l’Enpals e l’Inpdap confluiscono nell’Inps: i primi effetti del decreto salva-Italia

L’articolo 21 del decreto salva-Italia voluta dal governo Monti fissa una importante novità, ossia in considerazione del processo di convergenza ed armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l’applicazione del metodo contributivo, nonché al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale, l’INPDAP e l’ENPALS sono soppressi dal 1o gennaio 2012 e le relative funzioni sono attribuite all’INPS.

Ricordiamo che l’ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico) è l’Ente al quale i lavoratori dello spettacolo, siano essi subordinati o autonomi, sono iscritti obbligatoriamente, ai sensi dell’articolo 1 del D.P.R. 1420/1971, ai fini della tutela contro l’invalidità, la vecchiaia e per i superstiti.

Decreto Monti, nuovi particolari sulle deduzioni dal reddito per favorire l’assunzione

Il decreto legge n. 201 del sei dicembre 2011, meglio conosciuto come decreto Monti, prevede, all’articolo 2, alcune misure finalizzate all’assunzione di donne e giovani under 35 anni a partire dall’anno 2012; in effetti, come avevamo già messo in evidenza in un precedente post, la nuova manovra economica prevede una deduzione dal reddito di impresa un importo pari a l’Irap pagata e determinata in base alle spese del personale.

Dallo stesso periodo, per i lavoratori di età inferiore a 35 anni o donne, assunte a tempo indeterminato, la deduzione è pari a 10.600 euro l’anno che diventano 15.200 nelle aree svantaggiate.

Le proposte del CeRP in campo pensionistico

Il ministro del lavoro, Elsa Fornero, è una persona di primo piano del CeRP e per tentare di leggere la visione previdenziale del nuovo ministro del lavoro può essere utile dare un’occhiata alle proposte del CeRP in campo pensionistico.

Il CeRP è seriamente convinto che occorre intervenire impostando il meccanismo contributivo per tutti visto che, in base alla riforma impostata nel 1995, le pensioni contributive saranno erogate solo a partire dal 2030. Per il CeRP le nuove regole previdenziali, oltre ad essere chiare e immodificabili di qui a 10-20 anni, devono seguire un sistema contributivo pro-rata e superare idee tipicamente bizantine quali le “finestre di accesso” o gli “improbabili orizzonti di lungo periodo” per l’innalzamento dei requisiti di accesso alle pensioni di vecchiaia delle donne del settore privato.

Le possibili misure del governo Monti

Settimana decisiva per il governo guidato da Mario Monti sui provvedimenti che dovrebbero dare credito all’esecutivo in sede Ecofin e realizzare il pareggio di bilancio pianificato nel 2013 e rilanciare l’economia del Paese. Le prime misure dovrebbero riguardare le pensioni, l’Ici, le rendite catastali e la patrimoniale anche se, al momento, non si conoscono nel dettaglio le scelte operate del governo.

Di certo, il governo vuole presentare le misure prima dell’incontro in sede europea per avere così più forza in sede negoziale. Esisiste, ad ogni modo, anche la possibilità che nelle misure di risanamento dei bilanci si potranno scontare la minore crescita; infatti, ignorare questa possibilità vuol dire ignorare la realtà perché se passasse questa linea l’intervento potrebbe essere alleggerito di alcuni miliardi di euro.

La riforma delle pensioni con il sistema contributivo

 La questione previdenziale è certamente un argomento spinoso ed è particolarmente sentito per tutti i lavoratori, ma in particolare per chi è prossimo alla pensione. Non solo, è un tema che suscita discussioni e domande finalizzate a conoscere il proprio destino contributivo; infatti, attraverso Internet, in particolare i social forum come la nostra pagina su Facebook della Gazzetta del Lavoro, i lavoratori chiedono lumi sulle nuove regole previdenziali. In realtà, non si sa molto; in effetti, come abbiamo già dato evidenza, non esiste al momento una proposta articolata del Governo sul tema delle pensioni se non indicazioni di massima dei singoli componenti del governo rilasciate in precedenza tanto che lo stesso Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, ha ricordato che le discussioni che stanno circolando in questi giorni non hanno un fondamento reale perché non è la linea e non rispondono alle indicazioni del Governo anche se rispecchiano la volontà del ministro del lavoro Elsa Fornero.

Enpals, in arrivo il contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici

L’Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo, Enpals, con la circolare n. 13 del 11 novembre 2011, informa che l’articolo 18, comma 22-bis, della legge 15 luglio 2011, n. 111 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione Finanziaria (GU n. 164 del 16 luglio 2011), ha istituito, a decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, un contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici corrisposti da Enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, i cui importi risultino complessivamente superiori a 90.000 euro lordi annui.

Inps, parte il decentramento territoriale

L’Inps ha emanato il suo nuovo regolamento di attuazione del decentramento territoriale e identifica i criteri necessari a valutare l’opportunità di istituire nuove agenzie sul territorio, oltre a introdurre nuovi approcci metodologici per la determinazione dei relativi bacini di utenza.

Maggiori dettagli sul nuovo piano dell’Inps sono riportati nella circolare n. 146 dell’11 novembre 2011 che tiene conto della domanda potenziale proveniente dal territorio e della necessità di garantire prossimità di risposta ai cittadini-utenti dell’Istituto.

