Lavoro dipendente: nel 2009 persi in Italia quasi 200 mila posti

 Nel 2009, dopo ben tredici anni di crescita, l’occupazione nelle grandi imprese con contratto di lavoro subordinato ha fatto registrare una contrazione pari ad oltre 199 mila unità. Sono queste, in particolare, le stime della Uil messe in risalto con preoccupazione da parte del Segretario confederale del Sindacato Guglielmo Loy, il quale ha inoltre sottolineato come a questi 199 mila posti di lavoro occorra aggiungere altri 450 mila lavoratori che nel 2009, con un rialzo pari ad oltre il 300% rispetto al 2008, sono in cassa integrazione. La contrazione del lavoro dipendente nelle grandi imprese lo scorso anno è quindi pari all’1,1% sul totale, il che significa che la crisi ha lasciato veramente il segno. Di norma, infatti, i primi posti a “saltare” sono quelli con contratto atipico ed a termine, ragion per cui il sensibile calo dell’occupazione dipendente dimostra come l’erosione della base occupazionale in Italia lo scorso anno sia stata veramente ampia.

Donne in maternità: lavoro e vita familiare, un binomio difficile

 Nel nostro Paese la vita non è facile per le donne che vogliono conciliare il lavoro con la famiglia, e spesso quando c’è di mezzo la nascita di un figlio le cose si complicano ancora di più. E’ emblematico il caso di Stefania Boleso, ex lavoratrice alla Red Bull in qualità di responsabile marketing; fatale è stata proprio la maternità, una delle cause principali per cui nel nostro Paese le donne lasciano o sono costrette a lasciare il posto di lavoro. Dopo dieci anni alla Red Bull, ed a seguito del taglio della sua posizione in azienda, per ottimizzare i costi, nel settembre scorso alla lavoratrice è stato tolto un ruolo che ricopriva da anni; Stefania Boleso è stata così relegata ad incarichi inferiori, lontana, anche a livello logistico, da quelle dinamiche lavorative che hanno contribuito a rendere la Red Bull la società che è diventata. E così questa storia, riportata dal Corriere della Sera, è finita con la lavoratrice che, al rientro dalla maternità, ha dovuto gettare la spugna anche a causa di insoddisfazione che ha causato, tra l’altro, una sensibile perdita di peso.

Lavoro giovani ed energie rinnovabili: come sistemarsi col fotovoltaico

 Moncada Energy Group, società attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha lanciato un’idea che definisce come “sconvolgente”, e che punta a “sistemare” in Sicilia ben 1.000 giovani che nell’arco di due, al massimo quattro anni, possono guadagnare ben 1.500 euro netti al mese per 20 anni. Ma quali sono i requisiti per accedere al progetto per i giovani di Agrigento della Moncada Energy Group? Ebbene, la società sta diffondendo la propria idea anche su Facebook, dove si legge che uno dei requisiti fondamentali è quello di possedere un terreno, avente un’estensione pari ad almeno un ettaro, da conferire al consorzio; chiaramente, il terreno deve essere libero da qualsiasi vincolo o gravame al fine di implementare il progetto. Il giovane candidato, inoltre, deve avere la necessaria attitudine alle attività imprenditoriali, aspirazione lavorativa, una laurea o il diploma.

Provincia di Firenze: voucher per neo assunti e giovani ricercatori

 Al fine di aiutare sia le piccole realtà imprenditoriali, sia i neo assunti in azienda ed i giovani ricercatori, in Provincia di Firenze, su proposta dell’assessorato provinciale alla Formazione professionale e al Lavoro, sono stati complessivamente stanziati 280 mila euro circa per finanziare due importanti bandi aventi un forte carattere innovativo ed orientati a far fronte alle ripercussioni negative generate dalla crisi. Uno dei due bandi, in particolare, riguarda l’erogazione di voucher formativi alle imprese del territorio provinciale ai fini del coaching per i neo assunti; la dote per questo bando è pari a 130 mila euro, e prevede a favore del neo assunto l’acquisizione di abilità e di competenze attraverso percorsi di formazione, da parte di Agenzie accreditate sul territorio regionale, con personale esperto. Ogni voucher, ai fini dell’attivazione del coaching personalizzato, è pari a 3.500 euro, e permetterà all’impresa che ha assunto nuove figure in azienda da meno di sei mesi di poter far leva su personale che risulterà più rapidamente inserito nel contesto lavorativo.

