Dote Lavoro e Formazione nella Regione Lombardia

 Nel periodo 2009 – 2010 sono stati nella Regione Lombardia ben 40 mila i soggetti che si sono avvalsi delle misure di sostegno relative alle cosiddette Dote Lavoro e Dote Formazione. A metterlo in evidenza nei giorni scorsi, anche a seguito di alcuni articoli di stampa, è stato Gianni Rossoni, Assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione ed al Lavoro della Regione Lombardia, sottolineando in particolare come con il sistema delle doti siano stati conseguiti dei risultati positivi. Ma cosa è la Dote Lavoro, e cosa la Dote Formazione? Ebbene, la Dote Lavoro sul territorio regionale viene incontro ai lavoratori che risultano essere inoccupati o disoccupati ad inserirsi nel mondo del lavoro, mentre la Dote Formazione è destinata alle persone diplomate o laureate che, a due anni dal conseguimento del titolo, non hanno ancora trovato lavoro.

Nuovi limiti per gli assegni familiari

Buone notizie per chi percepisce gli assegni familiari. Infatti, dal 1 luglio entrano in vigore i nuovi limiti di reddito per usufruire dell’Anf, ossia l’assegno per il nucleo familiare.

L’Inps, con la circolare n. 69 del 26 maggio 2010, ha rivalutato i livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’assegno per il  nucleo familiare alle diverse tipologie di nuclei.

Lavoro Treviso: Provincia e settore agricolo insieme contro la crisi

 Al fine di garantire occupazione ai lavoratori in mobilità, a quelli disoccupati oppure in cassa integrazione, a Treviso l’Amministrazione provinciale è scesa nuovamente in campo andando stavolta a stipulare un accordo con le Associazioni di categoria dell’agricoltura. L’obiettivo, attraverso l’utilizzo dello strumento dei voucher, è quello di andare a garantire lavoro occasionale accessorio ai lavoratori più in difficoltà sul territorio della Provincia di Treviso; questo perché, tra l’altro, quello attuale è un momento particolarmente propizio per l’assunzione di manodopera stagionale in agricoltura, ma è proprio il settore agricolo quello che meglio di altri, a partire dall’industria e passando per il commercio, sta riuscendo sul territorio a contenere gli effetti negativi di una crisi finanziaria ed economica che, purtroppo, è diventata anche occupazionale. E così la Provincia di Treviso ha annunciato d’aver messo a disposizione la propria banca dati di lavoratori in mobilità e di disoccupati affinché questi possano essere impegnati occasionalmente in campagna.

Incentivi contratti di solidarietà: Bando nella Regione Toscana

 Attraverso un apposito avviso pubblico, le imprese toscane nella Regione potranno presentare dei progetti di formazione dei propri dipendenti a patto però di fare ricorso all’utilizzo dei cosiddetti contratti di solidarietà che, tra l’altro, si stanno rivelando uno strumento molto efficace contro la crisi al fine di evitare che l’azienda in difficoltà arrivi a chiudere i battenti. Quindi, se l’azienda dimostra di essere solidale, allora sarà l’Amministrazione regionale, grazie ad uno stanziamento aggiuntivo per complessivi 500 mila euro, a poter finanziare la formazione in modo da qualificare le lavoratrici ed i lavoratori e, quindi, poter avere un parco dipendenti in grado di dare il giusto apporto al rilancio dell’attività ed alla ripresa della produzione anche a seguito del lento ma graduale miglioramento dello scenario macroeconomico italiano.

Integrazione salariale con la cassa integrazione

Il maggiore istituto previdenziale italiano, l’Inps, con la sua circolare n. 107 del 5 agosto 2010 ha stabilito una nuova disciplina a proposito della compatibilità fra il trattamento di integrazione salariale con attività di lavoro autonomo e subordinato con la conseguente cumulabilità fra i diversi redditi da lavoro o da sostegno sociale.

La  nuova circolare dell’Inps rivoluziona, se così si può dire, il settore prevedendo nuove forme di cumulabilità.

Non solo, l’istituto previdenziale ha anche indicato i criteri per l’accredito dei contributi figurativi dei periodi di integrazione salariale nei casi di contemporaneo svolgimento di lavoro autonomo o subordinato.

