Contratto pubblico impiego: tanti i lavoratori precari da stabilizzare

 Prima del Natale un folta delegazione del Sindacato della Cgil ha incontrato Renato Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione, in merito al rinnovo dei contratti di lavoro nel pubblico impiego. Al riguardo, la Finanziaria 2010 non aiuta visto che, come sottolineato dal Segretario Generale, Guglielmo Epifani, del rinnovo dei contratti se ne parla ma a conti fatti manca la cosa più importante, ovverosia i soldi. Il Sindacato da un lato sottolinea come in una fase congiunturale difficile come quella attuale ci siano tanti precari da sistemare, ma come nello stesso tempo per i rinnovi contrattuali il Governo stia solo programmando un calendario di adempimenti senza mettere le risorse, ragion per cui la strada appare tutta in salita. Di conseguenza, il Segretario Epifani non vede come la situazione al riguardo si possa sloccare visto che manca proprio da parte del Governo al riguardo un impegno fondamentale, rappresentato dall’atto finalizzato a disporre lo stanziamento per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

Lavoratori Termini Imerese: Ugl, “no alla chiusura”

 Il Sindacato Ugl nei giorni scorsi ha ribadito la propria contrarietà alla chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, per il semplice fatto che il ridimensionamento o la chiusura di impianti al Sud significa in pratica avviare un processo di desertificazione di intere comunità locali. Questa è, in sintesi, la posizione di Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, in merito al piano di Fiat che, a fronte di un incremento della produzione di nuove auto ha deciso che Termini Imerese è uno stabilimento da chiudere. L’Ugl, pur tuttavia, ritiene che il piano industriale di Fiat sia insoddisfacente, e come debbano essere tutelati tutti gli stabilimenti del Sud specie se si considera che, in ogni caso, Fiat ha beneficiato di incentivi sotto forma di credito di imposta. Giovanni Centrella, segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, ha tra l’altro messo in evidenza come allo scenario di chiusura per lo stabilimento di Termini Imerese si aggiungano sia le incertezze sul futuro di Pomigliano d’Arco, sia la scarsa attenzione nei confronti dell’indotto.

Per i cassaintegrati tredicesima più bassa

A Natale siamo tutti più buoni? Temo proprio di no. Infatti, secondo quanto contenuto all’interno del sito CGIL i cassaintegrati per quanto riguarda la tredicesima arriveranno a perdere fino a euro 312 netti; non è di certo finita così. Ci saranno persone che la tredicesima proprio non la riceveranno: sto parlando di chi è in cassa integrazione a zero ore da 52 settimane.

Vediamo ancora più dettagliatamente cosa accadrà. I tessili che hanno lavorato con orario ridotto mediamente del 50% perderanno circa 306 euro; gli operai del Nord che si troveranno con 173 euro in meno. Tredicesima pari a zero invece per chi ha perso il lavoro, per le partite Iva e i collaboratori, che con la crisi hanno già pagato un prezzo elevato.

Provincia di Bolzano: sette lavoratori su dieci occupati nel terziario

 In Provincia di Bolzano quasi sette lavoratori su dieci, per l’esattezza il 67,9%, sono occupati nel settore del terziario; è questo uno dei dati resi noti dall’Astat, Istituto provinciale di statistica nel bollettino numero 46 del 23.12.2009 relativamente all’andamento dell’occupazione nel 3° trimestre 2009. I dati rilasciati dall’Astat, in particolare sul livello di disoccupazione, fanno invidia non solo alle Regioni del Sud, ma all’intero dato sui senza lavoro in Italia. L’Istituto provinciale, infatti, ha rilevato che anche nel terzo trimestre di quest’anno il tasso di disoccupazione è rimasto basso; per tasso di disoccupazione deve intendersi il rapporto tra quelle persone che cercano lavoro ed il totale delle forze lavorative. Ebbene, nel terzo quarto di quest’anno il valore medio si è attestato al 2,4%, con una percentuale di disoccupazione sopra la media per le donne, con un 3%, e sotto la media per gli uomini con il 2%.