Lavoro e vita familiare: Lazio, Bando per la Flexicurity di genere

 Sul Bollettino Ufficiale delle Regione Lazio (BURL) di oggi, sabato 20 febbraio 2010, è stato pubblicato un Avviso Pubblico recante “Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity“. A darne notizia è stata Alessandra Tibaldi, assessore regionale al Lavoro, alle Pari opportunità ed alle Politiche giovanili, la quale ha presentato il relativo Bando sulla “Flexicurity di genere” che ha una dote pari a ben 9,5 milioni di euro. La misura è finalizzata a garantire sul territorio laziale, a favore dei lavoratori, in primis le donne, una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa; al Bando, attraverso la presentazione di progetti con tale finalità, possono accedere i datori di lavoro del settore privato, sia singolarmente, sia in forma associata ed anche attraverso un partenariato con gli Enti pubblici.

Provincia di Torino: lavoratori svantaggiati, voucher per servizi alla persona

 A Torino la Provincia ha annunciato la messa a punto di un Bando finalizzato all’assegnazione alle persone svantaggiate di voucher per i servizi alla persona, e per un importo massimo di mille euro mensili, da erogare per un tempo pari ad un anno e con possibilità di proroga per altri dodici mesi. La misura è destinata, ad esempio, a persone in difficoltà o in potenziali condizioni di disagio e di bisogno come le donne che, avendo la responsabilità di cura di un familiare, devono ad esempio occuparsi di malati, figli piccoli, disabili o anziani. Ma al voucher, avendo tutti i requisiti richiesti dal Bando, possono anche accedere quelle persone che sono in cerca di lavoro o sono occupate ma rischiano di perdere il posto; il tutto a patto che l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superi il livello dei 40 mila euro. Il voucher viene erogato su richiesta direttamente dal Centro per l’Impiego di competenza per territorio; contestualmente la persona svantaggiata verrà inserita in un percorso finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro.

Cassa Integrazione come aiuto a creare impresa

 Il governo ha definito un ulteriore incentivo ai lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali per avviare una nuova attività di impresa o di lavoro autonomo.

A questo proposito il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha emanato il Decreto Interministeriale n. 49409 del 18 dicembre 2009 che disciplina la materia.

Per avviare la procedura è necessario fare un’apposita domanda presso gli istituti territoriali di competenza dell’ Inps.

La domanda deve essere inoltrata entro i termini di fruizione del trattamento di sostegno, pena la decadenza della richiesta.

Formazione e lavoro: Toscana, pronti i voucher aziendali

 C’è tempo fino al prossimo 8 marzo 2010 per presentare in Toscana la domanda di accesso ai voucher aziendali, uno strumento di formazione-lavoro per le imprese che puntano a riqualificare ed a migliorare la formazione professionale e le competenze dei propri dipendenti. La misura rientra nell’ambito di un avviso recante “Percorsi formativi individuali nell’ambito di imprese mediante l’assegnazione di voucher aziendali“, la cui pubblicazione è avvenuta nello scorso mese di dicembre. La dote associata a questo intervento dell’Amministrazione regionale è pari a poco più di 1,5 milioni di euro,  con la possibilità stavolta di utilizzare i voucher aziendali non solo per la riqualificazione e l’aggiornamento professionale dei dipendenti, ma anche dei lavoratori atipici come ad esempio quelli con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, i lavoratori con un contratto di lavoro a tempo determinato, quelli in mobilità o in cassa integrazione, ma anche i titolari di micro e piccole imprese del comparto dell’artigianato.

Lavoro e famiglia: Emilia-Romagna, voucher per nidi d’infanzia

 Al fine di poter conciliare il lavoro con la cura della famiglia, nella Regione Emilia-Romagna l’Amministrazione, per il secondo anno consecutivo, ha provveduto a stanziare risorse per l’abbattimento della spesa per i nidi d’infanzia. Questo potrà avvenire grazie all’erogazione di ben 15 mila voucher a fronte di uno stanziamento pari a 3,7 milioni di euro a valere sull’anno scolastico 2010-2011. Il valore massimo erogabile di ogni singolo voucher è pari a 250 euro; l’assegnazione del contributo è a cura dei Comuni, i quali lo dovranno erogare a favore di quelle famiglie che fruiscono sul territorio di nidi d’infanzia presso strutture private che sono autorizzate e che sono in grado di garantire giornalmente un numero minimo di ore di frequenza pari a sei unitamente ad un minimo di apertura annuale pari a 190 giorni, ed alla garanzia di erogazione del servizio pasti.

