Certificazione online, chiarimenti Inps per zone non raggiunte da adsl

L’Inps ha precisato, attraverso il messaggio n. 6143 del 10 marzo 2011, che i medici, in zone non ancora raggiunte da adsl, potranno utilizzare un diverso sistema di trasmissione dei certificati di malattia in luogo della trasmissione telematica che utilizza una connessione ad internet a banda larga.

L’Istituto previdenziale precisa che l’applicazione, che si integra completamente nell’infrastruttura informatica esistente, è di tipo client-server, autoinstallante sul personal computer, e permette di acquisire i dati qualificanti il certificato e di inoltrarli, utilizzando una pendrive con modem GSM, mediante un flusso di messaggi sms verso gli archivi centrali dell’Istituto.

Il nuovo servizio è stato chiamato SendMedClient ed è disponibile sul sito internet Inps – nella sezione software area per i medici certificatori e medici di famiglia, nonché nell’area ftp della intranet, nella sezione Applicazioni INPS, cartella “CertificatoMalattia” con percorso esplicito -, insieme al manuale d’uso e su richiesta dei medici interessati verrà consegnata direttamente anche dalle Sedi territoriali.

La nuova certificazione di malattia e il data mining

In arrivo un sistema esperto per monitorare le assenze per motivi di malattia e determinare, in accordo a determinati modelli matematici, la veridicità dell’astensione dal lavoro.

Ecco che cosa promette l’Inps: applicare da quest’anno un nuovo sistema di gestione delle visite mediche di controllo (il “Data Mining”) che permette di individuare gli eventi di malattia da sottoporre alla visita fiscale. Il nuovo sistema non sostituisce quello attuale ma si integra al fine di offrire ulteriori elementi oggettivi per meglio valutare ogni singolo evento morboso; in pratica, il lavoratore, che deve essere sottoposto alla visita fiscale, viene scelto attraverso un programma informatico di tipo statistico.

Certificazione di malattia online, le categorie esentate

 Come abbiamo più volte ribadito la nuova disciplina di invio dei certificati di malattia online è valida per i lavoratori del settore privato e pubblico esonerando, al momento, dall’obbligo i dipendenti della pubblica amministrazione, in regime di diritto pubblico, che dispongono di ordinamenti particolari.

In effetti, per il disposto del decreto del 30 marzo 2001 n. 165, a questa particolare categoria di lavoratori appartengono i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, i professori e ricercatori universitari, il personale della carriera diplomatica, il personale della carriera prefettizia, il personale del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR), il personale della Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), il personale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, il personale militare e le forze di polizia di Stato.

Inps, i Pin nella certificazione di malattia

Nel nuovo processo telematico i Pin hanno un ruolo fondamentale perché sono utilizzati per tracciare tutto il flusso e garantire l’affidabilità di tutto il meccanismo.

In effetti, una volta ottenuto il certificato di malattia, il datore di lavoro, attraverso il PIN, è in grado di consultare la situazione del proprio dipendente: a video o su stampa. Non solo, sempre utilizzando il servizio telematico e il suo Pin, l’azienda può chiedere all’istituto previdenziale la trasmissione dell’attestazione alla propria PEC.

Al contrario, la pubblica amministrazione riceve l’attestazione di malattia dall’Inps per mezzo delle informazioni ottenute dall’istituto previdenziale dei lavoratori pubblici con una piccola differenza, ovvero gli uffici del personale della pubblica amministrazione inoltrano una copia dell’attestazione alla mail del dipendente, sia questo PEC o meno.

Pubblico e privato, il punto sulle certificazioni di malattia

 Negli ultimi tempi, con l’introduzione delle tecnologie telematiche, la certificazione di malattia è stata praticamente rivoluzionata; in effetti, a questo riguardo i vari enti previdenziali hanno emesso diverse circolari e messaggi che, ad oggi, risultano indispensabili per comprendere tutto il fenomeno.

