Manovra 2011, le novità sulle pensioni

Approfittiamo di questo articolo per riassumere le novità che la recente normativa ha introdotto nel nostro sistema pensionistico e alcune di queste sono solo temporanee, ossia le disposizioni in campo pensionistico previsti dagli articolo 18 e 38 della legge del 15 luglio 2011 n. 111 in vigore a decorrere dal 17 luglio 2011.

L’articolo 18 fissa interventi in materia previdenziali prevedendo, comma 1, la graduale elevazione dell’età anagrafica da 60 a 65 anni per l’accesso alla pensione di vecchiaia delle lavoratrici del settore privato e autonomo.

Il comma 3 fissa nuovi criteri per la rivalutazione delle pensioni e al comma 4, lett. a) e b), si anticipa l’adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione agli incrementi della speranza di vita.

Manovra bis 2011, nel mirino le pensioni

Assistenza e pensioni, ecco i due obiettivi della prossima manovra economica tanto che la CGIL ha deciso di prendere una posizione chiara contro tutte le ipotesi che stanno circolando in questi giorni perché, secondo la maggiore organizzazione sindacale italiana, all’iniquità si aggiunge ulteriore iniquità perchè producono ingiustizie e approfondiscono le diseguaglianze.

Per la CGIL non esiste la benché minima volontà del governo a recuperare le risorse dall’evasione e dalle grandi ricchezze e rendite.

È questa la posizione della CGIL che il Segretario Confederale della CGIL, Vera Lamonica, ha chiarito e posto in evidenza perché le ipotesi allo studio del governo sono tante ma con l’unico obiettivo la previdenza e l’assistenza.

Manovra 2011, l’anticipo dell’aspettativa di vita

È stato anticipato al 2013 l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, mentre nel 2016 l’aumento sarà di quattro mesi: l’ aumento di 4 mesi proseguirà dal 2019 al 2030, e che dal 2031 al 2050 l’aumento sarà pari a 3 mesi.

È superfluo ricordare che l’aumento dell’età pensionabile si applica a tutti (dai lavoratori e lavoratrici dipendenti fino ad arrivare ai lavoratori autonomo) e vale sia per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia, sia ai fini del diritto alla pensione di anzianità così come al diritto all’assegno sociale.

Manovra 2011, la stretta sulle pensioni con 40 anni di contributi

Con la recente manovra 2011, il governo ha deciso di intervenire, ancora una vota, anche sulla pensione di anzianità con 40 anni di contributi introducendo un ulteriore posticipo senza incidere sul trattamento pensionistico. Il provvedimento è stato inserito a sorpresa e si accompagna a quello precedente frutto della legge 122 del 2010 con l’introduzione della finestra mobile di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per quelli autonomi.

Con la manovra, approvata nei giorni scorsi, si è introdotto un ulteriore slittamento di un mese nel 2012, di due nel 2013 e di tre mesi nel 2014: il provvedimento non si applica però ai lavoratori i che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2011 e agli appartenenti al comparto scolastico.

Pensioni 2011: tutto quello che c’è da sapere

 Dopo la manovra del 2010, o correttivo alla manovra finanziaria, che ha modificato di parecchio le diverse norme che regolavano l’accesso all’assegno pensionistico con decorrenza primo gennaio 2011, come l’introduzione della nuova finestra mobile, tanto da diventare, di fatto, come la manovra finanziaria 2011 per le pensioni, ecco un nuovo capitolo, ossia la nuova manovra finanziaria sulle pensioni che ha introdotto nuovi criteri e validi per l’anno 2011 e per quelli successivi.

Anche questo provvedimento ridefinisce alcune questioni e punta l’indice su sprechi, o presunti tali; in effetti, si interviene sul blocco totale o parziale (45%) della rivalutazione delle pensioni nel biennio 2012-2013, sull’aumento dell’età pensionabile delle donne del settore privato e sull’attesa di vita anticipando alcune decisioni in merito.

Le diverse pensioni per il lavoratore dipendente

L’Inpstra non molto, spera di sostituire la pensione di anzianità con quella di vecchiaia applicando il coefficiente di conversione previsto per il sistema contributivo: un sistema del tutto favorevole all’istituto previdenziale che in questo modo riuscirà ad eroga una pensione inferiore alle singole aspettative.

In effetti, al posto delle pensioni di anzianità e di vecchiaia, il nuovo regime contributivo, istituito con la legge 335/95, prevede un solo tipo di pensione per tutti i lavoratori autonomi e dipendenti, del settore privato e del settore pubblico, ovvero la pensione di vecchiaia con regime contributivo.

La decorrenza per la previdenza complementare

La norma generale è abbastanza chiara e chi ha sottoscritto un contratto di questo tipo lo sa benissimo: si usufruiscono delle prestazioni pensionistiche complementari, a patto però che il soggetto risulti iscritto ad un fondo per almeno cinque anni, nel momento in cui si consegue il diritto di conseguire la pensione come stabilito nei regimi obbligatori dove il soggetto risulta iscritto.

Secondo i regolamenti le prestazioni pensionistiche sono erogate in due modi: o come rendita o come capitale con l’accuratezza che il capitale erogato non può essere superiore alla metà della somma accumulata negli anni.

Ministero del lavoro, il Fondo di solidarietà per il personale dipendente dalle imprese assicuratrici

 Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30 marzo 2011, il Decreto Interministeriale n. 33 del 21 gennaio 2011, riguardante il Regolamento recante l’istituzione del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese assicuratrici.

