Provincia di Torino: reinserimento lavorativo più facile per i disabili

 L’Inail e la Provincia di Torino, in accordo con quanto comunicato mercoledì scorso dall’Amministrazione provinciale, hanno siglato un importante accordo che permetterà un più facile reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti con disabilità da lavoro, ed in particolare con un grado di invalidità superiore alla percentuale del 33%. L’accordo è finalizzato ad uno scambio di informazioni tra la rete dei Centri per l’Impiego della Provincia di Torino, ed il Servizio Sociale dell’INAIL, affinché, attraverso un percorso di reinserimento lavorativo, il disabile da lavoro rimasto disoccupato o a rischio di perdere il posto anche a seguito di un’eventuale malattia contratta, possa avere meno difficoltà nel poter tornare a lavorare.

Comune di Ivrea: cantiere di lavoro per i disoccupati

 Il Comune di Ivrea ed altre Amministrazioni cittadine hanno “fatto squadra” contro la disoccupazione sul territorio lanciando l’iniziativa del cantiere di lavoro per l’inserimento di 26 persone disoccupate nell’area del supporto ai servizi amministrativi ed in quella tecnico-manutentiva. Il progetto, appoggiato dai Sindacati  dalla Cgil, Cisl e della Uil, vede la partecipazione, oltre al Comune di Ivrea, anche dei Comuni di Brosso, Caravino, Castellamonte, Cuceglio, Torre Canavese, Vidracco, Issiglio, Montalenghe, Montalto Dora, Borgofranco d’Ivrea, Samone, Settimo Vittone, Orio Canavese e Romano Canavese. Sono ammessi a partecipare i cittadini residenti nei Comuni sopra citati che abbiano dato disponibilità al lavoro presso i Centri per l’Impiego da almeno sei mesi dalla data di inizio del cantiere, e che non svolgano alcuna attività lavorativa, inclusa l’occupazione part-time. La domanda deve essere presentata, solo ed esclusivamente per le posizioni di lavoro aperte presso il proprio Comune di residenza, nell’ambito dei progetti definiti per il cantiere di lavoro, al Centro per l’Impiego di Ivrea che si trova al numero 138 di Corso Vercelli.

Comune di Parma: Bando per l’imprenditoria femminile e giovanile

 Per i giovani e per le donne che vogliono fare impresa sul territorio del Comune di Parma, l’Amministrazione cittadina nello scorso mese di maggio ha annunciato l’emanazione di un Bando finalizzato a sostenere l’imprenditoria femminile e giovanile, e ad attrarre i migliori talenti a livello nazionale ed internazionale. Possono infatti accedere al Bando quei giovani e quelle donne che vogliono far nascere una nuova impresa, oppure che sono titolari di imprese già costituite a patto di presentare, ai fini della partecipazione all’iniziativa, un‘idea imprenditoriale che sia descrivibile attraverso la stesura di un piano industriale completo, di durata pari a cinque anni. I soci dell’impresa da far nascere, o di quella già costituita, devono avere un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni fermo restando che l’azienda deve avere nel Comune di Parma sia la sede legale, sia la sede operativa.

Lavoro stagionale: Sardegna, Bando per contributi alla formazione

 Al fine di garantire ed incentivare i percorsi formativi a favore dei lavoratori stagionali, la Regione Sardegna ha stanziato dei fondi per la concessione di contributi alle aziende che operano nel turismo. Trattasi, nello specifico, di una misura che rappresenta il prolungamento di “Lunga Estate“, un importante progetto che, grazie a risorse dell’FSE, il Fondo Sociale Europeo a valere sugli anni dal 2007 al 2013, permette di poter finanziare la formazione con ben sette milioni di euro, mentre con 11 milioni di euro è possibile per le imprese abbattere il costo per i dipendenti da assumere. E così, dopo il Bando sui contributi per le assunzioni, è arrivato anche quello per la formazione a patto che vengano rispettati alcuni vincoli. Nel dettaglio, le imprese sarde della filiera turistica devono sbrigarsi visto che per accedere ai fondi occorre che ogni lavoratore venga assunto entro la data di martedì prossimo, 15 giugno 2010, per un periodo pari a tre mesi estivi comprendendo almeno anche il prossimo mese di settembre.