Lavoratori Fiat Termini Imerese: futuro incerto anche per l’indotto

 Allo stabilimento Fiat di Termini Imerese restano al massimo poco più ventiquattro mesi di vita; il piano della casa automobilistica del Lingotto, infatti, è quello di chiudere lo stabilimento siciliano entro il 2011, e questo a fronte, invece, di investimenti massicci, pari ben otto miliardi di euro, annunciati dalla società automobilistica torinese per i prossimi due anni. Ma quale sarà, a questo punto, la fine che faranno i lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese? La decisione della Fiat appare infatti inappellabile, ma nello stesso tempo l’azienda piemontese si è mostrata disposta a discutere sulla riconversione dello stabilimento al fine di salvaguardare i livelli occupazionali. La società torinese, e non è una novità, da tempo vedeva nello stabilimento di Termini Imerese uno dei siti da chiudere in virtù di difficoltà strutturali e di costi eccessivi, al punto che la società al riguardo ha messo in evidenza come, tirando le somme, l’impianto lavori in perdita.

La classifica dei lavori più salutari

Solitamente quando si avvicina la fine dell’anno si è soliti leggere le classifiche più disparate ed anche noi vogliamo proporne una grazie ad un articolo reperito all’interno di La Stampa e che ha riportato i risultati di un sondaggio effettuato della compagnia assicuratrice sanitaria londinese Medicash e condotto su ben 3000 lavoratori.

Il sondaggio ha permesso di stilare una classifica relativa ai mestieri più insalubri e quelli invece ritenuti più salutari.I risultati hanno sorpreso un po’ tutti ad iniziare proprio da chi ha commissionato il sondaggio; pensate infatti che in cima alla classifica dei lavori più insalubri troviamo i cuochi!

Dopo il salto potete leggere la classifica.

Lavoro stabile e non precario: lo trovi in banca

 Per le banche, negli ultimi due anni, nonostante la crisi economica e finanziaria, non è emersa alcuna “questione precariato”; ad affermarlo è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, la quale nel consueto Rapporto annuale sul tema ha messo in evidenza come alla fine del 2008 nel sistema bancario ci fossero oltre 343.000 dipendenti, e di questi ben il 95,4% con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Non a caso, quello bancario resta uno dei comparti più ambiti per trovare lavoro, specie da parte dei giovani, ma in ogni caso “entrare in banca” non è di certo diventato più facile rispetto agli anni scorsi, e la diffusione della tecnologia e dell’home banking non impone oramai alle banche l’adozione di massicci piani di reclutamento. Dal Rapporto ABI 2009, inoltre, emergono altri due dati interessanti: il primo è quello relativo al curriculum dei dipendenti bancari, con il 32% di questi che, in base ai dati di fine 2008, risultava essere laureato; il secondo dato interessante è quello relativo al divario tra dipendenti bancari uomini e dipendenti bancari donna.

Grosseto ad un concorso per funzionario sono stati tutti bocciati

Quello che è accaduto ad Orbetello in provincia di Grosseto mette in discussione quanto si pensa dei concorsi che avvengono nel nostro paese e cioè che molto spesso siano truccati e che già prima della prova scritta si conoscano i vincitori. Ebbene, in questa circostanza tutti i partecipanti al concorso riservato a laureati in Giurisprudenza per un posto di funzionario di settimo livello all’Ufficio Appalti sono stati bocciati. E non si tratta affatto di una burla.
E le parole di Angelo Ruggiero, segretario generale del Comune fanno capire l’imbarazzo generale:

purtroppo errori e inesattezze erano così evidenti che non è stato possibile ammettere nessun candidato. Siamo stati sorpresi non solo dall’impreparazione dei candidati su alcuni argomenti, che comunque erano indispensabili per poter ottenere l’idoneità alla prova orale, ma dagli errori di ortografia e sintassi, cose che si dovrebbero imparare alle elementari e invece, dopo una laurea, non sono state ancora assimilate

Disoccupati Piemonte: arriva sussidio individuale da 2.500 euro

 In accordo con quanto reso noto dalla Regione nello scorso mese di ottobre, in Piemonte arriva un sostanzioso sussidio a favore dei lavoratori che, oltre ad essere in difficoltà, hanno anche un basso reddito. Su proposta di Teresa Angela Migliasso, assessore al Welfare ed al Lavoro della Regione Piemonte, la Giunta ha infatti approvato nella giornata di ieri, lunedì 21 dicembre 2009, la concessione, ai lavoratori rispettanti i requisiti, di un sussidio individuale pari a ben 2.500 euro erogabile in un’unica soluzione. I termini di avvio della presentazione delle domande, da inoltrare all’Agenzia Piemonte Lavoro, sono orientativamente fissati per il prossimo mese di febbraio, e comunque le stesse dovranno pervenire entro e non oltre il 30 aprile del 2010.

