
Come valorizzare le risorse femminili in azienda? Come continuare a valorizzarle anche quando diventano mamme e all’impegno lavorativo si aggiunge anche quello privato, spesso più complicato e sfidante, di crescere un figlio? All’azienda conviene – anche da un punto di vista economico – venire incontro ad eventuali esigenze di flessibilità, nelle sue diverse forme?
Di questo – delle politiche di valorizzazione delle donne, anche quando sono mamme, in azienda e della misurazione dei benefici di tali politiche “family friendly” – si parlerà il 3 maggio prossimo a Milano nel convegno “Talenti al femminile e flessibilità in azienda: tabù od opportunità?” organizzato da Moms@Work, progetto di Gi Group, primo Gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro, con il patrocinio di Gi Group Academy e AIDP.
Il tema sarà approfondito con l’aiuto di esperti del settore, tra i quali Roberta Caragnano, Direttore Osservatorio Adapt Pari Opportunità e Daniela del Boca, Prof. Ordinario di Economia Politica presso l’Università di Torino e Direttore del Centro Child e saranno anche analizzati casi aziendali, come quello di Kraft Foods e Unicredit.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con la nota prot. 15/V/0006165/14.01.05.01 del 16 marzo 2011, ha fornito alcuni chiarimento in merito ad un quesito proposto dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Perugia a proposito della proroga del congedo per maternità e del parere medico della ASL con il conseguente provvedimento di interdizione emanato dalle Direzioni provinciali del lavoro.
Il Ministero del Lavoro ha diffuso la quarta edizione del rapporto ISEE 2010 e dai dati emerge un dato importante, ovvero su 6,9 milioni di attestazioni l’11% proviene da famiglie straniere e rispetto alle famiglie italiane, quelle straniere fanno ricorso maggiore alle tariffe agevolate per gli asili nido, gli aiuti per l’affitto e l’assegno di maternità.
Il maggiore istituto previdenziale del settore privato, con la circolare n. 57 del 28 marzo 2011, ha comunicato alcune precisazioni a proposito del ricalcolo delle prestazioni economiche per i lavoratori del settore tessile sulla quota, a suo tempo corrisposta, della quota definita come una tantum.
È stata approvata la bozza sulle linee guida per la conciliazione tra tempo di lavoro e quello di famiglia che era stata presentata dal
Nella Regione Marche l’Amministrazione vuole fornire un maggior sostegno alla famiglia, e per questo nei giorni scorsi la Giunta, con una apposita delibera, ha dato l’ok alla destinazione di maggiori risorse da far confluire nell’apposito fondo regionale che è destinato sul territorio marchigiano ai Comuni; adesso, nell’ambito di una misura e di un impegno preso dall’Amministrazione regionale in linea con il proprio programma di legislatura, si attende per la delibera la valutazione ed il parere da parte sia del Consiglio delle Autonomie locali, sia della Commissione consiliare competente. E così, grazie alla delibera della Giunta, gli interventi a favore della famiglia potranno raddoppiare in virtù del fatto che la dotazione finanziaria del Fondo regionale sarà portata a 1,7 milioni di euro, cui va aggiunto il 20% di compartecipazione da parte dei comuni; il tutto nonostante quello attuale per la finanza pubblica sia non solo una fase di difficoltà, ma anche di tagli dei trasferimenti dallo Stato centrale verso le regioni.