Parlamento, proposta di legge per modificare le prestazioni occasionali

Presentata al Parlamento una proposta di legge che mira a modificare al capo II del titolo VII del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,in materia di prestazioni occasionali di lavoro di tipo accessorio rese da particolari soggetti.

Secondo la proposta possono svolgere attività di lavoro accessorio gli inoccupati e disoccupati da oltre un anno, le casalinghe, gli studenti e pensionati fino ad arrivare anche ai disabili e soggetti ricoverati in comunità di recupero e i lavoratori extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro.

Possono altresì svolgere attività di lavoro accessorio, nel limite massimo di 3.000 euro per anno solare, i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito compatibilmente con quanto stabilito dall’articolo19, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28gennaio 2009, n. 2.

Il lavoro che c’è: 1,2 milioni di posti con la vendemmia

 E’ partita in Italia la vendemmia 2011, in grado di offrire opportunità di lavoro a ben 1,2 milioni di persone tra vigne, cantine e indotto legato alla distribuzione commerciale. A metterlo in risalto è la Coldiretti nel sottolineare come per l’anno corrente il settore del vino italiano farà registrare un record di fatturato pari a ben 8 miliardi di euro, di cui il 50% circa legato alle esportazioni. Questo grazie alla crescita dei due mercati di sbocco del made in Italy, rappresentati per il settore vitivinicolo dai Paesi dell’Unione Europea ed ancor di più dagli Stati Uniti.

Voucher lavoro occasionale accessorio anche in banca

 I voucher, ovverosia i buoni lavoro, sbarcano ufficialmente in banca. A metterlo in evidenza è stato l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, dopo aver annunciato al riguardo la stipula di una apposita convenzione, finalizzata all’erogazione dei voucher, con l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI). L’acquisto dei voucher attraverso le banche è quindi un nuovo canale rispetto a quelli attivi sinora e rappresentati, in particolare, dal sito Internet dell’Inps, dalle sedi territoriali dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e dalla rete dei tabaccai abilitati. In accordo con una nota emessa dall’istituto, nell’ambito dell’accordo tra l’Inps e l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), le prime banche che avvieranno l’erogazione dei voucher attraverso le filiali sono la Bper, Banca Popolare Emilia Romagna, e la Banca Popolare di Sondrio.

Voucher lavoro stagionale per 200 mila giovani

 Per raccogliere la frutta e la verdura, e poi anche per la vendemmia, nel nostro Paese sono almeno 200 mila i giovani che, dall’1 giugno scorso, sono impegnati a lavorare nei campi grazie ai voucher, strumenti per la remunerazione del cosiddetto lavoro occasionale accessorio. A darne notizia è stata la Coldiretti in concomitanza con il rilascio dell’ultimo Rapporto sull’occupazione a cura dell’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, da cui è in particolare emerso come in Italia il tasso di disoccupazione continui a mantenersi stabile all’8%.

Lavoro estivo: progetto per i giovani a Lodi

 Grazie ad un accordo tra la Confcommercio locale, l’Amministrazione comunale, e l’Ente Bilaterale per il terziario ed il turismo, nel Comune di Lodi i giovani, nella stagione più calda dell’anno, potranno sfruttare l’opportunità di lavorare per pagarsi le vacanze o gli studi. A darne notizia è stata nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale nel precisare come sarà promosso a favore dei giovani il lavoro estivo attraverso l’utilizzo dello strumento dei voucher, ovverosia i buoni lavoro. In questo modo da un lato i giovani potranno guadagnare e magari iniziare a prendere dimestichezza con il mondo del lavoro, e dall’altro realtà territoriali come gli esercizi pubblici, le imprese del terziario e quelle della ristorazione, potranno rafforzare i propri organici in un periodo come quello estivo caratterizzato da una forte richiesta di manodopera temporanea.

Inps, nuovo messaggio sui voucher

L’Inps ha deciso di modificare alcune disposizioni sull’utilizzo dei buoni lavoro, i cosiddetti voucher, e sulle relazioni tra l’Istituto stesso e i tabaccai.

