Chiarimenti Inps sulla disciplina congedi e permessi per l’assistenza a disabili

 L’Inps, con la circolare n. 32 dello scorso 6 marzo 2012, ha chiarito l’importante disciplina sui congedi e permessi per l’assistenza a disabili in situazione di gravità.

Ricordiamo che il decreto legislativo 119 del 18 luglio 2011, entrato in vigore l’11 agosto 2011, ha apportato modifiche alla normativa relativa ai congedi ed ai permessi per l’assistenza alle persone in situazione di disabilità grave, in particolare per quanto riguarda il prolungamento del congedo parentale. Il nostro Istituto previdenziale, allo scopo di chiarire le modifiche introdotte, precisa che alla madre lavoratrice o in alternativa al padre lavoratore, per ogni minore disabile in situazione di gravità, per un periodo massimo di tre anni, anche se il bambino è ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, e nella ridefinizione dei criteri e delle modalità per la concessione del congedo straordinario.

Adeguate le aliquote contributive per la Gestione Separata

L’Inps, attraverso la circolare n. 16, ha messo in evidenza le nuove aliquote contributive comprensivi di massimali e minimali relativi all’anno 2012. Così come stabilito dall’articolo 22 della Legge di Stabilità, ossia la legge n. 183/2011, si è previsto un adeguamento delle aliquote relative alla gestione separata utilizzata per il computo delle prestazioni pensionistiche che risultano aumentate di un punto percentuale.

Inps, chiarimenti sul congedo parentale in rapporto alle ferie

In arrivo dall’Inps nuovi chiarimenti su un tema di estrema importanza e lo fa con il messaggio n. 19772 dello scorso 18 ottobre 2011: le precisione dell’Inps chiariscono alcuni criteri di computo e indennizzo del congedo parentale previsto dagli articoli 32 e successivi dal decreto 151/2001, in modo particolare alle ipotesi nelle quali il congedo risulti inframmezzato da ferie, malattia o assenze ad altro titolo.

Il messaggio n. 19772 rappresenta la naturale evoluzione di un precedente messaggio, il n. 28379, emesso nello stesso mese di ottobre ma nell’anno 2006.

La sostituzione dei lavoratori in congedo di maternità e parentale

Per sostituire le lavoratrici o i lavoratori assenti dal lavori in congedo di maternità, di paternità e parentale ai sensi del decreto n. 151/2001 il datore di lavoro può assumere personale con contratto a tempo determinato o temporaneo.

Possono accedere a questo beneficio i datori di lavoro di qualsiasi settore e aventi un organico al momento dell’assunzione inferiore a 20 dipendenti e i datori di lavoro privati, aventi forma di impresa, in cui operino lavoratrici autonome quando la sostituzione riguardi le stesse lavoratrici autonome.

La legge prevede, nelle aziende con meno di venti dipendenti, uno sgravio contributivo del 50% qualora si proceda all’assunzione di personale con contratto a tempo determinato. Quando la sostituzione avviene con contratto di lavoro temporaneo, l’impresa utilizzatrice recupera dalla società di fornitura le somme corrispondenti allo sgravio da questa ottenuto.

Maternità e assegno nucleo familiare, ora le domande solo online

 L’Inps ha fatto sapere che dal primo ottobre 2011 si è avviato il nuovo regime di presentazione telematica, in via esclusiva,  delle domande per ottenere le prestazioni di maternità e per l’assegno per il nucleo familiare.

In effetti, con la circolare n. 126 dello scorso 29 settembre 2011 si è stabilito la fine del periodo transitorio per le domande di congedo di maternità e di congedo parentale per lavoratrici/lavoratori dipendenti e le domande di indennità di maternità e di congedo parentale per le lavoratrici autonome (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, colone, mezzadre e imprenditrici agricole professionali).