A questo proposito non possiamo non ricordare il messaggio Inps n. 3161 dell’8 febbraio del 2011, modalità di funzionamento del flusso telematico, o la circolare n. 26 sempre dell’8 febbraio 2011 sulla gestione delle visite mediche di controllo mediante il cosiddetto data mining. Per ultimo, non in ordine di tempo, anche la circolare Inps n. 164 del 28 dicembre 2010 sull’invio degli attestati di malattia all’indirizzo PEC del cittadino.

Chiaramente non è possibile citare in modo asettico tutte le circolari applicabili senza riferirsi alla contrattazione collettiva di riferimento.

Ministero del lavoro, la genuinità negli appalti

Il Ministero del lavoro è intervenuto nella delicata normativa che regola l’appalto e il subappalto, in modo particolare chiarendo alcune disposizioni.

Il Ministero,  tenendo conto del ricorso sempre più frequente di questo strumento di lavoro attraverso processi di esternalizzazione e della complessità intrinseca della legislazione e delle fonti di riferimento in materia, ha deciso, con la circolare n. 5 dell’11 febbraio 2011, di effettuare una ricognizione delle principali problematiche che gli operatori incontrano nel ricorrere all’appalto e ha voluto fornire indicazioni e chiarimenti in merito alla sua corretta gestione.

Il ministero interviene chiarendo i criteri che occorre tenere presente per qualificare come genuino un appalto oltre agli obblighi di carattere retributivo connessi all’utilizzazione dell’istituto e fino ad arrivare al valore degli appalti e i criteri di scelta dei contraenti.

Inps, i nuovi trattamenti per la Gestione separata per il 2011

Anno nuovo e nuove disposizioni per gli iscritti alla Gestione separata: l’Inps ha definito il nuovo massimale annuo di reddito utilizzato per il calcolo dei contributi dovuti alla Gestione separata.

In effetti, con decorrenza gennaio 2011, le aliquote del 26,72% e del 17% sono applicabili facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione separata fino al raggiungimento del massimale di reddito previsto dall’articolo 2 della legge n. 335/1995, che per l’anno 2011 è stato fissato pari a 93.622 euro.

L’Inps precisa anche che i compensi corrisposti ai collaboratori entro il 12 gennaio 2011 per il versamento dei contributi in favore dei collaboratori, i cui compensi sono assimilati ai redditi da lavoro dipendente, trova tuttora applicazione il disposto del primo comma dell’articolo 51 del Testo Unico, in base al quale le somme corrisposte entro il giorno 12 del mese di gennaio si considerano percepite nel periodo d’imposta precedente: questo è cosiddetto principi di cassa allargato.

La malattia e il dipendente pubblico

Il dipendente di un’amministrazione pubblica iscritto all’Inpdap ha una disciplina propria in fatto di trattamento economico che si differenzia dall’iscritto all’Inps, il maggiore istituto previdenziale italiano per i dipendenti del settore privato.

Secondo le disposizioni dell’Inpdap, un lavoratore assente per malattia per i primi dieci giorni ha diritto a percepire il trattamento economico fondamentale con l’esclusione delle voci accessorie.

In pratica, rientrano tra le voci fondamentali lo stipendio tabellare, la tredicesima, le voci della retribuzione a titolo individuale di anzianità e il cosiddetto emolumento ad personam, ovvero ogni indennità o emolumento che hanno carattere fisso e continuativo.

Le pensione, un difficile traguardo

Il 2011 segna un passo importante: ci lasciamo sempre di più alle spalle il vecchio sistema eliminando altri vantaggi che avevamo acquisito.

In effetti, siamo passati da un sistema a ripartizione di tipo retributivo a uno meno vantaggioso di tipo contributivo. Non solo, è anche cambiato radicalmente il sistema  della totalizzazione e costa più caro trasferire i contributi all’Inps.

Dal 1 gennaio del 2011 percepiremo l’assegno di pensione con un ritardo di almeno 12 mesi, il lavoratore autonomo dovrà aspettare almeno 18 mesi. Non è finita, perché ci aspettano nuove scadenze.

Inps, precisazioni sui certificati di malattia on-line

L’Inps, attraverso la circolare n. 21 del 31 gennaio 2011, intende dare alcune precisazioni sulla trasmissione dei certificati di malattia per via telematica, anche se proprio in questo periodo  i medici continuano a lamentare disservizi e problemi di connessione con l’istituto previdenziale.

