Lavorare con i voucher nei farmers market

 I voucher, ovverosia i buoni lavoro, ai fini della regolarizzazione del lavoro occasionale accessorio si possono utilizzare anche nei farmers market di Campagna Amica, ovverosia nei mercati direttamente gestiti dagli agricoltori. A comunicare questa “estensione” di utilizzo è stata la Coldiretti a seguito della risposta, da parte del Ministero del Lavoro, ad un interpello riguardante proprio l’utilizzo dello strumento del voucher per il lavoro occasionale accessorio nel settore agricolo. Oltre che nei campi, quindi, i voucher si possono utilizzare anche nei mercati cittadini gestiti dagli agricoltori che da un lato possono quindi vendere al giusto prezzo ai consumatori i prodotti agro-alimentari, e dall’altro possono offrire l’opportunità con i voucher di lavorare in maniera saltuaria ai pensionati, alle casalinghe, ai giovani studenti ma anche ai lavoratori in cassa integrazione che così possono integrare il proprio reddito. Gli ultimi dati ufficiali, non a caso, dicono che su un totale di oltre otto milioni di voucher venduti sinora, nel rapporto di uno su tre il loro utilizzo ha riguardato proprio il settore agricolo.

Buoni lavoro nel Comune di Gorizia

 Via libera nel Comune di Gorizia alla concessione di buoni lavoro, ovverosia i voucher, per le prestazioni di lavoro occasionale accessorio. Nei giorni scorsi, infatti, la Giunta Municipale ha approvato le linee guida per l’accesso ad una misura che permetterà di raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di studenti, lavoratori in mobilità, o che percepiscono la disoccupazione, ma anche pensionati che sono titolari di trattamento pensionistico obbligatorio. Nell’ambito dei progetti messi a punto dall’Amministrazione comunale, i soggetti che lavoreranno e che verranno remunerati con i voucher si occuperanno di lavori di solidarietà o di emergenza, lavori di giardinaggio, manutenzione e pulizia di edifici, parchi, monumenti e strade, ma anche di manifestazioni fieristiche, sportive, culturali e caritatevoli. Per ogni 10 euro di paga lorda maturata, 7,50 euro sono netti a favore del lavoratore, 0,7 euro coprono l’assicurazione ai fini Inail, 1,30 euro vanno alla Gestione separata dell’Inps ai fini della maturazione dei contributi previdenziali, ed i restanti 0,5 euro per ogni voucher, in taglio minimo, andranno all’Inps quale costo per le gestione del servizio.

Voucher per lavori sociali in provincia di La Spezia

 In provincia di La Spezia, e precisamente nel Comune di Arcola, sono aperti fino al prossimo 31 dicembre 2010 i termini di partecipazione ad un progetto finalizzato all’accesso al lavoro occasionale accessorio con pagamento tramite buoni lavoro, ovverosia con i voucher. Si tratta in particolare di svolgere lavori saltuari che spaziano dal giardinaggio ai lavori di pulizia e passando per i lavori di manutenzione di monumenti, parchi, strade e edifici. Possono partecipare i residenti nel Comune di Arcola che sono studenti di età inferiore ai 25 anni, casalinghe, pensionati, lavoratori part-time ma anche cassintegrati, lavoratori in mobilità, e percettori di indennità di disoccupazione ridotta o speciale; sono ammessi alla misura anche i lavoratori extracomunitari a patto che però questi siano in possesso di un regolare e valido permesso di soggiorno.

Voucher: lavoro occasionale accessorio nel Friuli Venezia Giulia

 Una delle Regioni italiane più dinamiche per quel che riguarda l’utilizzo dei voucher, ai fini della regolarizzazione del lavoro occasionale accessorio, è il Friuli Venezia Giulia. Anche nello scorso mese di agosto, infatti, in accordo con quanto rende noto l’Amministrazione regionale, il Friuli Venezia Giulia proprio in merito all’utilizzo dei voucher, con una quota pari a ben il 15,9% rispetto al totale nazionale, si è posizionato al primo posto in Italia con a ruota il Piemonte, la Regione Veneto, la Regione Emilia-Romagna ed il Trentino Alto Adige. I buoni lavoro, lo ricordiamo, possono permettere ai giovani studenti, ma anche ai pensionati, alle casalinghe ed ai cassintegrati di trovare occupazione facendo i cosiddetti “lavori saltuari” e maturando nello stesso tempo i contributi previdenziali. Per ogni 10 euro lordi pagati con i voucher, infatti, 7,5 euro sono di paga netta, mentre i restanti 2,50 euro individuano la quota Inps ai fini previdenziali e l’assicurazione Inail contro gli infortuni.

