
Maternità e lavoro: sembra essere questo difficile connubio un dei principali problemi del nostro paese. Sono molte le mamme che dopo la nascita del primo figlio sono costrette ad abbandonare il posto di lavoro; questo accade anche per la mancanza di strumenti di flessibilità (come part time o telelavoro) di cui le aziende potrebbero essere dotate.
Oggi però affronteremo il discorso maternità parlando di quelle donne che invece per la carriera rinunciano ad avere dei figli: pensate che secondo i risultati di un’inchiesta condotta da Adecco (azienda per la gestione delle risorse umane) su 250 lavoratrice è emerso che ben 3 su 4 sarebbero disposte a rinuncaire alla maternità per la carriera.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con la nota prot. 15/V/0006165/14.01.05.01 del 16 marzo 2011, ha fornito alcuni chiarimento in merito ad un quesito proposto dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Perugia a proposito della proroga del congedo per maternità e del parere medico della ASL con il conseguente provvedimento di interdizione emanato dalle Direzioni provinciali del lavoro.
Il maggiore istituto previdenziale del settore privato, con la circolare n. 57 del 28 marzo 2011, ha comunicato alcune precisazioni a proposito del ricalcolo delle prestazioni economiche per i lavoratori del settore tessile sulla quota, a suo tempo corrisposta, della quota definita come una tantum.
La Regione Friuli Venezia Giulia, al fine di permettere la conciliazione tra il
Negli Stati Uniti è stata raggiunta quest’anno sul mercato del lavoro la parità tra uomo e