Senato, ferma la legge sui lavoratori che assistono familiari disabili

Il disegno di legge Norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili è stato approvato dalla Camera dei deputati il 19 maggio 2010 in un testo risultante dall’unificazione di diversi disegni di legge.

Attualmente è fermo al Senato dal 28 luglio 2010 presso l’undicesima Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale) in sede referente.

Il disegno di legge prevede l’esonero anticipato dal servizio nel settore pubblico, Inpdap. Nel testo approvato alla Camera si prevede un  trattamento economico temporaneo pari al settanta per cento del trattamento complessivamente goduto, per competenze fisse e accessorie, al momento del collocamento nella nuova posizione, anche per i dipendenti che si dedicano al lavoro di cura e di assistenza di familiari disabili con totale e permanente inabilità lavorativa ai quali è stata riconosciuta una percentuale di invalidità pari al 100 per cento, con necessità di assistenza continua in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita quotidiana.

Il nuovo TFR dell’Inpdap

L’articolo 12 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 convertito in legge n. 122/2010 modifica la materia sul trattamento di fine servizio (TFS) e fine rapporto (TFR).

Infatti, il comma 7 dell’articolo 12 modifica il meccanismo di pagamento delle indennità di fine servizio stabilendo che il pagamento devono essere fatto in diversi periodi in relazione all’ammontare lordo dell’importo maturato.

Il pagamento del trattamento di fine servizio (TFS) o del trattamento di fine rapporto (TFR) per i pubblici dipendenti è concesso in un’unica soluzione annuale se l’ammontare complessivo della prestazione, al lordo delle relative trattenute fiscali, non supera i 90,000 euro o di due rate annuali se l’importo è compreso tra i 90,000 e i 150,000 euro.

Quando, però, l’importo del trattamento complessivo della prestazione al lordo delle relative trattenute fiscali risulta essere uguale o superiore a 150,000 euro, l’Inpdap eroga la quota spettante al lavoratore pubblico in tre differenti rate: la prima rata annuale è pari a 90,000 euro, la seconda a 60,000 e il terzo è pari all’ammontare residuo.

Pensioni 2010, le vecchie finestre non si toccano

La recente manovra finanziaria prevista dalla legge n. 122 del 2010 ha modificato le decorrenze per chi matura la pensione dal 2011 lasciando inalterate le prossime tre finestre: il 1° ottobre 2010, il 1° gennaio e il 1° luglio del 2011.

Ricordiamo che il 1° ottobre potrà andare in pensione i dipendenti che hanno compiuto 40 anni di contribuzione al 30 giugno 2010 e che possono vantare 57 anni di età anagrafica entro il 30 settembre 2010. Non solo, possono usufruire della finestra per accedere alla pensione di vecchiaia anche chi, sempre lavoratori dipendenti, può vantare 65 anni di età compiuti entro il 30 giugno 2010. Al contrario, le donne devono avere compiuto i 60 anni se iscritte all’Inps o 61 se risultano iscritte all’Inpdap.

Sono interessanti alla finestra di ottobre anche i lavoratori autonomi. In questo caso, per usufruire della pensione di vecchiaia, devono essere in grado di dimostrare di possedere 65 anni di età, o 60 se donne, compiuti entro il 31 marzo 2010. Al contrario, i lavoratori autonomi possono usufruire della pensione di anzianità se dimostrano di aver versato i contributi per almeno 40 anni entro il 31 marzo 2010 a prescindere dall’età anagrafica.

Il distacco per il dipendente pubblico

L’Inpdap, attraverso la sua nota del 20 settembre 2010 n. 15, ha fornito alcune precisazioni sulle nuove disposizioni in materia di legislazione applicabile ai lavoratori pubblici che si spostano all’interno dell’Unione Europea.

L’ente previdenziale ha ribadito il principio generale dell’unicità della legislazione applicabile.

Infatti, secondo i criteri generali, per la determinazione della legislazione da applicare si stabilisce che il pubblico dipendente è soggetto alla legislazione dello Stato al quale appartiene l’amministrazione da cui dipende, così come il lavoratore subordinato o autonomo.

