Diritto all’indennità di maternità in caso di interruzione della gravidanza per aborto

 Nel caso di interruzione della gravidanza per aborto bisogna fare dei distinguo. Occorre cioè valutare due casi diversi: l’interruzione prima dei sei mesi di gestazione e l’interruzione dopo i 180 giorni dall’inizio della gravidanza.

Infatti, l’interruzione prima dei sei mesi di gestazione viene considerata aborto, mentre l’interruzione dopo i 180 giorni dall’inizio della gravidanza viene considerata parto. Si ha diritto all’indennità di maternità solo nel secondo caso.

Riassumendo: l’interruzione spontanea, terapeutica o volontaria della gravidanza che si verifica prima del 180° giorno dall’inizio della gestazione, si considera aborto. E in quanto tale non dà diritto all’indennità di maternità.

Domanda indennità di maternità e modalità di pagamento, dove e quando

 La domanda per ricevere l’indennità di maternità va presentata alla sede Inps di residenza prima dell’inizio dell’astensione dall’attività lavorativa e in ogni caso entro 1 anno dal termine del periodo indennizzabile. La lavoratrice può fare la domanda anche mediante un modello predisposto dall’Inps reperibile sul sito dell’ente,

La domanda dovrà essere redatta chiaramente e dovrà contenere la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà e il certificato medico di gravidanza: quest’ultimo non va accluso in caso di adozione o affidamento.

Misura e calcolo dell’indennità di maternità per lavoratrici a progetto, ma non solo

 Abbiamo già precisato che il diritto all’indennità di maternità spetta anche alle lavoratrici a progetto. L’indennità di maternità viene calcolata in misura pari all’80% di 1/365 del reddito medio annuo che deriva da attività di collaborazione coordinata e continuativa o libero professionale, nel periodo di riferimento. L’indennità viene inoltre calcolata per ciascuna giornata del periodo indennizzabile, comprese le festività.

Se la lavoratrice ha un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, oppure è una lavoratrice a progetto o è compresa in categorie assimilate, il calcolo di riferimento è il reddito medio annuo, effettivamente percepito, dei 12 mesi che precedono i due mesi la data presunta del parto, quando cioè inizia l’astensione obbligatoria. Precisiamo che il reddito medio risulta dai versamenti contributivi del lavoratore interessato, sulla base della dichiarazione del committente.

Astensione dal lavoro e interdizione obbligatoria, diritti e vincoli

 L’indennità di maternità è un diritto della lavoratrice parasubordinata, ma con dei vincoli: la lavoratrice deve astenersi ”effettivamente” dal lavoro, non deve svolgere cioè nessuna attività lavorativa durante il periodo di congedo di maternità e di interdizione anticipata o prorogata.

È assolutamente vietato, infatti, anche per le lavoratrici parasubordinate, come per le lavoratrici dipendenti, svolgere qualsiasi tipo di lavoro durante il periodo di congedo di maternità e di interdizione anticipata o prorogata.

Si rende noto, per maggiore informazione alle interessate, che esiste l’obbligo di attestare l’astensione dal lavoro nella dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per la lavoratrice e il committente, nel caso della lavoratrice a progetto, delle lavoratrici coordinate e continuative, delle lavoratrici che svolgono prestazioni occasionali o associante in partecipazione o della libera professionista,

Si ricorda ancora che per le lavoratrici a progetto vale la seguente norma: la sospensione del rapporto di lavoro per l’astensione obbligatoria conferisce alla lavoratrice il diritto alla proroga della durata del rapporto per 180 giorni, a meno che il contratto individuale non contenga migliori disposizioni. Per quanto riguarda il congedo di maternità, il periodo va da due mesi prima della data presunta del parto a 3 mesi dopo il parto, come per le lavoratrici dipendenti.

Requisiti contributivi per il diritto all’indennità di maternità o paternità

 Abbiamo già spiegato che le lavoratrici madri iscritte alla Gestione separata Inps hanno l’obbligo di versare un contributo aggiuntivo per poter accedere all’indennità di maternità.

Torniamo sull’argomento per chiarire che, al momento di presentazione della domanda di indennità, devono risultare accreditati almeno tre mesi di contributi nell’arco dei 12 mesi e prima dei due mesi che precedono la data presunta del parto. Per avere i tre mesi accreditati nei 12 mesi, i contributi versati dalla lavoratrice devono rispecchiare i criteri di accredito dei mesi della Gestione separata, al fine di acquisire altri diritti, ad esempio anche il diritto all’indennità di degenza ospedaliera.

Si ricorda, inoltre, che i contributi versati per l’anno in cui il lavoratore ha percepito gli emolumenti vengono accreditati a decorrere dal mese di gennaio dello stesso anno. Più chiaramente: se la lavoratrice parasubordinata ha effettuato nel 2011 una prestazione per la quale percepisce il compenso nel 2012, il versamento contributivo andrà a coprire l’anno 2012 e non il 2011. Il motivo è semplice: nella Gestione separata si segue il criterio di cassa.

