Violazione diritti sindacali: procedura UE contro l’Italia

 La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per violazione dei diritti sindacali dei lavoratori a tempo determinato: la Riforma del Lavoro Monti-Fornero non avrebbe applicato la legge europea del 1999 che regola i diritti dei lavoratori a termine per la rappresentanza sindacale, mettendo in atto una vera e propria discriminazione rispetto agli altri lavoratori.

L’Unione Europea e il nuovo pacchetto occupazione

 L’Unione Europea esce finalmente allo scoperto proponendo un pacchetto occupazione che punta alla creazione di 17 milioni di posti di lavoro entro il 2020; in effetti, il Commissario europeo Laszlo Andor ha presentato le proposte europee che mirano a dare un serio contributo alla ripresa economica: dal salario minimo al taglio delle imposte sul lavoro, da un maggiore riconoscimento delle qualifiche professionali fino ad arrivare ad una piena mobilità dei lavoratori.

L’Unione Europea, per mano della Commissione, vuole aumentare la sua capacità di monitorare le politiche del lavoro degli Stati membri, definendo una vera e propria governance dell’occupazione, che fa il paio con quella economica e di bilancio licenziata nei mesi scorsi visto che nella bozza presentata si legge che

Il progetto TRANSPO sul distacco dei lavoratori nel trasporto stradale

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso disponibile una delle prime guide per le autorità di controllo.

Infatti, la Guida è stata elaborata nell’ambito del progetto TRANSPO (Road Transport Sector and Posting of Workers) un progetto pilota finanziato dalla Commissione Europea (DG Occupazione e Affari Sociali) nell’ambito del programma “Working and living conditions of posted workers” (Contract no. VS/2010/0624).

Nel corso dell’anno 2011 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha partecipato al Progetto TRANSPO, finanziato dalla Commissione Europea ed attuato in partenariato con l’Istituto Guglielmo Tagliacarne (coordinatore), il Ministero del Lavoro francese e l’Ispettorato del Lavoro della Romania.

Soldi in arrivo alle imprese con Progress

 Ricordiamo che il programma Progress è finalizzato a migliorare occupazione e solidarietà sociale nei paesi dell’Unione Europea e, per fare questo, sono stati approntati diversi settori di attività e specifici temi di lavoro. Infatti, il programma è suddiviso in cinque sezioni: occupazione, protezione sociale integrata, condizioni di lavoro, diversità e lotta contro la discriminazione, parità uomini e donne. Possono essere svolte attività analitiche di raccolta elaborazione e diffusione dati e statistiche, redazione di studi, analisi , valutazioni, pubblicazione di guide, relazioni , materiale didattico tramite Internet; attività di apprendimento e sensibilizzazione mediante l’organizzazione di seminari, conferenze, creazioni di reti, scambio di personale tra amministrazioni pubbliche.

Presentato il Libro bianco sulle pensioni

 È stato presentato a Bruxelles il nuovo piano europeo sul tema delle pensioni dal titolo ‘Un’agenda dedicata a pensioni adeguate, sicure e sostenibili’, un piano nel quale si delinea il futuro dei sistemi pensionistici nei paesi dell’Unione Europea, basato soprattutto sui presupposti dell’ampliamento della partecipazione di uomini e donne all’attività professionale per tutto l’arco della vita e sulla sicurezza del risparmio destinato alle pensioni complementari.

Il commissario dell’Unione europea responsabile per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Inclusione, László Andor, ha posto in evidenza i diversi obiettivi che si pone. In effetti, attraverso questa iniziativa si intende creare migliori opportunità per i lavoratori anziani, sollecitando le parti sociali ad adattare il posto di lavoro e le prassi sul mercato del lavoro e facendo ricorso al Fondo sociale europeo per reinserire i lavoratori anziani nel mondo del lavoro oltre a – sviluppare sistemi pensionistici privati complementari incoraggiando le parti sociali a porre in atto tali sistemi e incoraggiando gli Stati membri a ottimizzare gli incentivi fiscali e di altro genere.

Contributi imprese sociali, la Commissione vara nuova proposta di regolamento

La Commissione Europea ha presentato recentemente una nuova proposta di regolamento finalizzata a generare un mercato stabile e solido per l’erogazione di fondi di investimento in imprese sociali, che attualmente ricomprendono oltre il 10% di tutte le attività imprenditoriali del vecchio Continente, impiegando un parco di risorse umane che ha già superato la soglia delle 11 milioni di unità.

