Lavoratori creativi: a Milano tiene l’occupazione ma aumenta lo stress

 Milano nel nostro Paese è la patria dell’economia creativa, ma negli ultimi due anni, quelli della crisi, anche in questo settore qualcosa è cambiato, a partire dagli stili di vita condotti dai professionisti del comparto. A rilevarlo è la Camera di Commercio di Milano in base ad un sondaggio condotto su un campione di circa 1700 soggetti che rappresentano la categoria dei professionisti della comunicazione e dei servizi culturali nel capoluogo lombardo. Nel dettaglio, uno dei dati più importanti emersi è quello relativo all’occupazione, che regge nonostante la difficile congiuntura; ma a fronte del mantenimento del posto di lavoro, per sei soggetti interpellati su dieci aumenta lo stress e per ben tre su quattro si è dovuto fare i conti con un calo di fatturato.

Lavoro e famiglia: Emilia-Romagna, voucher per nidi d’infanzia

 Al fine di poter conciliare il lavoro con la cura della famiglia, nella Regione Emilia-Romagna l’Amministrazione, per il secondo anno consecutivo, ha provveduto a stanziare risorse per l’abbattimento della spesa per i nidi d’infanzia. Questo potrà avvenire grazie all’erogazione di ben 15 mila voucher a fronte di uno stanziamento pari a 3,7 milioni di euro a valere sull’anno scolastico 2010-2011. Il valore massimo erogabile di ogni singolo voucher è pari a 250 euro; l’assegnazione del contributo è a cura dei Comuni, i quali lo dovranno erogare a favore di quelle famiglie che fruiscono sul territorio di nidi d’infanzia presso strutture private che sono autorizzate e che sono in grado di garantire giornalmente un numero minimo di ore di frequenza pari a sei unitamente ad un minimo di apertura annuale pari a 190 giorni, ed alla garanzia di erogazione del servizio pasti.

Lavoro Piemonte: aiuti per l’occupazione di soggetti svantaggiati


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Nel periodo tra il prossimo mese di marzo, e quello di maggio 2010, nella Regione Piemonte saranno attivati dei Bandi finalizzati in particolare ad agevolare l’inserimento occupazionale delle persone che sul territorio risultano essere particolarmente svantaggiate nell’accesso al mercato del lavoro. A tal fine, l’Amministrazione regionale ha assegnato il finanziamento di tutta una serie di iniziative, con la finalità sopra citata, a Union.Etica, un’Associazione temporanea di scopo che è stata costituita dalla Unionfidi e dalla Banca Popolare Etica. In merito all’iniziativa sono state già definite le misure che saranno finanziabili attraverso l’emissione dei Bandi; tra queste, ci sarà il sostegno al lavoro a favore di quei soggetti comunemente definiti come “non bancabili”, ovverosia non aventi i necessari requisiti per poter accedere al credito attraverso le banche, e che quindi sono sostanzialmente esclusi di ogni possibilità di autoimpiego.

Roma: in arrivo 3322 posti di lavoro


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Le dichiarazioni espresse dall’assessore capitolino, Enrico Cavallari, sono decisamente confortanti. Le decisione della giunta per ampliare parzialmente l’organico e di favorire il suo turnover arriva in un momento particolarmente sentito per via della crisi economica e delle nuove opportunità offerte ai giovani o meno.

Infatti, l’assessore alle risorse umane Enrico Cavallari ha affermato che

Il Campidoglio dà il via alla nuova stagione dei concorsi: nella seconda metà di febbraio verranno pubblicati 23 bandi per 1.995 posti di lavoro…[…] senza ulteriori spese per l’amministrazione.

Glaxo Smith Kline: Verona, futuro incerto per oltre 500 ricercatori

 Le grandi multinazionali straniere sembrano intenzionate, nell’ottica della razionalizzazione, della ristrutturazione e della delocalizzazione aziendale, ad abbandonare il nostro Paese. Non c’è solo Alcoa, il colosso americano dell’alluminio, pronto a fare i bagagli e chiudere alcuni stabilimenti nel nostro Paese. Anche il colosso della farmaceutica britannico Glaxo Smith Kline punta a chiudere sei centri di ricerca nel mondo, tra cui quello di Verona dove lavorano oltre 500 ricercatori con il rischio che competenze e professionalità a livello scientifico di livello elevato vadano disperse. I Sindacati chiaramente non ci stanno specie se si considera che l’ultimo bilancio annunciato dalla multinazionale è stato all’insegna della forte crescita degli utili, ragion per cui la decisione secondo le rappresentanze dei lavoratori appare ancor più ingiustificata ed inaccettabile. Sulla vicenda s’è mosso anche Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, il quale nel corso di un incontro con i Sindacati ha fatto presente come non saranno accettate decisioni unilaterali.

