Fare impresa fuori casa: ecco le città preferite

 Milano, Aosta e Torino. Sono queste le tre Città italiane preferite dagli imprenditori per fare “impresa fuori casa”, ovverosia per aprire un’attività al di fuori della propria regione di nascita. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati aggiornati del Registro delle Imprese. Basti pensare che a Milano ben 1 ditta individuale su 3 è rappresentata da titolari italiani che non sono nati nella Regione Lombardia. Questi imprenditori sono nel 22,3% dei casi provenienti dalla Regione Puglia con a ruota la Sicilia, con una percentuale del 17,9%, e poi gli imprenditori calabri con il 14,3% e quelli nati nella Regione Campania con il 12%. Per questo secondo l’Ente camerale, in concomitanza con l’anno in corrispondenza del quale nel nostro Paese si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia, si può dire che Milano è la “capitale” degli imprenditori italiani.

Lavoro ed economia: con la bassa crescita aumenta il precariato

 Gli ultimissimi dati della Banca d’Italia, inerenti le prospettive e le stime di crescita per il biennio 2011-2012 nel nostro Paese, non promettono nulla di buono. Bankitalia con un Rapporto ha infatti evidenziato come la crescita della nostra economia sia attesa piatta con la conseguenza che non potranno non esserci conseguenze e ripercussioni negative sull’occupazione. A pensarla così è in particolare Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale mette tra l’altro in risalto come la stessa Banca d’Italia abbia indicato come la disoccupazione reale sia superiore a quella “certificata” attraverso i dati ufficiali, ed in particolare quelli forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Per il sindacalista, quindi, di questo passo non solo il lavoro continuerà a non crescere, ma sono alti i rischi, da un lato, di un ulteriore aumento del precariato, e dall’altro la mancanza di tutele a favore di quei lavoratori che hanno perso il posto e sono alla ricerca di una nuova occupazione.

Disoccupazione: in Italia 500 nuovi senza lavoro al giorno

 La CGIA di Mestre ha monitorato l’andamento dei disoccupati nell’Unione Europea negli ultimi due anni, compresa anche l’Italia dove dall’inizio della crisi l’esercito dei senza lavoro è cresciuto al ritmo di 500 al giorno con un tasso di aumento dei disoccupati pari al 24,1%; il dato è chiaramente negativo, ma conforta, comunque fino ad un certo punto, il fatto che nello stesso arco di tempo, in media, nell’Unione Europea i disoccupati dall’inizio della crisi siano cresciuti del 37,9%. Quindi, gli effetti nefasti della crisi sull’occupazione si sono abbattuti in Italia e negli altri Paesi europei in maniera più o meno forte. Il segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, non a caso, ha messo in risalto come Paesi come il Regno Unito e la Spagna dal fronte occupazionale abbiano avuto un durissimo colpo.

Mobbing

 È stato lo scienziato etologo Konrad Lorenz a coniare nei primi anni settanta il termine mobbing per rappresentare un comportamento di alcune specie animali che accerchiano un proprio simile aggredendolo chiassosamente in gruppo per cacciarlo dal branco.

Il mobbing indica, nella specie umana, un maltrattamento psicologico e una comunicazione avversa nell’ambito lavorativo prolungati nel tempo da parte di uno o più individui contro un singolo.

Colui che subisce mobbing è schiacciato e privo di sostegno e rischia di incorrere in problemi legati alla salute psico-fisica nonché alla perdita del lavoro.

Vi sono diversi tipi di mobbing:

  • verticale: è effettuato da un superiore nei confronti di un subordinato o viceversa
  • orizzontale: tra pari grado
  • collettivo: attuato come strategia aziendale mirata a ridurre o razionalizzare gli organici e rivolto a gruppi numerosi di persone
  • doppio mobbing: si realizza quando la vittima opprimere la famiglia di tutte le sue problematiche. La prima fase di comprensione lascia il posto ad una fase di distacco e di isolamento anche familiare del mobbizzato
  • esterno: sono le organizzazioni sindacali che dipendenti che desiderano fare carriera a colpire il datore di lavoro con pressioni e minacce

Lavoro e carriera: il futuro dipende anche dallo stipendio di papà

 Chi nasce in una famiglia col padre operaio, può aspirare a diventare in Italia un grande dirigente d’azienda, un politico di primo piano, un astronauta o un notaio? Ebbene, statisticamente la risposta è no visto che si tratterebbe per il nostro Paese di un’eccezione che confermerebbe la regola. La regola è quella che vede il nostro Paese, e nel complesso tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo rispetto a quelli nordici, una nazione a bassa mobilita sociale. Questo significa che se il padre è operaio, allora è molto più probabile che il figlio segua il padre e percepisca lo stesso stipendio, mentre il figlio del padre avvocato o notaio, allo stesso modo, e molto probabilmente, continuerà sulle orme del padre. Insomma, a conti fatti il merito appare essere in Italia un optional, con l’Ocse che in un Rapporto di prossima pubblicazione ha proprio misurato nei Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico il livello della mobilità sociale.

