Sta per partire un corso gestito dall’ente S. Onofrio Cooperativa Sociale Onlus di Roma nel settore dei servizi sociali. Il corso, finanziato con il Fondo Sociale Europeo (FSE) e patrocinato dalla Provincia di Roma è un corso gratuito. Il corso per coordinatori dei servizi sociali ed educativi intende coinvolgere un numero massimo di 20 allievi che saranno impegnati per un totale di ore formative pari a 140 da svolgersi presso le sedi dell’ente gestore del corso.
Per poter partecipare alla selezione, i candidati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti essenziali: possedere un diploma o una laurea in discipline essenzialmente socio-educative. In atto di selezione sarà data priorità ai candidati che risultano essere residenti o domiciliati nella Provincia di Roma. Inoltre sarà valutata positivamente l’esperienza maturata in questo settore sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista personale, la condizione di svantaggio lavorativo (disoccupazione, lavoratori in mobilità, ecc.).
Quella del numero chiuso per l’accesso all’Università è una barriera antistorica ed anacronistica che di fatto impedisce il libero accesso al mercato del lavoro. Ad affermarlo è il Codacons che, al riguardo, si è apertamente rivolto al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, affinché venga abolito il numero chiuso unitamente al meccanismo del test di ammissione. L’appello dell’Associazione arriva anche tenendo conto del fatto che la Riforma dell’Università, approvata in Parlamento e firmata dal Presidente della Repubblica, necessita di alcune modifiche così come richiesto proprio dal Presidente Giorgio Napolitano. Per il Codacons l’accesso al mercato del lavoro deve essere regolato dalla legge della domanda e dell’offerta, e non di certo per effetto di barriere di ingresso antistoriche e anacronistiche per cui si fa in modo che venga reso attendibile e cruciale per l’ammissione o meno di un giovane studente il risultato di un test di ammissione che consta di un centinaio di domande cui rispondere nell’arco di poche ore.
Dahlia Tv, partecipata del Gruppo Telecom Italia Media, quotato in Borsa a Piazza Affari, è in liquidazione. A darne notizia nei giorni scorsi con un comunicato è stata proprio Telecom Italia Media, la quale in particolare ha fatto presente come si sia verificata per Dahlia Tv una della cause per cui scatta lo scioglimento della società. L’Assemblea ha già deliberato per la nomina di un liquidatore che sarà chiamato ora a predisporre per Dahlia Tv un piano di liquidazione. In virtù di tale scelta i dipendenti della società rischiano di perdere il posto di lavoro, e non a caso i Sindacati hanno lanciato l’allarme visto che già la situazione dal fronte occupazionale nel nostro Paese è ancora tutt’altro che rosea. Nel dettaglio, i Sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, nel lanciare l’allarme sul rischio reale che, tra i dipendenti di Dahlia Tv e quelli dell’indotto, si vadano a perdere ben 200 posti di lavoro, si sono appellati a Paolo Romani, il Ministro dello Sviluppo Economico, affinché vengano fatte scelte tali da salvaguardare i livelli occupazionali.