Con il decreto sviluppo in arrivo una serie di novità importanti sulle assunzioni agevolate nelle Regioni meridionali; in effetti, l’articolo 2 del decreto pone in essere agevolazioni, sotto forma di credito d’imposta, in favore di quei datori di lavoro che assumono, in pianta stabile, lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati secondo la definizione fornita dal Regolamento 800/2008/CE.
In effetti, il decreto approvato dal governo è finalizzato all’aumento del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato assumendo lavoratori definiti dalla Commissione Europea come svantaggiati, ai sensi del numero 18 dell’articolo 2 del Regolamento, nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia). Nella fattispecie è concesso per ogni nuovo lavoratore assunto un credito d’imposta nella misura del 50% dei costi salariali sostenuti nei dodici mesi successivi all’assunzione.
L’articolo 2 del testo del decreto sui lavori usuranti, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 gennaio con parere favorevole anche della Conferenza Stato -Regioni e delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, fissa le modalità al fine di accertare i requisiti soggettivi, ovvero la tipologia di attività, e oggettivi, ovvero la durata dell’attività, del lavoratore per usufruire del beneficio previdenziale riservato per chi svolge lavoro usurante.
Con sentenza del 16 marzo 2011 n. 1608, la V Sezione del Consiglio di Stato afferma che una volta esaurito il periodo di comporto per assenza per malattia e, senza che il lavoratore faccia ulteriore esplicita richiesta di conservazione del posto di lavoro, quest’ultimo può essere licenziato. In effetti, è questo l’iter conclusivo del procedimento amministrativo del Consiglio di Stato in merito alla risoluzione unilaterale del contratto di lavoro da parte dell’Amministrazione comunale di Udine nei confronti di un suo dipendente.
L’esigenza è una sola, ovvero quella di far conciliare la vita familiare con quella lavorativa: il lavoro a tempo parziale diventa così per le donne una scelta necessaria se intendono svolgere un’attività extra-domestica.