Disoccupazione Italia: oltre 2,1 milioni di persone cercano lavoro

 Continua ad avere nuove reclute nel nostro Paese l’esercito dei disoccupati. Gli ultimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) sul quarto trimestre 2009 parlano chiaro: le persone che cercano un’occupazione sono aumentate di ben 369 mila unità, con la conseguenza che coloro che in Italia sono alla ricerca di un lavoro sono saliti a quota 2,14 milioni con una prevalenza a livello geografico nel Centro e nel Nord Italia. Il fatto che i nuovi disoccupati si concentrino al Nord ed al Centro si spiega con il fatto che trattasi delle aree del Paese a più elevata densità imprenditoriale, rispetto al Mezzogiorno, ragion per cui per i dipendenti delle imprese che chiudono a causa della crisi è sempre più difficile potersi reinserire in tempi brevi nel mondo del lavoro.

Provincia dell’Aquila: 22 corsi di formazione professionale

 La Provincia dell’Aquila, ed in particolare l’Area Lavoro e Formazione del Settore Formazione Professionale, ha indetto un Avviso pubblico relativo alle iscrizioni per i corsi di formazione professionale, a valere sull’anno 2009, ed in gestione per l’anno in corso con possibilità di presentare la domanda dall’1 marzo scorso e fino e non oltre il 31 del corrente mese. I corsi sono destinati, in via prioritaria, ai cittadini della provincia che sono inoccupati o disoccupati, con la possibilità di percepire una borsa di studio per chi nei corsi, aventi una durata minima di 400 ore, si classifica ai primi tre posti a conclusione del percorso che porta all’assegnazione ed al conseguimento di un attestato di specializzazione o di qualifica professionale. In accordo con quanto si legge sull’Avviso, inoltre, è previsto a favore degli allievi che frequentano i corsi il rimborso delle spese di viaggio se queste vengono sostenute utilizzando i mezzi pubblici.

Lavoro Friuli Venezia Giulia: incentivi per giovani e over 45

 Nel Friuli Venezia Giulia c’è stato un forte aumento nelle ultime settimane per quel che riguarda la cassa integrazione straordinaria; in base ai dati forniti da Alessia Rosolen, assessore al Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia, si è passati dal milione di ore di cassa integrazione guadagni straordinaria dello scorso mese di dicembre a 1,5 milioni di ore autorizzate nello scorso mese di febbraio. Di conseguenza, l’assessore ha fatto presente come al riguardo saranno messe a punto delle contromisure al fine di tutelare, in primis, sia i giovani, sia gli over 45; in particolare, sarà impressa a tutela dell’occupazione sia una ulteriore accelerazione per quel che riguarda gli accordi nazionali per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, sia la messa a punto di incentivi anche a favore di quelle imprese che assumono i lavoratori con un contratto a tempo determinato.

Comune di Torino: opportunità per i disoccupati di lungo periodo

 Scade il 2 aprile 2010, nel Comune di Torino, l’accesso a Bandi multipli che l’Amministrazione ha messo a punto per complessivi 350 lavoratori che risultano essere sul territorio dei disoccupati di lungo periodo. I soggetti beneficiari si occuperanno o di svolgere semplici attività di pulizia, oppure, in affiancamento ai dipendenti del Comune di Torino, si occuperanno di assolvere a delle incombenze di natura amministrativa. Orientativamente, i cantieri, a seguito dell’approvazione dei progetti da parte della Provincia di Torino, partiranno nel settembre di quest’anno dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria nel prossimo mese giugno. Con i Cantieri di Lavoro i soggetti beneficiari percepiranno, a titolo di indennità giornaliera per la loro presenza, 22,14 euro lordi a cui va aggiunto il contributo per la mensa; inoltre, a fronte di un rapporto regolato dalle vigenti norme regionali, per i lavoratori dei Cantieri sono previsti, tra l’altro, i contributi previdenziali ai fini Inps, e percorsi che, con la partecipazione attiva del disoccupato di lungo periodo, contribuiscano a cercare e trovare un lavoro alla conclusione del progetto.