Inps, ulteriori precisazioni sulle certificazioni di malattia

L’Inps con la circolare n. 119 del 7 settembre 2010 ha voluto dare ulteriori precisazioni sulla trasmissione telematica delle certificazioni di malattia e ha stabilito nuove modalità di invio degli attestati ai datori di lavoro pubblici e privati tramite PEC – posta elettronica certificata.

Si ricorda che con circolare n. 60 del 16.4.2010 l’Inps ha indicato le modalità attuative relative alla trasmissione telematica dei certificati di malattia, ai sensi delle recenti disposizioni normative (decreto del Ministero della salute del 26.2.2010 e circolare n. 1 del 19.3.2010 del Dipartimento della Funzione pubblica e del Dipartimento della Digitalizzazione della pubblica Amministrazione e innovazione tecnologica).

Statali, dal 2012 “vera” parità

Il recente correttivo alla manovra finanziaria, decreto 78/2010 convertito in legge 122/2010, ha introdotto per la pensione di vecchiaia la totale equiparazione dell’età delle dipendenti pubbliche a quelle degli uomini: i due sessi potranno usufruire la pensione di vecchiaia al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

In sostanza, il decreto recepisce le indicazioni della comunità europea riscrivendo l’articolo 22 della legge 102/2009 che era stato introdotto ottemperanza ad una sentenza della Corte di giustizia della Comunità Europea che aveva scaglionato l’aumento dell’età pensionabile prevedendo solo dal 2018 la totale equiparazione.

Per trasferire i contributi ora si paga

Il maxi-emendamento presentato dal Governo ed approvato con il voto di fiducia dalle Camere lo scorso mese di luglio prevede in materia di costituzione della posizione assicurativa all’INPS e di ricongiunzione l’abrogazione di fatto della legge n. 322/1958 e rende oneroso il trasferimento dei contributi dall’INPDAP all’INPS ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 29/1979.

La recente manovra economica ha voluto dare un taglio deciso e netto ai trasferimenti dei contributi dei pubblici dipendenti verso l’Inps.

“Nonno House”, parte l’iniziativa INPDAP

Probabilmente l’Inpdap lo sa ma non può dire nulla: le pensioni sono veramente troppo basse per consentire una vita dignitosa ad un ex lavoratore tanto da sentire l’esigenza di approntare alcune iniziative significative.

Non parliamo di voucher e nemmeno di sovvenzioni particolari quali possibili integrazioni al minimo.

In realtà, c’è ben altro tanto che il sole24ore ha dedicato all’iniziativa la prima pagina di sabato 7 agosto 2010.

L’Inpdap è intenzionata ad offrire un contributo mensile di 300 euro se un pensionato, titolare di pensione Inpdap, accetterà di ospitare uno studente universitario.

Le pensioni di invalidità per i pubblici dipendenti

Una volta riconosciuto lo stato di invalidità un lavoratore, che presta la sua attività presso una struttura pubblica, ha diritto ad una pensione secondo un ben definito trattamento previdenziale.

La pensione di inabilità permanente alle mansioni svolte è la tipologia meno grave e può essere concessa a chi può vantare almeno 19 anni, sei mesi e un giorno di servizio. Questo trattamento pensionistico è liquidata in base all’anzianità acquisita senza ulteriori maggiorazioni.

La pensione inabilità a qualsiasi lavoro è concessa quando il lavoratore può dimostrare di possedere un grado di invalidità inferiore al 100%, oltre a vantare un versamento di 14 anni, sei mesi e un giorno di contributi. Così come la pensione di inabilità permanente alle mansioni svolte anche in questo caso non comporta maggiorazioni.

Pensioni più lontane con la manovra correttiva

La recente manovra correttiva sui conti pubblici ha definito una nuova stretta pensionistica che allontana la possibilità di collocarsi a riposo.

È opportuno chiarire che saranno direttamente colpiti i lavoratori che matureranno i requisiti pensionistici di anzianità e vecchiaia a partire dal mese di gennaio 2011.

In questo modo si rendono sono ancora le finestre del 1° luglio, del 1° ottobre e quella successiva di gennaio 2011 a patto che i requisiti siano soddisfatti entro il 2010.

Vogliamo mettere in evidenza le tre finestre ancora utilizzabili secondo il vecchio sistema.