Lavoro abusivo: boom dei falsi dentisti a buon mercato

 Nel nostro Paese la dilagante evasione fiscale è spesso non solo frutto delle scelte e delle azioni truffaldine di imprese furbe che, pur essendo in regola agli occhi del fisco, fanno carte false per dribblarlo, ad esempio, con false fatturazioni o con la compensazione di crediti fiscali inesistenti. Il mancato gettito da evasione per lo Stato arriva in buona parte anche dall’abusivismo, ovverosia dall’esercizio da parte di tanti soggetti di “false” professioni senza alcuna qualifica, e senza nessuna messa in regola a livello fiscale. Il fenomeno è ancor più grave se l’esercizio abusivo della professione può comportare rischi per la salute dei cittadini; non mancano, infatti, nel nostro Paese, veri e propri “maghi” e “guaritori” che, senza alcuna qualifica, ed in luoghi dove spesso l’igiene lascia a desiderare, esercitano illegalmente la professione anche truffando il cittadino cui invece magari viene detto di possedere titoli, riconoscimenti ed onorificenze.

Che tipo di lavoro vorreste

 Qualche tempo fa abbiamo lanciato un sondaggio dal titolo “Che tipo di lavoro vorreste”; tra le varie ozpioni quella che fino a questo momento risulta essere la più votata è quella del “posto fisso– statale”. Personalmente resto dell’idea che senza conoscenze (e quindi la tanto auspicata meritocrazia almeno in questo settore  sia ancora una vera e propria chimera) sia praticamente impossibile riuscire ad entrare in un ente di tipo statale. Ovviamente non voglio di certo generalizzare ma esprimere un’opinione; mi auguro davvero che ancora ci sia chi decida di assumere solo per merito e non per altre motivazioni.

Il perché si voglia (o quanto meno si desideri) un posto fisso è abbastanza semplice: posto fisso – contratto a tempo indeterminato (ma sarà sempre così poi?)- stabilità economica- serenità. Purtroppo però la realtà raramente corrisponde a quanto appena detto.

Lavoro irregolare: nel Mezzogiorno rende meno aspra la crisi

 Nel Sud del nostro Paese, dalla Puglia alla Calabria e passando per la Basilicata e la Sicilia, il prodotto interno lordo quest’anno farà registrare delle ampie cadute: dal -7% della Basilicata al 5,5% della Puglia e passando per il 5% di calo circa della Sicilia e della Campania; il tutto a fronte di un sensibile incremento dei disoccupati, con un tasso che oscilla tra il 12% ed il 13%, cui si aggiunge un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora in certi casi il 40%. Ebbene, sulla base di questi numeri “orribili”, come fa la popolazione del Sud a sbarcare il lunario? Al riguardo, la CGIA di Mestre ha rilevato che nel Mezzogiorno il lavoro irregolare, quello “nero” per intenderci, funge da vero e proprio ammortizzatore contro la crisi finanziaria ed economica, ragion per cui, se non trattasi di un’attività gestita dalla criminalità organizzata, le forme di lavoro nero non andrebbero demonizzate.

Lavorare nelle imprese sociali: opportunità di crescita e di sviluppo

 Per trovare lavoro nel nostro Paese non è strettamente necessario rivolgersi ad imprese fortemente orientate al profitto, e che magari ogni tanto, in alcuni casi molto spesso, escono dai canoni e dai criteri della responsabilità sociale. In Italia, infatti, c’è un settore, quello delle imprese cosiddette “sociali”, che “smuove” la bellezza di dieci miliardi di euro in termini di fatturato a fronte di 350.000 lavoratori per complessive 15.000 realtà imprenditoriali impegnate in questo comparto. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata da Iris Network in un Rapporto da cui è tra l’altro emerso come il potenziale di crescita e di sviluppo per questo settore siano non indifferenti. Ma cosa serve, specie ai tempi della crisi, affinché il modello dell’impresa sociale possa ulteriormente espandersi?

Lavoro e collaborazioni precarie: non sempre la flessibilità è uno svantaggio

 Il lavoro e le collaborazioni precarie, pagate e non pagate, dagli stage ai tirocini e passando per il lavoro atipico ed occasionale, non sempre sono un’occasione per fare esperienza e poi magari ricominciare a cercare, spesso con ansia e frustrazione, un posto di lavoro stabile. Molte imprese, e non è di certo una novità, sfruttano la flessibilità attualmente offerta dal mercato del lavoro in Italia per reclutare forza-lavoro, anche molto qualificata, a basso costo o spesso anche a costo zero. Vi sarete di certo imbattuti in annunci su Internet dove si richiedono figure altamente specializzate, magari per un periodo di soli tre mesi, e l’unica cosa che offrono è il ticket pasto!