Nuove disposizione per la vendita delle case in fatto di certificazione energetica

Per chiunque voglia vendere o  affittare un’abitazione dal primo gennaio 2012 è diventato obbligatorio esporre la relativa certificazione energetica: una buona conseguenza per i tecnici abilitati che dovranno rilasciare la necessaria certificazione abilitante.

In effetti, per le ultime disposizioni legislative è diventato obbligatorio per chi vuole vendere o affittare un immobile pubblicare e darne la necessaria informazione negli annunci di vendita in qualsiasi forma indipendente dalla vendita.

Dal Governo Monti un prelievo sui fondi speciali

Il decreto salva Italia prevede un contributo di solidarietà variabile tra lo 0.3% e l’1% sui pensionati appartenenti ai fondi speciali Inps e dello 0.5% per chi presta ancora la sua attività lavorativa con decorrenza 1 gennaio 2012.

Il contributo è dovuto dai piloti, dirigenti d’azienda, trasportatori, elettrici e telefonici e intende rispondere ai criteri di equità e di armonizzazione dei regimi pensionistici coinvolgendo anche le casse private degli ordini professionali con l’obbligo di adottare entro il prossimo 31 marzo 2012 tutte le iniziative ritenute più opportune al fine di garantire l’equilibrio tra le entrate contributive e le spese delle prestazioni così come definite dai singoli regolamenti istitutivi.

Flexsecurity, il nuovo contratto di lavoro

 Sul quotidiano Europa l’autorevole esperto in diritto sul lavoro, Tiziano Treu, ha ribadito una preoccupazione su un tema che è diventato attuale, ossia che la proposta di flessibilità avanzata da Pietro Ichino, la Flexsecurity, non si areni alla fine come una classica soluzione all’italiana.

Approfittiamo per ribadire alcuni concetti che sono legati alla Flexsecurity. In questo nuovo schema è prestatore di lavoro dipendente qualsiasi lavoratore subordinato, nonché il lavoratore autonomo che presti la propria attività per l’impresa in modo continuativo, traendone più di due terzi del proprio reddito di lavoro complessivo, salvo che ricorra alternativamente o una retribuzione annua lorda annua del collaboratore autonomo superi i 40.000 euro o che il collaboratore autonomo sia iscritto a un albo o un ordine professionale incompatibile con la posizione di dipendenza dall’azienda.

Le professioni sotto attacco

La legge di Stabilità ha apportato alcuni passi in vista ad una riforma radicale e significativa del mondo delle professioni. In sostanza, la legge di Stabilità ha introdotto una delega al governo per riformare la disciplina degli ordinamenti professionali entro un anno per mezzo di un decreto del presidente della repubblica: è questo rappresenta il pericolo più grande perché dovrebbe finire tutta la nuova disciplina sulle attività intellettuali cancellando quella esistente.

Secondo diversi commenti, per effetto di una mancata approvazione del decreto gli ordini potrebbero essere cancellati: accanto alla liberalizzazione degli ordini professionali vengono anche eliminate le tariffe minime dei professionisti.

Approvata la legge di Stabilità 2012

Nella seduta dello scorso 12 novembre la Camera ha approvato, in via definitiva, la legge di stabilità relativa all’anno 2012. Il legislatore ha voluto inserire alcune disposizioni di ordinamentale e volte a sostenere la crescita, in attuazione delle misure prospettate dal Governo con le istituzioni europee.

Nella legge di Stabilità sono state inseriti diversi interventi orientati al contenimento delle spese e all’acquisizione di future entrate incidendo su vari aspetti. In particolare, i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia devono essere tali da garantire una età minima per la pensione di vecchiaia pari almeno a 67 anni a decorrere dal 2026 e nelle disposizioni in materia di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico si prevede il conferimento di beni immobili di proprietà dello Stato a fondi comuni di investimento immobiliare o a società dei gestione finalizzate alla riduzione del debito pubblico.

La tutela previdenziale dei liberi professionisti, proposta in Parlamento

Al momento esistono due proposte di legge che tendono a riformare la materia, ossia il numero 2715 presentata dall’On. Damiano e la 3522 dall’On. Di Biagio.

La prima intende modificare il  decreto legislativo 30 giugno 1994 n. 509, e altre disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza trasformati in persone giuridiche private, nonché di tutela previdenziale dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, mentre quella presentata da Di Biagio pone in essere una delega al Governo per l’istituzione dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei liberi professionisti (ENPALP) all’interno del quale dovranno confluire gli enti esistenti, con l’obiettivo di definire un  sistema previdenziale unitario ed omogeneo dei liberi professionisti.

Governo, la riforma delle professioni sanitarie

La camera ha approvato la “Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria” e passa così la palla al Senato.

Il disegno di legge in esame è finalizzato ad assicurare una maggiore funzionalità del Servizio sanitario nazionale attraverso misure che interessano diversi settori: in particolare, la ricerca sanitaria, la sicurezza delle cure, le professioni sanitarie, la sanità elettronica, i registri di rilevante interesse sanitario.

