Occupazione: quando il lavoro è a portata di clic

 Si chiama “Cliclavoro”, ed è un nuovo Portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali utile sia per chi un lavoro lo sta cercando, sia per le imprese grazie ai servizi offerti. In particolare, per le imprese il sito Internet offre un’ampia panoramica informativa per quel che riguarda gli incentivi alle assunzioni, l’apprendistato, la certificazione dei contratti, ma anche la sicurezza sul lavoro, gli ammortizzatori sociali e la formazione professionale. Per i cittadini alla ricerca di un’occupazione, su www.cliclavoro.gov.it, c’è tra l’altro la possibilità di accedere alla rete Eures, ovverosia al sistema più semplice sia per reperire informazioni, sia per accedere ad un’ampia offerta di lavoro e di studio nel Vecchio Continente. In materia di lavoro e immigrazione sul Portale trova spazio anche Flexi, l’innovativo sistema informatico che è stato realizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di poter gestire la domanda e l’offerta di lavoro tra le aziende italiane ed i cittadini stranieri.

Apprendistato, intesa fra Ministero del lavoro e regione Lombardia

Nei giorni scorsi il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell’Istruzione e la Regione Lombardia hanno sottoscritto un’intesa che permetterà agli studenti lombardi di 16 anni di ottenere un titolo di studio attraverso un contratto di apprendistato di primo livello, per adempiere al diritto dovere di istruzione e formazione.

Questo è il primo accordo siglato in Italia tra il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni insieme all’assessore regionale competente per materia Gianni Rossoni e i ministri dell’istruzione Mariastella Gelmini e del lavoro Maurizio Sacconi.

L’accordo rende operativo l’articolo 48 del decreto legislativo 276/03 (apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione).

Camera Commercio Sondrio: voucher per investire sul capitale umano

 La Camera di Commercio di Sondrio, grazie ad uno stanziamento per complessivi 70 mila euro, è nuovamente scesa in campo per sostenere le piccole e medie imprese della Valchiavenna e di Valtellina che vogliono investire in innovazione tecnologica, ma che vogliono altresì valorizzare il capitale umano.  Accedendo infatti ad un apposito Bando, le piccole e medie imprese interessate, in base all’ambito per cui viene presentata la specifica richiesta di contributo, potranno così ottenere un contributo variabile da un minimo di duemila ad un massimo di 15 mila euro fino ad esaurimento delle risorse, e comunque a fronte di una richiesta che deve essere presentata dall’azienda, in via esclusivamente telematica, attraverso il sito Internet www.bandimpreselombarde.it, dove è possibile altresì scaricare la modulistica, entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2010.

Come rilanciare l’occupazione giovanile

I ministri del Lavoro e dell’Istruzione, Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini, hanno individuato sei priorità che teoricamente dovrebbero rilanciare l’occupazione giovanile. I punti principali del Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro” sono:

– facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro
– rilanciare l’istruzione tecnico-professionale ed il contratto di apprendistato
– ripensare il ruolo della formazione universitaria e l’utilizzo dei tirocini formativi insieme alle esperienze di lavoro nel corso degli studi
– aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo

Lavorare a Milano: puntare sul settore dei servizi

 Qualcosa si muove nel milanese in materia di occupazione dopo i momenti bui dello scorso anno. Al riguardo, infatti, la Camera di Commercio di Milano ha rilevato che nello scorso mese di marzo ad assumere è stato il 5% delle imprese milanesi; trattasi di una tendenza al rialzo se si considera che nel febbraio 2010, invece, la percentuale si era attestata al 4%. Nel complesso l’Ente camerale rileva come anche a Milano si sia tornati ad assumere, ma in ogni caso le assunzioni stanno ripartendo con molta prudenza e preceduti dagli stage. Allargando l’orizzonte temporale, la Camera di Commercio di Milano rende noto che negli ultimi dodici mesi quasi un’azienda milanese su quattro, per la precisione il 22%, ha effettuato delle assunzioni, mentre un’azienda su dieci ha utilizzato la forma dello stage per attivare con il potenziale e futuro assunto la prima forma di collaborazione.

Collegato lavoro, il parere delle commissioni

La Commissione Lavoro della Camera sta procedendo velocemente sul disegno di legge C1441-quater-D, meglio conosciuto come Collegato lavoro con relatore Cazzola del partito di maggioranza. Ricordiamo che il Collegato lavoro è stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica allo scopo di ottenere una successiva deliberazione che confermi l’orientamento legslativo.

