Inps, nuovi trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione

L’Inps, attraverso la circolare n, 24 del 4 febbraio 2011, fissa i nuovi riferimenti economici, in vigore dal 1 gennaio dell’anno in corso, degli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione.

I dati forniti dall’Inps si riferiscono al lordo ed al netto della riduzione prevista dall’articolo 26 della legge n. 41/86 e distinti in base alla retribuzione soglia di riferimento.

Nella stessa circolare l’Istituto diffonde anche la misura dell’importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili.

Il testo legislativo di riferimento, legge n. 247/2007, prevede che, con effetto dal 1 gennaio di ciascun anno, gli aumenti sono determinati nella misura del 100 per cento dell’aumento derivante dalla variazione annuale dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati.

Regione Veneto, CGIL critica gli ammortizzatori sociali 2011

Polemiche in regione: la CGIL non condivide le scelte operate dalla regione Veneto in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2011.

In effetti, l’intesa non è stata firmata dalla maggiore centrale sindacale italiana poiché non ritiene soddisfacente i criteri per il ricorso agli ammortizzatori in deroga per il 2011 definiti dalla regione Veneto e sottoscritti dalle parti sociali.

Per la CGIL i criteri individuati sono particolarmente restrittivi e illogicamente selettivi in favore delle imprese aderenti agli enti bilaterali.

In sostanza, secondo il sindacato, la nuova intesa prevede una norma definita premiale per le aziende che aderiscono agli enti bilaterali, con l’estensione del periodo di 180 giornate di cassa integrazione in deroga sino a 220 giornate.

Cassa integrazione in deroga, accordo alla regione Marche

Emessa la nuova guida procedurale per l’applicazione per l’anno 2011 della cassa integrazione e la mobilità in deroga.

La nuova procedura, valevole dal mese di gennaio del 2011, prevede la possibilità per le aziende, di qualsiasi settore produttivo, di presentare istanza di cassa integrazione che risultano escluse dall’utilizzo degli strumenti ordinari di sostegno al reddito dei lavoratori.

In particolare, il documento prevede la copertura per le aziende artigiane, a prescindere dal numero dei dipendenti, ivi comprese quelle rientranti nella fattispecie prevista dall’articolo 12 della legge 223/91 nel caso in cui l’azienda committente non abbia fatto ricorso alla CIGS.

Pensioni, gli esclusi dalle nuove regole

Il correttivo alla legge finanziaria del 2010 ha apportato importanti novità per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi per quanto riguarda il diritto a percepire la pensione di anzianità e di vecchiaia dal primo gennaio del 2011.

In particolare, da quest’anno è possibile accedere al pensionamento attraverso un’unica finestra mobile dopo 12 mesi, per i lavoratori dipendenti, dalla data di maturazione dei requisiti.

I lavoratori iscritti ad un fondo autonomo si vedranno spostare in avanti il diritto a percepire l’assegno di pensione per 18 mesi.

I lavoratori dipendenti potranno accedere alla pensione dopo un anno dalla data in cui sono maturati tutti i requisiti , ovvero tendendo conto età e contribuzione, per richiederla.

Al contrario, i lavoratori autonomi, ovvero quali artigiani o agricoltori, o gli iscritti alla gestione separata Inps e pensioni in totalizzazione avranno al sgradita sorpresa di accedere alla pensione dopo 18 mesi dalla data della maturazione dei requisiti.

Lavoro, chiarimenti per l’incontro tra domanda e offerta

In arrivo dal Ministero del Lavoro, attraverso la circolare n. 3 del 13 gennaio 2011, alcuni chiarimenti operativi in merito al regime di autorizzazione all’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

La circolare intende far luce su alcune norme aspetti presenti nella legge 4 novembre 2010 n. 183, ovvero il Collegato lavoro, all’articolo 48.

L’articolo 48 del Collegato lavoro, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 novembre 2010 n. 262, modifica gli articoli 4, 5, 6 e 15  del decreto legislativo 10 settembre 2003 n. 276 in materia di regime autorizzatorio degli operatori del mercato del lavoro.

Il Ministero ricorda che le disposizioni contenute nell’articolo 48, in particolare al comma 2, della legge n.183 non ha modificato l’impianto normativo in materia di obblighi per le Agenzie del lavoro.