Disoccupazione: Basilicata, ammortizzatori sociali per over 55

 Lunedì scorso, 4 gennaio 2009, in Basilicata è stato firmato un importante accordo che estende anche allo scorso anno il beneficio di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per i disoccupati con un’età superiore ai 55 anni; l’intesa, nel dettaglio, è stata sottoscritta nella serata di lunedì scorso presso l’Ufficio Lavoro e Territorio del Dipartimento Formazione Lavoro Cultura e Sport, e nell’ambito di un Tavolo Istituzionale, presieduto dall’avvocato Antonio Autilio, nonché assessore al lavoro, cui erano presenti i rappresentanti dei datori di lavoro, la Regione Basilicata e le Organizzazioni Sindacali. In questo modo tutti i disoccupati over 55 che hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali in deroga nel 2008 potranno ottenerli anche a valere sullo scorso anno. Inoltre, sempre nel limite delle risorse stanziate, l’accordo prevede anche che al beneficio degli ammortizzatori sociali in deroga possano accedere altresì tutti coloro che, essendo stati licenziati nel 2008, abbiano maturato alla data dell’1 gennaio 2009 i 55 anni di età.

Lavoro immigrato: cresce l’imprenditoria con nazionalità straniera

 Nel nostro Paese la disoccupazione a causa della pessima congiuntura è cresciuta e sembra destinata a crescere ancora per alcuni mesi, ma senza l’apporto dei lavoratori stranieri, comunitari ed extracomunitari, i dati sarebbero probabilmente ben peggiori. Lo scorso anno, infatti, le imprese individuali con titolare avente nazionalità straniera sono cresciute del 6,79%, attestandosi a quota 309 mila, e sono così suddivise: il 23% di titolari d’impresa individuale comunitari, ed il 77% di titolari/cittadini extracomunitari. I dati emergono da un Rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, ha messo in evidenza come nel primo semestre di quest’anno l’imprenditoria straniera, ed in particolare quella con titolare extracomunitario, abbia fatto registrare un saldo positivo pari a quasi 6.500 imprese.

Crisi e lavoro: in 50 mila hanno marciato a Milano

Per i lavoratori ed i pensionati è arrivato il momento, anche in Lombardia, di fornire adeguate risposte e per questo, in accordo con quanto riferisce la CGIL, sono state quasi 50 mila le persone che a Milano hanno marciato per il lavoro e contro la crisi; molti dei lavoratori presenti alla manifestazione appartengono ad aziende in crisi, ma non è mancata neanche la presenza di Amministratori locali, Sindaci e personaggi dello spettacolo e della cultura che hanno voluto mostrare vicinanza a migliaia di lavoratori che nella Regione affrontano sul luogo di lavoro problemi e difficoltà che richiedono una risposta. Al termine della marcia, conclusasi a Piazza Castello, c’è stato un incontro dei rappresentanti di CISL e CIGL con Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, al fine di chiedere un impegno concreto sulla soluzione di tre punti/problemi prioritari.

Lavorare nell’hi-tech: le imprese chiedono più laureati

 In Brianza, specie prima della crisi, ci sono state a livello occupazionale delle buone opportunità di lavoro nel settore dell’hi-tech, ma negli ultimi mesi, inesorabilmente, il saldo dell’occupazione è scivolato in rosso sebbene le imprese tecnologiche della Brianza specializzate nei servizi mostrino buoni segnali di tenuta. A rilevarlo, in particolare, è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione da cui è emerso come per quest’anno il saldo occupazionale dovrebbe attestarsi a -1,4% per le imprese hi-tech dei servizi, ed a -3,1% per quelle del settore industriale. Nella Provincia, le assunzioni 2009 nel settore hi-tech saranno quasi 900, ovverosia il 15% del totale previsto nella Brianza; rispetto al passato, le imprese chiedono più laureati anche se in termini numerici sono sempre i diplomati le figure più richieste.

Lavoro autonomo: “MIfaccioIMPRESA” per chi ha vocazione imprenditoriale

 Sono in tanti in Italia i giovani che hanno il pallino, il chiodo fisso di fare impresa, ma poi solamente una piccola parte di questi riesce concretamente a realizzare i propri progetti ed a dare sfogo alla propria vocazione imprenditoriale. Questo perché, molto spesso, mancano le opportunità, le informazioni, ma anche gli strumenti formativi per far diventare il giovane un imprenditore “in erba”. Ebbene, a Milano, il 30 ed il 31 ottobre, presso l’Università Bocconi, c’è un appuntamento da non perdere per chi vuole mettersi in proprio. Con il Salone “MIfaccioIMPRESA”, un evento promosso sia dalla Provincia di Milano, sia dall’Associazione ImpresaFacendo, gli aspiranti imprenditori potranno infatti acquisire informazioni, strumenti e servizi, e potranno conoscere tutto ciò di cui si ha bisogno per far nascere un’impresa senza sprecare energie, tempo e risorse.