Bonus assunzioni 2012 tutti i chiarimenti

 Il tema del bonus assunzioni 2012 non è certamente materia semplice e lineare. Cerchiamo pertanto di chiarire la maggior parte dei dubbi dei nostri lettori con questa sintetica analisi di quello che cambierà alla disciplina sulle agevolazioni per le assunzioni in seguito alle modifiche introdotte con il d.l. 5/2012, che è andato a intervenire (per quasi tutti i versi, in maniera piuttosto lieve) sulla precedente normativa introdotta a suo tempo con il d.l. 70/2011.

Innanzitutto, le imprese destinatarie del beneficio, che rimangono le stesse della normativa precedente, con l’unica variazione dell’estensione temporale delle nuove assunzioni, che ora potranno essere effettuate fino al 14 maggio 2013. A non variare è anche la condizione di applicabilità del bonus, considerando che l’assunzione dovrebbe riguardare i lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.

Agevolazioni ritorno cervelli in fuga

 Una circolare dell’Agenzia delle Entrate introduce alcuni importanti chiarimenti sul meccanismo che dovrebbe incentivare il ritorno dei cervelli in fuga, intendendo per tali tutti i cittadini dell’Unione Europea, nati dal 1 gennaio 1969, che dal 20 gennaio 2009 abbiano svolto all’estero, risiedendovi per almeno due anni, attività di lavoro post lauream, o attività di studio, conseguendo un titolo accademico.

Due sono le principali condizioni per poter ottenere il beneficio. Con la prima, viene resa necessaria un’attività lavorativa in Italia. In altri termini, il cervello reimpatriato dovrà essere assunto con contratto di lavoro dipendente, iniziare una collaborazione (co.co.co. o lavoro a progetto), cominciare un’attività di lavoro autonomo, artistica o professionale, in forma individuale o associata, avviare un’attività di impresa in forma individuale o collettiva.

Rimborsi IVA 2012 per le imprese

 Sono in arrivo i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto per 11 mila imprese. Un controvalore complessivo stimato in 2,2 miliardi di euro, e che l’Agenzia delle Entrate ha confermato essere sulla via della restituzione ai contribuenti, grazie alla messa a disposizione dei fondi da parte del Ministero dell’Economia.

Del totale sopra individuato, 400 milioni di euro saranno già erogati nel corso dei prossimi giorni. Per il resto occorrerà attendere ancora qualche giorno, con presumibile disponibilità in favore delle imprese e dei liberi professionisti già entro la fine del mese in corso. Grazie alla tranche di maggio, aggiunge l’Agenzia delle Entrate, l’importo dei rimborsi IVA erogati nei primi cinque mesi del 2012 arriverà a quota 3,1 miliardi di euro, con un incremento di 14 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno.

La stessa Agenzia ha definito una “boccata d’ossigeno” la decisione di concedere la restituzione del rimborso a quegli imprenditori che hanno anticipato ai fornitori più imposta sul valore aggiunto di quanta invece ne abbiano addebitato alla clientela, venendosi così a trovare in una situazione di potenziale tensione finanziaria per un’imposta che, teoricamente, per loro dovrebbe essere completamente neutra.

Indennità maternità lavoratrici autonome 2012

 L’Inps ha aggiornato gli importi delle indennità delle lavoratrici autonome per il 2012. I nuovi importi riguardano le coltivatrici dirette, le colone mezzadre e le imprenditrici agricole professionali, che nell’ipotesi di maternità o congedo parentale percepiranno l’indennità di 39,58 euro a giornata. Per le artigiane e le commercianti, invece, l’indennità è stata portata a quota 45,70 euro, corrispondenti al limite minimo di retribuzione giornaliera fissata per l’anno 2012 per la qualifica di impiegata del commercio.

L’indennità di malattia è calcolata applicando la percentuale del 4%, del 6% o dell’8% a seconda delle mensilità di contributi accreditati nei 12 mesi precedenti l’evento. Per le malattie che sono iniziate nel 2012, l’indennità è calcolata su 263,42 euro (euro 96.149 diviso per 365) e corrisponde, per ogni giornata, a 10,54 euro (4%) se nei 12 mesi precedenti risultano accreditate da 5 a 8 mesi; 21,07 euro (8%) se nei 12 mesi precedenti risultano accreditate da 9 a 12 mesi.

Fondi lavoro Valle d’Aosta 2012

 Il presidente della Regione Valle d’Aosta Augusto Rollandin, in occasione della recente cerimonia di consegna della Stella al merito del lavoro a tre nuovi maestri del lavoro valdostani, ha annunciato le iniziative che la propria istituzione regionale sta predisponendo per poter limitare gli effetti negativi dell’attuale ondata di crisi economica, rilanciando l’occupazione e la produttività del lavoro, con una specifica attenzione per i più giovani.