Regione Veneto: sostegno al reddito per i lavoratori parasubordinati

 La Regione Veneto ha stanziato quattro milioni di euro a favore dei cittadini che, in qualità di lavoratori parasubordinati, hanno perso lo scorso anno il posto di lavoro e sono ancora inoccupati o disoccupati. L’obiettivo è quello di contribuire al sostegno al reddito di un migliaio di lavoratori veneti attraverso l’erogazione di un contributo pari a seicento euro mensili per un periodo di quattro mesi. La misura è stata messa a punto dalla Regione Veneto in base alla Legge regionale numero 3 del 2009, con i beneficiari che, oltre al contributo relativo al sostegno al reddito, potranno fruire, sempre per un periodo pari a quattro mesi, di interventi finalizzati ad attuare politiche attive in materia di occupazione.

Regione Toscana: nuovi aiuti per lavoratori e studenti universitari

 Nella Regione Toscana, a sostegno dell’occupazione, e per fronteggiare le difficoltà legate alla crisi finanziaria ed economica, tuttora esistenti, nel mondo del lavoro sul territorio, saranno messe a punto nuove misure di aiuto che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti e definite lo scorso anno. Nel dettaglio, l’Amministrazione regionale mira a definire, a favore di lavoratori che sono prossimi al pensionamento, un bonus pari a ben tre mila euro sotto forma di incentivo per le imprese all’assunzione, mentre per i figli, nonché studenti universitari di lavoratori che, a causa della crisi finanziaria ed economica, sono in mobilità o in cassa integrazione, arriverà il sussidio. Queste due nuove misure si andranno così ad aggiungere a quelle in corso che sono finalizzate al rinnovo dei contratti di lavoro scaduti, alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, ed incentivi alle imprese che assumono sia giovani laureati, sia donne aventi un’età sotto i 30 anni.

Ministero del lavoro, definite le guide per la formazione nel 2010

 Il ministero del lavoro, con il contributo delle regioni e delle parti sociali, ha emanato le linee guida per il 2010 per la formazione professionale.

L’accordo ha l’obiettivo di razionalizzare le politiche di formazione con un uso più mirato ed equilibrato delle risorse finanziarie disponibili, circa 2.5 miliardi di euro.

Le risorse finanziarie, in buona sostanza, sono limitate e non permettono di avviare singole politiche regionali. Ora, grazie a questa intesa, diventa  possibile dare risposte efficienti e mirate attraverso un unico strumento al problema serio della disoccupazione e alla ricollocazione degli inoccupati.

Rientrano in questa categoria i disoccupati di lungo corso, i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione.

Lavoratori disoccupati: Marche, contributi ai figli universitari

 Nella Regione Marche, a favore degli studenti universitari, l’Amministrazione ha provveduto a mettere a punto una misura anticrisi finalizzata, tra l’altro, a garantire sul territorio la coesione sociale, la difesa dell’occupazione, ed il sostegno allo sviluppo sul territorio marchigiano. A seguito di una proposta formulata dall’assessorato all’Istruzione e al diritto allo studio, la Giunta della Regione Marche ha così istituito un contributo una tantum per gli studenti iscritti all’università a patto che in famiglia ci siano genitori che, residenti sul territorio regionale, a causa della crisi sono in cassa integrazione straordinaria, in mobilità o sono disoccupati da almeno tre mesi. Per la misura la Regione ha stanziato un milione di euro che permetterà ad ogni figlio universitario di ricevere un contributo una tantum pari a 400 euro; quello che può essere definito in tutto e per tutto come un “bonus università”, è frutto tra l’altro di un protocollo d’intesa che la Regione Marche ha siglato con i Sindacati.

Lavoratori atipici: nel Lazio sono 250 mila

 Nella Regione Lazio c’è un vero e proprio esercito di lavoratori atipici, ovverosia persone con contratti di lavoro che non sono a tempo indeterminato ma, ad esempio, di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Sono ben 250 mila gli atipici nella Regione, in accordo con quanto reso noto dal responsabile per l’analisi e la diffusione dei dati sulle forze di lavoro Istat, Mario Albisinni, intervenuto nei giorni scorsi ad una tavola rotonda dal titolo “I nuovi esclusi dal mercato del lavoro: gestione del precariato, transizione nel mercato del lavoro, politiche di reddito”. Questo esercito di 250 mila precari, in quasi sette casi su dieci, è composto da giovani sotto i 34 anni, ma la crisi ha fatto sì che dal terzo trimestre 2008 al terzo trimestre dello scorso anno i precari che mancano all’appello, perché nel frattempo sono diventati disoccupati, siano stati nel Lazio ben 21 mila.

