Provincia di Torino: un tutor per mettersi in proprio

 Per chi è domiciliato, oppure residente nella Regione Piemonte, ed intende avviare un’impresa nella Provincia di Torino, può essere non solo interessante, ma anche di estrema utilità, per raggiungere il successo imprenditoriale, fare affidamento su “Mip” – Mettersi in Proprio -, un’iniziativa di percorsi integrati per la creazione d’impresa nell’ambito del Por FSE – Regione Piemonte 2007 – 2013. La provincia di Torino, al fine di far decollare i progetti d’impresa, offre infatti un servizio di supporto gratuito in tre step: orientamento, accompagnamento e tutoraggio. L’orientamento parte sia dalla possibilità di poter accedere alle risorse del sito Mettersinproprio.it, sia dall’opportunità di poter chiamare un numero verde gratuito al quale risponde il “Mip” al fine di poter richiedere l’affiancamento di un tutor per portare avanti il proprio progetto e la propria idea di impresa.

Lavoro autonomo: Milano è sempre più multietnica

 A Milano chi si mette in proprio aprendo una nuova impresa ha oramai sempre più spesso un nome straniero; se infatti i nomi di Marco e Giuseppe nel capoluogo lombardo sono quelli che svettano a livello imprenditoriale, ci sono però settori dove si fanno strada i nomi stranieri, a partire, tra i ristoranti, dal “signor Hu”. A metterlo in evidenza è la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata dal Lab MiM dell’Ente camerale su dati del registro delle imprese aggiornati allo scorso mese di marzo. Il Rapporto, tra l’altro, rivela come, considerando le nuove imprese aperte negli ultimi cinque anni, per la prima volta salga sul podio un nome straniero. E’ quello del “signor Mohamed“, al terzo posto in assoluto, che negli ultimi cinque anni è associato all’apertura nel milanese di ben 859 imprese; al primo posto tra le imprese, sotto forma di ditta individuale, c’è invece come accennato il “signor Giuseppe” con 1.046 ditte ed il “signor Marco” con 978, mentre tra le donne a svettare è la “signora Maria“.

Provincia di Firenze: nuovo Bando per chi ha perso il lavoro

 In Provincia di Firenze arriva un nuovo Bando per chi ha perso il lavoro; grazie ad uno stanziamento pari a 307 mila euro, infatti, l’Amministrazione provinciale ha annunciato l’emanazione di un avviso pubblico finalizzato a riqualificare a livello professionale quei lavoratori che, residenti o domiciliati sul territorio della Provincia di Firenze, hanno avviato una collaborazione con un contratto co.co.pro. ma poi, entro la data del 31 dicembre 2009, ed a causa della crisi finanziaria ed economica, hanno cessato tale rapporto. In via prioritaria, pur tuttavia, il Bando prevede sostegno alla riqualificazione ed al reinserimento nel mondo del lavoro delle donne che, con un’età pari ad almeno 50 anni, alla data dello scorso 31 dicembre 2009 risultavano essere disoccupate ma nello stesso tempo disponibili ad un’occupazione attraverso apposita segnalazione di disponibilità presso il Centro per l’Impiego di competenza.

Regione Toscana: nuovi aiuti per lavoratori e studenti universitari

 Nella Regione Toscana, a sostegno dell’occupazione, e per fronteggiare le difficoltà legate alla crisi finanziaria ed economica, tuttora esistenti, nel mondo del lavoro sul territorio, saranno messe a punto nuove misure di aiuto che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti e definite lo scorso anno. Nel dettaglio, l’Amministrazione regionale mira a definire, a favore di lavoratori che sono prossimi al pensionamento, un bonus pari a ben tre mila euro sotto forma di incentivo per le imprese all’assunzione, mentre per i figli, nonché studenti universitari di lavoratori che, a causa della crisi finanziaria ed economica, sono in mobilità o in cassa integrazione, arriverà il sussidio. Queste due nuove misure si andranno così ad aggiungere a quelle in corso che sono finalizzate al rinnovo dei contratti di lavoro scaduti, alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, ed incentivi alle imprese che assumono sia giovani laureati, sia donne aventi un’età sotto i 30 anni.

Provincia di Sassari: “Io Donna, Io Lavoro” contro le differenze di genere

 Si chiama “Io Donna, Io Lavoro”, ed è un Progetto che in Provincia di Sassari è stato avviato per il contrasto alle differenze di genere; l’obiettivo è quello di assegnare 45 voucher aventi ciascuno un valore di cinquemila euro che possono servire o come contributo di sostegno al reddito, oppure come contributo all’avvio di un’impresa. Le beneficiarie sono le donne in condizioni di svantaggio a livello lavorativo, ovverosia inoccupate o disoccupate della Provincia che non percepiscono l’indennità di disoccupazione e che, contestualmente, siano propense ad avviare un percorso finalizzato al loro inserimento o reinserimento lavorativo in accordo con un “Patto di Servizio” che i soggetti beneficiari dovranno obbligatoriamente sottoscrivere. Dei 45 voucher, 25 sono già stati assegnati e permetteranno di contribuire alla lotta all’inoccupazione ed alla disoccupazione femminile; Salvatore Marino, Assessore alle Politiche del lavoro della Provincia di Sassari, ha fatto presente come i voucher assegnati siano solo “una goccia in un mare di disagio“, ma in ogni caso è un buon punto di partenza.

