Comune di Parma: Bando per l’imprenditoria femminile e giovanile

 Per i giovani e per le donne che vogliono fare impresa sul territorio del Comune di Parma, l’Amministrazione cittadina nello scorso mese di maggio ha annunciato l’emanazione di un Bando finalizzato a sostenere l’imprenditoria femminile e giovanile, e ad attrarre i migliori talenti a livello nazionale ed internazionale. Possono infatti accedere al Bando quei giovani e quelle donne che vogliono far nascere una nuova impresa, oppure che sono titolari di imprese già costituite a patto di presentare, ai fini della partecipazione all’iniziativa, un‘idea imprenditoriale che sia descrivibile attraverso la stesura di un piano industriale completo, di durata pari a cinque anni. I soci dell’impresa da far nascere, o di quella già costituita, devono avere un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni fermo restando che l’azienda deve avere nel Comune di Parma sia la sede legale, sia la sede operativa.

Trovare lavoro diventando imprenditore per necessità

 Negli ultimi quindici mesi il 62% delle nuove imprese ha aperto in Italia contro la disoccupazione, ovverosia con l’obiettivo dei rispettivi titolari di diventare in tutto e per tutto degli “imprenditori per necessità“. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano che nelle scorse settimane ha effettuato un’indagine da cui è emerso come in questi ultimi mesi le persone inoccupate o ritrovatesi disoccupate a causa della crisi hanno scommesso su loro stessi avviando quella che nella maggioranza dei casi è una micro o al massimo una piccola impresa. Nel rapporto di uno su tre, non a caso, le nuove imprese aperte vedono come titolare uno studente o un disoccupato che si è messo in proprio per trovare in tutto e per tutto un posto di lavoro. Nei prossimi dodici mesi queste nuove imprese, su un totale di 510 mila, saranno in grado di dare a loro volta lavoro ad altre 61 mila persone generando così nuova occupazione che di questi tempi è fondamentale.

I lavoratori a domicilio

Il lavoratore a domicilio è una particolare forma di collaborazione nata agli albori della Rivoluzione industriale.

L’articolo 2094 del codice civile è, di per sé, abbastanza chiaro. In effetti, è qualificato prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.

Di rimando la legge del 18 dicembre 1973 n. 877 definisce il lavoratore a domicilio.

Provincia di Bergamo: voucher per il lavoro artigiano

 Partiranno il prossimo 6 maggio 2010, in Provincia di Bergamo, dei “focus group” finalizzati a raccogliere le manifestazioni di interesse nell’ambito di “Voucher per l’impresa artigiana e la piccola media impresa”, un progetto destinato alle piccole imprese ed agli artigiani sul territorio provinciale aventi certe caratteristiche e certe priorità/necessità. In particolare, il progetto punta ad agevolare imprenditori over 40, piccole imprese appartenenti al comparto del manifatturiero e/o con provenienza da aree che registrano a livello territoriale un significativo stato di crisi. Allo stesso modo, sarà data priorità anche a quelle realtà imprenditoriali dell’artigianato che presentano attualmente una situazione di passaggio di tipo generazionale, appartenenza a settori merceologici che si trovano in forte crisi, scarsamente propense ad innovare, magari perché dotate di pochi mezzi a livello tecnologico, o che incorporano nell’attività tratti caratteristici di eccellenza del made in Italy con conseguenti ed interessanti possibilità di sviluppo imprenditoriale.

Licenziare il dipendente per troppa malattia

La malattia è un istituto normativo utilizzato per mantenere il rapporto di lavoro, anche se non esiste, in sostanza, una prestazione lavorativa; in effetti, si ottiene una sospensione del rapporto per oggettiva sopravvenuta impossibilità al fine di poter assicurare il prosieguo della prestazione lavorativa.

In questo caso, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un certo periodo di tempo (definito periodo di comporto), la cui durata deve essere stabilita dal contratto collettivo nazionale applicabile.

Non solo, il datore di lavoro, oltre a conservare il posto di lavoro, deve garantire l’intero trattamento economico.

Parlamento: approvato il Collegato Lavoro

Il Parlamento ha concluso l’iter del Collegato Lavoro (DDL 1167-B) alla manovra finanziaria e il provvedimento dovrebbe essere pubblicato, nei prossimi giorni, sulla Gazzetta Ufficiale.

Il Collegato Lavoro fornisce al governo riferimenti utili per definire alcune questioni legate al mondo del lavoro attraverso l’istituto della delega.

In sostanza, il governo dovrà emanare una serie di leggi che dovranno disciplinare, secondo quanto riportato nella legge appena approvata dal Senato, alcune questioni che interessano il mondo del lavoro. Ad esempio uno dei provvedimenti più sentiti è la disciplina in tema di lavori usuranti.

Fiditalia e Montifin ricercano personale

 Fiditalia è un’azienda che concede credito alle famiglie attraverso prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, prestiti personali, cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Fiditalia è alla ricerca di giovani diplomati o laureati desiderosi di lavorare in un ambiente dinamico e di crescere professionalmente. Per inviare la propria candidatura, consultare il sito nella sezione Lavora con noi.

