Ministero del lavoro, definite le guide per la formazione nel 2010

 Il ministero del lavoro, con il contributo delle regioni e delle parti sociali, ha emanato le linee guida per il 2010 per la formazione professionale.

L’accordo ha l’obiettivo di razionalizzare le politiche di formazione con un uso più mirato ed equilibrato delle risorse finanziarie disponibili, circa 2.5 miliardi di euro.

Le risorse finanziarie, in buona sostanza, sono limitate e non permettono di avviare singole politiche regionali. Ora, grazie a questa intesa, diventa  possibile dare risposte efficienti e mirate attraverso un unico strumento al problema serio della disoccupazione e alla ricollocazione degli inoccupati.

Rientrano in questa categoria i disoccupati di lungo corso, i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione.

Formazione e lavoro: Toscana, pronti i voucher aziendali

 C’è tempo fino al prossimo 8 marzo 2010 per presentare in Toscana la domanda di accesso ai voucher aziendali, uno strumento di formazione-lavoro per le imprese che puntano a riqualificare ed a migliorare la formazione professionale e le competenze dei propri dipendenti. La misura rientra nell’ambito di un avviso recante “Percorsi formativi individuali nell’ambito di imprese mediante l’assegnazione di voucher aziendali“, la cui pubblicazione è avvenuta nello scorso mese di dicembre. La dote associata a questo intervento dell’Amministrazione regionale è pari a poco più di 1,5 milioni di euro,  con la possibilità stavolta di utilizzare i voucher aziendali non solo per la riqualificazione e l’aggiornamento professionale dei dipendenti, ma anche dei lavoratori atipici come ad esempio quelli con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, i lavoratori con un contratto di lavoro a tempo determinato, quelli in mobilità o in cassa integrazione, ma anche i titolari di micro e piccole imprese del comparto dell’artigianato.

Master e formazione ambientale: lavoro sicuro e di alto profilo

 In tutto il mondo, compresa l’Italia, si sta sviluppando a ritmi esponenziali il cosiddetto “mercato verde“, ovverosia quello che assorbe a livello occupazionale figure professionali specializzate nel settore dell’ambiente, della tutela del territorio e del risparmio energetico. Trattasi dei cosiddetti “green jobs” che, a detta di molti, rappresentano le professioni del futuro ed un volano per una crescita sostenibile dell’economia mondiale. Non a caso, in Italia l’Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, ha condotto un’indagine sulle “professioni ecologiche”, rilevando come i master e la formazione in questo settore, ovverosia quello ambientale, permettano, in otto casi su dieci, di trovare lavoro dopo appena un anno. Rispetto ad altre tipologie di master, chi lo ha concluso, ed ha trovato lavoro sul “mercato verde“, si è “sistemato”, nell’80% dei casi, nell’arco di sei mesi e con un’occupazione di alto profilo.

Isfol: cos’è e cosa fa

 L’Isfol è l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, istituito nel giugno del 1973 con un Decreto da parte del Presidente della Repubblica; dal 1999 è un ente pubblico di ricerca che si occupa dello sviluppo delle politiche sociali, del lavoro e della formazione professionale grazie al fatto che opera in stretta collaborazione con l’Unione Europea e tanti organismi internazionali e, in Italia, con le Regioni, le parti sociali, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ed il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Tra le attività più importanti promosse e portate avanti attualmente dall’Isfol c’è quella dei “PON”, i Programmi operativi nazionali del Ministero del lavoro; su buona parte di questi, infatti, l’attuazione è a cura dell’Isfol attraverso i fondi strutturali per il periodo dal 2007 al 2013.

Lavoro e diritto allo studio: forti differenze tra Nord e Sud

 Per uscire dalla crisi, tutti uniti, senza il rischio che si accentuino le diseguaglianze a livello territoriale, è necessario investire sui giovani, nella loro formazione, garantendo nel Mezzogiorno quei necessari investimenti per colmare un divario, esistente e palese, che c’è tra Nord e Sud. Su tali basi la CGIL ha indetto per il prossimo 28 novembre 2009 una manifestazione finalizzata proprio a ribadire la necessità di investire nel Mezzogiorno per il Diritto allo studio. Questo perché esistono delle criticità e delle differenze che riguardano non solo le borse di studio, ma anche gli alloggi e le mense, spesso inefficienti e carenti nel Meridione, per non parlare poi dello stato in cui versa al Sud l’edilizia scolastica con tutti i rischi che ne conseguono in materia di sicurezza. Per questo secondo Vera Lamonica, Segretaria Confederale del più grande Sindacato italiano, è necessaria una svolta, un percorso che segni una discontinuità rispetto a quanto accaduto nel passato.