Lavoro Udine: voucher per disoccupati, pensionati e studenti

 Nell’ambito del progetto denominato “Millepedibus“, nel Comune di Udine l’Amministrazione cittadina ha pubblicato un avviso mediante il quale si cercano studenti, pensionati e lavoratori disoccupati per svolgere, con la formula del lavoro occasionale accessorio, la mansione di “accompagnatore“. Il lavoro, in particolare, sarà pagato con la formula dei voucher a fronte dell’accompagnamento su strada dei bambini previa fornitura di tutto il materiale, l’abbigliamento e l’attrezzatura necessaria per poter svolgere tale mansione. I moduli per aderire al progetto si possono scaricare direttamente dal sito Internet del Comune di Udine; la domanda dovrà pervenire entro e non oltre la data di venerdì 3 settembre 2010, e non oltre le ore 12,15 del giorno indicato, al numero 1 di via Lionello dove si trova il Protocollo del Comune. La stessa mansione, ma a titolo gratuito, può essere svolta anche da chi non rispetta i requisiti di accesso al Bando; in tal caso gli interessati possono rivolgersi per aderire alle scuole elementari “Girardini” e “Friz”.

Voucher lavoro: uno su tre viene utilizzato in agricoltura

 E’ quello dell’agricoltura il settore economico che più di tutti si avvale in Italia dello strumento dei voucher, ovverosia i buoni lavoro, per la regolarizzazione delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio. A metterlo in risalto è la Coldiretti che, su un totale di 7,3 milioni di voucher sinora venduti, in base ai dati forniti dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), sottolinea come il 34% sia stato utilizzato in agricoltura. Il voucher da un lato combatte e contrasta il fenomeno del lavoro nero legato ai cosiddetti “lavori saltuari“, e dall’altro semplifica la vita al datore di lavoro visto che con l’utilizzo dei buoni lavoro il rapporto con il lavoratore diventa “snello” in quanto le pratiche burocratiche sono ridotte all’osso. Non sono di certo solo i voucher a risolvere nel nostro Paese il fenomeno del lavoro sommerso, ma in ogni caso contribuiscono a far emergere sacche di lavoro nero così come messo in risalto di recente proprio dall’Inps.

Lavoro Treviso: Provincia e settore agricolo insieme contro la crisi

 Al fine di garantire occupazione ai lavoratori in mobilità, a quelli disoccupati oppure in cassa integrazione, a Treviso l’Amministrazione provinciale è scesa nuovamente in campo andando stavolta a stipulare un accordo con le Associazioni di categoria dell’agricoltura. L’obiettivo, attraverso l’utilizzo dello strumento dei voucher, è quello di andare a garantire lavoro occasionale accessorio ai lavoratori più in difficoltà sul territorio della Provincia di Treviso; questo perché, tra l’altro, quello attuale è un momento particolarmente propizio per l’assunzione di manodopera stagionale in agricoltura, ma è proprio il settore agricolo quello che meglio di altri, a partire dall’industria e passando per il commercio, sta riuscendo sul territorio a contenere gli effetti negativi di una crisi finanziaria ed economica che, purtroppo, è diventata anche occupazionale. E così la Provincia di Treviso ha annunciato d’aver messo a disposizione la propria banca dati di lavoratori in mobilità e di disoccupati affinché questi possano essere impegnati occasionalmente in campagna.

Lavoro nero: si combatte anche con i voucher

 Il lavoro nero in Italia si combatte anche con i voucher, ovverosia con i cosiddetti buoni lavoro che permettono di regolarizzare le prestazioni di lavoro occasionale accessorio e, quindi, spingendosi nella direzione della lotta all’economia sommersa. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione della Coldiretti dopo il rilascio, avvenuto nella giornata di martedì scorso, dei dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) relativi all’andamento dell’economia sommersa nel nostro Paese negli anni dal 2000 al 2008. L’Organizzazione degli agricoltori in merito ricorda come per la prima volta i voucher in Italia siano stati introdotti prima in forma sperimentale per la vendemmia nell’anno 2008, e poi sono stati estesi anche ad altri settori economici e categorie di lavoratori semplificando le procedure di regolarizzazione del lavoro occasionale accessorio che, specie in periodi come quelli estivi, è fondamentale per assorbire la domanda di manodopera stagionale in settori dell’economia come l’agricoltura ed il turismo.

Il lavoro accessorio nei parchi divertimento

Con l’arrivo dell’estate i parchi come luogo di ritrovo e di divertimento (acquatici, tematici, naturalistici e parchi avventura) sono sempre più affollati tanto da richiedere un aumento stagionale del proprio personale.

A questo proposito il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha espresso parere favorevole sulla possibilità di instaurare un rapporto di lavoro accessorio.

I rapporti di lavoro instaurati in questo modo non devono però rientrare tra le prestazioni assoggettabili a contribuzione Enpals. In effetti, la maggior parte dei lavoratori dipendenti dei parchi divertimento sono sottoposti alla contribuzione di questo ente previdenziale.