In effetti, in tutti i casi di assenza per malattia dei lavoratori di datori di lavoro privato è prevista la modalità di trasmissione telematica dei certificati di malattia, mediante accesso al Sistema di Accoglienza Centrale (SAC).

La legge n. 183/2010, più precisamente l’articolo 25, del Collegato lavoro ha stabilito che, nei casi di assenza per malattia dei lavoratori del settore privato, le modalità relative al rilascio e alla trasmissione della certificazione di malattia vengano uniformate a quelle già previste per i lavoratori del settore pubblico ai sensi dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165.

Lavoro e malattia, il controllo del datore di lavoro

Le norme che disciplinano il controllo dello stato di malattia del lavoratore sono contenute in riferimenti normativi differenti.

In effetti, per il settore privato occorre fare riferimento alla legge 638/1983 e al decreto 15 luglio 1986, mentre i decreti 165/2001, insieme al decreto 18 dicembre 2009, si riferiscono al segmento pubblico.

Questi riferimenti fissano le fasce di reperibilità, tenendo conto l’indirizzo abituale o il domicilio occasionale, durante tutta la durata della malattia, comprese le domeniche ed i giorni festivi.

Il medico fiscale, che tra l’altro può essere inviato dal datore di lavoro, ha il compito di accertare la presenza in casa dell’assistito, può visitarlo e verificare che si stia curando. Può decidere, inoltre, di far riprendere il lavoro nel caso ne accerti la guarigione e le sue decisioni sono insindacabili, in questo caso il lavoratore è tenuto ad eseguirle.

L’Inail e lo stress da lavoro correlato

Il nostro Legislatore, dal mese di gennaio 2011, obbliga le imprese a rivedere il documento di valutazione del rischio e ha emesso una serie di documenti che permettono di definire i principi e le procedure per valutare le cause dello stress.

In effetti, sul posto di lavoro i carichi di tensione sono, spesso, all’ordine del giorno: turni troppo lunghi, dissidi con i colleghi e l’ansia da prestazione sono elementi che mettono a rischio il benessere del luogo di lavoro.

In base alla circolare del 18 novembre 2010 del ministero del Lavoro, le aziende saranno obbligate per legge a misurare il livello di stress dei propri dipendenti.

Il documento emesso dal ministero contiene le linee guida necessarie per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, così come previsto dal Testo unico 81/2008 sulla sicurezza sul lavoro.

Inail, l’iniziativa conoscere il rischio con il Reach

Parte dall’Inail una nuova iniziativa finalizzata a far comprendere meglio i temi legati all’igiene industriale e alle novità, nazionali e europee, in materia.

Per questo motivo, l’Istituto propone il progetto e regolamento Reach.

Il regolamento europeo già valido in Italia ha apportato significativi cambiamenti alle leggi comunitarie sulla produzione, la commercializzazione e l’uso degli agenti chimici.

In sostanza, si tratta di un canale tematico per aiutare i lavoratori e non a far comprendere i pericoli che si possono correre nei diversi ambienti lavorativi.

Conoscere il rischio è una nuova area presente nella sezione sicurezza sul lavoro che permette ai navigatori di familiarizzare con i rischi del mondo del lavoro.

Reach – dalle parole inglesi “Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of CHemicals”, ovvero “Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle Sostanze Chimiche” – è il regolamento Europeo n. 1907 del 2006 che ha apportato numerosi e significativi cambiamenti alla legislazione comunitaria sulla produzione, la commercializzazione e l’utilizzo degli agenti chimici.

Stress lavoro-correlato, pubblicato il comunicato della Commissione consultiva

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2010 n. 304 del 30 dicembre del 2010 il comunicato che richiama l’approvazione, avvenuta il 17 novembre 2010 da parte della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, delle Indicazioni per la valutazione dello stress lavoro-correlato di cui all’articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1-bis, del Decreto Legislativo n. 81/2008 e successive modificazioni.

Come espresso dalla Nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la circolare recepisce le indicazioni della Commissione consultiva istituita dallo stesso Testo unico.