Incentivi alle assunzioni, legge n. 223/1991

Nel panorama legislativo italiano esistono diversi strumenti utili come incentivi per il reinserimento dei percettori di trattamenti di sostegno al reddito.

La legge di stabilità prevede che le misure sperimentali siano prorogati anche per l’anno 2011.

Tra gli strumenti che hanno a disposizione i datori di lavoro possiamo senza dubbio mettere l’accento sull’assunzione di lavoratori titolari di indennità di mobilità, così come prevede la legge 223/1991.

In buona sostanza, i lavoratori in mobilità possono essere assunti con contratto di lavoro a termine di durata non superiore a dodici mesi. La quota di contribuzione a carico del datore di lavoro è pari a quella prevista per gli apprendisti dalla legge 19 gennaio 1955, n. 25 e successive modificazioni.

Telecom e Unicredit, accordo fatto

Due significative realtà del nostro Paese in settori completamente diversi. Quello che accomuna Telecom e Unicredit è la volontà di trovare una via di uscita, la voglia di trovare un’intesa per salvaguardare, da una parte, i posti di lavoro e, dall’altra, una realtà imprenditoriali di primaria importanza senza per questo accettare e dover siglare accordi umilianti.

L’accordo siglato in Unicredit prevede dimissioni su base volontaria con incentivi riconosciuti dall’azienda.

Parliamo di dipendenti che hanno già maturato i requisiti per la pensione o che li matureranno entro il 31dicembre 2013.

Solo se non verrà raggiunta quota 3.000 entro il 15 novembre si procederà con le uscite obbligatorie, a cominciare da chi ha già 40 anni di contributi.

In cambio, l’azienda si impegna ad assumere 2.200 tra apprendisti stabilizzati (1077) e nuovi ingressi (1123).

Proposta di legge, modifica dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori

È stata presentata in Parlamento una proposta di legge che intende introdurre misure di carattere sperimentale per favorire l’occupazione a tempo indeterminato nelle aree svantaggiate e dei lavoratori in mobilità, nonché modifica all’articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (statuto dei lavoratori).

Le norme del progetto di legge si propongono di offrire alle imprese, in via sperimentale e fino al 31 dicembre 2012, la possibilità di assumere a tempo indeterminato lavoratori in mobilità potendo avvalersi, in caso di licenziamento che non abbia carattere discriminatorio, di una tutela di carattere solamente risarcitorio.

Nuovi limiti per gli assegni familiari

Buone notizie per chi percepisce gli assegni familiari. Infatti, dal 1 luglio entrano in vigore i nuovi limiti di reddito per usufruire dell’Anf, ossia l’assegno per il nucleo familiare.

L’Inps, con la circolare n. 69 del 26 maggio 2010, ha rivalutato i livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’assegno per il  nucleo familiare alle diverse tipologie di nuclei.

Pensioni 2010, lavoratori esenti dalla manovra economica

Approvata dal Senato e ora passa alla Camera e non conviene fare delle considerazioni mirate visto che il testo della manovra correttiva 2010 non è ancora definitivo.

Ad ogni modo è possibile però fare alcune considerazioni in tema previdenziale.

Infatti, il Senato ha chiuso definitivamente con il sistema delle finestre fisse previste in diversi periodi dell’anno: dalle quattro finestre rigide per le pensioni di vecchiaia e due per quelle di anzianità si passa ad una finestra mobile di 12 mesi, o 18 se lavoratori autonomi, con decorrenza dalla data di maturazione dei requisiti.

La pensione che verrà

Il recente correttivo alla manovra finanziaria non è che l’inizio. In realtà il futuro sarà ancora peggiore; infatti, grazie all’aspettativa di vita e alla recente manovra di fine maggio si andrà sicuramente in pensione a 70 anni con un assegno al limite della sussistenza.

Il sistema delle quote è stato semplicemente annullato senza nemmeno aspettare la sua completa attuazione. Al suo posto è arrivato un sistema che alza l’età pensionabile per tutti in modo automatico di dodici mesi se lavoratori dipendenti e diciotto se autonomi.

Manovra finanziaria, le deroghe alla nuova riforma sulle pensioni

 La recente manovra finanziaria, decreto n.78 del 31 maggio 2010, prevede in maniera esplicita diverse deroghe rispetto all’applicazione delle nuove finestre di uscita.

Per il comparto scuola e università si continuerà a ritenere valido il contenuto dell’articolo 59 delle legge 449/1997. Ciò vuol dire che in caso di maturazione dei requisiti alla pensione entro il 31 dicembre dell’anno il trattamento previdenziale decorrerà dalla data di inizio dello stesso anno scolastico o accademico, ad esempio il 1 settembre.

Sostegno all’autoimprenditorialità con i benefici dell’Inps

Ci siamo già soffermati su questo particolare beneficio in un nostro precedente articolo.

Come avevamo già posto evidenza il decreto interministeriale n. 49409 del 18.12.2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 46 del 25 febbraio 2010, assegna ai lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga o sospesi il beneficio consistente nella liquidazione del trattamento di sostegno del reddito, ossia ammortizzatore sociale in deroga o indennità di disoccupazione, per un numero di mensilità pari a quelle autorizzate e non ancora percepite, con erogazione a carico dell’Inps.