Lavoro e ammortizzatori sociali: Sardegna, firmato l’accordo 2011

 A sostegno dei lavoratori in mobilità, e di quelli che sono in cassa integrazione, nella Regione Sardegna l’Amministrazione garantirà l’erogazione degli ammortizzatori sociali anche per il 2011. A darne notizia venerdì scorso è stata proprio l’Amministrazione regionale dopo che, in linea con le attese e con quanto reso noto alla fine dello scorso anno, è stato firmato l’apposito accordo quadro che permetterà di concedere o di rinnovare l’accesso agli strumenti di sostegno al reddito per le categorie di lavoratori sopra elencate. Secondo quanto dichiarato dall’Assessore Manca, la Regione Sardegna punta a non lasciare nessuno per strada, e per questo saranno utilizzati dall’Amministrazione tutti gli ammortizzatori sociali che sono disponibili. L’accordo quadro, nello specifico, è stato firmato presso la  sede dell’assessorato regionale del Lavoro con le Organizzazioni sindacali, le Amministrazioni provinciali, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS), Italia Lavoro Spa, ed i rappresentanti delle imprese e delle professioni.

Regione Friuli, ammortizzatori sociali in deroga per il 2011

Raggiunto un accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga nella regione Friuli Venezia Giulia per l’anno 2011.

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con una nota in data 3 dicembre 2010 ha precisato che la regione Friuli Venezia Giulia può stipulare l’accordo relativo alla concessione degli ammortizzatori in deroga per l’anno 2011, cosa avvenuta poi a fine dicembre 2010.

Grazie all’intesa raggiunta vengono estesi anche per l’anno 2011 i criteri e le modalità di utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga adottati nel 2010.

In particolare, per quanto riguarda la durata dei trattamenti si conferma la durata massima di sei mesi per i trattamenti di mobilità in deroga e di 1038 ore totali per ciascun lavoratore (669 ore in caso di lavoratori a tempo parziale fino a venti ore lavorative settimanali).

Inps, agevolazioni contributive per assunzioni a termine

L’Inps, attraverso il messaggio n. 32661 del 27 dicembre 2010, intende chiarire alcune questioni in merito al riconoscimento di agevolazioni contributive per l’assunzione di soggetti iscritti nelle liste di mobilità.

Le agevolazioni sono state introdotte dalla Legge del 23 luglio 1991 n. 223 e, ricordiamolo, il provvedimento legislativo ha anche stabilito diversi provvidenza per l’assunzione di soggetti iscritti nelle liste di mobilità.

La legge interviene facendo presente che esistono tre diverse fattispecie di contratto di lavoro di tipo agevolato, ovvero il contratto a termine, il contratto che trasforma a tempo indeterminato un rapporto a termine e, infine, il contratto a tempo indeterminato.

In particolare, i lavoratori in mobilità possono essere assunti con contratto di lavoro a termine di durata non superiore a dodici mesi e, per questa ragione, le agevolazioni non possono essere superiore a 12 mesi.

Fine 2010, vertenze ancora aperte

Si chiude un anno ma si apre un nuovo periodo cariche di incertezze per migliaia di lavoratori.

Il contratto a Pomigliano è stato firmato e subito è diventato il centro di discussione di tipo sindacale e politico dove il concetto di rappresentanza è stato messo in discussione.

Esistono però altre realtà dove il futuro è meno sicuro dove si aspettano risposte dal governo e dalla realtà sociale del Paese.

Ci riferiamo alla Vinyls, Basell, Euroalluminia e Tamoil: società chimiche e petrolchimiche un tempo settore vanto del nostro Paese.

La Eaton, multinazionale americana, ha mandato in mobilità lo scorso 15 dicembre 304 lavoratori. L’azienda ha rifiutato la proposta del sindaco di Massa Roberto Pucci che voleva acquistare le aree industriali, 9 milioni di euro con moratoria di 5 anni e pagamento dilazionato in 10 anni in cambio di 12 mesi di cassa integrazione.

Lavoro e ammortizzatori sociali: Regione Sardegna, garanzie anche per il 2011

 Manca solo la firma, nella Regione Sardegna, per la copertura degli ammortizzatori sociali anche per l’anno 2011. A darne notizia giovedì scorso, 23 dicembre 2010, è stata l’Amministrazione regionale nel far presente come la firma dell’accordo 2011 sugli ammortizzatori sociali sia attesa per il prossimo mese di gennaio, e come prima del perfezionamento dello stesso saranno organizzati degli incontri tecnici aventi come finalità quella di predisporre proprio i contenuti dell’accordo quadro. Decisivo, al riguardo, è stato l’incontro che si è tenuto nella mattina di giovedì scorso, a Cagliari, presso l’Assessorato al Lavoro, tra i rappresentanti dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), quelli di Confindustria, “Italia Lavoro”, API Sarda e le organizzazioni sindacali confederali di Cgil, della Uil e della Cisl; in merito all’accordo, inoltre, l’Assessore Manca ha reso noto che lo stanziamento nazionale per la copertura degli ammortizzatori sociali ammonta attualmente a 30 milioni di euro, e che già da ora le risorse sono disponibili.

