Il parere del Ministero di Giustizia sulla durata dei nuovi tirocini professionali nel campo forense

 Il ministero della giustizia ha risposto al quesito inviato dal Consiglio nazionale forense nel mese scorso in ordine alle modalità applicative dell’articolo 9 comma 6, del decreto legge 24 gennaio 20L2, n. 1, convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2012, n.27, sulla durata del tirocinio per I’ accesso alle professioni regolamentate.

A questo riguardo il Ministero della Giustizia ha precisato che, poiché il decreto legge non ha previsto alcuna norma transitoria, le nuove regole non possono trovare applicazione per i tirocini iniziati anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge stesso, vale a dire, prima del 24 gennaio 2012.

La ricongiunzione previdenziale dei liberi professionisti

 L’Inps attraverso la circolare n. 54 dello scorso 16 marzo 2012 ha intenso dare chiarimenti in merito alla ricongiunzione dei periodi assicurativi ai fini previdenziali per i liberi professionisti ai sensi della legge 5.3.90 n.45. Rateizzazione oneri di ricongiunzione relativi alle domande presentate nel 2012.

Nella circolare n. 54 l’Istituto previdenziale fornisce le tabelle dei coefficienti da utilizzare per i piani di ammortamento degli oneri di ricongiunzione relativi alle domande presentate nel corso dell’anno 2011, aggiornati in base al tasso di variazione  medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertato dall’ISTAT per il 2010, come previsto dal comma 3 dell’art. 2 della legge n.45/90.

I risparmi per le famiglie grazie alla liberalizzazione

Secondo i dati elaborati dalla CGIA di Mestre su base Istat le liberalizzazioni volute dal governo Monti incideranno per il 15% sulla spesa totale delle famiglie italiane: il calcolo è stato realizzato elencando le voci che saranno interessate dal provvedimento che il Governo presenterà nelle prossime ore. In effetti, a fronte di una spesa media annua complessiva pari a 29.520 euro, i beni e i servizi che saranno “liberalizzati” hanno un valore economico di poco inferiore ai 4.500 euro (precisamente 4.437 euro) pari, per l’appunto, al 15% della spesa totale.

Nuove disposizione per la vendita delle case in fatto di certificazione energetica

Per chiunque voglia vendere o  affittare un’abitazione dal primo gennaio 2012 è diventato obbligatorio esporre la relativa certificazione energetica: una buona conseguenza per i tecnici abilitati che dovranno rilasciare la necessaria certificazione abilitante.

In effetti, per le ultime disposizioni legislative è diventato obbligatorio per chi vuole vendere o affittare un immobile pubblicare e darne la necessaria informazione negli annunci di vendita in qualsiasi forma indipendente dalla vendita.

Governo Monti e la nuova governance europea

Lo scorso 25 novembre Olli Rehn, commissario per gli affari economici e monetari, si è presentato presso il parlamento italiano per una audizione sulle nuove proposte in materia di governance economica dell’Unione Europea.

Per via della crisi economica e finanziaria l’Unione Europea sta valutando un nuovo sistema che assicurerebbe in futuro maggiori controlli sull’indebitamento dei singoli stati membri allo scopo di garantire una più forte stabilità. Il governo guidato da Mario Monti ha tutta l’intenzione di partecipare da protagonista e non da gregario ad una partita che dovrebbe definire maggiori regole ecco perchè ha la necessità di rafforzare il Paese utilizzando anche l’arma delle riforme strutturali nel campo delle pensioni o in quello delle libere professioni.

Le professioni sotto attacco

La legge di Stabilità ha apportato alcuni passi in vista ad una riforma radicale e significativa del mondo delle professioni. In sostanza, la legge di Stabilità ha introdotto una delega al governo per riformare la disciplina degli ordinamenti professionali entro un anno per mezzo di un decreto del presidente della repubblica: è questo rappresenta il pericolo più grande perché dovrebbe finire tutta la nuova disciplina sulle attività intellettuali cancellando quella esistente.