Lavorare nel Club Eurostar: solo per donne giovani e belle

 I viaggiatori di Trenitalia che sono in possesso della Cartafreccia Oro e Platino, nell’attesa che parta il treno possono accedere in stazione, dove presente, ad una saletta riservata, confortevole, con tanto di area self service per consumare liberamente bevande, caffè e snack. Trattasi, nello specifico, dei cosiddetti “Freccia Club Eurostar“, dei veri e propri salottini dove ad accoglierci possiamo trovare personale non solo qualificato, ma anche ben “selezionato”, fin troppo. A quanto pare, infatti, le FS per il servizio di accoglienza in queste aree riservate adottano una politica che appare discriminatoria, visto che, innanzitutto, gli uomini sono stati “messi al bando”; Trenitalia ha infatti scelto le donne, ma con la “credenziale” che siano giovani e belle. Solo rispettando questi requisiti si hanno a quanto pare delle chance per lavorare nel Club Eurostar, al punto che la questione rischia di diventare un vero e proprio caso nazionale con risvolti di natura discriminatoria che ora dovranno essere dimostrati.

Lavoro: aumentano le persone in cerca di occupazione

 Nello scorso mese di gennaio in Italia c’erano ben 2,14 milioni di persone in cerca di un lavoro. A rilevarlo è l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che ha fornito una stima provvisoria sugli occupati e sui disoccupati in Italia aggiornata al mese scorso; ebbene, rispetto al mese di dicembre 2009, le persone in cerca di lavoro sono aumentate di cinquemila unità, ma il confronto con gennaio 2009 segna invece un incremento pari a ben 334 mila unità. Questo significa che mediamente ogni mese nell’ultimo anno c’è stato un aumento pari a ben 28 mila unità di persone alla ricerca di un’occupazione. Come diretta conseguenza, l’Istat ha rilevato che il mese scorso il tasso di disoccupazione si è attestato all’8,6%, registrando rispetto al mese precedente una variazione nulla, ma un aumento pari a ben 1,3 punti percentuali rispetto al mese di gennaio del 2009.

Provincia di Firenze: voucher per neo assunti e giovani ricercatori

 Al fine di aiutare sia le piccole realtà imprenditoriali, sia i neo assunti in azienda ed i giovani ricercatori, in Provincia di Firenze, su proposta dell’assessorato provinciale alla Formazione professionale e al Lavoro, sono stati complessivamente stanziati 280 mila euro circa per finanziare due importanti bandi aventi un forte carattere innovativo ed orientati a far fronte alle ripercussioni negative generate dalla crisi. Uno dei due bandi, in particolare, riguarda l’erogazione di voucher formativi alle imprese del territorio provinciale ai fini del coaching per i neo assunti; la dote per questo bando è pari a 130 mila euro, e prevede a favore del neo assunto l’acquisizione di abilità e di competenze attraverso percorsi di formazione, da parte di Agenzie accreditate sul territorio regionale, con personale esperto. Ogni voucher, ai fini dell’attivazione del coaching personalizzato, è pari a 3.500 euro, e permetterà all’impresa che ha assunto nuove figure in azienda da meno di sei mesi di poter far leva su personale che risulterà più rapidamente inserito nel contesto lavorativo.

Lavoro e vita familiare: Lazio, Bando per la Flexicurity di genere

 Sul Bollettino Ufficiale delle Regione Lazio (BURL) di oggi, sabato 20 febbraio 2010, è stato pubblicato un Avviso Pubblico recante “Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity“. A darne notizia è stata Alessandra Tibaldi, assessore regionale al Lavoro, alle Pari opportunità ed alle Politiche giovanili, la quale ha presentato il relativo Bando sulla “Flexicurity di genere” che ha una dote pari a ben 9,5 milioni di euro. La misura è finalizzata a garantire sul territorio laziale, a favore dei lavoratori, in primis le donne, una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa; al Bando, attraverso la presentazione di progetti con tale finalità, possono accedere i datori di lavoro del settore privato, sia singolarmente, sia in forma associata ed anche attraverso un partenariato con gli Enti pubblici.