Trovare lavoro diventando imprenditore per necessità

 Negli ultimi quindici mesi il 62% delle nuove imprese ha aperto in Italia contro la disoccupazione, ovverosia con l’obiettivo dei rispettivi titolari di diventare in tutto e per tutto degli “imprenditori per necessità“. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano che nelle scorse settimane ha effettuato un’indagine da cui è emerso come in questi ultimi mesi le persone inoccupate o ritrovatesi disoccupate a causa della crisi hanno scommesso su loro stessi avviando quella che nella maggioranza dei casi è una micro o al massimo una piccola impresa. Nel rapporto di uno su tre, non a caso, le nuove imprese aperte vedono come titolare uno studente o un disoccupato che si è messo in proprio per trovare in tutto e per tutto un posto di lavoro. Nei prossimi dodici mesi queste nuove imprese, su un totale di 510 mila, saranno in grado di dare a loro volta lavoro ad altre 61 mila persone generando così nuova occupazione che di questi tempi è fondamentale.

Disoccupati e giovani piemontesi: arriva il buono formazione

 Per i disoccupati residenti nella Regione Piemonte, e per i giovani in età scolare, arriva il “buono formazione”, uno strumento liberamente spendibile sul mercato che permetterà, a chi ha perso il lavoro ed a chi ha bisogno di orientamento per entrare nel mercato del lavoro, di non rimanere solo. Ad annunciarlo è stato Roberto Rosso, assessore al Lavoro e Formazione professionale, nonché vicepresidente della Regione Piemonte, nel corso di “Orientamento: dal Rapporto nazionale alle esperienze locali, con uno sguardo all’ottica di genere e alle pari opportunità”, un convegno tenutosi venerdì scorso presso il Centro Congressi di Torino al numero 23 di corso Stati Uniti. L’istituzione del “buono formazione“, secondo quanto messo in risalto da vicepresidente della Regione, permetterà al sistema di orientamento di acquisire un ruolo ancora più importante nel fare in modo che i giovani ed i disoccupati possano cogliere in materia di formazione e di lavoro tutte le opportunità a disposizione.

Disoccupazione giovanile: con la crisi si vive sempre più in famiglia

 Nel nostro Paese lo scorso anno molti lavoratori in età matura hanno perso il posto di lavoro e si sono “rifugiati” nell’ombrello della cassa integrazione per poter andare avanti, seppur a fatica. Decisamente peggio è però andata ai giovani, i quali a causa molto spesso di un lavoro precario si sono ritrovati né studenti, né occupati e soprattutto senza ammortizzatori sociali. In base ad un Rapporto dell’Istat sulla situazione dell’Italia nel 2009, nel nostro Paese ci sono 1,9 milioni di giovani che hanno lasciato la scuola e che sono anche senza lavoro; insomma, non studiano, non sono occupati e, per forza o per scelta, vivono nella casa di mamma e papà. Questi 1,9 milioni di giovani rientrano nella categoria dei cosiddetti “bamboccioni“, ma è giusto ritenere che molti di questi non abbiamo optato per la “carriera del mammone” per scelta, ma solo perché sul territorio ci sono poche opportunità di lavoro, e perché riprendere un percorso di studi, magari universitario, è troppo costoso ed i soldi in tasca sono pochi.

Regione Piemonte: 5% stipendio assessori ai cassintegrati

 Nella Regione Piemonte il 5% dello stipendio che sarà percepito dal Presidente, Roberto Cota, e da tutti gli assessori regionali, andrà a favore cassintegrati piemontesi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale a seguito di una decisione che comporterà annualmente la possibilità di disporre di una somma pari a 100 mila euro circa che sarà “girata” ai lavoratori piemontesi in cassa integrazione attraverso l’alimentazione di un Fondo istituito ad hoc. Nel dettaglio, gli assessori della Regione Piemonte rinunceranno ad una quota di stipendio pari a 614 euro mensili, il vicepresidente Roberto Rosso rinuncerà a 672 euro al mese, mentre il Presidente Cota si “autotasserà” per una quota di stipendio pari a 700 euro mensili. Trattasi di una vera e propria autotassazione visto che per l’alimentazione del Fondo apposito a favore dei cassintegrati non è stato scelto di varare una Legge; per “scavalcare” le lungaggini burocratiche, infatti, i fondi saranno direttamente e rapidamente messi a disposizione dal Presidente, Vicepresidente ed Assessori attraverso l’erogazione di un contributo volontario.

Occupazione Italia: 200 mila lavoratori a rischio

 In Italia a causa di una crisi che sembra non avere fine ci sono altri 150-200 mila posti di lavoro a rischio. A fornire queste stima è la Cisl in “Rapporto Industria“, un documento nel quale viene fatto il punto sugli ultimi due anni di crisi economica che hanno fatto “scomparire” la bellezza di 350 mila posti di lavoro ma, come accennato, non è ancora finita visto che su tutto il territorio nazionale ci sono ancora molti casi di crisi aziendale. Intanto, nel periodo dall’aprile del 2008 al febbraio 2010, preso a riferimento dalla Cisl nel suo Rapporto, c’è stata una caduta dell’occupazione sostanzialmente senza precedenti nel comparto del manifatturiero con un secco -7%.