L’Istituto previdenziale ricorda che le Agenzie sul territorio assicurano il decentramento dei servizi dell’Inps e che i servizi assicurati dal nostro primario istituto assicurativo sociale devono tenere conto non solo dalla necessità di garantire una prossimità all’utenza ma anche di rispondere ad esigenze di economicità nella gestione.

Cassazione, trasferimento nei ruoli del personale scolastico statale

In tema di personale degli enti locali trasferito nel ruolo del personale ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario) dello Stato ai sensi dell’articolo 8, comma 2, legge n. 124 del 1999 (autenticamente interpretato dall’articolo 1, comma 218, legge n. 266 del 2005), il legislatore – come precisato dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea con la sentenza 6 settembre 2011 (procedimento C-108/10) – è tenuto ad attenersi allo scopo della direttiva 77/187/CEE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di essi e ,in particolare,

nell’impedire che i lavoratori coinvolti in un trasferimento siano collocati in una posizione meno favorevole per il solo fatto del trasferimento

Inps, pronta la programmazione per l’anno 2012

L’Inps, a seguito della delibera CIV n. 15 dello scorso 28 luglio, ha informato che sono state definite le linee di indirizzo per gli anni 2012-2014 e, per effetto della determinazione della Presidenza dell’Istituto n. 5799 dello scorso 31 agosto 2011 che ha individuato le linee gestionali per l’anno 2012, sono state determinate le linee gestionali per tutto l’anno 2012.

Sempre l’Inps, attraverso la sua circolare n. 145 del 9 novembre 2011, ha dato avvio al processo di programmazione e budget con l’individuazione dei programmi obiettivo e delle strutture responsabili della realizzazione.

Enpals, chiarimenti su lavoro a tempo parziale

L’Enpals, l’Ente assicurativo dei lavoratori dello spettacolo, ha fornito alcuni chiarimenti in merito al contratto di lavoro a tempo parziale, o part-time.

In effetti, l’Enpals è intervenuto in merito attraverso la sua nota operativa dello scorso 4 novembre 2011 chiarendo la posizione dell’Istituto previdenziale di categoria nell’applicazione del lavoro part-time nel delicato settore dello spettacolo e la disciplina in tema di contribuzione previdenziale per il lavoro a tempo parziale in caso di prestazioni rese da soggetti titolari di rapporti di lavoro di natura parasubordinata o autonoma.

Cassazione, i limiti all’infortunio “in itinere”

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 22759 del 3 novembre 2011, ha affermato un importante principio, ossia non si da luogo all’indennizzo per infortunio “in itinere” qualora il lavoratore sceglie di utilizzare la propria auto in luogo dei mezzi pubblici.

Infatti, la decisione arriva dopo il ricorso presentato il 2 marzo 1999 presso il tribunale di Reggio Calabria per ottenere il diritto all’erogazione delle prestazioni previdenziali di legge anche se, poi, successivamente, la Cassazione ha affermato che non può sussistere il riconoscimento dell’infortunio “in itinere” qualora il lavoratore può disporre l’uso di mezzi pubblici.

La tutela previdenziale dei liberi professionisti, proposta in Parlamento

Al momento esistono due proposte di legge che tendono a riformare la materia, ossia il numero 2715 presentata dall’On. Damiano e la 3522 dall’On. Di Biagio.

La prima intende modificare il  decreto legislativo 30 giugno 1994 n. 509, e altre disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza trasformati in persone giuridiche private, nonché di tutela previdenziale dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, mentre quella presentata da Di Biagio pone in essere una delega al Governo per l’istituzione dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei liberi professionisti (ENPALP) all’interno del quale dovranno confluire gli enti esistenti, con l’obiettivo di definire un  sistema previdenziale unitario ed omogeneo dei liberi professionisti.

Inps, indicazioni per le aziende di trasporto pubblico

 L’Inps, in base alla circolare n. 142 del 3 novembre 2011, fornisce le istruzioni con le quali le aziende di trasporto interessate potranno effettuare il recupero dei maggiori oneri a seguito dell’abrogazione della norma che poneva a carico dell’Istituto previdenziale una serie di trattamenti economici di malattia speciali e aggiuntivi a favore dei lavoratori addetti ai pubblici servizi di trasporto e all’applicazione nei loro confronti del trattamento previdenziale di malattia.

Inps, le comunicazioni per le compartecipazioni familiari

L’Inps, attraverso il messaggio n. 20478 del 28 ottobre 2011 – intitolato come “presentazione telematica di costituzione, prosecuzione, cessazione dei rapporti di piccola colonia e/o compartecipazione familiare” – ha dato comunicazione alla propria utenza che, dalla data di pubblicazione del messaggio stesso, l’invio delle comunicazioni dovrà avvenire esclusivamente tramite canale telematico.

L’Istituto previdenziale del settore privato assicura alle aziende, consulenti, professionisti e associazioni di categoria l’accesso alla procedura dal sito internet dell’Istituto attraverso la sezione “Servizi online”, selezionando l’apposita opzione “Gestione rapporti di lavoro piccoli coloni o compartecipanti familiari” e dichiarando, in caso di primo accesso, la tipologia di utente di appartenenza.