Lavoro nero al Sud: Piano del Governo contro il sommerso

 Il Governo, al fine di contrastare il lavoro nero al Sud, ha varato quello che è stato definito il “Piano anti sommerso”, ovverosia un insieme di misure finalizzate a mettere a segno un vero e proprio attacco frontale contro l’occupazione irregolare che molto spesso fa rima con lo sfruttamento. La decisione del Governo, ed in particolare del Ministro Sacconi, di contrastare frontalmente il lavoro nero è stata ben accolta dalla Cisl, ed in particolare dal Segretario confederale Giorgio Santini, il quale ritiene che, pur tuttavia, per una efficace implementazione del “Piano anti sommerso” servirebbe sul territorio il pieno coinvolgimento dei rappresentati dei datori di lavoro e dei lavoratori. Da molti mesi, inoltre, la Cisl aspetta che il Governo provveda a varare il “Piano per il Sud” che, associato alle misure di contrasto al sommerso, possono chiaramente dare una prospettiva al Mezzogiorno.

Legge Finanziaria 2010: incentivi per l’assunzione e apprendistato

 La Finanziaria 2010 prevede due interessanti novità per l’apprendistato.

Il comma 154 delle Legge Finanziaria 2010, Legge 191/2009,  ribadisce il principio sociale ed economico dell’apprendistato come strumento di formazione e istruzione professionale.

In realtà, l’apprendistato trova il suo riconoscimento in altre precedenti normative, tra cui il Dlgs 276/2003.

La Finanziaria 2010 stanzia risorse aggiuntive rispetto a quelle già in precedenza previste dalla legge 296/2006.

Lavoratori over 40 e soggetti deboli: bando nella Provincia di Roma

 Con la crisi chi ha un basso livello di istruzione, o si avvicina o supera i 40 anni, in questi ultimi due anni molto spesso, dopo aver perso il posto di lavoro, è rimasto tagliato fuori con conseguenze drammatiche specie in assenza di un adeguato accesso agli strumenti di sostegno al reddito come la cassa integrazione o l’indennità di disoccupazione. Gli ultraquarantenni, ed in generale i “soggetti deboli” che fanno fatica ad accedere o a reinserirsi nel mondo del lavoro, sono molto spesso persone “abbandonate” dalle istituzioni, e non hanno altrettanto spesso neanche l’opportunità di migliorare la propria formazione perché nessuno gliela offre se non pagando somme che il lavoratore “emarginato” non si può permettere.

Lavoro irregolare: nel Mezzogiorno rende meno aspra la crisi

 Nel Sud del nostro Paese, dalla Puglia alla Calabria e passando per la Basilicata e la Sicilia, il prodotto interno lordo quest’anno farà registrare delle ampie cadute: dal -7% della Basilicata al 5,5% della Puglia e passando per il 5% di calo circa della Sicilia e della Campania; il tutto a fronte di un sensibile incremento dei disoccupati, con un tasso che oscilla tra il 12% ed il 13%, cui si aggiunge un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora in certi casi il 40%. Ebbene, sulla base di questi numeri “orribili”, come fa la popolazione del Sud a sbarcare il lunario? Al riguardo, la CGIA di Mestre ha rilevato che nel Mezzogiorno il lavoro irregolare, quello “nero” per intenderci, funge da vero e proprio ammortizzatore contro la crisi finanziaria ed economica, ragion per cui, se non trattasi di un’attività gestita dalla criminalità organizzata, le forme di lavoro nero non andrebbero demonizzate.

Occupazione terzo trimestre 2009: Istat, persi oltre 500 mila posti di lavoro

 Nel terzo trimestre di quest’anno, ma c’era da aspettarselo, il numero dei disoccupati nel nostro Paese è aumentato; a fornire la stima ufficiale in merito è l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che ha rilevato per il terzo quarto di quest’anno un calo delle forze lavoro di 222 mila unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Pesante è il bilancio su base annua, visto che i posti di lavoro persi superano quota 500 mila; per l’esattezza, le forze lavoro mancanti sono pari a 508 mila, frutto della contrazione sia dei dipendenti a tempo indeterminato, sia dei collaboratori autonomi, lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato e lavoratori autonomi. Contestualmente, sale il numero di persone alla ricerca di un lavoro: nel terzo trimestre 2009 sono infatti pari a 1,814 milioni con un incremento del 18,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.