Infatti, l’Inps, con messaggio n. 12578 del 9 giugno 2011, ha deciso di apportare alcuni cambiamenti sull’uso dei voucher per lavoro occasionale di tipo accessorio e sui rapporti sulle strutture erogatrici del servizio, ovvero i tabaccai.

Il servizio gestito dal maggiore istituto previdenziale del settore privato è articolato tanto da offrire, oltre ad un sistema di accredito, anche un meccanismo di acquisto e riscossione attivato fin dal maggio del 2010 presso tutte le tabaccherie abilitate iscritte alla Federazione Italiana Tabaccai estendendo progressivamente l’utenza e i servizi erogati.

Voucher lavoro giovani: opportunità estive in campagna

 Piuttosto che, al termine della scuola, oziare e non fare nulla, a partire da mercoledì prossimo, 1 giugno 2011, i giovani potranno lavorare in campagna per la raccolta di frutta prima, e per la vendemmia poi, attraverso lo strumento del lavoro occasionale accessorio remunerato con i voucher. A metterlo in risalto è stata la Coldiretti nel sottolineare come siano all’incirca 200 mila i giovani che quest’anno potranno lavorare in agricoltura sfruttando lo strumento dei buoni lavoro che, lo ricordiamo, permette anche la maturazione dei contributi Inps ai fini previdenziali. Il giovane, in particolare, può lavorare nei campi a partire da dopodomani a patto che abbia un’età compresa tra i 16 ed i 25 anni, e che risulti essere regolarmente iscritto ad un ciclo di studi. Quella del lavoro con i voucher, quindi, può rappresentare un’opportunità da non perdere anche per gli studenti universitari che, in questo modo, possono mettere da parte i soldi per pagare le tasse e/o acquistare i libri in concomitanza con il prossimo anno accademico.

Governo, proroghe a termini in scadenza per il Ministero del Lavoro

 Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, il DPCM 25 marzo 2011 con il quale vengono disposte proroghe, al 31 dicembre 2011 rispetto ai termini già scaduti del 31 marzo 2011, a termini riguardanti disposizioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

L’attuale periodo economico è davvero difficile tanto che il Consiglio dei Ministri ha deciso di prorogare alcune garanzie sociali che scadevano il 31 marzo 2011.

In effetti, il provvedimento intende disporre un ulteriore termine  su diverse materie, in particolare il Consiglio dei Ministri interviene nella materia che disciplina il lavoro occasionale di tipo accessorio. La decisione del provvedimento nasce dalla necessità di continuare ad assicurare, per tutto l’anno 2011, in ragione della particolare congiuntura economica, l’insieme degli interventi volti a sostenere il reddito e a garantire l’occupazione regolar così come prevede la fonte normativa all’articolo 70 comma 1 e 1-bis del decreto 10 settembre 2003 n. 276.

Milleproroghe, modifiche sull’esonero e sul lavoro accessorio

Il decreto Milleproroghe ha apportato diverse modifiche in materia di lavoro e in particolare ha ribadito alcune considerazioni a proposito dell’esonero dal servizio per i dipendenti pubblici e sul lavoro accessorio per i titolari di sostegno del reddito.

In effetti, l’articolo 2, in particolare al comma 54 della legge n. 10/2011, del decreto Milleproroghe è intervenuto sull’articolo 72, comma 1, della legge n. 133/2008 prevedendo anche per gli anni 2012, 2013 e 2014 la possibilità per i dipendenti pubblici di essere esonerati dal servizio nel quinquennio precedente il raggiungimento dell’anzianità massima contributiva, con domanda di esonero da presentarsi entro il 31 marzo di ogni anno.

Dalle disposizioni rimane escluso il personale scolastico.

Il Legislatore ha, poi, introdotto un comma, 1-bis, nel quale si stabilisce che i posti resisi vacanti ai sensi del comma 1, non sono reintegrabili negli anni nei quali può essere presentata la richiesta di esonero.

Il lavoro accessorio e occasionale, ulteriori precisazioni sui criteri identificativi

 Il legislatore, nelle recenti decisione, ha disposto che anche le collaborazioni con enti pubblici e associazioni di volontariato per lo svolgimento di lavori di emergenza, come quelli dovuti a calamità o eventi naturali improvvisi, o di solidarietà e dell’impresa familiare di cui all’art. 230 bis del codice civile, limitatamente al commercio, al turismo e ai servizi possono rientrare tra la fattispecie del lavoro occasionale e accessorio.

