Le risorse umane stanno attraversando una fase di cambiamento importante, soprattutto a causa dei nuovi trend che stanno trasformando il mondo del lavoro.
La funzione delle attività HR si sta adeguando a questo nuovo scenario, un contesto caratterizzato da una forte spinta alla digitalizzazione, per esempio tramite l’utilizzo dei software gestionali e l’integrazione dell’intelligenza artificiale, e una maggiore attenzione nei confronti del benessere dei dipendenti per ridurre il fenomeno della great resignation.

Per conto di una rinomata azienda altoatesina di servizi con sede a Bolzano, sono in corso le selezioni per un collaboratore nella formazione del personale. Vediamo pertanto quali sono le principali caratteristiche di tale figura professionale (necessariamente neolaureata), quali sono le mansioni che verranno svolte e in che modo sia possibile inviare la propria specifica candidatura.
Si invia il curriculum, quasi sempre via posta elettronica, o compilando online un form, e poi si aspetta una chiamata. E’ questa di norma la prassi da seguire per chi cerca lavoro ed invia, spesso a raffica, il proprio curriculum alle aziende che interessano e che sono “compatibili” con il proprio titolo di studio e con le esperienze di lavoro pregresse, a patto di averne già maturate. Come noto, non sempre si riceve una risposta, anzi! Di norma, tanto per fissare le idee, per ogni cento curriculum e lettere di motivazione inviate le risposte sono poche, molto poche anche in relazione al tempo che abbiamo speso. Analizzate le risposte, e scelte le aziende presso le quali siamo stati invitati a sostenere un colloquio, il candidato dovrà chiaramente “convincere” l’azienda a farsi assumere. In che modo?
Mal di schiena, dolori e problemi alle mani, mal di testa, nonché problemi agli occhi ed alla vista. Sono questi i disturbi più comuni di chi lavora in ufficio e passa buona parte della giornata tra l’utilizzo del personal computer e l’uso del telefonino. Al riguardo la Camera di Commercio di Milano ha effettuato un’indagine sia prendendo a riferimento i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), sia quelli del registro delle imprese unitamente alle riposte fornite da un campione di oltre cinquecento imprenditori milanesi. Ebbene, dall’indagine è emerso come siano ben 390 mila i lavoratori milanesi che, a seguito di disturbi legati allo stress da lavoro, passano dall’ufficio al medico. Come sopra accennato, è tutta colpa dell’utilizzo tanto del telefonino quanto del computer con una media di utilizzo per i lavoratori milanesi pari ad oltre 5 ore al giorno.
Nel nostro Paese ci sono ben quattro milioni di lavoratori che vengono colpiti dai sintomi da stress lavoro-correlato; trattasi del 10% del totale dei lavoratori che in tutta Europa accusano tali sintomi, ma la platea è decisamente più ampia se si includono anche quei lavoratori che vedono nello
Nell’Unione Europea il 50-60% delle giornate di lavoro perse sono strettamente correlate a fattori di stress; a rilevarlo è l’
Nel Sud Italia solamente il 35% delle
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