La finestra di luglio potrà essere utilizzata da coloro, lavoratori dipendenti, che hanno raggiunto quota 95 (ossia età minima 59 anni) entro il 30 dicembre 2009 o, in alternativa, che possono vantare 40 anni di contributi al 30 marzo 2010 a condizione che, entro il 30 giugno 2010, hanno raggiunto i 57 anni.

Concorsi in scadenza settimana 31 maggio 6 giugno

Segnaliamo alcuni concorsi in scadenza nella settimana 31 maggio 6 giugno 2010.

Concorso per il reclutamento di 1552 Allievi Carabinieri Effettivi riservato ai volontari delle Forze Armate in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo. Scadenza 31 maggio 2010.

Presso il Comune di Busto Arsizio è stato indetto un concorso per la selezione di 1 Assistente Sociale. Tra i requisiti richiesti il possesso del diploma di Assistente Sociale. Scadenza: 31 maggio 2010.

Concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 9 infermieri presso l’Azienda per i servizi sanitari n. 3 Alto Friuli. Tra i requisisiti richiesti il possesso del Diploma universitario di infermiere o i diplomi e attestati riconosciuti equipollenti o laurea di 1° livello in Infermieristica. Scadenza: 3 giugno 2010.

Fondi Pensione: cosa sono e a cosa servono

 I Fondi Pensione sono gli strumenti tecnici individuati dal legislatore per realizzare la pensione complementare, aggiuntiva rispetto a quella erogata dagli enti pensionistici obbligatori (Inps, Inpdap, ecc.).

I fondi pensione sono meno tassati ed hanno a vigilare su di essi la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione ) che è stata appositamente creata. La Covip è la carica che controlla le strutture pensionistiche complementari istituite in Italia ed ha l’incarico di seguire la chiarezza e la onestà delle condotte e la misurata amministrazione delle succitate forme, avendo attenzione della tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare.

Il risparmio sui tributi per i fondi pensione si aggira sull’1,5% dato che su di essi la cassa dello Stato il (Fisco) riscuote l’11% sui guadagni, anziché il 12,5% dei fondi comuni.

4.750 borse di studio all’Inpdap

L’Inpdap, nell’ambito del programma a sostegno della formazione universitaria, post universitaria e professionale “Homo Sapiens Sapiens”, mette a disposizione 4.750 borse di studio in favore dei figli e orfani di iscritti e di pensionati dell’Istituto.

In specifico le Borse messe a concorso per i corsi e i risultati conseguiti relativamente all’Anno Accademico 2007/2008 sono:

  • 4.000 Borse universitarie per il valore di 1.000 euro per la frequenza di corsi universitari di Laurea, di Conservatorio o Istituti Musicali, di Accademia di Belle Arti mo per la frequenza di corsi svolti all’estero
  • 100 Borse per Corsi universitari di Specializzazione del valore di 2.000 euro

Inpdap: cos’è

 L’Inpdap è dopo l’Inps il fondamento del complesso pensionistico italiano. In particolare l’Inpdap rappresenta la compagine assistenziale dei dipendenti pubblici.

L’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), nasce nel 1994 ed in esso convergono tutte le classi e gli enti che governavano il sistema pensioni e indennità dei dipendenti dello stato e degli enti regionali e locali.
Nell’Inpdap sono confluite: l’Enpas (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Statali), l’Inadel (Istituto Nazionale Assistenza Dipendenti Enti Locali), l’Enpdep (Ente Nazionale Previdenza Dipendenti Enti Diritto Pubblico), il Cpdel (enti locali), il Cps (sanitari), il Cpi (insegnanti scuole non statali), il Cpug (ufficiali giudiziari).

A vigilare sull’Inpdap vi sono dei sistemi di vigilanza appositamente istituiti dallo Stato.

La funzione cardinale dell’Ente consta nel gestire i trattamenti fine servizio (indennità di buonuscita e indennità premio servizio), di fine rapporto (TFR), nel pagamento delle pensioni e nella liquidazione.

Oltre a queste attività, l’Inpdap mette a disposizione dei dipendenti pubblici, sia pensionati che in servizio, e dei loro più stretti parenti, servizi di carattere sociale e creditizio. Tra le varie forme di assistenza che concede l’Inpdap vi sono prestiti dilatati nel tempo, per mutui e piccoli crediti di varia natura.