Governo Monti, sull’Imu ci guadagnano i ricchi

La riforma della tassazione sugli immobili del governo Monti doveva essere retta secondo i principi dell’equità ma, secondo uno studio della CGIA di Mestre, il passaggio dall’Ici all’Imu al crescere del livello di reddito dei proprietari di seconda casa,  il divario tra il futuro sistema di tassazione e quello attuale tenderà a diminuire: per i proprietari con redditi oltre i 100.000 euro,  l’Imu diventerà più vantaggiosa dell’Ici.

Dalla manovra Monti in arrivo agevolazioni fiscali per donne e giovani

L’articolo 2 del decreto salva-Italia prevede alcune agevolazioni sul costo del lavoro e alcune misure finalizzate a favorire l’occupazione di giovani e donne.

In effetti, in base al contenuto del decreto, si prevede che a decorrere dal periodo d’imposta 2011 e fino al 31 dicembre 2012 è possibile dedurre, così come stabilito dall’articolo 99 del T.U. delle imposte sui redditi approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e successive modificazioni, da parte del datore di lavoro un importo pari all’imposta regionale sulle attività produttive determinata ai sensi degli articoli 5, 5-bis, 6, 7 e 8 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato al netto delle deduzioni.

Chiarimenti ufficiali dal Ministero del lavoro in materia di pensioni

Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, sotto la direzione della prof. Elsa Fornero, ha pubblicato una  nota ufficiale allo scopo di chiarire la manovra sulla previdenza decisa dal governo Monti a causa del decreto salva-Italia.

Come ricorda lo stesso ministero nel corso del Consiglio dei Ministri del 4 dicembre 2011 il Governo ha approvato un decreto legge che contiene misure urgenti per assicurare la stabilità finanziaria, la crescita e l’equità ed ha deliberato un complesso pacchetto di interventi con l’obiettivo di dare avvio a una fase di riforma strutturale dell’economia italiana.

Monito dall’Unione Europea: l’Italia deve fare di più

Per il responsabile degli Affari economici della Commissione europea, Olli Rehn, la manovra del governo Monti è ambiziosa e tempestiva ma occorre tenere alta la guardia e cimentarsi sui prossimi impegni: dall’esigenza di bilancio occorre mettere mano sull’impalcatura sociale ed economica del Paese anche se riconosce il lavoro svolto dal nostro premier Mario Monti fino ad oggi

un passo molto importante per puntellare le finanze pubbliche e sostenere la crescita economica

Dal Governo Monti un prelievo sui fondi speciali

Il decreto salva Italia prevede un contributo di solidarietà variabile tra lo 0.3% e l’1% sui pensionati appartenenti ai fondi speciali Inps e dello 0.5% per chi presta ancora la sua attività lavorativa con decorrenza 1 gennaio 2012.

Il contributo è dovuto dai piloti, dirigenti d’azienda, trasportatori, elettrici e telefonici e intende rispondere ai criteri di equità e di armonizzazione dei regimi pensionistici coinvolgendo anche le casse private degli ordini professionali con l’obbligo di adottare entro il prossimo 31 marzo 2012 tutte le iniziative ritenute più opportune al fine di garantire l’equilibrio tra le entrate contributive e le spese delle prestazioni così come definite dai singoli regolamenti istitutivi.

Primi dettagli riforma delle pensioni di anzianità

Diversi quotidiani, sulle loro versioni online, hanno pubblicato la bozza del nuovo sistema pensionistico italiano definito dal governo Monti su suggerimento del ministro del lavoro Elsa Fornero: dall’eliminazione delle pensioni di anzianità fino alla mancata perequazione delle pensioni senza per nulla affrontare il tema della patrimoniale se non con timidi tentativi di far passare alcuni provvedimenti come imposta patrimoniale.

Vediamo alcuni punti della bozza. Per prima cosa si è deciso di abolire le pensioni di anzianità, ora si chiama pensione anticipata, eliminando le famose quote, ossia la somma tra l’età anagrafica e contributi versati, e i lavoratori dipendenti dal 2012 potranno andare in pensione, ovvero potranno uscire in anticipo rispetto all’età di vecchiaia, solo se possono vantare almeno 41 anni di contributi per le donne o 42 per gli uomini.

Le pensioni dalla legge Dini alla riforma Fornero, un percorso senza fine

Al momento non sappiamo ancora come cambierà il nostro sistema pensionistico perché il governo Monti, attraverso il ministro del lavoro Elsa Fornero, non ha illustrato il nuovo meccanismo previdenziale, ma l’unica cosa che possiamo fare è vedere il percorso del nostro sistema previdenziale dal 1995 ad oggi.

La nuova manovra sulle pensioni rappresenta l’ennesimo provvedimento su questa particolare e delicata materia che dal 1995 ad oggi è in continua modifica: non è più accettabile intervenire in modo semestrale privando i lavoratori di precise garanzie e di tutele tanto che auspichiamo che l’ultimo intervento, la riforma Fornero, possa diventare un preciso punto di riferimento che resista nel tempo o, perlomeno, per almeno 15 o 20 anni.

