Il lavoratore all’estero, la previdenza nell’Unione Europea

Uno degli obiettivi del trattato di Roma, in modo particolare l’articolo 51, mira alla salvaguardia sociale di ogni lavoratore dell’Unione Europea che presta la propria attività in un Paese terzo.

Nell’Unione Europea si è sempre più affermato il principio della tutela sociale al fine di favorire la libera circolazione di lavoratori attraverso le disposizioni contenute nel regolamento n. 1408/71 e successivamente modificato dal regolamento n. 574/72.

In sostanza, si è affermato un sistema di coordinamento dei sistemi di sicurezza nazionali che prevedono per i lavoratori migranti il cumulo, la cosiddetta totalizzazione, di tutti i periodi di previdenza sociale sia per la maturazione e la conservazione delle prestazioni sia per il calcolo delle eventuali quote retributive spettanti.

Mobilità: benefici per l’assunzione di soggetti in reinserimento

Il sistema normativo italiano si compone di un innumerevole panorama di benefici finalizzati all’assunzione di soggetti che possono vantare diverse particolarità.

A questo proposito per garantire l’inserimento, o il reinserimento, nel mercato  del lavoro dei lavoratori svantaggiati ci viene in aiuto il decreto legislativo n. 276/2003.

Così, secondo quanto stabilisce il citato decreto legislativo è possibile per le imprese di assumere a termine, per un periodo compreso tra sei e 18 mesi, soggetti in mobilità che utilizzano trattamenti integrativi.

Questi benefici si suddividono tra economici e contributivi.

Il beneficio economico è la risultante della somma tra quanto percepito dall’INPS (che continua ad erogare) ed il livello contrattuale di riferimento, mentre, dall’altro lato, dai contributi dovuti si detrae l’ammontare della contribuzione figurativa.

Benefici contributivi al dirigente disoccupato

Certo in periodi di crisi anche il dirigente vuole la sua parte di sovvenzioni e aiuti da parte delle istituzioni.

A questo proposito l’art. 20 della legge 266/1997 prevede incentivi per le imprese che occupano fino a 250 dipendenti (in precedenza il limite era di 100 dipendenti), e ai consorzi tra di esse, nel caso in cui assumano dirigenti disoccupati anche con contratti a termine.

Possono richiedere gli sgravi contributivi le piccole e medie imprese di qualsiasi settore fino a 250 dipendenti.

La definizione di piccole e medie imprese è contenuta nel Decreto del Ministero dell’Industria 18 settembre 1997 (G.U. 1° ottobre 1997 n° 229) che ha recepito la raccomandazione 3 aprile 1996 della Commissione Comunitaria (G.U.C.E.E. 30 aprile 1996 n° 107).

Buoni lavoro: i limiti economici da rispettare

 Il sistema dei buoni lavoro, detti anche voucher, è disciplinato da una normativa che impone dei limiti economici sia per chi presta la collaborazione, sia per il committente che con questo sistema può far leva su manodopera e su prestazioni lavorative di tipo occasionale, ad esempio, nelle fasi in cui l’impresa nel corso dei mesi ha un maggior bisogno di personale. Pur tuttavia, il lavoratore, così come impone la Legge, può prestare per un singolo committente prestazioni di lavoro di natura occasionale ed accessoria per compensi netti che, nell’anno solare, non possono superare i 5.000 euro netti. Questo significa che il lavoratore occasionale non può ricevere nei dodici mesi dell’anno dal singolo committente un compenso lordo che supera i 6.660 euro. In accordo con quanto spiega l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, di recente possono prestare lavoro di tipo occasionale ed accessorio anche quei lavoratori che si trovano in mobilità, cassa integrazione, o che percepiscono l’assegno di disoccupazione ordinaria o l’assegno speciale per la disoccupazione in edilizia.

Inps e i nuovi importi 2010 per integrazione salariale, mobilità e disoccupazione

 L’Inps con la circolare n. 18 ha definito i nuovi importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione nonché l’importo dell’assegno per attività socialmente utili in vigore dal 1° gennaio 2010.