Famiglia e lavoro: ecco cosa chiedono le donne

 Per le donne nel nostro Paese è ed è sempre stato difficile poter conciliare la famiglia ed il lavoro, con la conseguenza che molto spesso dopo la nascita di un figlio, a causa di un’occupazione poco flessibile, ma anche per effetto di una carenza di strumenti a sostegno della conciliazione tra la cura dei familiari ed il mantenimento del lavoro, si è costretti a diventare forzatamente delle casalinghe. Ma cosa chiedono le donne per poter continuare a lavorare anche quando in famiglie sono presenti bambini piccoli, sotto i tre anni di età? Ebbene, in accordo con quanto emerso da un sondaggio presentato dalla rivista “Insieme” del Gruppo RCS, e realizzato dal Portale “QuiMamme.it”, quasi la metà delle donne nella condizione sopra citata richiedono un’occupazione part-time. La percentuale, nello specifico, è al 47%, mentre il 23% delle neomamme, in base ad un campione di quasi 1.000 donne interpellate che lavorano ed hanno figli sotto i tre anni, chiede il congedo pagato.

Sicurezza sul lavoro: concorso video a premi Umbria donne e lavoro

 Scade venerdì prossimo, 5 febbraio 2010, il termine per la partecipazione a “Umbria donne e lavoro”, un concorso che, giunto alla sua quinta edizione, è incentrato sul tema della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sfruttando i nuovi mezzi di comunicazione, infatti, il concorso punta a mettere in risalto l’importanza dell’argomento attraverso i video. “Umbria donne e lavoro” si rivolge proprio al sesso femminile, invitando le donne a rappresentare la sensibilità sociale sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso un video. Il video può essere realizzato con qualsiasi mezzo, anche con il videofonino, dopodiché basta leggere e scaricare il bando, registrarsi al sito Donneelavoro.it e caricare i propri contributi. La partecipazione al concorso è gratuita, e prevede l’assegnazione di tre premi: il primo premio da 1.500 euro, il secondo da 1.000 euro ed il terzo da 500 euro.

Master e formazione ambientale: lavoro sicuro e di alto profilo

 In tutto il mondo, compresa l’Italia, si sta sviluppando a ritmi esponenziali il cosiddetto “mercato verde“, ovverosia quello che assorbe a livello occupazionale figure professionali specializzate nel settore dell’ambiente, della tutela del territorio e del risparmio energetico. Trattasi dei cosiddetti “green jobs” che, a detta di molti, rappresentano le professioni del futuro ed un volano per una crescita sostenibile dell’economia mondiale. Non a caso, in Italia l’Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, ha condotto un’indagine sulle “professioni ecologiche”, rilevando come i master e la formazione in questo settore, ovverosia quello ambientale, permettano, in otto casi su dieci, di trovare lavoro dopo appena un anno. Rispetto ad altre tipologie di master, chi lo ha concluso, ed ha trovato lavoro sul “mercato verde“, si è “sistemato”, nell’80% dei casi, nell’arco di sei mesi e con un’occupazione di alto profilo.

Provincia di Milano: Donne, borse lavoro nella ricerca scientifica

 Si è tenuto nella giornata di ieri, lunedì 23 novembre 2009, un importante seminario nel corso del quale, tra l’altro, si è provveduto a presentare a Milano “Donne al lavoro in Ricerca scientifica e Sviluppo tecnologico“, un progetto finalizzato, attraverso l’emissione di un Bando, ad assegnare ben dodici borse di lavoro ad altrettante donne impegnate nei settori della ricerca, ed in particolare nel campo delle biotecnologie, dell’energia e dell’Information and Communication Technology (ICT). “Donne al lavoro in Ricerca scientifica e Sviluppo tecnologico” è un progetto realizzato dalla Provincia di Milano, ed in particolare dall’Assessorato alle attività economiche, formazione e lavoro, e dall’Assessorato alle pari opportunità insieme all’Afol Milano. Ogni borsa lavoro che verrà assegnata ha un valore pari a ben diecimila euro, e garantirà il giusto supporto economico alle ricercatrici per il loro inserimento professionale nelle università e nelle imprese.

Lavoro autonomo: donne più coraggiose ai tempi della crisi

 Nel periodo tra giugno 2008 e giugno 2009, in Italia il numero di imprese, tra nascite e chiusure, è rimasto sostanzialmente stabile, ma se si considera solamente l‘impresa con titolare donna o con forte presenza femminile le cose cambiano. Nel periodo preso in considerazione, infatti, le imprese in rosa sono cresciute dell’1,4% a conferma di come le donne ai tempi della crisi mostrino più coraggio e più vocazione imprenditoriale. Il dato, in particolare, emerge da un rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, sottolinea come a fronte di una diminuzione delle imprese in rosa nell’agricoltura corrisponda una forte espansione di imprese femminili nel settore dei servizi: dalle attività professionali ai servizi immobiliari e passando per il settore informatico. Anche l’imprenditoria femminile immigrata, con un contributo del 15% sul saldo netto totale, contribuisce al risultato generale, mentre a livello territoriale le regioni dove c’è una maggiore concentrazione di imprenditrici sono la Lombardia ed a ruota la Toscana ed il Lazio.