Lavoro uomini e donne: parità in Italia solo nel 2033

 Negli Stati Uniti è stata raggiunta quest’anno sul mercato del lavoro la parità tra uomo e donna; negli States, infatti, per ogni due occupati uno è donna e l’altro è uomo, mentre in Italia il divario è ancora ampio anche se si sta lentamente restringendo. Ad affermarlo è la Federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri professionali, Manageritalia, la quale sottolinea come nel nostro Paese, alla fine dello scorso anno, sul totale della forza lavoro complessiva solamente il 40,7% era costituito dalle donne. In Italia il raggiungimento della parità tra uomo e donna sul mercato del lavoro rappresenta un obiettivo difficile da raggiungere; ci vorrà infatti molto tempo visto che, a differenza di tanti altri Paesi industrializzati è più difficile per la donna conciliare il lavoro con la cura della famiglia anche perché mancano, o sono carenti, strumenti adeguati in grado di permettere al lavoro femminile di esprimersi al meglio e di dare quel contributo determinante in una società dove, tra l’altro, regnano ancora, purtroppo, le discriminazioni.

Famiglia e lavoro: ecco cosa chiedono le donne

 Per le donne nel nostro Paese è ed è sempre stato difficile poter conciliare la famiglia ed il lavoro, con la conseguenza che molto spesso dopo la nascita di un figlio, a causa di un’occupazione poco flessibile, ma anche per effetto di una carenza di strumenti a sostegno della conciliazione tra la cura dei familiari ed il mantenimento del lavoro, si è costretti a diventare forzatamente delle casalinghe. Ma cosa chiedono le donne per poter continuare a lavorare anche quando in famiglie sono presenti bambini piccoli, sotto i tre anni di età? Ebbene, in accordo con quanto emerso da un sondaggio presentato dalla rivista “Insieme” del Gruppo RCS, e realizzato dal Portale “QuiMamme.it”, quasi la metà delle donne nella condizione sopra citata richiedono un’occupazione part-time. La percentuale, nello specifico, è al 47%, mentre il 23% delle neomamme, in base ad un campione di quasi 1.000 donne interpellate che lavorano ed hanno figli sotto i tre anni, chiede il congedo pagato.

Lavoro Piemonte: forte crescita del tasso di disoccupazione

 Il 2009 in Piemonte è stato un anno da dimenticare dal fronte occupazionale. Nel periodo gennaio-settembre 2009, rispetto agli stessi mesi del 2008, in Piemonte le persone in cerca di un’occupazione sono passate da 94.000 unità a ben 130.000 unità, corrispondenti ad un rialzo che sfiora il 40%. Il dato, fornito dall’Osservatorio regionale, conferma come il 2009 in Piemonte sia stato in tutto e per tutto l’anno della grande crisi; a crescere sul territorio, non a caso, sono state solamente le forme di lavoro precarie e marginali, dal lavoro intermittente a quello di natura occasionale, mentre per le altre forme di lavoro decisamente più stabili gli indicatori sono tutti in rosso. E così, al settembre 2009 in Piemonte il tasso di disoccupazione è balzato dal 4,8% del settembre 2008 al 6,5% del settembre 2009, ovverosia su valori ben oltre la media del Settentrione dove si registra un tasso di disoccupazione al 5,1%.

Dipendenti Alcoa in piazza per il lavoro e contro la crisi

 Si dovrebbe tenere lunedì prossimo a Roma un nuovo incontro, probabilmente decisivo, sul futuro dei lavoratori dell’Alcoa; il colosso dell’alluminio, nonostante le aperture del Governo, che ha varato di recente un provvedimento finalizzato ad abbassare le tariffe elettriche nelle Isole per i grandi consumatori di energia, sembra infatti intenzionato a proseguire con il proprio “disimpegno” dal nostro Paese.

Sembrano in particolare appesi ad un filo i destini di due stabilimenti, quello veneziano di Fusina e quello sardo di Portovesme. E proprio per oggi, in Sardegna, la Cgil, la Cisl e la Uil, in maniera unitaria, hanno proclamato lo sciopero generale contro la crisi nella Regione; decine di migliaia di lavoratori in corteo, compresi quelli di Alcoa, scendono in piazza per chiedere lavoro e per sostenere la causa non solo dei dipendenti dello stabilimento Alcoa di Portovesme, ma anche di quelli che nella Regione, in particolar modo nel settore industriale, stanno vivendo un momento di grande e grave incertezza.

