Chiarimenti sulle indennità ex Inpdap

 L’Inps, attraverso la circolare n. 123 del 18 ottobre 2012, fornisce alcuni chiarimenti sull’erogazioni dei trattamenti ex Inpdap di fine servizio (indennità di buonuscita e indennità premio di servizio) e del trattamento di fine rapporto, il trasferimento dei montanti contributivi di previdenza complementare e sull’erogazione dell’indennità di morte dell’assicurazione sociale vita.

Calcolo TFR colf on line

 Effettuare il calcolo TFR colf on line non è difficile. È sufficiente un po’ di pazienza, armarsi di qualche dato numerio, e seguire queste nostre brevi indicazioni sulla modalità di gestione dei contributi TFR per le colf e per le badanti, stabiliti per legge e dovuti dal datore di lavoro che, mettendo in regola con contratto il collaboratore, lo iscrive di fatto all’INPS, che provvede a sua volta a aprire una posizione assicurativa in favore del lavoratore domestico.

Motivi richiesta anticipo TFR

 Abbiamo più volte osservato come la richiesta dell’anticipo TFR sia una modalità molto utilizzata dai lavoratori dipendenti per poter ottenere parte della liquidità necessaria per sostenere spese di natura personale, come ad esempio quelle sanitarie, o quelle per operazioni immobiliari. Non tutte le finalità possono tuttavia essere supportate dalla richiesta di anticipo della liquidazione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere in materia.

Modulo anticipo TFR

 Per acquistare casa, sostenere spese sanitarie, o ancora per ulteriori motivi residuali, i lavoratori dipendenti possono domandare l’anticipo del TFR (liquidazione). Per far ciò, è sufficiente compilare un modulo (l’amministrazione o la direzione del personale della vostra impresa potranno certamente fornirvene uno), dove indicare la natura della richiesta. Se invece di rivolgervi all’ufficio del personale del vostro datore di lavoro volete agire in autonomia, noi vi forniamo il modulo e le istruzioni per poter ottenere l’anticipo della liquidazione.

Anticipo TFR dipendenti pubblici

 Molto spesso i lavoratori dipendenti – pubblici o statali – necessitano di poter entrare in possesso di una somma di denaro rilevante, per il raggiungimento di determinati scopi (principalmente, l’acquisto della prima casa). Cerchiamo oggi di comprendere in che modo sia possibile ottenere un anticipo di TFR, e in che modo poter procedere alla richiesta di tale corresponsione di denaro, in una disciplina che da più parti è oggetto di richieste di variazione, in ottica di una maggiore flessibilità che, in tempi di crisi, possa rispondere adeguatamente alle mutate esigenze dei lavoratori.

Scelta destinazione TFR

 Lasciare il Tfr in azienda o aderire ai fondi pensione? La scelta della destinazione del trattamento di fine rapporto non è certamente di facile opzione. Cerchiamo di ricordare quali sono le principali scelte che il dipendente può effettuare dinanzi a questo bivio, in relazione al trattamento di fine rapporto, al contributo del lavoratore e al contributo del datore di lavoro (spesso subordinato alla necessità che il dipendente versi un proprio contributo individuale).

Come rateizzare il TFR

 Al momento del pagamento del TFR al dipendente, per la cessazione del rapporto del lavoro, possono sorgere numerosi intoppi e problemi che possono portare il lavoratore a entrare in possesso della “liquidazione” in tempi e modalità diverse da quelle attese. Ma è possibile rateizzare il TFR? E quale è la procedura che occorre seguire per poter giungere a un pagamento e a un incasso frazionato del trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato?

Il riscatto dal fondo complementare

 Il fondo complementare, per ciascun lavoratore, è visto come futura pensione di scorta. Per inciso, al fine di ottenere la pensione, o meglio una rendita pensionistica complementare, il lavoratore deve aver compiuto l’età pensionabile ed è necessario un’anzianità di iscrizione al fondo di cinque anni.

Ciò dimostra che non è necessario versare i contributo al fondo complementare ( anche se questo è fortemente raccomandato pena una rendita irrisoria), ma cinque anni dal primo versamento.

L’intervento del fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto in caso di cessione del quinto

 In materia di TFR, o di trattamento di fine rapporto, la Corte di Cassazione si è decisa a chiarire alcuni punti in riferimento alle quote di spettanza; in effetti, il Fondo di garanzia, istituto dalla legge 297/1982, può essere richiesto dal lavoratore direttamente o, in alternativa, dagli aventi diritto e, in questo ultimo caso, sempre secondo la Corte di Cassazione, per aventi diritto non sono solo gli eredi del lavoratore regolarmente iscritto al nostro istituto previdenziale ma questa possibilità è concessa anche agli cosiddetti aventi causa.

Chiarimenti sul trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici

 L’Inps, con messaggio n. 8381 del 15 maggio 2012, fornisce indicazioni operative in merito al personale dipendente iscritto alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL) e alla Cassa per le pensioni agli insegnanti d’asilo e di scuole elementari parificate (CPI), nonché in relazione all’età di collocamento a riposo dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del SSN.

Con la circolare n. 2/2012, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha fornito alcune indicazioni interpretative in relazione agli effetti che la nuova disciplina dei trattamenti pensionistici, introdotta dall’art. 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, produce sul rapporto di lavoro o di impiego dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

Rettifiche Inps sulle certificazioni fiscali relative alle prestazioni di sostegno al reddito

 L’Inps, con messaggio n. 8302 dello scorso 14 maggio 2012, informa che risulta disponibile la nuova applicazione Rettifica CUD. Infatti, con questa nuova funzionalità è possibile visualizzare i dati CUD al fine di consentire la ricerca e la visualizzazione dei dati di un qualsiasi soggetto per il quale è presente una certificazione fiscale. L’accesso è consentito a qualsiasi sede; i parametri di ricerca del soggetto possono essere alternativamente un codice fiscale e i dati anagrafici completi.

Le certificazioni possono riguardare il modello CUD per i redditi corrisposti agli assicurati sostitutivi o assimilati a redditi di lavoro dipendente, il modello CUD per i redditi TFR esattoriali, il modello CUD per i redditi corrisposti agli eredi di assicurati e, infine, la dichiarazione per i redditi corrisposti ai lavoratori autonomi e ai parasubordinati professionisti.