Entro il 1 giugno 2012 le donne laureate in ingegneria potranno richiedere la partecipazione all’evento Women @ Bosch, un programma con il quale potranno incontrare, per un’intera giornata, le donne manager del gruppo presso la sede del gruppo a Milano, comprendendo così da vicino i percorsi e le pratiche professionali.
Le candidate che verranno selezionate potranno entrare in contatto con la realtà aziendale, potendo in tal modo comprendere quali sono i ruoli che potranno essere ricoperti da chi ha compiuto il percorso di studio delle donne manager di Bosch. Opportunità professionali, esperienze e non solo: le studentesse potranno infatti ascoltare le testimonianze delle donne manager di Bosch, e in particolar modo i suggerimenti per trovare un equilibrio tra lavoro, vita privata e vari impegni familiari.
Sebbene ci sia ancora molto da fare in materia di pari opportunità, a Milano le donne sono sempre più protagoniste nell’economia del territorio. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano che, in vista della Festa dell’8 Marzo, ha effettuato un’elaborazione prendendo a riferimento i dati del registro delle imprese del terzo trimestre 2010 confrontandoli con quelli dello stesso periodo dell’anno 2009. Ebbene, dall’indagine è emerso come in Provincia di Milano le imprese femminili siano oltre 57 mila, andando a registrare rispetto al 2009 un rialzo dell’1,2%. Con un’impresa in rosa su tre, è Milano la capolista in Lombardia. Alto è il contributo delle imprese femminili con il titolare che è una donna di nazionalità estera; in maggioranza in Provincia di Milano sono cinesi con a ruota le peruviane e le rumene.
Nel nostro Paese, a parità di ruoli, competenze e caratteristiche, le donne continuano ad essere svantaggiate rispetto agli uomini in termini di paga. Sussiste infatti quello che l’Isfol definisce come il gap retributivo di genere che, in media, vede la donna percepire un salario medio orario inferiore del 7,1% rispetto ai colleghi uomini; ma ci sono anche alcune specifiche categorie dove la donna arriva a prendere, malgrado lo stesso ruolo, il 22,9% in meno rispetto al collega maschio. Per la donna, quindi, in Italia non basta avere la stessa preparazione, e svolgere lo stesso ruolo, per percepire una paga in linea con il proprio “compagno di stanza”. Al riguardo l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (Isfol) ha condotto un’indagine, dal titolo “Rompere il cristallo“, con la quale è stato misurato il gap retributivo di genere che tra l’altro cresce sensibilmente sopra la media tra le donne che lavorano a fronte di un basso livello di scolarizzazione.
In Sicilia il 56,5% della popolazione tra i 15 ed i 64 anni è non occupata. A rilevarlo è l’
A Torino la Provincia ha annunciato la messa a punto di un Bando finalizzato all’assegnazione alle persone svantaggiate di
Negli Stati Uniti è stata raggiunta quest’anno sul mercato del lavoro la parità tra uomo e
Il 2009 in