Lavoro Piemonte: aiuti per l’occupazione di soggetti svantaggiati


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Nel periodo tra il prossimo mese di marzo, e quello di maggio 2010, nella Regione Piemonte saranno attivati dei Bandi finalizzati in particolare ad agevolare l’inserimento occupazionale delle persone che sul territorio risultano essere particolarmente svantaggiate nell’accesso al mercato del lavoro. A tal fine, l’Amministrazione regionale ha assegnato il finanziamento di tutta una serie di iniziative, con la finalità sopra citata, a Union.Etica, un’Associazione temporanea di scopo che è stata costituita dalla Unionfidi e dalla Banca Popolare Etica. In merito all’iniziativa sono state già definite le misure che saranno finanziabili attraverso l’emissione dei Bandi; tra queste, ci sarà il sostegno al lavoro a favore di quei soggetti comunemente definiti come “non bancabili”, ovverosia non aventi i necessari requisiti per poter accedere al credito attraverso le banche, e che quindi sono sostanzialmente esclusi di ogni possibilità di autoimpiego.

Lavoratori disoccupati: Marche, contributi ai figli universitari

 Nella Regione Marche, a favore degli studenti universitari, l’Amministrazione ha provveduto a mettere a punto una misura anticrisi finalizzata, tra l’altro, a garantire sul territorio la coesione sociale, la difesa dell’occupazione, ed il sostegno allo sviluppo sul territorio marchigiano. A seguito di una proposta formulata dall’assessorato all’Istruzione e al diritto allo studio, la Giunta della Regione Marche ha così istituito un contributo una tantum per gli studenti iscritti all’università a patto che in famiglia ci siano genitori che, residenti sul territorio regionale, a causa della crisi sono in cassa integrazione straordinaria, in mobilità o sono disoccupati da almeno tre mesi. Per la misura la Regione ha stanziato un milione di euro che permetterà ad ogni figlio universitario di ricevere un contributo una tantum pari a 400 euro; quello che può essere definito in tutto e per tutto come un “bonus università”, è frutto tra l’altro di un protocollo d’intesa che la Regione Marche ha siglato con i Sindacati.

Famiglia e lavoro: ecco cosa chiedono le donne

 Per le donne nel nostro Paese è ed è sempre stato difficile poter conciliare la famiglia ed il lavoro, con la conseguenza che molto spesso dopo la nascita di un figlio, a causa di un’occupazione poco flessibile, ma anche per effetto di una carenza di strumenti a sostegno della conciliazione tra la cura dei familiari ed il mantenimento del lavoro, si è costretti a diventare forzatamente delle casalinghe. Ma cosa chiedono le donne per poter continuare a lavorare anche quando in famiglie sono presenti bambini piccoli, sotto i tre anni di età? Ebbene, in accordo con quanto emerso da un sondaggio presentato dalla rivista “Insieme” del Gruppo RCS, e realizzato dal Portale “QuiMamme.it”, quasi la metà delle donne nella condizione sopra citata richiedono un’occupazione part-time. La percentuale, nello specifico, è al 47%, mentre il 23% delle neomamme, in base ad un campione di quasi 1.000 donne interpellate che lavorano ed hanno figli sotto i tre anni, chiede il congedo pagato.

Lavoro Piemonte: forte crescita del tasso di disoccupazione

 Il 2009 in Piemonte è stato un anno da dimenticare dal fronte occupazionale. Nel periodo gennaio-settembre 2009, rispetto agli stessi mesi del 2008, in Piemonte le persone in cerca di un’occupazione sono passate da 94.000 unità a ben 130.000 unità, corrispondenti ad un rialzo che sfiora il 40%. Il dato, fornito dall’Osservatorio regionale, conferma come il 2009 in Piemonte sia stato in tutto e per tutto l’anno della grande crisi; a crescere sul territorio, non a caso, sono state solamente le forme di lavoro precarie e marginali, dal lavoro intermittente a quello di natura occasionale, mentre per le altre forme di lavoro decisamente più stabili gli indicatori sono tutti in rosso. E così, al settembre 2009 in Piemonte il tasso di disoccupazione è balzato dal 4,8% del settembre 2008 al 6,5% del settembre 2009, ovverosia su valori ben oltre la media del Settentrione dove si registra un tasso di disoccupazione al 5,1%.