno.

Secondo le richieste della Fiat di Marchionne le pause saranno ridotte a tre di dieci minuti dalla attuali due di venti minuti.

L’accordo prevede però la monetizzazione a parziale recupero. In effetti, i lavoratori di Torino percepiranno 32 euro parametrizzati al terzo livello.

Fiat, la trattativa continua

…E ora spunta il piano B: o si estendono le deroghe negli altri stabilimenti del settore auto o la Fiat non garantirà più occupazione e investimenti in Italia.

A questo punto anche la FIM Cisl non ci sta.

Sergio Marchionne intende estendere il modello contrattuale di Pomigliano anche nelle altre realtà del gruppo, in questo momento nello stabilimento di Mirafiori.

La richiesta pare un pò’ eccentrica visto che Fiat fa parte di Confindustria e non può negare che il lavoro non può essere regolato solo da precisi accordi aziendali ma, anche, da un contratto collettivo a livello nazionale.

Il fronte sindacale pare unito e compatto tanto che le organizzazioni sindacali che hanno caldeggiato e sostenuto l’accordo di Pomigliano scontrandosi con la FIOM ora si trovano in una situazione delicata.

Fiat, Mirafiori come Pomigliano

Si ferma il negoziato alla Fiat di Mirafiori e lo schieramento sindacale si mostra compatto.

In effetti, è fortemente critico della posizione della Fiat il segretario nazionale FIM CISL, Bruno Vitali,  che segue il negoziato in prima persona. In effetti, per Bruno Vitali

L’azienda ha fatto un passo indietro perchè ha tolto ogni riferimento al contratto nazionale dei metalmeccanici. Abbiamo fatto delle osservazioni per migliorare il testo proposto dall’azienda in particolare su orari e assenteismo, aspettiamo le risposte

La direzione aziendale chiede a gran voce un nuovo contratto di lavoro che dovrà ricalcare, nella sostanza, il testo già approvato per Pomigliano.

FIM CISL, cambio al vertice regionale e il problema Mirafiori

La FIM CISL del Piemonte cambia timoniere: Antonio Sansone è il nuovo segretario della FIM Piemonte eletto con 45 voti su 47.

Sul tavolo del nuovo segretario di categoria la delicata vertenza FIAT con lo stabilimento di Mirafiori dove, proprio in questi giorni, si sta cercando di definire un accordo sul suo futuro.

Il nuovo segretario FIM CISL, Antonio Sansone, ha ribadito il suo impegno su questo importante e delicato argomento

Una buona fetta del Piemonte metalmeccanico si giocherà, nei prossimi 5 anni, su investimenti rilevanti quali il raddoppio della meccanica Fiat Powertrain di Verrone, su cui è previsto un investimento di quasi 600 milioni e un’occupazione, a regime, pari a circa 1.100 lavoratori, dei circa 600 occupati attualmente; l’avvio dell’attività produttiva a Cameri, nel settore aeronautico per oltre 700 milioni di investimento ed un’occupazione di circa 1.800 lavoratori e il recente annuncio di 1 miliardo di investimento su Mirafiori per la costruzione auto a marchio Jeep e Alfa Romeo, prima ricaduta rilevante e concreta dell’accordo Fiat-Chrysler

Fiom, alla Fiat rappresentanza a rischio

Lo scontro alla Fiat tra il gruppo dirigente e la Fiom non sembra finire.

Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha sollevato un problema di rappresentanza accusando la Fiat di voler attaccare il diritto alla democrazia interna nelle fabbriche.

Secondo le dichiarazioni del segretario della Fiom, la Fiat intenderebbe ostacolare la rappresentanza sindacale targata Fiom all’interno delle strutture produttive. Infatti, in base all’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori le rappresentanze sindacali possono essere costituite solo nell’ambito delle associazioni sindacali che siano firmatarie di contratti di lavoro.

Nella fattispecie ai dipendenti della newco di Pomigliano non si potrà di certo impedire di iscriversi al sindacato che preferiscono, ma si potrà impedire a quel sindacato di avere delegati in fabbrica perché non risulta firmataria  del contratto nazionale dei metalmeccanici del 2009 e il nuovo contratto aziendale sulla base dell’accordo separato del 15 giugno del 2010.

CGIL, tensione tra FIOM e Camusso

Tensione tra la FIOM e il nuovo segretario generale della CGIL.

Per il segretario generale della CGIL è sbagliato autoescludersi e sottrarsi al confronto con la controparte, ma è necessario ricominciare a discutere e tornare ad essere parte attiva della compagine sindacale.

Le parole di Susanna Camusso non lasciano dubbi

io riparto da qui: discutiamo davvero cosa è questo piano industriale, vogliamo sapere cosa c’è dentro e che prospettive ci sono, poi ci potranno essere anche l’organizzazione degli stabilimenti e i turni

Per Camusso non serve sottrarsi al confronto ma occorre capire in che modo la Fiat intende attuare il suo Programma Italia e rispettare gli impegni presi: è questa la risposta alla sua organizzazione di categoria, la Fiom, che, in un documento proposto da Maurizio Landini, al contrario suggerisce uno sciopero generale.

Fiat, accordo per la cassa in deroga a Pomigliano D’Arco

 Seppur la maggiore centrale sindacale italiana ha deciso di cambiare rotta con la nomina di Susanna Camusso alla segreteria confederale permangono, però, i problemi e le divergenze tra la Fiom e le altre organizzazioni sindacali.

È stato raggiunto l’accordo per il ricorso alla cassa integrazione in deroga per la sede produttiva di Pomigliano D’Arco anche se tra le firme manca quella della segreteria della Fiom.

Secondo il testo dell’accordo sono previsti otto mesi di cassa integrazione in deroga per 4812 lavoratori dell’azienda Fiat con partenza dal 15 novembre poiché fino al 14 dello stesso mese i lavoratori sono coperti con la cassa integrazione straordinaria ottenuta per crisi aziendale richiesta dalla Fiat per evento improvviso e imprevisto.