Il Fondo ha lo scopo di attuare, nei confronti dei lavoratori delle imprese cui si applica il contratto collettivo di settore, interventi che – nell’ambito e in connessione con processi di ristrutturazione e/o di situazioni di crisi ai sensi dell’articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, o di rilevante riorganizzazione aziendale o di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che favoriscano il mutamento e il rinnovamento delle professionalità – realizzino politiche attive di sostegno del reddito e dell’occupazione.

La previdenza corre online

Si modificano i rapporti tra gli enti previdenziali e il cittadino aggiungendo nuove opportunità di comunicazione grazie all’avvento di procedure telematiche sempre più sicure, affidabili e diffuse.

I due maggiori istituti previdenziali italiani, Inps e Inpdap, hanno già da tempo avviato sistemi informativi in grado di gestire questo nuovo flusso di lavoro; in particolare, l’Inpdap, l’istituto previdenziale del settore pubblico, dal luglio del 2010, anche se il servizio è ancora in fase sperimentale, ha attivato l’estratto contro contributivo.

Ricordiamo che l’Inpdap dal 31 ottobre dello scorso anno ha esteso anche ai dipendenti di due amministrazioni pubbliche per ogni Regioni. Secondo le dichiarazioni dell’Inpdap, nel corso del  2011 gli iscritti all’istituto potranno fruire del servizio estratto conto on line, fino a raggiungere tutti i pubblici dipendenti.

Cassazione, l’accredito figurativo per i lavoratori dell’amianto

 Importante novità in fatto di calcolo del periodo di computo per il prepensionamento dei lavoratori infortunati in seguito all’uso e all’esposizione con l’amianto.

La Corte di Cassazione chiarisce alcuni punti in merito all’annosa questione dell’accredito dei contributi figurativi utili al riconoscimento della pensione per i lavoratori del settore amianto.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 6031 del 15 marzo del 2011, ha stabilito un’importante principio, ossia l’accredito dei contributi figurativi per il prepensionamento a beneficio del lavoratore infortunato in seguito all’esposizione con l’amianto è ammissibile soltanto nei limiti del raggiungimento dei requisiti per la pensione.

La Suprema Corte, fermo restando il diritto al pensionamento anticipato per i lavoratori soggetti a prolungata esposizione all’amianto così come stabilisce il decreto legge n. 185/1994, ha posto in evidenza che non è ammissibile determinare il periodo complessivo di contribuzione ai fini pensionistici, superiore ai trentacinque anni, il minimo previsto per l’accesso al trattamento della pensione di anzianità.

La pensione di anzianità per il fondo volo

Per effetto dell’emanazione di una serie dei decreti di armonizzazione le norme che regolano il pensionamento degli aderenti al Fondo volo sono state allineate a quelle applicate dall’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti.

Per questa ragione per il Fondo volo si applicano, in merito alla pensione di anzianità, le stesse regole e il sistema delle quote in vigore per i lavoratori iscritti all’AGO, a meno di qualche caso particolare, ovvero si consegue con le stesse norme della pensione obbligatoria dei lavoratori dipendenti in base alla legge n. 243/2004 e alle innovazioni della legge n. 247/2007.

Attenti alle date per la nuova pensione di vecchiaia

Il tema della pensione, in particolare quello della pensione di vecchiaia, è un argomento, giustamente, molto sentito perché tocca il diritto personale ad essere collocato a riposo a fronte di un’intera vita lavorativa.

Anche se non siamo in regime di pensione di anzianità, questa particolare tipologia è abbastanza comune perché non tutti i lavoratori possono vantare 40 anni di contributi.

Ricordiamo ancora che non sono sottoposti a questi nuovi criteri, finestra mobile di 12 mesi o 18 se lavoratori autonomi, coloro che sono riusciti a maturare i requisiti entro il 31 dicembre dello scorso anno o i lavoratori della scuola che sono sottoposti, al contrario, ad un’unica finestra mobile con decorrenza 1 settembre di ogni anno.

Spagna, in pensione a 67 anni

Il governo socialista di Jose Luis Zapatero ha varato forse la più importante riforma sul sistema previdenziale spagnolo che innalza l’età della pensione dagli attuali 65 anni ai futuri 67.

L’annuncio arriva da Rubalcaba sulla base dell’accordo raggiunto con i sindacati, anche se occorre aspettare il voto del Parlamento.

Il governo di Zapatero è relativamente tranquillo; in effetti, il Psoe dispone di una maggioranza sicura che vede la partecipazione dei nazionalisti baschi, catalani e delle Canarie, e potrebbe contare almeno sull’astensione anche del Partido Popular, il cui leader Mariano Rajoy si è detto pronto al dialogo.

Il nuovo sistema prevede lo spostamento progressivo, 65 a 67 anni, dell’età del pensionamento al 2027, e da 15 a 25 anni il periodo per il calcolo della pensione.

Pensioni 2011, in arrivo le nuove quote

Dal 31 maggio del 2010 sono state modificate le regole per l’accesso all’assegno pensionistico con l’entrata in vigore del decreto n. 78 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica convertito nella legge del 30 luglio 2010 n. 122.

È opportuno sempre ricordare che tutte le indicazioni presenti in materia di finestre di accesso non riguardano tutti coloro che hanno maturato il diritto alla pensione, di vecchiaia o di anzianità o derivante dalla totalizzazione, entro la fatidica data del 31 dicembre del 2010.

In effetti, in questo caso si continuerà ad applicarsi le precedenti norme.

La pensione di anzianità nel nostro sistema previdenziale dell’assicurazione generale obbligatoria, AGO, si consegue secondo i requisiti introdotti, a suo tempo, dalla legge n. 247/2007, la riforma Prodi.