Questo particolare meccanismo è stato messo a punto per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro e un impiego attivo degli ammortizzatori sociali. Infatti, con questa norma sono state definite delle misure volte a utilizzare tali strumenti in funzione non solo di incentivi alle assunzioni per le aziende, ma anche di incentivi all’autoimprenditorialità.

I lavoratori a domicilio

Il lavoratore a domicilio è una particolare forma di collaborazione nata agli albori della Rivoluzione industriale.

L’articolo 2094 del codice civile è, di per sé, abbastanza chiaro. In effetti, è qualificato prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.

Di rimando la legge del 18 dicembre 1973 n. 877 definisce il lavoratore a domicilio.

Provincia di Torino: misure straordinarie per i lavoratori disoccupati

 In Provincia di Torino, a favore dei lavoratori disoccupati, di quelli in mobilità non assistita, e comunque per le persone che a causa della congiuntura difficile vivono in condizioni di disagio, di povertà e di marginalità, l’Amministrazione ha annunciato uno stanziamento per complessivi un milione di euro al fine di contrastare quella che risulta essere una vera e propria emergenza sociale sul territorio provinciale. I fondi stanziati, a seguito di una delibera presentata alla Giunta provinciale di Torino nei giorni scorsi da Mariagiuseppina Puglisi, Assessore alle politiche di cittadinanza attiva, serviranno per la messa a punto di progetti la cui promozione sarà affidata a quelle organizzazioni del volontariato che operano nel settore socio-sanitario.

Regione Sardegna: interventi straordinari per i lavoratori

 Per i lavoratori interessati nella Regione Sardegna agli ammortizzatori sociali arrivano nuovi interventi straordinari a sostegno sia della formazione, sia dell’integrazione del reddito percepito che, in alcuni casi, non arriva neanche a 400 euro mensili. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel sottolineare come si utilizzeranno risorse della Regione Sardegna, pari all’incirca a 25 milioni di euro, ed alcune decine di milioni di euro del Fondo Sociale Europeo. Ad esempio, i lavoratori interessati agli interventi straordinari, indipendentemente sia dalla loro qualifica, sia dal settore e territorio regionale di appartenenza, potranno fruire di un sostegno al reddito fino ad arrivare, comprendendo gli ammortizzatori sociali, a complessivi mille euro al mese. In particolare, gli interventi straordinari saranno tali da dare priorità ed attenzione a quei lavoratori che appartengono ad aziende di piccole e medie dimensioni che da un lato sono in difficoltà, e dall’altro sono fuori dal clamore e dal panorama mediatico a livello nazionale.

Composizione delle liste di mobilità

 Le liste di mobilità sono degli speciali elenchi, così come prevede la legge n. 223/91, in cui trovano posto i lavoratori licenziati in attesa di un nuovo impiego.

Non tutti però possono entrare in queste liste. In effetti, le attuali disposizioni legislative consentono ai lavoratori licenziati con procedure collettive in aziende con oltre 15 dipendenti nei casi di cessazione, trasformazione o riduzione di attività o di lavoro di di poter usufruire di questo importante istituto di enorme rilevanza sociale.

Accanto alle procedure di licenziamento collettive, il Legislatore ha esteso questa possibilità anche ai lavoratori licenziati individualmente, per le stesse motivazioni, dalle imprese che abbiano in forza anche meno di 15 dipendenti.

Borse di studio studenti universitari Toscana

 In Toscana la Regione ha annunciato che sta preparando un Bando, di prossima uscita, grazie al quale gli studenti universitari, che frequentano corsi di studio sul territorio regionale, e che appartengono a nuclei familiari in difficoltà a livello lavorativo, a causa della crisi finanziaria ed economica, potranno beneficiare di una borsa di studio che, a valere sull’anno accademico in corso, ovverosia 2009-2010, è pari a 1.000 euro con la formula una tantum. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel far presente come in vista dell’emissione del Bando abbia già provveduto a destinare, ai fini della necessaria copertura finanziaria, ben 500 mila euro all’Azienda regionale per il diritto allo studio. La Giunta della Regione Toscana ha deciso così di mettere a punto tale misura di aiuto ai cittadini al fine di dare sostegno economico alle famiglie che versano in uno stato di crisi; alla Borsa di studio, infatti, possono accedere quegli studenti universitari nel cui nucleo familiare sia presente almeno uno dei due genitori che sia in mobilità o in cassa integrazione per un periodo maturato pari ad almeno sei mesi.

Mobilità: benefici per l’assunzione di soggetti in reinserimento

Il sistema normativo italiano si compone di un innumerevole panorama di benefici finalizzati all’assunzione di soggetti che possono vantare diverse particolarità.

A questo proposito per garantire l’inserimento, o il reinserimento, nel mercato  del lavoro dei lavoratori svantaggiati ci viene in aiuto il decreto legislativo n. 276/2003.

Così, secondo quanto stabilisce il citato decreto legislativo è possibile per le imprese di assumere a termine, per un periodo compreso tra sei e 18 mesi, soggetti in mobilità che utilizzano trattamenti integrativi.

Questi benefici si suddividono tra economici e contributivi.

Il beneficio economico è la risultante della somma tra quanto percepito dall’INPS (che continua ad erogare) ed il livello contrattuale di riferimento, mentre, dall’altro lato, dai contributi dovuti si detrae l’ammontare della contribuzione figurativa.