Le imprese sociali, tuttavia, scarsamente possono contare su stabili appoggi da parte delle autorità pubbliche, e nonostante i contributi erogati dallo Stato, spesso il destino delle attività imprenditoriali sociali è deciso dal supporto di qualche investitore privato, mediante fondi di investimento che la proposta di regolamento della Commissione Europea vuole ora incentivare e rendere maggiormente dinamici.

La regola europea “de minimis” e gli impatti sull’occupazione

Non si può parlare della regola “de minimis” senza fare cenno al regolamento CE n. 69/2011 della Commissione del 12 gennaio 2011 e pubblicato nella G.U.C.E.

L’Unione Europea è molto attenta ad impedire che uno Stato membro possa, attraverso una sua legislazione o per mezzo di provvedimenti amministrativi, agevolare a dismisura la propria economia a danno delle altre. In effetti, il Regolamento si applica agli aiuti di Stato di importo poco elevato (aiuti  de minimis), per i quali non è richiesta una notifica preventiva alla Commissione C.E., anche se occorre specificare che questa non si applica in ogni contesto.

Sicurezza sul lavoro, aperto un procedimento a carico dell’Italia

 La Commissione europea ha deciso di aprire un procedimento di infrazione contro l’Italia colpevole di non rispettare le direttive europee in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo particolare sulle ultime modifiche al Testo Unico sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e proprio nella parte riformata dal decreto Sacconi il 3 agosto 2009.

In effetti, la Commissione europea non è del tutto convinta che, stando alle dichiarazioni del ministro Sacconi, il correttivo del 2009 ha stralciato la norma salva manager, ossia quella particolare norma che  deresponsabilizza i datori di lavoro nel caso di incidente. In realtà, sempre per l’organismo europeo, la norma in questione è mimetizzata all’interno di una ragnatela di articoli e commi non di facile lettura.

Unione Europea, parere positivo sul credito d’imposta

L’Unione Europea, per decisione della Commissione Europea, ha approvato il credito di imposta per le imprese del meridione per contratti a tempo indeterminato deciso dal governo nel quadro della legge n. 70/2011, noto anche come decreto sviluppo. Grazie a questa decisione il governo italiano può confermare gli obiettivi a suo tempo presi per la Strategia Europea 2020 e incrementare il tasso di occupazione nelle zone del Mezzogiorno.

Aggiornato il Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale

Il Ministero del lavoro informa che è stato aggiornato il Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale istituito ai sensi dell’articolo 7 della Legge n. 383 del 7 dicembre 2000 intitolato come  Disciplina delle associazioni di promozione sociale, al quale possono iscriversi le associazioni di promozione sociale a carattere nazionale.

Ricordiamo che il registro nazionale è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli affari sociali -e al quale possono iscriversi le associazioni di promozione sociale a carattere nazionale in possesso di determinati requisiti e costituite ed operanti da almeno un anno.

Ministero del lavoro, precisazioni su PROGRESS

Ricordiamo che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è rappresentante in Italia del Programma PROGRESS (PROGRamme for Employment and Social Solidarity): un programma che è stato istituito dall’Unione europea nel 2007 per favorire l’occupazione e la solidarietà sociale dall’Unione europea ed, in particolare, per sostenere finanziariamente l’attuazione degli obiettivi nell’Agenda sociale in merito a lavoro, affari sociali e pari opportunità, nonché, dal mese di marzo 2010, la messa in atto della Strategia Europa 2020 limitatamente ai target di crescita, occupazione e lotta alla povertà fissati da quest’ultima.

Possono partecipare al programma tutti gli stati membri dell’Unione Europea ed è rivolto agli enti locali e regionali, ai servizi pubblici per l’impiego e agli istituti statistici nazionali. Possono prendervi parte anche organismi specializzati, università e istituti di ricerca, nonché le parti sociali e le organizzazioni non governative.

Il ruolo della donna nel lavoro

Il Parlamento europeo lo scorso 7 settembre ha votato una risoluzione in cui chiede agli statti membri più risorse alle politiche sociali in favore delle donne.

In particolare, la mozione chiede l’istituzione di ferie retribuite aggiuntive a quelle di malattia o maternità attualmente previste e speciali agevolazioni lavorative e previdenziali per le dipendenti con a carico uno o più anziani.

In sostanza l’organismo europeo chiede scelte coraggiose ai governi dei singoli Paesi per approntare politiche serie che tengano conto del rapido processo di invecchiamento della popolazione e che portano a carico delle donne a oneri maggiori per la cura dei familiari anziani.