Inps, attivazione del servizio sui congedi di maternità e parentali

L’Inps, con la circolare n. 106 dello scoro 5 agosto 2011, informa che è stata attivata la modalità di presentazione telematica delle domande di congedo di maternità e paternità per lavoratori e lavoratrici dipendenti, delle domande di per le lavoratrici autonome, nonché delle domande di indennità di maternitàcongedo parentale per lavoratrici e lavoratori dipendenti e lavoratrici autonome.

Ricordiamo che le domande dovranno essere presentate utilizzando uno dei canali previsti dall’Istituto previdenziale, ossia WEB, per i servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto, patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, e con il Contact Center Multicanale, attraverso il numero verde 803164.

È previsto un periodo transitorio durante il quale sarà ancora possibile l’invio delle domande con le modalità tradizionali.

Unione Europa, è ora di pensare allo statuto dei lavoratori europeo

 La proposta è del parlamentare europeo Enzo Rivellini che ha formalmente presentato lo scorso 31 maggio, in base alle indicazioni espresse dall’articolo 120 del regolamento, una proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla costituzione dello statuto europeo dei lavoratori.

Per Enzo Rivellini in sostanza si tratterebbe di formalizzare in un punto di riferimento organico le già presenti e diffuse normative a livello europeo presenti sotto forma di prescrizioni minime in materia di diritti dei lavoratori e di organizzazione del lavoro.

Congedo parentale: Piemonte, progetto Insieme a papà

 Chi ha detto che, quando nasce un figlio, debba essere per forza la madre a lasciare il lavoro? Anche i papà hanno diritto a contribuire nella crescita dei figli e, quindi, “cimentarsi” e districarsi tra passeggini e biberon. Con questo obiettivo, nella Regione Piemonte, è nato un importante progetto, denominato “Insieme a papà“, grazie al quale le mamme possono rientrare al lavoro, mentre i papà possono occuparsi ed avere più tempo per la crescita dei propri figli piccoli. Il progetto, promosso in Piemonte dall’Assessorato alle Pari opportunità, con la collaborazione ed il sostegno sia dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), sia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede che ai papà vada un contributo aggiuntivo mensile pari a 400 euro se questi optano per il congedo parentale nel primo anno di vita dei propri figli; in questo modo, quindi, si favorisce sul territorio piemontese il ritorno delle mamme al lavoro e, soprattutto, si fa in modo che sia la mamma, sia il papà, possano costruire con i propri figli un rapporto speciale sin dalla tenera età.

Il congedo parentale in Norvegia

Il congedo parentale è un istituto presente in molti Paesi europei e a questo proposito la nostra Camera dei Deputati, attraverso il suo servizio di documentazione, ha elaborato lo scorso anno uno studio del congedo in Norvegia.

Secondo questo studio in Norvegia i genitori (naturali o adottivi) hanno diritto ad un congedo parentale retribuito durante il primo anno di vita del figlio che non superi un anno complessivo, considerando nel totale i permessi presi da entrambi i genitori. In aggiunta, ogni genitore ha il diritto a permessi non retribuiti per non più di un anno per ogni figlio.

Lavori usuranti, in arrivo la prima finestra

 Il nuovo decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 108 del 11 maggio 2011, ha definito finalmente i criteri per ottenere l’anticipo del pensionamento rispetto alla generalità dei lavoratori.

Il decreto entrerà comunque in vigore il prossimo 26 maggio 2011 e rimodula, in base alla nuova legge di riforma delle pensioni (legge n. 122/2010), i benefici e le condizioni per poter acquisire il pensionamento anticipato, a fronte di lavori particolarmente usuranti.

Possono chiedere gli sconti previdenziali i lavoratori che svolgono la loro attività in cassoni ad aria compressa, svolti dai palombari, ad alte temperature, ovvero mansioni che espongono ad alte temperature quando non sia possibile adottare misure di prevenzione quali, a titolo esemplificativo, quelli addetti alle fonderie di 2° fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale.