Tra gli obiettivi dell’annunciato Piano regionale delle Politiche del lavoro 2012 – 2015 vi è infatti il sostegno alla ripresa delle aziende più colpite dalla crisi affinchè non emigrino e rimangano sul territorio di competenza, mediante fondi per la ricerca di nuove attività produttive e di una maggiore occupabilità, in particolare dei meno anziani, fascia anagrafica fondamentalmente penalizzata dall’attuale congiuntura negativa.

Decontribuzione 2012

 Ha preso ufficialmente il via, dalle ore 15 del 7 maggio, il “click day” che l’Inps ha predisposto per dare modo agli interessati di presentare le richieste per il riconoscimento dello sgravio contributivo sui premi di produttività erogati nell’anno 2010. Le istanze potranno essere presentate esclusivamente attraverso la procedura telematica, entro le ore 23 del 3 giugno, con l’Inps che, successivamente, comunicherà l’ammissione allo sgravio entro il 2 agosto.

A renderlo noto è l’Istituto, nel suo messaggio n. 7597, nel quale fornisce altresì una serie di chiarimenti sull’incentivo, consistente principalmente nella riduzione contributiva per i lavoratori (il 100% delle ritenute contributive in busta paga) e per le imprese (il 25% degli oneri a proprio carico) con un importo massimo di premio di produttività pari a 2,25 punti percentuali sulla retribuzione del lavoratore.

Contributi settore pesca 2012

 Sono stati prorogati, anche per il 2012, gli sgravi relativi al settore della pesca. Tuttavia, contrariamente a quanto avveniva lo scorso anno, le riduzioni dei versamenti contributivi si applicheranno nella misura del 60% del dovuto, mentre a partire dal 2013 la percentuale sarà pari al 70%.

A preannunciarlo è una circolare Inps (la numero 60/2012) nella quale l’Istituto ricorda altresì come i lavoratori autonomi che svolgono attività di pesca, anche se non associati in cooperative, siano tenuti a versare un contributo mensile che sia commisurato al salario convenzionale dei pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne associati in cooperativa, soggetto ad annuale revisione da parte dell’Istat.

Considerando che per il 2012 la variazione dell’Istituto nazionale di Statistica è stata pari al 2,7%, ne deriva che il salario giornaliero convenzionale degli operatori del settore sarà pari a 25,39 euro (635 euro al mese, escludendo le festività domenicali). L’aliquota contributiva per il 2012 rimarrà invece confermata nel 14,61%, generando pertanto un contributo mensile di 92,78 euro per l’intero 2012.

Premio Marzotto 2012 per idee d’impresa

 Scade il 30 giugno 2012 il termine per partecipare al Premio Marzotto 2012, un bando per il riconoscimento delle nuove idee d’impresa con un montepremi complessivo del valore di 450 mila euro, destinati ai migliori che presenteranno nuove iniziative d’impresa in grado di produrre positivi effetti economici e sociali positivi sul territorio italiano. Un’iniziativa finalizzata a individuare e supportare lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali in grado di rispondere a criteri di sostenibilità finanziaria ed economica, giunta oramai alla seconda edizione.

Tre le categorie previste dal progetto. La prima è destinata esclusivamente ai più giovani, considerando per tali gli under 35, con iniziativa “Dall’idea all’impresa”, con premiazione per le tre migliori candidature, attraverso un periodo di residenza all’interno degli incubatori d’impresa H-Farm, M31 e Seedlab, con programmi dedicati utili per poter trasformare la propria idea in impresa. In questa categoria, i premi hanno un controvalore monetario complessivo equivalente in 100 mila euro.

Agevolazioni Invitalia per giovani

 Attualmente, le misure agevolative previste e gestite dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (più rapidamente, Invitalia), sono le principali forme finanziarie a sostegno delle iniziative imprenditoriali che vengono intraprese da giovani e, in generale, da quei soggetti in cerca di un’occupazione che desiderano mettersi in proprio, sfruttando anche le opportunità che vengono concesse dall’Agenzia per il perseguimento di questo importante obiettivo primario.

Le misure sono sempre state particolarmente apprezzate dai giovani lavoratori, considerata la vantaggiosità delle forme di agevolazione, rappresentate a loro volta da misure a sostegno delle nuove iniziative, da ampliamenti nel settore della produzione di beni e di servizi dell’imprese, dall’erogazione dei servizi in diversi comparti (nel settore agricolo) e da supporti alle cooperative sociali di tipo b (in cui le persone svantaggiate rappresentano almeno il 30% dei lavoratori soci).