Occupazione Toscana: aiuti ai lavoratori del tessile

 Nella Regione Toscana arrivano nuovi fondi per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi. A seguito di una convenzione stipulata dall’Amministrazione regionale con il Ministero del Lavoro, infatti, ci sono a disposizione ben 25 milioni di euro per mettere a punto misure di sostegno al lavoro, attraverso politiche attive, per il distretto del tessile a Prato. La convenzione, in particolare, è stata siglata a Roma in presenza di Roberto Cenni, Sindaco di Prato, da Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana, da Lamberto Gestri, presidente della Provincia di Prato, e dal sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli. In particolare, le risorse a disposizione saranno ripartite sul territorio sia a favore dei lavoratori che risiedono nella provincia di Prato, sia a quelli che, pur non appartenendo al territorio provinciale, rientrano comunque nel distretto del tessile. Trattasi, nello specifico, dei Comuni di Montale, Quarrata e Agliana in provincia di Pistoia, e Campi Bisenzio e Calenzano in Provincia di Firenze.

Comune di Cesena: borse-lavoro e voucher per giovani e cassintegrati

 Nel Comune di Cesena l’Amministrazione, tenuto conto del fatto che la crisi ancora si fa sentire per quel che riguarda lo sviluppo economico e l’occupazione sul territorio, prevede di andare a stanziare, nell’ambito del bilancio di previsione per l’anno 2011, ben 150 mila euro di risorse finalizzate alla messa a punto di borse-lavoro e di voucher da destinare ai lavori socialmente utili, e per sostenere il reddito di giovani e lavoratori in cassa integrazione. A riguardo il Comune di Cesena ha già incontrato i Sindacati confederali, ed ha altresì istituito un gruppo di lavoro per rivolgere la massima attenzione ai problemi inerenti il lavoro e l’occupazione. In accordo con quanto dichiarato da Paolo Lucchi, Sindaco del Comune di Cesena, la crisi sul territorio non solo morde ancora, ma anzi la situazione sembra essere diventata ancor più critica.

Comune di Cornaredo: buono famiglia per precarietà lavorativa

 Rispetto alla precedente scadenza del 15 giugno 2010, è stato prorogato fino alle ore 18 del prossimo 26 luglio, nel Comune di Cornaredo, in Provincia di Milano, il “Buono Famiglia“, un contributo ottenibile, previa presentazione della domanda, e nel rispetto dei requisiti previsti, grazie ad un apposito concorso pubblico indetto dall’Amministrazione comunale a sostegno di quelle persone che versano in uno stato di precarietà lavorativa. La misura è quindi riservata a chi ha perso il posto di lavoro e, tra l’altro, anche ai cassintegrati ed ai lavoratori in mobilità appartenenti a nuclei familiari che non possiedono sufficienti risparmi per poter affrontare le spese ordinarie, e che non possono far leva su nessun altro aiuto economico adeguato. La domanda di assegnazione del contributo economico può essere scaricata dal Web, direttamente dal sito Internet del Comune di Cornaredo, dichiarando sotto la propria responsabilità, tra l’altro, di avere un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore ai 15.458 euro, e di aver maturato la residenza nel Comune di Cornaredo almeno a partire dall’1 gennaio del 2008.

Provincia di Treviso: 700 mila euro per favorire l’occupazione

 Al fine di favorire l’occupazione e, quindi, contrastare la crisi economica, il 29 giugno scorso in Provincia di Treviso è stato siglato un importante accordo tra l’Amministrazione provinciale ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Trattasi, nello specifico, di un documento che, a fronte di uno stanziamento pari a ben 700 mila euro, punta a finanziare strumenti e soluzioni per favorire l’occupazione, l’inserimento ed il reinserimento lavorativo, ma anche piani d’azione specifici per i giovani, i trasporti pubblici locali, il territorio, l’ambiente e la casa. Il progetto, condiviso con i Sindacati, ha una durata pari a due anni e vedrà tra l’altro la Provincia di Treviso impegnata a permettere il coinvolgimento sul territorio degli Enti locali, della Camera di Commercio di Treviso, ma anche della Regione Veneto. Lo stanziamento di 700 mila euro segue quello da 500 mila euro messo sul piatto l’anno scorso per fronteggiare l’emergenza occupazionale.

Lavoro dipendente in lieve crescita nella Regione Lombardia

 Lo scorso anno, a causa della crisi finanziaria ed economia, anche nella Regione Lombardia c’è stata una perdita di posti di lavoro, pari a ben 47 mila unità, ma a fronte di un incremento dello 0,2% del lavoro dipendente che, quindi, ha fatto registrare una buona tenuta. E’ questo, in particolare, uno dei dati positivi emersi da “Milano Produttiva”, il consueto Rapporto annuale della Camera di Commercio di Milano che ha fatto il punto sull’andamento dell’economia lombarda nel 2009. Le perdite più ampie, in termini di posti di lavoro, ci sono state lo scorso anno in Lombardia tra i collaboratori con una caduta del 20%, mentre per i lavoratori indipendenti la discesa è stata circoscritta al 4%. Il tutto a fronte di un tasso di disoccupazione che dal 2008 al 2009 in Lombardia è salito di 1,8 punti percentuali attestandosi al 5,7% ma comunque ben al di sotto del tasso di disoccupazione nazionale.