Benefici alle aziende per la flessibilità dell’orario di lavoro

 È stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 277 del 23 dicembre 2010 sulla Gazzetta Ufficiale intitolato come Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all’articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53, concernente i benefici a favore delle aziende i cui accordi contrattuali prevedono azioni positive per la flessibilità dell’orario di lavoro.

In sostanza, telelavoro, lavoro flessibile in entrata e in uscita, turnazione, concentrazione di orario di lavoro: ecco le parole magiche utilizzate in un Paese dove, secondo quanto ci dicono gli ultimi dati Isfol, l’occupazione, in particolare delle madri, è fortemente condizionata dalla disponibilità di strumenti che consentano una gestione flessibile degli orari di lavoro.

A questo riguardo il regolamento intende fissare i criteri e le modalità che riguardano la concessione dei contributi già previsti dall’articolo 9 della legge 53 dell’8 marzo 2000 è giunto sulla Gazzetta Ufficiale.

Ministero del lavoro, interpello per astensione dal lavoro per congedo parentale straordinario

La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva fornisce risposta, attraverso l’interpello n. 17 del 2011, al quesito su indennità economica e contribuzione figurativa per i periodi di astensione dal lavoro per congedo parentale straordinario, ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del decreto n. 151/2001.

La AGIDAE, Associazione Gestori Istituti Dipendenti Autorità Ecclesiastica, ha avanzato istanza di interpello per avere chiarimenti in merito alla erogazione dell’indennità economica ed al versamento della contribuzione figurativa relativi  ai periodi di astensione dal lavoro per congedo parentale straordinario.

Il Ministero ricorda che i periodi di astensione dal lavoro per congedo parentale straordinario sono concessi ai soggetti tassativamente indicati dal Legislatore, al fine di prestare assistenza a  soggetti con handicap in situazione di gravità  di cui all’articolo  3, comma 3, della legge n. 104/1992.

Conciliazione orari lavoro-famiglia, raggiunta l’intesa

 È stata approvata la bozza sulle linee guida per la conciliazione tra tempo di lavoro e quello di famiglia che era stata presentata dal Ministero del Lavoro alle parti sociali alcune settimane fa.

È un importante passo che permette di finalizzare e favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia, attraverso la modulazione e la flessibilità dell’orario di lavoro.
Già nei giorni scorsi il ministro del lavoro Maurizio Sacconi si era dimostrato abbastanza fiducioso

costituisce una discussione di base rivolta alle parti affinché si trovi un’intesa. Spero che il 7 marzo che anticipa la data emblematica dell’ 8 marzo, possa esserci l’intesa

L’accordo pone in evidenza i diversi strumenti disponibili al fine di favorire la conciliazione delle diverse esigenze toccando differenti aspetti: dai criteri di valutazione della produttività ai congedi parentali, dal telelavoro ad un uso più oculato e flessibile dell’orario di lavoro fino ad arrivare a definire anche il welfare aziendale.

Conciliazione lavoro e famiglia: Piemonte, nuovi aiuti a madri e padri

 In Piemonte l’Amministrazione regionale ha annunciato la messa a punto di nuove misure, con una dotazione finanziaria pari a complessivi tre milioni di euro, per il sostegno alla conciliazione dei tempi di lavoro con quelli da dedicare alla famiglia. Ad annunciarlo nei giorni scorsi è stato Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, sottolineando come trattasi di un altro passo in avanti nel sostegno alle famiglie piemontesi a fronte, tra l’altro, anche di importanti novità. Secondo quanto dichiarato infatti da Giovanna Quaglia, assessore alle Pari opportunità della Regione Piemonte, sono previste anche misure per il sostegno al congedo parentale dei papà. In questo modo le madri possono tornare a lavoro a fronte dell’ottenimento di un contributo per cui anche i papà potranno essere coinvolti in maniera diretta nella vita familiare e, quindi, nella gestione dei tempi da dedicare alla famiglia.