In questo modo è stato recepito quanto prevede l’articolo 1 della legge n. 247 del 24 dicembre 2007.

Il trattamento di integrazione salariale e la retribuzione mensile di riferimento oltre la quale è possibile attribuire il massimale più alto è stabilito, come consueto, in due misure.

Con una retribuzione inferiore o uguale a euro 1.931,86 l’importo lordo del trattamento di integrazione salariale è fissato a 892,96 euro lordi, mentre con una retribuzione superiore a 1.931,86 euro il corrispondente trattamento di integrazione è pari a 1.073 euro lordi.

Pensione 2010, il punto sulla pensione di anzianità

 La pensione di anzianità, rispetto a quella di vecchiaia, si percepisce indipendentemente dall’età pensionabile.

La pensione di vecchiaia si ottiene quando si verificano tre condizioni essenziali: età pensionabile, contribuzione minima e cessazione di qualsiasi rapporto di lavoro dipendente.

Rispetto alla pensione di vecchiaia, infatti, non è necessario aspettare il limite dei 65 anni se uomini o 60 se donne. La legge 247/2007 di riforma delle pensioni ha stabilito, ad ogni modo, un aumento progressivo del requisito anagrafico rispetto alla normativa precedente.

Per il periodo dal 1 luglio 2009 al 31 dicembre 2010 la pensione di anzianità si percepisce quando si raggiunge quota 95 (59 anni di età e 36 anni di contributi, o 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contribuzione).

Pensione 2010, quando si è abbastanza vecchi?

 La pensione di vecchiaia è una delle due principali forme pensionistiche in vigore nel nostro Paese.

Grazie alla riforma Dini sono presenti due forme: retributivo e contributivo.

Le pensioni di vecchiaia, riferite al sistema retributivo, dovranno, per il 2010, rispettare le seguenti condizioni.

Per i dipendenti del settore privato l’età pensionabile, per il 2010, non si modifica. Potranno andare in pensione a 65 anni gli uomini, mentre per le donne il requisito rimane a 60 con un minimo contributivo, per entrambi i sessi, di 20 anni (si riducono a 15 se maturati prima dell’anno 1992).

Dal 2015 anche il settore privato dovrà adeguare l’età pensionabile recependo il limite dei 65 anni.

Pensioni 2010, i nuovi minimi

 Con l’anno nuovo sono state definiti i nuovi minimi per la pensione e l’assegno sociale e per il trattamento minimo garantito.

Questi minimi si applicano alle prestazioni erogate da un istituto previdenziale, ad esempio Inps per i dipendenti privati, e quelle a carico di un fondo esclusivo o sostitutivo dell’assicurazione generale obbligatoria (ad esempio Inpdap per i dipendenti pubblici).

Dal 1° gennaio 2010 il trattamento minimo a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti pubblici e privati è stabilito in 461,40 euro mensili per tredici mensilità, pari a 5.998,20 euro annuali.

Voucher: cosa sono e a cosa servono

 I voucher o buoni lavoro sono degli strumenti che permettono di regolarizzare e regolamentare, a norma di Legge, il lavoro di tipo accessorio, ovverosia il cosiddetto lavoro occasionale. I voucher sono stati ufficialmente introdotti e disciplinati in Italia con un apposito Decreto, poi convertito in Legge, nel 2008; all’inizio i buoni lavoro servivano per le prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura, con una fase sperimentale che ha in particolare interessato la vendemmia, nell’anno 2008, e categorie di lavoratori come gli studenti ed i pensionati, i quali hanno così potuto incrementare il proprio reddito per pagarsi ad esempio gli studi, o per incrementare col lavoro accessorio magari una pensione troppo bassa. Dopodiché i voucher sono stati estesi in agricoltura a tutto il lavoro di tipo stagionale, come ad esempio la raccolta dei pomodori, sempre a favore di studenti e pensionati; allo stato attuale, inoltre, il lavoro occasionale accessorio è stato esteso sia per le prestazioni occasionali nel settore del commercio, dei servizi e del turismo, sia per il lavoro occasionale domestico.

