Sulla riforma del mercato del lavoro siamo alle battute finali

 Martedì prossimo si deciderà l’esito della trattativa con o senza i sindacati che avevano, in particolare la CGIL, manifestato il loro dissenso per un accordo al basso: senza mobilità o senza cassa integrazione ma solo indirizzata su ragioni di bilancio.

Il Governo Monti intende, infatti, concludere l’importante trattativa tanto che ha chiesto alle organizzazioni sindacali di rinunciare alle loro posizioni in nome di un mercato più aperto e flessibile. Infatti, dopo l’incontro con i segretari di Pdl, Pd e Udc al presidente del Consiglio, Mario Monti, sembrava spianata la strada per chiudere la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro.

La riforma del mercato del lavoro, il nodo degli ammortizzatori sociali

 Continua il confronto del governo con le parti sociali per trovare un accordo per riformare il nostro sistema di tutele sociali cercando di mettere a punto un nuovo equilibrio sulle voci di spesa. Infatti, tutti i componenti torneranno a riunirsi questa settimana per trovare circa due miliardi di euro tanto che il Ministero guidato da Elsa Fornero stanno cercando di intervenire sulla spending review portata avanti dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, per tagliare gli sprechi nelle spese ed il riordino delle agevolazioni fiscali e contributive sul quale è al lavoro il ministero dell’Economia.

Si tratta di risorse aggiuntive che potrebbero essere utilizzate per potenziare l’indennità di disoccupazione, che nell’ipotizzato nuovo sistema di ammortizzatori sociali dovrebbe diventare unica, accorpando tutte le fattispecie oggi previste, sostituendo anche la mobilità. Mentre i fondi destinati alla cassa integrazione potrebbero essere accresciuti con l’estensione della contribuzione a carico delle piccole e medie imprese.

Il mito del posto fisso, la situazione in Europa

Il problema del precariato non è solo italiano ma è diventata una piaga europea per via dei Paesi coinvolti e dalle cifre in gioco. In effetti, i lavoratori precari, a tempo determinato sono passati da 63 a 124 nell’arco di soli 7 anni, dal 2003 al 2010, cifre sicuramente impressionanti, e non va meglio la disoccupazione che nello stesso periodo è salita a 16,5 milioni di persone.

Gli Uffici europei classificano i lavoratori precari tenendo conto delle tre differenti tipologie, ossia a tempo determinato, part time e lavoro parasubordinato e l’Italia si rispecchia perfettamente nella media europea.

Le ultime novità del governo Monti sulla manovra economica

Mentre il presidente Napolitano, in occasione del congresso del PSI che si sta svolgendo a Fiuggi, richiama le forze sociali e politiche a conciliare rigore con equità stanno lentamente affiorando le proposte del governo Monti in vista della manovra che si dovrà concretizzare per gli inizi della settimana prossima.

In particolare, si starebbe valutando un innalzamento delle aliquote dell’imposta sui redditi, Irpef, di due punti per gli ultimi due scaglioni che dovrebbero passare dall’41 e 43% ai nuovi valori di 43 e 45% mentre rimane sempre alta l’attenzione sulla materia previdenziale e pensionistica tanto che il segretario confederale generale della CISL, Raffaele Bonanni, ha voluto manifestare le sue perplessità in occasione di un incontro a Milano parlando della riforma delle pensioni

Noi vogliamo una trattativa e non una semplice consultazione. Siamo stati convocati grazie alle pressioni della Cisl. Siamo per una trattativa, un confronto serrato stiamo parlando di problemi di milioni di persone, problemi delicatissimi che hanno bisogno di una giustificazione per qualsiasi soluzione si intraprenda

Governo Monti, dal sindacato critiche alla riforma sulle pensioni

Per il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni così come il segretario generale della CGIL, è arrivato il momento del confronto perché i lavoratori non possono pagare di nuovo il costo della manovra economica; in effetti, il segretario generale della Cisl commenta le indiscrezioni di stampa sulle misure allo studio del Governo in materia previdenziale all’interno di una manovra che per il prossimo anno dovrebbe valere circa 20 miliardi