Trovare lavoro nell’Information Technology è sempre più difficile

 In passato nel nostro Paese, per chi aveva una specializzazione, o ancora meglio una laurea, in informatica, ingegneria ad indirizzo telecomunicazioni o robotica, trovare lavoro è stato di norma più semplice rispetto a chi, ad esempio, aveva una laurea ad indirizzo umanistico. Ma stando ai dati dell’ultimo Rapporto Assintel, nel settore dell’Information Technology tira una brutta aria. L’Associazione di imprese, infatti, stima che nel nostro Paese la domanda continuerà a contrarsi anche nel prossimo inverno, con la conseguenza che al calo di fatturato delle imprese corrisponderà anche un contestuale aumento della disoccupazione. Insomma, per chi si è appena laureato o sta per laurearsi presso facoltà ad indirizzo scientifico, le difficoltà nel trovare lavoro potrebbero sensibilmente aumentare. Ma Assintel nel contempo denuncia anche il fatto che il Governo al settore IT non guardi come ad un comparto da sostenere, ad esempio, come quello dell’auto.

Lavoro e crisi: Cgil in piazza per consumi e investimenti

 Sabato 14 novembre 2009 la Cgil, il più grande Sindacato italiano, tornerà in piazza per manifestare per il lavoro, per i consumi e per il rilancio degli investimenti nel nostro Paese. La manifestazione è finalizzata a dare visibilità alle richieste dei lavoratori in una fase in cui ancora non si può di certo dire che in Italia la crisi sia superata. Anzi, Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, in un’intervista rilasciata al “Il Messaggero“, ha messo in evidenza come in Italia le aziende stiano continuando a mandare via tanti lavoratori sia chiudendo gli impianti, sia ristrutturandosi magari esternalizzando i compiti svolti da alcune divisioni.

Per questo, la Cgil con la manifestazione punta a dare un segnale forte al Governo affinché adotti dei provvedimenti incisivi a favore dei lavoratori. Guglielmo Epifani e tutta la Cgil non hanno di certo nascosto in questi mesi le critiche al Governo sul suo operato a partire dalle misure adottate l’anno scorso contro la crisi, e passando per una Finanziaria 2010 che è stata bocciata dal Sindacato senza riserve.

Ammortizzatori sociali: serve cassa integrazione più lunga

 La crisi finanziaria ed economica su scala internazionale, abbattutasi anche in Italia, con ripercussioni negative sul sistema imprenditoriale e sull’occupazione, non lascerà tutto come prima della tempesta. A farlo presente è stata Susanna Camusso, segretaria confederale della CGIL, la quale, di conseguenza, ha sottolineato come la soluzione non sia quella di rimanere immobili a guardare aspettando che la crisi passi.

Secondo il più grande Sindacato italiano, infatti, occorre tutelare il sistema industriale e l’occupazione bloccando i licenziamenti, e tra le proposte avanzate c’è quella di allungare la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane, provvedere ad estendere i contratti di solidarietà, e prolungare il beneficio dell’indennità di disoccupazione ordinaria. Fondamentale per la CGIL è anche il sostegno al Mezzogiorno attraverso il completamento delle reti infrastrutturali, e la messa in sicurezza degli ospedali e delle scuole su tutto il territorio nazionale.

Imprenditoria immigrata: in Italia tanti piccoli “business”

 Nel nostro Paese per gli immigrati è soprattutto il lavoro uno degli aspetti che agevola la loro integrazione, e che gli permette di dare tra l’altro un contributo valido alla crescita della nostra economia. In Italia anche gli immigrati hanno accusato e risentono della crisi, ma anche per modi e stili di vita trattengono il respiro in attesa di tempi migliori, e mostrano una vitalità ed una fiducia che permettere loro, tra l’altro, di potersi affermare non solo come lavoratori, ma anche come imprenditori.

Non a caso, secondo un rapporto di InfoCamere, anche ai tempi della crisi in Italia l’imprenditore immigrato fa leva sulle sua capacità ed abilità per integrarsi nella società e nel territorio in cui opera, e dove, molto spesso, è titolare di un’impresa sotto forma di ditta individuale. Per l’imprenditore immigrato è il commercio il settore preferito, ma non mancano titolari d’impresa immigrati anche nel settore delle costruzioni, manifatturiero e servizi alle imprese.