Legge Finanziaria 2010: incentivi per l’assunzione e apprendistato

 La Finanziaria 2010 prevede due interessanti novità per l’apprendistato.

Il comma 154 delle Legge Finanziaria 2010, Legge 191/2009,  ribadisce il principio sociale ed economico dell’apprendistato come strumento di formazione e istruzione professionale.

In realtà, l’apprendistato trova il suo riconoscimento in altre precedenti normative, tra cui il Dlgs 276/2003.

La Finanziaria 2010 stanzia risorse aggiuntive rispetto a quelle già in precedenza previste dalla legge 296/2006.

Legge Finanziaria 2010, incentivi per l’assunzione

 È stata pubblicata sul supplemento ordinario n. 243 della Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2009, la legge 191/2009 o meglio conosciuta come “Finanziaria 2010”.

Le norme ivi contenute entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2010.

Abbiamo già dato evidenza in precedenti articoli sulle novità introdotte in materia di lavoro.

Proseguiamo il nostro viaggio all’interno della Finanziaria 2010 affrontando il contenuto del comma 145.

Pensioni: la maggiorazione al milione delle vecchie lire

 Da qualche anno, e precisamente dall’1 gennaio del 2002, è stata introdotta nel nostro Paese una misura finalizzata a migliorare e, quindi, ad integrare, la pensione a favore di tutte quelle persone che, rispettando opportuni requisiti, vivono in condizioni di disagio economico al punto da non avere mensilmente entrate corrispondenti al cosiddetto “minimo vitale”. Questo beneficio è più comunemente noto come integrazione della pensione “al milione”, ovverosia al milione delle vecchie lire che, in euro, corrispondono a 516,46 euro al mese di prestazione pensionistica. Questo era, nello specifico, l’importo pagato dall’Inps a beneficiari nel 2002, ma questo di anno in anno si è rivalutato fino ad arrivare, per il 2009, a 594,64 euro pagati per tredici mensilità.

Lavoratori domestici: come e quando pagare i contributi

 I contributi da versare all’Inps, a cura del datore di lavoro, per i collaboratori domestici, hanno una cadenza trimestrale; i versamenti, infatti, devono essere effettuati sempre e comunque dal primo al decimo giorno dalla conclusione del trimestre solare, altrimenti scattano le sanzioni sia nel caso di omesso versamento, sia nel caso di versamento parziale o tardivo, anche se il ritardo risulta essere pari ad un solo giorno. Se però il giorno dieci del mese successivo alla chiusura del trimestre è festivo, o trattasi di una domenica, la scadenza viene automaticamente prorogata al giorno successivo. Per fare un esempio, al fine di fissare le idee, il versamento dei contributi per i lavoratori domestici del secondo trimestre, ovverosia il periodo aprile-giugno, deve essere effettuato a partire dall’1 luglio ed entro e non oltre il 10 luglio. Rispetto al passato, sono tante le modalità con cui è possibile saldare regolarmente i contributi dei lavoratori domestici: il bollettino postale, debitamente compilato, si può infatti pagare presso un qualsiasi ufficio postale oppure direttamente online dal sito Internet dell’Inps dopo essersi regolarmente registrati con Poste Italiane.

Pensioni dal 2010 a regime il sistema delle quote

 Il sistema delle quote per l’accesso al pensionamento di anzianità, previsto dalla legge 247/2007 che ha modificato le disposizioni contenute dalla legge 243/2004, è stato introdotto dal luglio 2009.

Dal 1° gennaio diremo addio al vecchio sistema e dovremo considerare il requisito di quota 95: almeno 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi.

In sostanza occorrerà soddisfare il requisito relativo alla somma data dell’età anagrafica e dall’anzianità contributiva.

Di conseguenza il meccanismo delle quote prevede che si potrà andare in pensione con 35 anni solo in presenza di un’età anagrafica almeno di 60 anni.