IRPEF più cara per i lavoratori dipendenti con il governo Monti

Si fa presto a dire equità ma guardando l’incidenza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati sulla maggiore imposta italiana si scoprono cose del tutto interessanti che il governo Monti dovrebbe prendere in considerazione. In effetti, la maggior parte della quota, si parla dell’82%, è proprio a carico di queste categorie; ma non solo, il peso è aumentato negli ultimi anni tanto da registrare un suo aumento del 2% tra il 2003 e il 2009, mentre l’incidenza del lavoro autonomo è solo del 4.3% o delle piccole imprese del 5%. Secondo i dati elaborati dall’Agenzia delle Entrate e dalla Lef, l’associazione per la legalità ed equità fiscale, si scopre che anche le fasce del 41% e del 43% la più alta incidenza si trovi nella categoria dei lavoratori dipendenti.

Le ultime novità del governo Monti sulla manovra economica

Mentre il presidente Napolitano, in occasione del congresso del PSI che si sta svolgendo a Fiuggi, richiama le forze sociali e politiche a conciliare rigore con equità stanno lentamente affiorando le proposte del governo Monti in vista della manovra che si dovrà concretizzare per gli inizi della settimana prossima.

In particolare, si starebbe valutando un innalzamento delle aliquote dell’imposta sui redditi, Irpef, di due punti per gli ultimi due scaglioni che dovrebbero passare dall’41 e 43% ai nuovi valori di 43 e 45% mentre rimane sempre alta l’attenzione sulla materia previdenziale e pensionistica tanto che il segretario confederale generale della CISL, Raffaele Bonanni, ha voluto manifestare le sue perplessità in occasione di un incontro a Milano parlando della riforma delle pensioni

Noi vogliamo una trattativa e non una semplice consultazione. Siamo stati convocati grazie alle pressioni della Cisl. Siamo per una trattativa, un confronto serrato stiamo parlando di problemi di milioni di persone, problemi delicatissimi che hanno bisogno di una giustificazione per qualsiasi soluzione si intraprenda

Dettagli della riforma previdenziale Monti

Il neo premier Mario Monti si dice disponibile ad un confronto diretto con le parti sociali con lo scopo di trovare un accordo utile ad ottenere una riforma previdenziale il più equa possibile e nello stesso tempo utile al bilancio statale. La riforma previdenziale del Governo Monti sta intanto entrando nel vivo e cominciano a delinearsi i primi contorni di quella che viene definita una riforma importante per l’intero sistema pensionistico italiano e del sistema lavorativo.

Governo Monti, interventi anche su Ici, rendite catastali e Iva

Il pacchetto che sarà predisposto dal governo Monti avrà una corsia preferenziale perché l’obiettivo resta la sua approvazione entro Natale per dare dei segnali forti e decisi al mercato e garantire il pareggio di bilancio nel 2013 insiem al rilancio dell’economia nazionale visto che ormai, da più parti, si evidenziano segnali di recessione anche se, Mario Monti, parla già apertamente di recessione.

Mario Monti ha ricordato alle forze sociali, che tra l’altro si sono lamentati di non essere stati convocati per un confronto, che la manovra è necessaria anche se, come ricorda il sindacato, gli interventi devono rispondere a precisi criteri di equità e coinvolgere anche i patrimoni: il sindacato non ci sta ad attribuire, come sempre, il maggior peso ai lavoratori e ai pensionati.

Pensioni, Fornero firma il decreto dei lavoratori in mobilità

La CGIL esprime soddisfazione per la decisione di Elsa Fornero, ministro del lavoro del governo Monti, di aver firmato il decreto di proroga del sostegno al reddito per quei lavoratori esclusi dal tetto di 10.000 unità salvaguardate dalle finestre mobili.

In effetti, come sembra noto, la legge 122/2010 ha modificato la disciplina sulla decorrenza delle  pensioni, stabilendo tuttavia al comma 5 che le disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici previgenti continuano ad applicarsi, nei limiti del numero di 10.000 lavoratori beneficiari,  ancorché maturino i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2011.

Come cambiano le pensioni dopo la Manovra Monti

L’Italia non è certo famosa per offrire ai propri pensionati pensioni milionarie, anzi, sono proprio i pensionati a dover soffrire maggiormente per colpa dell’aumento dei prezzi e della crisi mondiale. Quando un qualsiasi governo tenta di risollevare il bilancio statale, la parola pensioni è quella che maggiormente viene menzionata.

La Manovra finanziaria del Governo Monti comprenderà quasi sicuramente un ritocco più o meno pesante alle pensioni degli italiani, ma andiamo a vedere un possibile scenario.

Governo Monti, dal sindacato critiche alla riforma sulle pensioni

Per il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni così come il segretario generale della CGIL, è arrivato il momento del confronto perché i lavoratori non possono pagare di nuovo il costo della manovra economica; in effetti, il segretario generale della Cisl commenta le indiscrezioni di stampa sulle misure allo studio del Governo in materia previdenziale all’interno di una manovra che per il prossimo anno dovrebbe valere circa 20 miliardi

Basta con queste notizie sulle pensioni. E’ arrivato il momento di un confronto trasparente e pubblico sul tema, perche’ non possiamo lasciare ai media le ipotesi e le interpretazioni su quello che accadrà in materia di previdenza, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i lavoratori con la fuoriuscita anticipata dal mercato del lavoro