
Il posto fisso? In Italia non esiste più! E nell’elenco dei precari dobbiamo inserire anche i medici; secondo quanto emerso da un’indagine condotta dall’Adnkronos Salute in questi ultimi 10 anni il numero dei camici bianchi con un contratto a termine è passato da 3527 a 7177. Una cifra praticamente raddoppiata.
E questo non piace a Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici che spiega come questo sia
il frutto amaro di una politica di tagli indiscriminati e di blocchi del turn over irresponsabili. Una situazione insostenibile per migliaia di professionisti che hanno una età media di circa 40 anni senza certezze per il loro futuro, con le donne medico ancora più colpite. Numeri allarmanti, ai quali andrebbero aggiunti i medici precari ‘invisibili’: con rapporti atipici non registrati come i gettoni a turno, che vedono proprio nei punti nevralgici dell’assistenza come il pronto soccorso la maggiore presenza

Da qui al 2015 in Lombardia, senza i dovuti interventi, si rischia in Regione la carenza di medici rispetto a quelli che sono necessari per la tutela della salute dei cittadini. Ed allora, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, la Giunta è nuovamente scesa in campo approvando un primo finanziamento, per un controvalore pari a due milioni di euro, grazie al quale sarà garantita l’attivazione di quaranta contratti a favore di altrettanti medici specializzandi presso le Università della Regione Lombardia. Trattasi, nello specifico, di contratti aggiuntivi rispetto a quelli già stabiliti dal MIUR, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; inoltre la Giunta, nella stessa riunione, e con la stessa delibera approvata, ha altresì stanziato altri 2,6 milioni di euro circa per l’attivazione di contratti aggiuntivi a valere sullo scorso anno, e sempre rientranti nell’ambito della copertura attraverso il Bilancio regionale.
Inail approfitta del tema dei lavori usuranti per pubblicizzare la ricerca condotta da diverse università per avvalorare ciò che si sta affermando da diversi anni, ovvero i conducenti di mezzi pubblici appartengono di certo a questa particolare categoria. L’autorevole rivista scientifica Journal of Occupational Health Psychology e una ricerca inglese che ha preso in rassegna circa un centinaio di mestieri hanno alla fine decretato che il lavoro più stressante del mondo è guidare un autobus.
Un risparmio di quasi 600 milioni di euro, tra Inps e imprese, con 17 milioni di lavoratori dipendenti coinvolti, 4,4 milioni di imprese e 180mila medici: ecco le cifre fornite dal ministro Brunetta e messe in evidenza dall’Inail.
Come se la passano ai tempi della crisi i contribuenti con