Lavoro e salute: droga, alcolismo ed i segreti del dipendente

 Le informazioni relative al proprio stato di salute sono riservate, tutelate dalla Legge sulla privacy, e quindi non possono di certo essere diffuse da terzi senza rischiare grosso. Pur tuttavia, è chiaro che un dipendente sul posto di lavoro deve essere non solo in forma per poter rendere al meglio, ma non deve avere neanche uno stile di vita fuori dall’ufficio tale da mettere a rischio sia la propria salute, sia i destini dell’azienda con il proprio operato. L’assunzione di alcol e droga, ad esempio, può portare ad avere alla lunga seri problemi sotto tanti punti di vsita, anche da quello della salute mentale. Ebbene c’è da scommettere che siano tantissimi in Italia, e non solo, i lavoratori che assumono alcol e/o droghe ma che non si sognerebbero mai di rivelare il tutto, chiaramente per paura, al proprio datore di lavoro. A prevalere nel nostro Paese, infatti, sono spesso i pregiudizi e l’onesta intellettuale non viene mai premiata, anzi quasi sempre comporta penalizzazioni, esclusioni e discriminazioni.

Lavoro e salute: lo stress dipende anche dalla personalità

 Il vostro capo vi stressa? Svegliarsi tutte le mattine per andare al lavoro è diventato per voi una sorta di incubo? Ebbene, prima di trarre delle conclusioni analizzando, valutando e giudicando il comportamento degli altri, dal vostro capo ai vostri colleghi sul posto di lavoro, forse è meglio fare una sorta di “autocritica” al fine di comprendere se lo stress è frutto anche dei vostri comportamenti e del vostro modo di vivere la vita anche e soprattutto fuori dall’ufficio. In Finlandia, non a caso, alcuni ricercatori dell’Ateneo di Helsinki hanno condotto uno studio, apparso tra l’altro sulla rivista specializzata “Journal of Occupational and Environmental Medicine“, da cui è emerso come lo stress sia strettamente correlato alla personalità del lavoratore, ma anche al suo stile di vita condotto fuori dalle mura aziendali.

Lavoro e salute: attenzione alle malattie a lunga latenza

 In Italia c’è lavoro e lavoro. Ci sono professioni “tranquille”, per le quali si sta seduti per otto ore davanti ad un terminale, magari con più pause durante la giornata rispetto al consentito, e ci sono lavori decisamente più usuranti, al punto che la salute è a rischio senza neanche accorgersene. Ci sono infatti alcuni settori dove l’inalazione di polveri e composti derivanti dalla lavorazione dei metalli, del legno e di altri materiali, possono mettere a rischio la salute nel lungo periodo con la formazione, anche dopo parecchi anni, di tumori del naso. Le polveri ed i composti a rischio, in particolare, sarebbero quelli derivanti dalla lavorazione del cuoio e del legno, ragion per cui il lavoro del falegname, di chi è addetto alla lavorazione dei mobili o della concia delle pelli rischia di contrarre dei carcinomi naso-sinusali; ma lo stesso dicasi per sostanze potenzialmente cancerogene come i composti del cromo ed i sali di nichel che, in generale, rischiano di mettere in serio rischio, senza adeguate protezioni sul posto di lavoro, la salute di chi lavora nell’industria chimica, nel tessile ma anche in agricoltura e nel settore della panificazione.

Sicurezza sul lavoro: concorso video a premi Umbria donne e lavoro

 Scade venerdì prossimo, 5 febbraio 2010, il termine per la partecipazione a “Umbria donne e lavoro”, un concorso che, giunto alla sua quinta edizione, è incentrato sul tema della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sfruttando i nuovi mezzi di comunicazione, infatti, il concorso punta a mettere in risalto l’importanza dell’argomento attraverso i video. “Umbria donne e lavoro” si rivolge proprio al sesso femminile, invitando le donne a rappresentare la sensibilità sociale sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso un video. Il video può essere realizzato con qualsiasi mezzo, anche con il videofonino, dopodiché basta leggere e scaricare il bando, registrarsi al sito Donneelavoro.it e caricare i propri contributi. La partecipazione al concorso è gratuita, e prevede l’assegnazione di tre premi: il primo premio da 1.500 euro, il secondo da 1.000 euro ed il terzo da 500 euro.

Lavoratori atipici: nel Lazio sono 250 mila

 Nella Regione Lazio c’è un vero e proprio esercito di lavoratori atipici, ovverosia persone con contratti di lavoro che non sono a tempo indeterminato ma, ad esempio, di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Sono ben 250 mila gli atipici nella Regione, in accordo con quanto reso noto dal responsabile per l’analisi e la diffusione dei dati sulle forze di lavoro Istat, Mario Albisinni, intervenuto nei giorni scorsi ad una tavola rotonda dal titolo “I nuovi esclusi dal mercato del lavoro: gestione del precariato, transizione nel mercato del lavoro, politiche di reddito”. Questo esercito di 250 mila precari, in quasi sette casi su dieci, è composto da giovani sotto i 34 anni, ma la crisi ha fatto sì che dal terzo trimestre 2008 al terzo trimestre dello scorso anno i precari che mancano all’appello, perché nel frattempo sono diventati disoccupati, siano stati nel Lazio ben 21 mila.