
Questo è un tema particolare perché coinvolge la sfera privata di ogni persona.
Il lavoratore tossicodipendente a tempo indeterminato, il cui stato di tossicodipendenza sia accertato dall’ASL, ha diritto alla sospensione non retribuita della prestazione lavorativa (aspettativa) al fine di partecipare a programmi terapeutici e di riabilitazione presso i servizi sanitari delle Asl o di altre strutture terapeutico riabilitative e socioassistenziali così come stabilisce il DPR 1990/309.
La giurisprudenza ha da sempre affermato che la semplice dipendenza da sostanze stupefacenti non è di per sé una condizione sufficiente a legittimare il recesso dal contratto di lavoro ovvero il suo licenziamento.
Infatti, in base alla sentenza della Corte di Cassazione del 26 maggio 2001 n. 7192 e TAR del Lazio con sentenza n. 1573 del 2 marzo 2005, occorre accertare di volta in volta la condotta del dipendente e verificare se questa infrange definitivamente il rapporto fiduciario che si è instaurato con il proprio datore di lavoro.
L’allungamento della
Grazie ad una votazione favorevole da parte sia del centrodestra, sia del centrosinistra, alla Camera dei Deputati, ed in particolare presso la Commissione Lavoro, è stato approvato un importante emendamento anticrisi che prolunga la cassa integrazione ordinaria da dodici a diciotto mesi, ovverosia da 52 a ben 78 settimane. Trattasi di una misura di rilevante importanza se si considera che nelle ultime settimane sono state molte le