Basta con queste notizie sulle pensioni. E’ arrivato il momento di un confronto trasparente e pubblico sul tema, perche’ non possiamo lasciare ai media le ipotesi e le interpretazioni su quello che accadrà in materia di previdenza, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i lavoratori con la fuoriuscita anticipata dal mercato del lavoro

Pensioni, la posizione della Cisl sulla riforma del governo Monti

 Il segretario confederale generale della CISL, Raffaele Bonanni, è intervenuto sulla materia ribadendo la posizione della seconda centrale sindacale italiana; in effetti, per Bonanni

Se non ci saranno interventi di equità sociale, non saremo d’accordo ad ulteriori sacrifici sulle pensioni dei lavoratori dipendenti

L’osservazione arriva dopo l’intervento del ministro del lavoro Elsa Fornero sull’importante materia che ha prospettao l’accelerazione delle riforme già in calendario del precedente governo guidato da Berlusconi. Infatti, Elsa Fornero ha ribadito le sue posizioni, e dell’intero governo, sul nuovo sistema contributivo, ossia l’estensione del sistema contributivo pro-rata per tutti salvando solo l’anzianità pregressa.

Dal Governo Monti il contributivo per tutti

Al momento non esiste ancora una proposta ufficiale ma semplici indicazioni che il ministro Fornero ha da sempre espresso. In effetti, ciò che si prospetta è un sistema contributivo per tutti secondo il meccanismo denominato pro-rata, ovvero d’ora in poi, con la graduale eliminazione delle pensioni di anzianità.

Nel dibattito è anche intervenuto il presidente del  nostro maggiore istituto previdenziale che, a proposito, ha voluto far sentire anche la sua posizione visto che in futuro dovrà anche prendere quota la centrale previdenziale italiana, o super-inps, come elemento di aggregazione del sistema previdenziale italiano così come pare si sia espresso il nostro premier Mario Monti.

Governo Monti, il Senato approva

Tanto tuonò che piovve, la citazione mi pare ovvia e con rigore, crescita ed equità la soluzione al problema italiano è il solito: pensioni e ICI sulla prima casa ma senza una patrimoniale vera o, meglio, si è prospettato di fare uno studio finalizzato alla sua introduzione in un tempo non ancora ben definito. Non solo, non si trova nemmeno traccia di tassazione seria della rendita finanziaria.

La soluzione prospettata dal nuovo governo è di per sé nuova; in effetti, in nome dell’equità, anche se i conti sono in ordine, si cerca di far digerire ai lavoratori una nuova riforma strutturale sulle pensioni al fine di distribuire, in forma più equa: una maggiore povertà per via di pensioni sempre più basse. La sensazioni di tutto questo è che si cerca di battere sulla cassa delle pensioni per ottenere maggiori risorse da dedicare allo sviluppo senza, per nulla, pensare alle rendite finanziarie.

CISL, il rigore non si concilia con il degrado della classe politica

La CISL, attraverso il documento approvato dal Consiglio Generale lo scorso 4 novembre 2011, ha espresso le sue posizioni in merito alle prossime iniziative del governo in fatto di pareggio di bilancio.

Per il Consiglio Generale la natura della crisi è aggravata dal degrado profondo della politica, senza motivazioni ideali, lontana dai cittadini, senza autorevolezza, con la mortificazione della democrazia partecipativa dove la politica può ritrovare concretezza, moralità, partecipazione e consenso.

La seconda organizzazione sindacale italiana ha pure espresso le sue posizioni critiche sul piano previdenziale visto che, in questi anni, molto è stato fatto per l’equilibrio del sistema previdenziale: dall’introduzione del sistema contributivo all’adeguamento dell’età di pensionamento alle aspettative di vita, fino alla tendenziale parificazione tra uomini e donne anche se poi apre alla possibilità di introdurre nei prossimi anni il criterio della flessibilità per l’età pensionabile.