Secondo diversi commenti, per effetto di una mancata approvazione del decreto gli ordini potrebbero essere cancellati: accanto alla liberalizzazione degli ordini professionali vengono anche eliminate le tariffe minime dei professionisti.

Inps, sisma Abruzzo e recupero dei contributi

L’Inps, con messaggio del 9 settembre 2011 n. 17511, in relazione all’evento sismico verificatosi in Abruzzo in data 6 aprile 2009, ha illustrato con circolare n. 117 del 17 agosto 2010, le modalità di recupero dei contributi oggetto di sospensione, in conformità a quanto stabilito dall’art. 39, commi 3-bis e 3-quater del Decreto legge n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122/2010.

L’Inps ricorda che la legge n. 122/2010 ha disposto che il recupero dei contributi relativi al periodo aprile 2009 – dicembre 2010 avvenga tramite versamento di 120 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio 2011, mentre con il decreto milleproroghe del dicembre 2010 convertito nella legge del 26 febbraio 2011 n. 10 ha sospeso la riscossione delle rate in scadenza tra il mese di gennaio 2011 ed il mese di ottobre 2011, rinviando la disciplina della ripresa della riscossione delle rate non versate ad un apposito decreto.

Il compenso nella libera professione

Il lavoratore libero professionista deve essere iscritto in un apposito albo per poter esercitare la propria professione. Questa è una considerazione inderogabile tanto che la giurisprudenza considera l’esecuzione di una prestazione d’opera professionale di natura intellettuale effettuata da chi non sia iscritto nell’apposito albo previsto dalla legge assolutamente priva di ogni effetto: chi svolge un attività di questo tipo senza essere iscritto all’albo di riferimento non ha diritto a nessun compenso.

In effetti, secondo quanto stabilisce il nostro codice civile una prestazione di questo tipo è assolutamente nullo privando il contratto di qualsiasi effetto e che la richiesta di un compenso rientrerebbe tra la fattispecie di arricchimento senza causa.

Manovra bis 2011, novità per gli ordini professionali

Soddisfazione da parte degli ordini professionali per il rispetto dei principi del sistema attuale, anche se poi occorrerà introdurre alcuni ammodernamenti.

Nello specifico ha espresso viva soddisfazione la presidente del CUP Marina Calderone che, attraverso un comunicato stampa, pone in evidenza la condivisione degli obiettivi del governo insieme alla garanzia del ruolo degli Ordini professionali che la nostra carta Costituzionale pone in essere

In un momento in cui a tutti i lavoratori vengono richiesti sacrifici è giusto che anche i professionisti facciano la loro parte. Fondamentale per noi era il mantenimento dei principi su cui si basa il sistema ordinistico italiano che è pieno riconoscimento del valore delle professioni. Le novità introdotte dal decreto legge anticrisi erano per altro già contenute nella proposta di modernizzazione degli Ordini presentata al Ministro di Giustizia a luglio 2010 e nel provvedimento attualmente in corso di iter parlamentare, per il quale ci sono state le audizioni in Commissione Giustizia della Camera. Certamente qualcuna delle novità normative potrà non essere completamente condivisa da tutti, male richieste provenienti soprattutto da ambienti datoriali miravano alla totale abolizione degli Ordini.

Il nuovo praticantato per il consulente del lavoro

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del 3 agosto 2011 il Decreto Ministeriale del 20 giugno 2011 nel quale sono contenute le nuove modalità sulla disciplina del praticantato necessario per l’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

L’istituto del praticantato è il periodo obbligatorio di pratica professionale necessario per l’accesso  all’esame di stato abilitante all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

Inps, obbligo contributivo per i pensionati

In questo particolare momento storico lo Stato è alla ricerca di qualsiasi introito per tentare di sanare la finanza pubblica rivolgendosi in modo particolari ai soliti contribuenti: lavoratori dipendenti e pensionati, anche se, poi, esistono dei settori ancora non impattati minimamente.

