Inpgi, prestazioni in favore dei collaboratori coordinati continuativi

Anche l’Inpgi recepisce le indicazioni della gestione separata dell’Inps e prevede forme di carattere assistenziale che tutelano la maternità e la paternità, il congedo parentale dei collaboratori coordinati continuativi.

In effetti, alle giornaliste titolari di una collaborazione – per le quali nei dodici mesi precedenti l’inizio del periodo indennizzabile siano stati versati almeno tre contributi mensili – è corrisposta un’indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data presunta del parto e per i tre mesi successivi alla data stessa.

L’indennità è riconosciuta anche per i periodi di interdizione anticipata dal lavoro.

Nel caso in cui la giornalista non sia più iscritta alla gestione separata, ma abbia maturato il requisito di almeno tre contributi versati ha comunque diritto a percepire l’indennità di maternità. Non ha diritto a percepirla nel caso in cui   abbia titolo a prestazioni di maternità di importo superiore in forza di attività lavorativa (autonoma o subordinata) intrapresa  successivamente.

Inpgi, stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinate e continuativa

L’Inpgi, l’istituto previdenziale dei giornalisti, attraverso la circolare del 21 settembre 2010 n. 8 ha disciplinato la procedura per la stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa in ambito giornalistico.

Ricordiamo che il contratto a progetto, mediante le nuove normative, ha sostituito i rapporti di collaborazione coordinata continuativa, meglio conosciuto come co.co.co.

Il provvedimento è divenuto efficace a decorrere dal 15 dicembre 2009 a seguito della relativa approvazione da parte dei Ministeri vigilanti.

La norma a suo tempo prevedeva che i datori di lavoro potevano attivare la procedura di stabilizzazione stipulando, secondo il termine di 8 mesi dalla predetta data di approvazione e comunque entro il 15 agosto 2010,  di specifici accordi con le Associazioni Regionali della Stampa volti alla trasformazione dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa in rapporti di lavoro subordinato.

INPGI, chiarimenti sullo sgravio contributivo di secondo livello

L’INPGI con la circolare del 16 settembre 2010 n. 7 ha fornito diversi dettagli sulle modalità operative per la fruizione del beneficio contributivo (legge n. 247/2007, sgravio contributivo a favore della contrattazione di secondo livello).

La norma ha disposto l’abrogazione del regime contributivo delle erogazioni previste dai contratti di secondo livello di cui all’articolo 2 del decreto del 25 marzo 1997 n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997 n. 135 (cosiddetta decontribuzione).

La gestione del beneficio contributivo è affidata all’INPS anche con riferimento ai lavoratori assicurati presso l’INPGI.

Si ricorda che la misura del beneficio trova applicazione sugli importi previsti dalla contrattazione collettiva aziendale e territoriale entro il limite del 2,25% della retribuzione imponibile annua dei lavoratori.

L’Inpgi batte cassa, in scadenza il contributo minimo

L’Inpgi attraverso la circolare n. 5/2010 ricorda che entro il 30 settembre devono essere versati alla cassa gli acconti per il 2010.

L’Istituto previdenziale ricorda agli enti locali che dovranno effettuare il versamento dei contributi per gli amministratori iscritti alla gestione separata.

Infatti, in base all’articolo 86 del decreto n. 267 del 18 agosto del 2010 si prevede che per i lavoratori non dipendenti che rivestono la carica di sindaci, di presidenti di provincia, di presidenti di comunità montane, di unioni di comuni e di consorzi fra enti locali, di assessori provinciali e di assessori dei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, di presidenti dei consigli dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, di presidenti dei consigli provinciali compresi i presidenti dei consigli circoscrizionali nei casi in cui il comune abbia attuato nei loro confronti un effettivo decentramento di funzioni e di presidenti delle aziende anche consortili fino all’approvazione della riforma in materia di servizi pubblici locali gli enti locali devono versare quote forfetarie annuali, da pagare mensilmente, a favore delle forme pensionistiche presso le quali i soggetti erano iscritti o continuano ad essere iscritti alla data di conferimento del mandato.

Giornalisti, le novità della manovra finanziaria

Il nuovo assetto normativo per gli iscritti all’Inpgi prevede che dal 1° gennaio 2011 tutti i lavoratori dipendenti che matureranno i requisiti per la pensione di anzianità e di vecchiaia potranno accedere al pensionamento con un’unica finestra mobile dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti.

Al contrario, per i lavoratori autonomi la finestra si apre dopo 18 mesi.

Per le pensioni di anzianità il regolamento dell’Inpgi prevede che l’iscritto è, a domanda, ammesso, in base alle decorrenze previste per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti.  Per questa ragione le novità introdotte dal recente provvedimento legislativo trova da subito applicazione senza per questo modificare il regolamento dell’istituto previdenziale.

Il Senato approva la manovra economica

Il risultato era di per certo scontato e il governo è molto soddisfatto della sua nuova manovra economica e finanziaria.

Per Tremonti L´austerità è una necessità anche se Mario Baldassarri, area PDL, prospetta la perdita di almeno 10 mila posti di lavoro.

Vediamo a grandi linee il contenuto del correttivo alla finanzaria approvata dal Senato.

Età pensionabile. Dal 2015 va definitivamente in pensione il sistema rigido delle quote e, per effetto della speranza di vita, si andrà in pensione sempre più tardi. Infatti, dal 2015 i requisiti per l’accesso alla pensione subiranno uno spostamento in avanti di almeno tre mesi ogni tre anni. Quando parliamo di requisiti ci si vuole riferire a quelli di età, tra la somma dell’età anagrafica e la contribuzione versata per la pensione di vecchiaia oltre a quelli per la vecchiaia contributiva che si percepisce a 65 anni di età.

Giornalisti: esenzione per i redditi fino a 3000 euro

Il comitato amministratore dell’Inpgi ha approvato due interessanti proposte che saranno sottoposte ai Ministero vigilanti del Lavoro e dell’Economia per la loro definitiva approvazione. La prima mira ad esentare dal versamento dei contributi per tutti colori che non superano i 3000 euro di compensi, mentre la seconda prevede la restituzione dei contributi a 65 anni.

L’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani dispone di una sezione separata denominata Inpgi2. Il sistema previdenziale italiano si regge su un quadro pluralistico in grado di tutelare diverse categorie di lavoratori richiamandosi alle varie leggi in materia. L’Inpgi gestisce unitariamente, in regime sostitutivo e con regolamentazione autonoma, tutte le forme assicurative obbligatorie di previdenza ed assistenza a favore dei giornalisti professionisti.