Fiat, dagli Usa il rinnovo del contratto di lavoro

È scaduto il contratto di lavoro dei lavoratori di Detroit e Marchionne sfida il sindacato per ottenere maggiori e più convenienti intese. L’amministratore delegato di casa Fiat, attraverso una lettera indirizzata al responsabile del sindacato americano, ha accusato il sindacato di non aver rispettato gli impegni assunti per il rinnovo del contratto entro i termini previsti.

In realtà, al sindacato americano non piace più la contrattazione a due livelli: giusta in caso di crisi aziendali ma non più tollerata quando l’azienda inizia a macinare utili. In un sistema di questo tipo i nuovi assunti guadagnano in alcuni la metà dei vecchi dipendenti.

Manovra bis 2011, la Camera approva l’articolo 8

 Alla fine il provvedimento è salito a 54 miliardi di euro, ma tenendo conto della manovra di luglio 2011, a regime, il governo ha varato una manovra da 59 miliardi di euro: un valore decisamente superiore a quella varata dall’allora presidente del Consiglio Amato dei primi anni ’90.

Una manovra studiata e predisposta per un tasso di crescita dell’1,5%, bel al di sotto delle ultime stime diffuse in questi giorni. È chiaro che ogni previsione al ribasso delle stime comporta un incremento del deficit, da compensare con ulteriori correzioni con successivi provvedimenti finanziari.

A parte i provvedimenti definiti blandi sulla spesa della politica, l’articolo più contestato è sicuramente l’articolo 8. A questo proposito, Cesare Damiano, esponente del PD e primo firmatario dell’ordine del giorno, si è battuto per far approvare dal parlamento un preciso impegno del governo a valutare una revisione del contestato articolo 8 del testo.

Manovra bis 2011, dalla Cisl un patto contro il licenziamento selvaggio

 La Cisl torna a ribadire la sua posizione critica nei confronti della manovra economica di agosto; in effetti, nel ribadire la forte avversione per la decisione del governo di apporre il voto di fiducia al maxiemendamento, il sindacato ne ricorda l’iniquità ed esprime la propria contrarietà sull’età pensionabile delle donne nel privato all’ulteriore avvicinamento al 2014 della partenza del percorso che porterà nel 2026 alla parificazione.

Non solo, la seconda centrale sindacale pone anche in evidenza le diverse azioni intraprese al fine di ottenere alcune significative modifiche dell’impostazione originaria relative aalla modifica dell’articolo 8 stabilendo la priorità degli Accordi Interconfederali relativamente ai contratti aziendali e territoriali, garantendone l’efficacia a tutti i lavoratori anche rispetto a veti e ricorsi giudiziari ed eliminando il pericolo che sindacati di comodo potessero ridurre le tutele contrattuali e legislative dei lavoratori.

Manovra bis 2011, interventi sulle pensioni e aumento dell’IVA

La manovra di agosto è davvero una storia infinita; in effetti, il governo ha deciso di apportare altri correttivi decidendo, in sede di Consiglio dei Ministri, ad un aumento di un punto dell’IVA, dal 20% al 21%, l’anticipo dell’aumento dell’età di pensionamento delle donne nel settore privato già dal 2014 e un contributo di solidarietà del 3% per i redditi sopra i 500 mila euro.

La decisione è emersa in seguito ad un vertice di maggioranza tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli.

Il maxiemendamento sarà inserito nel testo del provvedimento fermo al Senato e sarà richiesto il voto di fiducia allo scopo di velocizzare l’iter parlamentare. Non solo, il prossimo giovedì il consiglio dei ministri varerà il ddl costituzionale per inserire in Costituzione l’obbligo al pareggio di bilancio e l’attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.

Le vertenza dell’estate

Le ferie sono finalmente arrivate ed è anche il momento per fare il punto della situazione a proposito del diverse vertenze che sono ancora aperte e dove migliaia di lavoratori chiedono certezze per il loro futuro.

I casi sono davvero moltissimi, ma è opportuno soffermarci sulla vicenda Fiat di Termini Imerese o quello dell’Irisbus.