Il nostro maggiore istituto previdenziale del settore privato, l’Inps, emanando la circolare n. 99 del 22 luglio 2011, ha fornito alcune precisazioni su quanto previsto dalla legge n. 111 del 15 luglio 2011 (manovra 2011) dove all’articolo 18, comma 11 e successivi, ha introdotto disposizioni volte a chiarire la posizione previdenziale dei soggetti iscritti agli enti di diritto privato di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103.

In effetti, la legge introduce l’obbligo contributivo per i pensionati che percepiscono redditi da attività professionale.

Il tirocinio e la libera professione del commercialista

Allo scopo di chiarire le disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell’Istruzione del 5 novembre 2010 in materia di tirocinio, il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Commercialisti ha ritenuto utile diffondere una nota esplicativa nel tentativo di fugare ogni dubbio sollevati dagli Ordini periferici.

La nota, CNDCEC del 12 aprile 2011 n. 26, ha confermato che fino all’anno accademico 2011-2012 è possibile chiedere l’iscrizione alla sezione Tirocinanti commercialisti del registro del tirocinio tutti coloro che presentano domanda di iscrizione e risultano contestualmente iscritti ad un corso di laurea magistrale nelle classi LM 56 e LM 77 o specialistica in Scienze dell’economia nelle classi 18 o 33 ex DM 22 ottobre 2004 n. 276.

Inps, i compensi per partecipazione a collegi

L’Inps ha voluto precisare, attraverso la circolare n. 5 del 13 gennaio 2011, la sua posizione sui redditi percepiti da soggetti derivanti dalla partecipazione ai collegi nazionali o territoriali della categoria di appartenenza o degli enti di previdenza privati o privatizzati delle professioni.

Il maggiore istituto previdenziale ha precisato che queste persone non sono soggetti a contribuzione alla gestione separata, ma devono essere assoggettati a prelievo contributivo presso la gestione previdenziale di competenza, in quanto concorrono alla formazione del reddito derivante dall’attività professionale o artistica.

L’Inps ricorda che, con la circolare n. 201 del 17 ottobre 1996, è stato affermato che i corrispettivi dei liberi professionisti per l’attività prestata  negli organi collegiali di governo della professione ovvero negli organi degli Enti di  previdenza di categoria, in quanto non derivanti  dall’esercizio dell’attività  professionale,  costituiscono   redditi  di   lavoro autonomo di cui all’art.  49, comma 2, lett. a) – modificato dall’attuale articolo 50, comma 1, lettera c-bis) – del DPR 22 dicembre 1986, n. 917 e non redditi  professionali.

La totalizzazione e la libera professione

La manovra finanziaria di luglio, legge 122/2010, ha ridefinito l’impalcatura del sistema previdenziale italiano introducendo, ad esempio, una nuova finestra, definita mobile, che ritarda il diritto a percepire l’assegno pensionistico da 12 a 18 mesi.

In modo particolare, gli iscritti alle diverse forme di gestione separata presente nei diversi ordinamenti previdenziali percepiranno, in modo più sensibile, gli effetti di questo nuovo provvedimento che, di sicuro, non sarà l’ultimo.

Possiamo, a questo riguardo,. Ricordare gli iscritti alla Gestione separata Inps, come i co.co.co, o coloro che si trovano nelle gestioni degli artigiani, commercianti e dei coltivatori diretti.

Non solo, il provvedimento incide anche sulle aspettative dei liberi professionisti che hanno, in precedenza, versato, per un certo intervallo temporale, i propri contributi nelle casse di un qualsiasi istituto previdenziale, Inps o Inpdap,  o nella loro gestione separata e che, ragionevolmente, vogliano avvalersi della totalizzazione per ottenere una pensione unica senza perdere alcun contributo versato.