
Lo stato ha predisposto diverse misure al fine di favorire l’assunzione e, in modo particolare, ha definito diversi obblighi a carico su chi fruisce di incentivi.
Il concetto di lavoro congruo rientra nell’applicazione della normativa in materia di dichiarazione di immediata disponibilità ai sensi dell’articolo 19, comma 10, del decreto legge 29 novembre 2008 n. 185.
La definizione di lavoro congruo, come specificato dalla norma stessa, è esclusivamente quella individuata dall’articolo 1-quinquies del decreto legge 5 ottobre 2004, n. 249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n. 291.
Non si fa quindi riferimento ad eventuali diverse definizioni stabilite da normative regionali che possono semmai rilevare ai fini della attuazione del cosiddetto patto di servizio che ha diversa finalità.
L’articolo 19 del precedente decreto n. 185 prevede che il lavoratore, per ottenere qualsiasi prestazione di sostegno al reddito, deve dichiararsi disponibile a una nuova attività oppure ad un percorso di riqualificazione professionale.
La crescita della cassa integrazione in deroga è in Italia sia costante, sia inarrestabile. Ad affermarlo nei giorni scorsi è stata la CGIL in accordo con un Rapporto messo a punto dall’Osservatorio CIG del più grande Sindacato italiano in base alle ultime rilevazioni dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps). Nei primi dieci mesi del corrente anno le ore di CIGd autorizzate hanno sfondato la quota di 320 milioni, ma in totale le ore di CIG autorizzate dall’Inps, sempre nel periodo gennaio-ottobre 2010, hanno superato la soglia record del miliardo di ore a conferma di una situazione che nel nostro Paese a livello occupazionale resta molto grave. Secondo Vincenzo Scudiere, Segretario Confederale della CGIL, è necessario procedere con urgenza alla messa a punto sia di politiche industriali finalizzate a rilanciare l’occupazione, sia di interventi di natura strutturale anche sulla cassa integrazione.
Ammontano a 30 mila euro, nella Regione Lazio, le risorse di un apposito fondo che servirà per concedere borse di studio a favore dei figli di lavoratori svantaggiati, ovverosia in mobilità oppure in cassa integrazione. A darne notizia nei giorni scorsi è stata l’Amministrazione regionale dopo che la Giunta, riunitasi sotto la presidenza del Governatore Renata Polverini, ha approvato la relativa delibera che risulta essere conforme all’assestamento di Bilancio messo a punto nella Regione Lazio nello scorso mese di agosto. Trattasi, in accordo con quanto dichiarato da Mariella Zezza, Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, di una forma di intervento che, seppur avente un carattere sperimentale, è destinata a diventare una misura sia sistematica, sia strutturale per i prossimi anni. Nel dettaglio, l’aiuto a favore dei figli dei lavoratori svantaggiati consiste nell’erogazione di una borsa di studio di importo pari a trecento euro a patto che l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, non superi i 35 mila euro, e che lo studente, frequentante le scuole superiori, abbia una media scolastica pari ad almeno 8/10.
Nel nostro Paese il mercato del lavoro non sta riuscendo ad agganciare la ripresa. Ad affermarlo è stato il Segretario Confederale della Cisl, Giorgio Santini, a commento dei dati sulla cassa integrazione emersi dal Rapporto del Sindacato a cura del Dipartimento Mercato del Lavoro con il consueto Osservatorio sull’occupazione su scala mensile. In particolare, il monte ore di cassa integrazione continua ad essere molto elevato a fronte di una crescita tendenziale della cassa integrazione in deroga, e di un forte aumento della cassa integrazione straordinaria a conferma di come le aziende, a partire da quelle piccole operanti nei settori del commercio e dell’artigianato, siano ancora in evidenti difficoltà. La Cisl, tra l’altro, mette in risalto per il nostro Paese una situazione caratterizzata da un lato da un elevato tasso di disoccupazione, unitamente a livelli altrettanto elevati di cassa integrazione, e dall’altro ci sono, in base a numerose ricerche, decine di migliaia di posti di lavoro “liberi” per effetto delle competenze professionali e tecniche richieste dalle imprese.
In provincia di Cosenza, e per la precisione nel Comune di Amantea, il 29 settembre scorso è stato emanato un Avviso pubblico con il quale è partita la ricerca di personale che, attraverso la remunerazione con i voucher, ovverosia con i
Via libera nel Comune di Gorizia alla concessione di buoni lavoro, ovverosia i voucher, per le prestazioni di lavoro occasionale accessorio. Nei giorni scorsi, infatti, la Giunta Municipale ha approvato le linee guida per l’accesso ad una misura che permetterà di raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di studenti, lavoratori in
Al fine di fronteggiare l’emergenza occupazionale, nella