Il compenso nella libera professione

Il lavoratore libero professionista deve essere iscritto in un apposito albo per poter esercitare la propria professione. Questa è una considerazione inderogabile tanto che la giurisprudenza considera l’esecuzione di una prestazione d’opera professionale di natura intellettuale effettuata da chi non sia iscritto nell’apposito albo previsto dalla legge assolutamente priva di ogni effetto: chi svolge un attività di questo tipo senza essere iscritto all’albo di riferimento non ha diritto a nessun compenso.

In effetti, secondo quanto stabilisce il nostro codice civile una prestazione di questo tipo è assolutamente nullo privando il contratto di qualsiasi effetto e che la richiesta di un compenso rientrerebbe tra la fattispecie di arricchimento senza causa.

Manovra bis 2011, novità per gli ordini professionali

Soddisfazione da parte degli ordini professionali per il rispetto dei principi del sistema attuale, anche se poi occorrerà introdurre alcuni ammodernamenti.

Nello specifico ha espresso viva soddisfazione la presidente del CUP Marina Calderone che, attraverso un comunicato stampa, pone in evidenza la condivisione degli obiettivi del governo insieme alla garanzia del ruolo degli Ordini professionali che la nostra carta Costituzionale pone in essere

In un momento in cui a tutti i lavoratori vengono richiesti sacrifici è giusto che anche i professionisti facciano la loro parte. Fondamentale per noi era il mantenimento dei principi su cui si basa il sistema ordinistico italiano che è pieno riconoscimento del valore delle professioni. Le novità introdotte dal decreto legge anticrisi erano per altro già contenute nella proposta di modernizzazione degli Ordini presentata al Ministro di Giustizia a luglio 2010 e nel provvedimento attualmente in corso di iter parlamentare, per il quale ci sono state le audizioni in Commissione Giustizia della Camera. Certamente qualcuna delle novità normative potrà non essere completamente condivisa da tutti, male richieste provenienti soprattutto da ambienti datoriali miravano alla totale abolizione degli Ordini.

Il nuovo praticantato per il consulente del lavoro

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del 3 agosto 2011 il Decreto Ministeriale del 20 giugno 2011 nel quale sono contenute le nuove modalità sulla disciplina del praticantato necessario per l’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

L’istituto del praticantato è il periodo obbligatorio di pratica professionale necessario per l’accesso  all’esame di stato abilitante all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

Inps, obbligo contributivo per i pensionati

In questo particolare momento storico lo Stato è alla ricerca di qualsiasi introito per tentare di sanare la finanza pubblica rivolgendosi in modo particolari ai soliti contribuenti: lavoratori dipendenti e pensionati, anche se, poi, esistono dei settori ancora non impattati minimamente.

Il nostro maggiore istituto previdenziale del settore privato, l’Inps, emanando la circolare n. 99 del 22 luglio 2011, ha fornito alcune precisazioni su quanto previsto dalla legge n. 111 del 15 luglio 2011 (manovra 2011) dove all’articolo 18, comma 11 e successivi, ha introdotto disposizioni volte a chiarire la posizione previdenziale dei soggetti iscritti agli enti di diritto privato di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103.

In effetti, la legge introduce l’obbligo contributivo per i pensionati che percepiscono redditi da attività professionale.

Avvocati e commercialisti: liberalizzazione professioni, cosa cambia

 C’è un gran fermento da qualche giorno a questa parte ai piani alti degli Ordini professionali. Questo perché in ambito politico è in ballo la proposta di liberalizzare le professioni, partendo in particolare dai commercialisti e dagli avvocati. Le novità dovevano in particolare essere introdotte per Decreto nella manovra correttiva triennale, ma poi in sede di Consiglio di Ministri l’attuale Governo in carica sembra aver deciso di passare alla messa a punto di una legge delega sulla riforma delle professioni in modo che questa poi segua il completo iter parlamentare, ed una conseguente e doverosa discussione a livello politico ed istituzionale.

Il corretto uso del titolo professionale, chiarimenti dal CNDCEC

Esiste una certa confusione in merito alla direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite all’estero e sul decreto n. 206/2007 emano al fine di regolare il recepimento della direttiva stessa.

Com’è stato più volte ribadito la direttiva dell’Unione Europea è stata predisposta con lo scopo di agevolare la libera prestazione di servizi, ma per il carattere peculiare del provvedimento europeo risulta necessario introdurre norme specifiche al fine di esercitare attività professionali con il titolo professionale originario.

Il tirocinio e la libera professione del commercialista

Allo scopo di chiarire le disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell’Istruzione del 5 novembre 2010 in materia di tirocinio, il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Commercialisti ha ritenuto utile diffondere una nota esplicativa nel tentativo di fugare ogni dubbio sollevati dagli Ordini periferici.

La nota, CNDCEC del 12 aprile 2011 n. 26, ha confermato che fino all’anno accademico 2011-2012 è possibile chiedere l’iscrizione alla sezione Tirocinanti commercialisti del registro del tirocinio tutti coloro che presentano domanda di iscrizione e risultano contestualmente iscritti ad un corso di laurea magistrale nelle classi LM 56 e LM 77 o specialistica in Scienze dell’economia nelle classi 18 o 33 ex DM 22 ottobre 2004 n. 276.