Lavorare nei campi: opportunità estiva per centomila giovani

 I giovani di età compresa tra i 18 ed i 27 anni, in concomitanza con la fine della scuola e delle lezioni all’università, possono decidere se godersi pienamente tutte le settimane di vacanza, oppure sfruttare in tutto o in parte il tempo libero per integrare con il lavoro stagionale il proprio reddito. Sono infatti ben 100 mila i posti di lavoro stagionale pronti per i giovani in agricoltura visto che proprio quando finisce la scuola iniziano nei campo le raccolte di frutta e verdura e poi a seguire anche la vendemmia. A metterlo in risalto è la Coldiretti, l’Organizzazione degli agricoltori che è la prima in Italia a livello datoriale per numero di aziende agricole che assumono di questi tempi manodopera stagionale. E così gli studenti in vacanza, ma anche i lavoratori disoccupati che in questo momento hanno difficoltà a reinserirsi nello stesso ambito lavorativo, possono portare a casa la paga raccogliendo le pesche, le ciliegie e le albicocche, ed a settembre partecipando attivamente alla vendemmia.

Lavori stagionali con i voucher per gli studenti universitari

 Ai lavori stagionali con i voucher, con la formula, quindi, della prestazione di lavoro occasionale accessorio, possono accedere anche gli studenti universitari? Ebbene, a seguito di una richiesta al riguardo postaci da un nostro lettore su Facebook, la risposta è affermativa fermo restando il rispetto di alcuni requisiti, a partire dall’età che deve essere inferiore ai 25 anni. Lo studente deve essere iscritto regolarmente ad un corso di laurea, ma può comunque lavorare con i voucher solo in ben determinati periodi dell’anno, ovverosia in quei giorni in corrispondenza dei quali non c’è di norma sovrapposizione con le attività d’Ateneo. Nel dettaglio, gli studenti universitari possono effettuare i cosiddetti “lavoretti saltuari“, in tutti i periodi dell’anno, solo il sabato e la domenica, ed in tre periodi dell’anno che sono quelli relativi alle vacanze natalizie, vacanze pasquali e vacanze estive.

Comune di Courmayeur: Bando per il lavoro occasionale accessorio

 In Provincia di Aosta, e precisamente nel Comune di Courmayeur, l’Amministrazione ha annunciato il lancio di un Bando finalizzato a ricercare persone che effettuino attività di lavoro occasionale di tipo accessorio con la remunerazione utilizzando i buoni lavoro, ovverosia i cosiddetti voucher. Il taglio minimo di ogni buono lavoro, lo ricordiamo, è pari a 10 euro lordi a fronte di una paga netta di 7,50 euro, mentre i restanti 2,50 euro rappresentano la copertura assicurativa e previdenziale ai fini Inail ed Inps. Al Bando possono accedere i pensionati ed i giovani studenti che, aventi un’età compresa tra i 18 ed i 25 anni, sono iscritti all’università o ad una qualsiasi altra scuola di ogni ordine e grado. Non sono previsti dei termini relativi alla scadenza di presentazione della domanda; questa, infatti, può essere presentata in qualsiasi momento ed in carta semplice su dei modelli che si possono o scaricare dal sito Internet del Comune di Courmayeur, oppure si possono ritirare direttamente presso l’Ufficio Segreteria dell’Amministrazione Comunale.

Lavoro in campagna: pronti i voucher per i giovani studenti

 A partire da oggi, martedì 1 giugno 2010, i giovani di età compresa tra i 16 ed i 25 anni, iscritti nel nostro Paese regolarmente presso un Istituto scolastico, possono trascorrere le vacanze estive lavorando in campagna con prestazioni occasionali accessorie remunerate con i buoni lavoro, ovverosia i voucher. A farlo presente è la Coldiretti nel ricordare come il buono lavoro sia comprensivo della quota Inps-Inail, e come questo non sia soggetto a ritenute fiscali. I giovani possono così integrare il proprio reddito, magari senza pesare sui genitori in questa fase congiunturale di certo non favorevole, lavorando in campagna all’insegna della trasparenza per quel che riguarda il rapporto di lavoro. I buoni lavoro, inizialmente riservati in via sperimentale alla vendemmia, sono ora stati estesi non solo al settore agricolo, ma anche a quello dei servizi e del turismo con la conseguenza che ad integrare il proprio reddito possono essere non solo i giovani, ma anche i pensionati e le casalinghe.

Voucher anche dal panettiere: proposta Assopanificatori

 Perché non introdurre i voucher anche a favore dei panifici? La proposta, in vista del Salone dell’arte bianca, in corso di svolgimento fino a mercoledì prossimo, 26 maggio 2010, è stata lanciata nei giorni scorsi dal Presidente di Assopanificatori, Mario Partigiani, il quale ha in particolare sottolineato come anche nel settore dell’arte bianca, così come in agricoltura, ci siano dei periodi dell’anno in corrispondenza dei quali gli esercenti hanno palesemente bisogno di più manodopera qualificata e temporanea. Trattasi, nello specifico, di periodi che però sono diversi da quelli del settore agricolo e che riguardano, in particolare, le ricorrenze come il Natale e la Pasqua e comunque tutti i periodi dell’anno quando c’è un forte aumento delle richieste di dolci, o ancora altri periodi dell’anno in corrispondenza dei quali si registrano forti richieste di pane e di pasta e, quindi, c’è bisogno di intensificare la produzione.