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Regione Piemonte: 5% stipendio assessori ai cassintegrati

 Nella Regione Piemonte il 5% dello stipendio che sarà percepito dal Presidente, Roberto Cota, e da tutti gli assessori regionali, andrà a favore cassintegrati piemontesi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale a seguito di una decisione che comporterà annualmente la possibilità di disporre di una somma pari a 100 mila euro circa che sarà “girata” ai lavoratori piemontesi in cassa integrazione attraverso l’alimentazione di un Fondo istituito ad hoc. Nel dettaglio, gli assessori della Regione Piemonte rinunceranno ad una quota di stipendio pari a 614 euro mensili, il vicepresidente Roberto Rosso rinuncerà a 672 euro al mese, mentre il Presidente Cota si “autotasserà” per una quota di stipendio pari a 700 euro mensili. Trattasi di una vera e propria autotassazione visto che per l’alimentazione del Fondo apposito a favore dei cassintegrati non è stato scelto di varare una Legge; per “scavalcare” le lungaggini burocratiche, infatti, i fondi saranno direttamente e rapidamente messi a disposizione dal Presidente, Vicepresidente ed Assessori attraverso l’erogazione di un contributo volontario.

Secondo quanto dichiarato dal Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, quella presa non è una decisione o un provvedimento demagogico, ma è il frutto di un’iniziativa per la quale c’è già stato intendimento fin dall’inizio del mandato da parte di tutti i componenti dell’Amministrazione regionale. Inoltre, il Presidente ha sottolineato come si voglia così fornire nella Regione un segnale concreto alla cittadinanza in una fase che a livello nazionale vede aprirsi il dibattito sulla crisi economica e sui costi della politica.

Al fine di garantire l’immediata spendibilità delle somme che volontariamente il Presidente, Vice Presidente e Assessori metteranno a disposizione, a Valerio Cattaneo, presidente del Consiglio della Regione Piemonte, è stata inviata una lettera con la quale si chiede di inserire le somme raccolte direttamente nei capitoli di bilancio appositi con l’obiettivo poi di destinarli a chi a causa della crisi ha perso il posto di lavoro.

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