Inps: sospensione dell’apprendistato in caso di maternità

I periodi di astensione obbligatoria e facoltativa dal lavoro, ossia utilizzando il congedo di maternità e parentale, non si computano ai fini della durata del contratto di apprendistato (DPR 25 novembre 1976, n. 1026), così come prevede il T.U. di cui al decreto n. 151/2001.

Il contratto di apprendistato, in riferimento anche all’ultima legge finanziaria, non ha alterato la natura del rapporto di lavoro. Infatti, questo particolare rapporto contrattuale è di tipo misto, ovvero, oltre ad instaurarsi un rapporto lavoro, l’elemento fondamentale e di differenziazione è costituito nell’attività formativa così come il legislatore ha ribadito più volte anche attraverso il decreto legislativo n. 276/2003 e le regolamentazioni regionali in materia.

Agevolazione per il contratto di apprendistato

Sicuramente il contratto di apprendistato è una buona occasione per tutti i giovani per via delle opportunità che questa forma di impiego può offrire.

Il Legislatore, riconoscendo il ruolo sociale ed economico dell’apprendistato, ha deciso alcune agevolazione per l’assunzione di apprendisti da parte di datori di lavoro.

Per questa ragione diventa necessario conoscere le regole e gli obbligi che gravano sul datore di lavoro.

Dal 1° gennaio 2007 la contribuzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani e’ complessivamente rideterminata nel 10 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Ministero del lavoro, definite le guide per la formazione nel 2010

 Il ministero del lavoro, con il contributo delle regioni e delle parti sociali, ha emanato le linee guida per il 2010 per la formazione professionale.

L’accordo ha l’obiettivo di razionalizzare le politiche di formazione con un uso più mirato ed equilibrato delle risorse finanziarie disponibili, circa 2.5 miliardi di euro.

Le risorse finanziarie, in buona sostanza, sono limitate e non permettono di avviare singole politiche regionali. Ora, grazie a questa intesa, diventa  possibile dare risposte efficienti e mirate attraverso un unico strumento al problema serio della disoccupazione e alla ricollocazione degli inoccupati.

Rientrano in questa categoria i disoccupati di lungo corso, i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione.

Lavoro ed apprendimento: gli obiettivi di “Italia 2020”

 Una delle difficoltà dei giovani è quella di riuscire a passare dal mondo della scuola a quello del lavoro, potendo in particolare avere l’opportunità e la fiducia delle imprese nel mettere in atto quanto appreso dai libri. Per agevolare il processo di integrazione tra apprendimento e lavoro, il Ministero del Lavoro, e quello dell’Istruzione, hanno presentato nei giorni scorsi “Italia 2020“, un piano di azione per garantire l’occupabilità dei giovani, e che si articola sulla gestione di sei priorità tramite una “cabina di pilotaggio” istituita tra i due Ministeri.

Innanzi tutto, l’obiettivo è quello di facilitare i processi di transizione dalla scuola al lavoro rendendo più efficiente l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, e rendendola in particolare più fluida ma anche più trasparente. Nell’incrocio tra domanda ed offerta, tra l’altro, le aziende hanno bisogno di forza lavoro qualificata, e spesso non riescono a trovarla a causa di un numero insufficiente di giovani che hanno acquisito un’istruzione con un profilo tecnico e professionale.

Il contratto di apprendistato

Torniamo a parlare di contratti di lavoro prendendo in esame il contratto di apprendistato. Si tratta di un contratto in piena regola in cui il lavoratore percepisce uno stipendio da parte del datore di lavoro. Datore di lavoro che si impegna a fornire le competenze necessarie per la crescita professionale del lavoratore.

La legge Biagi del 2003 ha individuato tre principali tipologie di contratto di apprendistato:

1) Quello per il diritto – dovere di istruzione e formazione. I destinatari sono i più giovani ed è stato creato per consentire loro una facilità maggiore di accesso al mondo del lavoro. Ha una durata massima di 3 anni.

2) Un apprendistato cosiddetto professionalizzante. Destinatari in questo caso sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Questo tipo di apprendistato permette di ottenere una qualifica grazie ad una formazione sul lavoro. Può durare da 2 a 6 anni.

3) Il terzo tipo di apprendistato riguarda  invece un diploma o un percorso di alta formazione.