Legge di Stabilità 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale

Sul supplemento ordinario n. 281 alla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 21 dicembre del 2010 è stata  pubblicata la legge finanziaria n. 220 del 13 dicembre 2010.

La legge di stabilità, o legge finanziaria, è composta da un solo articolo che  contiene 171 commi e 2 allegati, oltre a 3 tabelle.

La nuova legge di stabilità entrerà in vigore dal primo gennaio del 2011, ad eccezione di quelle dei commi da 42 a 46, in vigore dal 21 dicembre 2010.

Il comma 37 prevede un allargamento, nei limiti delle diecimila unità, della platea dei lavoratori in mobilità ai quali non si applicano le nuove disposizioni che regolano l’accesso alla pensione con un decreto concertato del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con quello dell’Economia e delle Finanze, oltre al Ministro dello sviluppo economico.

Cassazione, le giustificazioni del licenziamento collettivo

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 24343 del 1 dicembre 2010, ha ribadito che, in tema di verifica del rispetto delle regole procedurali per i licenziamenti collettivi per riduzione di personale, la sufficienza dei contenuti della comunicazione preventiva di cui all’articolo 4, comma 3, della legge 23 luglio 1991, n. 223, deve essere valutata in relazione ai motivi della riduzione di personale che restano sottratti al controllo giurisdizionale.

In questo caso, se il progetto imprenditoriale sia diretto a ridimensionare l’organico dell’intero complesso aziendale al fine di diminuire il costo del lavoro, l’imprenditore può limitarsi all’indicazione del numero complessivo dei lavoratori eccedenti, suddiviso tra i diversi profili professionali previsti dalla classificazione del personale occupato nell’azienda, senza che occorra l’indicazione degli uffici o reparti con eccedenza, e ciò tanto più se si esclude qualsiasi limitazione del controllo sindacale e in presenza della conclusione di un accordo con i sindacati all’esito della procedura che, nell’ambito delle misure idonee a ridurre l’impatto sociale dei licenziamenti, adotti il criterio della scelta del possesso dei requisiti per l’accesso alla pensione.

È opportuno ricordare che la comunicazione prevista dall’articolo 4 della legge 23 luglio 1991 n. 223 deve contenere indicazione dei motivi che determinano la situazione di eccedenza, dei motivi tecnici, organizzativi o produttivi, per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predetta situazione ed evitare, in tutto o in parte, la dichiarazione di mobilità.

Approvata la legge di Stabilità 2011

Il Senato ha approvato nella seduta del 7 dicembre la legge di Stabilità, ex legge finanziaria, per l’anno prossimo con il testo approvato dalla Camera.

Com’è ormai tradizione, la legge di Stabilità è composta da un articolo e ben 169 commi ed entrerà in vigore dal primo gennaio del 2011.

Il testo approvato dal Senato elimina il comma 10 dell’articolo 1 della legge 247/2007 che prevedeva, a decorrere dall’anno 2011, un aumento di 0,09% delle aliquote contributive al fine di offrire maggiori risorse finanziarie all’assicurazione generale obbligatoria, AGO, e alle sue forme sostitutive ed esclusive sulla quota a carico dei lavoratori dipendenti, alle gestioni pensionistiche degli artigiani, degli esercenti attività commerciali e dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alle rispettive gestioni speciali dell’Inps.

L’offerta di lavoro congruo

Lo stato ha predisposto diverse misure al fine di favorire l’assunzione e, in modo particolare, ha definito diversi obblighi a carico su chi fruisce di incentivi.

Il concetto di lavoro congruo rientra nell’applicazione della normativa in materia di dichiarazione di immediata disponibilità ai sensi dell’articolo 19, comma 10, del decreto legge 29 novembre 2008 n. 185.

La definizione di lavoro congruo, come specificato dalla norma stessa, è esclusivamente quella individuata dall’articolo 1-quinquies del decreto legge 5 ottobre 2004, n. 249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n. 291.

Non si fa quindi riferimento ad eventuali diverse definizioni stabilite da normative regionali che possono semmai rilevare ai fini della attuazione del cosiddetto patto di servizio che ha diversa finalità.

L’articolo 19 del precedente decreto n. 185 prevede che il lavoratore, per ottenere qualsiasi prestazione di sostegno al reddito, deve dichiararsi disponibile a una nuova attività oppure ad un percorso di riqualificazione professionale.