Ricordiamo che il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell’impresa familiare ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla quantità alla qualità del lavoro prestato.

Il lavoro accessorio e occasionale e i criteri identificativi

 La Riforma Biagi ha ridefinito sostanzialmente la struttura del lavoro autonomo in Italia cercando, al contempo, di far emergere situazioni di illegalità e precarietà. Rispetto al lavoratore dipendente le prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio sono quelle che non rientrano tra le prestazioni tipiche del lavoro subordinato o autonomo in senso lato.

La Legislazione è intervenuta cercando di delimitare gli ambiti applicativi, decreto n. 276/2003, dove, in particolare all’articolo 70, cerca di fornire tutti gli elementi iggettivi.

In effetti, secondo le disposizioni, rientrano tra le prestazioni di lavoro occasionale e accessorio quelle attività previste, in modo tassativo, nell’elenco messo in evidenza all’articolo 70 o che possono vantare determinati requisiti oggettivi o soggettivi.

Voucher lavoro occasionale: il punto nel Friuli Venezia Giulia

 Nello scorso mese di febbraio, nella Regione Friuli Venezia Giulia, l’utilizzo dei voucher per il lavoro occasionale accessorio ha toccato la quota dell’11,6% del totale nazionale. Ad annunciarlo è stata Angela Brandi, assessore al Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia, sottolineando inoltre come, rispetto ai 75.050 voucher di febbraio 2011, la quota sia destinata ad aumentare nel prossimi mesi. Al primo posto per utilizzo, su scala provinciale, nel mese di febbraio a svettare è stata Udine con oltre 42 mila voucher, ed a ruota Pordenone, Gorizia e Trieste con quasi 6.700 voucher. Anche nella Regione Friuli Venezia Giulia, così come previsto dalla normativa sui buoni lavoro, ad approfittare del lavoro occasionale con i voucher sono stati i giovani studenti, i pensionati ed i percettori di sostegno al reddito, ovverosia, tra gli altri, i lavoratori in cassa integrazione.

Inps, in arrivo il referente regionale per il lavoro occasionale

L’Inps, attraverso il messaggio n.3598 dell’11 febbraio 2011, ha comunicato che a partire dal 15 febbraio entrerà in vigore la figura del referente regionale del lavoro occasionale accessorio.

Secondo le precisazioni dell’Istituto sarà possibile rivolgersi al referente per il trattamento delle richieste di chiarimento o di intervento e, in questo modo, si individua l’interfaccia naturale delle Associazioni di categoria, degli intermediari, degli Enti locali, o di qualsiasi altro organismo.

Grazie a questo nuovo servizio, l’Inps intende aiutare tutti coloro che hanno la necessità di reperire informazioni e consulenza sull’impiego corretto dei buoni lavoro.

Il referente informerà tra l’altro il datore di lavoro sulla opportunità di non impiegare il/i prestatore/i che presenta compensi prossimi o addirittura superiori al limite economico previsto.

Inps, i nuovi trattamenti per la Gestione separata per il 2011

Anno nuovo e nuove disposizioni per gli iscritti alla Gestione separata: l’Inps ha definito il nuovo massimale annuo di reddito utilizzato per il calcolo dei contributi dovuti alla Gestione separata.

In effetti, con decorrenza gennaio 2011, le aliquote del 26,72% e del 17% sono applicabili facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione separata fino al raggiungimento del massimale di reddito previsto dall’articolo 2 della legge n. 335/1995, che per l’anno 2011 è stato fissato pari a 93.622 euro.

L’Inps precisa anche che i compensi corrisposti ai collaboratori entro il 12 gennaio 2011 per il versamento dei contributi in favore dei collaboratori, i cui compensi sono assimilati ai redditi da lavoro dipendente, trova tuttora applicazione il disposto del primo comma dell’articolo 51 del Testo Unico, in base al quale le somme corrisposte entro il giorno 12 del mese di gennaio si considerano percepite nel periodo d’imposta precedente: questo è cosiddetto principi di cassa allargato.