Ministero del Lavoro, fondo per il sostegno del reddito per il personale del credito

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 109 del 12 maggio 2010, il Decreto InterMinisteriale 26 aprile 2010, con il Regolamento relativo all’istituzione del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese di credito.

Il decreto stabilisce, nei casi di sospensione temporanea dell’attività di lavoro, la quota dell’assegno ordinario erogato ai lavoratori del settore del credito.

Occupazione e risorse umane: lavorando di più si esce dalla crisi

 In Italia oltre il 20% delle imprese, ovverosia oltre una su cinque, è convinta che per uscire dalla crisi si debba lavorare di più. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata nello scorso mese di ottobre su un campione pari all’incirca a 1.200 imprese sparse su tutto il territorio nazionale; la percentuale tra l’altro aumenta restringendo il campo alla sola Milano, dove un’impresa su quattro vede nel lavorare di più la “ricetta” per uscire dalla crisi a fronte di un buon 60% che già intravede la luce in fondo al tunnel. Nel sistema imprenditoriale italiano c’è inoltre la consapevolezza che la cassa integrazione sia fondamentale per riuscire a far fronte alle difficoltà, evitando nel peggiore dei casi la chiusura, mentre un buon 9% di aziende vede nella crisi l’opportunità di poter rafforzare il capitale societario andando alla ricerca di nuovi soci, e potendo così ancora meglio intercettare la debole e fragile ripresa.

Provincia di Torino: misure straordinarie per i lavoratori disoccupati

 In Provincia di Torino, a favore dei lavoratori disoccupati, di quelli in mobilità non assistita, e comunque per le persone che a causa della congiuntura difficile vivono in condizioni di disagio, di povertà e di marginalità, l’Amministrazione ha annunciato uno stanziamento per complessivi un milione di euro al fine di contrastare quella che risulta essere una vera e propria emergenza sociale sul territorio provinciale. I fondi stanziati, a seguito di una delibera presentata alla Giunta provinciale di Torino nei giorni scorsi da Mariagiuseppina Puglisi, Assessore alle politiche di cittadinanza attiva, serviranno per la messa a punto di progetti la cui promozione sarà affidata a quelle organizzazioni del volontariato che operano nel settore socio-sanitario.

Corsi gratuiti Anammi per amministratori di condominio

 Per chi è giovane, magari disoccupato, e vuole intraprendere la strada del lavoro autonomo, ha l’opportunità con l’A.N.AMM.I., Associazione Nazional-europea AMMinistratori d’Immobili, di poter diventare un amministratore di condominio. Per agevolare i giovani, e comunque le nuove leve che puntano ad intraprendere questo tipo di professione, spesso redditizia e ricca di soddisfazioni, l’Associazione di norma organizza dei corsi di formazione professionale a pagamento; ma, in accordo con quanto si legge sul sito Internet dell’Associazione, questi costi sono gratis in alcune province del Sud, ed in particolare in aree ad elevato tasso di disoccupazione o post-terremoto. Nel dettaglio, le Province dove è possibile costruire il proprio futuro a costo zero sono quelle di Taranto, Cosenza, L’Aquila, Salerno, Siracusa ed Avellino. Trattasi di un’iniziativa sperimentale avviata dall’A.N.AMM.I. per permettere di intraprendere questa professione a soggetti, in primis i giovani, potenzialmente svantaggiati e con la garanzia che i corsi a costo zero non differiscono da quelli classici a pagamento proposti ed organizzati periodicamente dall’Associazione.

1 Maggio in cerca di occupazione per 2,2 milioni di italiani

 Per 2,2 milioni di italiani la Festa dell’1 Maggio 2010 è in tono minore visto che trattasi delle persone che nel nostro Paese sono attualmente alla ricerca di un’occupazione. A rilevarlo con un ultimissimo Rapporto è l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica che, tra l’altro, ha reso noto che nel nostro Paese, a marzo 2010, il tasso di disoccupazione è balzato all’8,8% con un incremento pari ad un punto percentuale rispetto al marzo del 2009, ed un incremento dello 0,2% rispetto allo scorso mese di febbraio. Decisamente più tranquilla e serena, visto che percepiscono lo stipendio, è invece la Festa del primo maggio per 22 milioni e 753 mila persone, che corrispondono, in base alle ultimissime rilevazioni dell’Istat, al numero degli occupati nel nostro Paese; nel frattempo, però, da un anno all’altro il numero degli occupati, a causa dell’impatto della crisi sull’economia reale, è sceso di ben 367 mila unità dal marzo 2009 al marzo scorso, mentre è sceso dello 0,2% rispetto al febbraio del 2010.