Lavoro Umbria: Bando per reinserimento co.co.pro.

 E’ stato pubblicato oggi, mercoledì 30 giugno 2010, sul Supplemento Ordinario numero 29 al Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, un importante Bando la cui finalità è quella di reinserire nel mondo del lavoro i collaboratori a progetto che, residenti sul territorio regionale, si trovano ad essere disoccupati o espulsi da aziende che versano in uno stato di crisi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel precisare che le linee guida del Bando sono state approvate dalla Giunta della Regione Umbria a seguito di una proposta formulata da Gianluca Rossi, Assessore regionale all’economia ed alle politiche attive del lavoro. Grazie al Bando, le imprese che assumono un co.co.pro. potranno beneficiare di un contributo pari a ben 7.500 euro a patto di assumere il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato e che tale status occupazionale venga mantenuto per un periodo pari ad almeno tre anni.

Disoccupazione giovanile: con la crisi si vive sempre più in famiglia

 Nel nostro Paese lo scorso anno molti lavoratori in età matura hanno perso il posto di lavoro e si sono “rifugiati” nell’ombrello della cassa integrazione per poter andare avanti, seppur a fatica. Decisamente peggio è però andata ai giovani, i quali a causa molto spesso di un lavoro precario si sono ritrovati né studenti, né occupati e soprattutto senza ammortizzatori sociali. In base ad un Rapporto dell’Istat sulla situazione dell’Italia nel 2009, nel nostro Paese ci sono 1,9 milioni di giovani che hanno lasciato la scuola e che sono anche senza lavoro; insomma, non studiano, non sono occupati e, per forza o per scelta, vivono nella casa di mamma e papà. Questi 1,9 milioni di giovani rientrano nella categoria dei cosiddetti “bamboccioni“, ma è giusto ritenere che molti di questi non abbiamo optato per la “carriera del mammone” per scelta, ma solo perché sul territorio ci sono poche opportunità di lavoro, e perché riprendere un percorso di studi, magari universitario, è troppo costoso ed i soldi in tasca sono pochi.

Regione Piemonte: 5% stipendio assessori ai cassintegrati

 Nella Regione Piemonte il 5% dello stipendio che sarà percepito dal Presidente, Roberto Cota, e da tutti gli assessori regionali, andrà a favore cassintegrati piemontesi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale a seguito di una decisione che comporterà annualmente la possibilità di disporre di una somma pari a 100 mila euro circa che sarà “girata” ai lavoratori piemontesi in cassa integrazione attraverso l’alimentazione di un Fondo istituito ad hoc. Nel dettaglio, gli assessori della Regione Piemonte rinunceranno ad una quota di stipendio pari a 614 euro mensili, il vicepresidente Roberto Rosso rinuncerà a 672 euro al mese, mentre il Presidente Cota si “autotasserà” per una quota di stipendio pari a 700 euro mensili. Trattasi di una vera e propria autotassazione visto che per l’alimentazione del Fondo apposito a favore dei cassintegrati non è stato scelto di varare una Legge; per “scavalcare” le lungaggini burocratiche, infatti, i fondi saranno direttamente e rapidamente messi a disposizione dal Presidente, Vicepresidente ed Assessori attraverso l’erogazione di un contributo volontario.

Occupazione Italia: 200 mila lavoratori a rischio

 In Italia a causa di una crisi che sembra non avere fine ci sono altri 150-200 mila posti di lavoro a rischio. A fornire queste stima è la Cisl in “Rapporto Industria“, un documento nel quale viene fatto il punto sugli ultimi due anni di crisi economica che hanno fatto “scomparire” la bellezza di 350 mila posti di lavoro ma, come accennato, non è ancora finita visto che su tutto il territorio nazionale ci sono ancora molti casi di crisi aziendale. Intanto, nel periodo dall’aprile del 2008 al febbraio 2010, preso a riferimento dalla Cisl nel suo Rapporto, c’è stata una caduta dell’occupazione sostanzialmente senza precedenti nel comparto del manifatturiero con un secco -7%.