Lavoro immigrato: cresce l’imprenditoria con nazionalità straniera

 Nel nostro Paese la disoccupazione a causa della pessima congiuntura è cresciuta e sembra destinata a crescere ancora per alcuni mesi, ma senza l’apporto dei lavoratori stranieri, comunitari ed extracomunitari, i dati sarebbero probabilmente ben peggiori. Lo scorso anno, infatti, le imprese individuali con titolare avente nazionalità straniera sono cresciute del 6,79%, attestandosi a quota 309 mila, e sono così suddivise: il 23% di titolari d’impresa individuale comunitari, ed il 77% di titolari/cittadini extracomunitari. I dati emergono da un Rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, ha messo in evidenza come nel primo semestre di quest’anno l’imprenditoria straniera, ed in particolare quella con titolare extracomunitario, abbia fatto registrare un saldo positivo pari a quasi 6.500 imprese.

La provincia di Roma premia la creatività

 Che cos’è la cultura di impresa? Per tentare di rispondere a questa domanda è stata condotta, un paio di anni fa, una ricerca Gfk Eurisko commissionata da Confindustria articolata su un campione di associati, di piccoli e medi imprenditori e di cittadini non operanti nel settore. La ricerca ha evidenziato come la cultura di impresa sia ritenuta fondamentale per la maggioranza della classe dirigente industriale.

Dalla ricerca è emerso che per la maggior parte degli imprenditori la cultura di impresa significa soprattutto creatività e innovazione, oltre a vari altri elementi non ritenuti però secondari. Questa è, stando alla ricerca, l’opinione di più di due imprenditori su tre.

Lavoro autonomo: “MIfaccioIMPRESA” per chi ha vocazione imprenditoriale

 Sono in tanti in Italia i giovani che hanno il pallino, il chiodo fisso di fare impresa, ma poi solamente una piccola parte di questi riesce concretamente a realizzare i propri progetti ed a dare sfogo alla propria vocazione imprenditoriale. Questo perché, molto spesso, mancano le opportunità, le informazioni, ma anche gli strumenti formativi per far diventare il giovane un imprenditore “in erba”. Ebbene, a Milano, il 30 ed il 31 ottobre, presso l’Università Bocconi, c’è un appuntamento da non perdere per chi vuole mettersi in proprio. Con il Salone “MIfaccioIMPRESA”, un evento promosso sia dalla Provincia di Milano, sia dall’Associazione ImpresaFacendo, gli aspiranti imprenditori potranno infatti acquisire informazioni, strumenti e servizi, e potranno conoscere tutto ciò di cui si ha bisogno per far nascere un’impresa senza sprecare energie, tempo e risorse.

Professione manager: figura importante ai tempi della crisi

 Ai tempi della crisi economica e finanziaria, la figura del manager per il titolare d’impresa è ancor più importante, visto che lavorando a fianco ed a stretto contatto può contribuire sia a portare avanti i progetti aziendali, sia a mettere in campo azioni capaci di superare le temporanee difficoltà. Per questo, la Camera di Commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Formaper, e con il contributo finanziario e la promozione a cura di Unioncamere Lombardia e della Regione Lombardia, porta avanti su tutto il territorio regionale, a livello di professione, un vero e proprio servizio di matching impresa-manager.

Grazie infatti ad una banca dati, gestita dal “SIT”, lo Sportello Impresa in Trasformazione, il titolare d’impresa può “scegliere” tra oltre seicento manager con elevate competenze e disponibili a dare supporto operativo e decisionale per l’innovazione, per vendere di più, per l’accesso al credito, per tagliare e controllare i costi.

Imprenditoria immigrata: in Italia tanti piccoli “business”

 Nel nostro Paese per gli immigrati è soprattutto il lavoro uno degli aspetti che agevola la loro integrazione, e che gli permette di dare tra l’altro un contributo valido alla crescita della nostra economia. In Italia anche gli immigrati hanno accusato e risentono della crisi, ma anche per modi e stili di vita trattengono il respiro in attesa di tempi migliori, e mostrano una vitalità ed una fiducia che permettere loro, tra l’altro, di potersi affermare non solo come lavoratori, ma anche come imprenditori.

Non a caso, secondo un rapporto di InfoCamere, anche ai tempi della crisi in Italia l’imprenditore immigrato fa leva sulle sua capacità ed abilità per integrarsi nella società e nel territorio in cui opera, e dove, molto spesso, è titolare di un’impresa sotto forma di ditta individuale. Per l’imprenditore immigrato è il commercio il settore preferito, ma non mancano titolari d’impresa immigrati anche nel settore delle costruzioni, manifatturiero e servizi alle imprese.

Imprenditori immigrati: in Italia sono 165.000

In Italia ci sono più di 165.000 imprenditori immigrati nei settori più disparati: edilizia, commercio, gestione di call center e anche piccole case di moda. Nella sola provincia di Milano sono più di 17.000 le aziende con titolare straniero.

Tra le grandi collettività, il Marocco è quello maggiormente dedito al commercio (gestiscono infatti il 67,5% delle imprese attive in quel settore) e la Romania all’edilizia (più dell’80%) mentre la Cina si ripartisce tra l’industria manifatturiera (46%) e il commercio (44.6%).

Avviare un’impresa: come e cosa fare

Chi decide di avviare un’attività imprenditoriale deve anzitutto pensare a quale tipo di assetto societario dare all’azienda (quindi se una società di capitali o di persone).

Problema capitali. Soprattutto all’inizio si è alla ricerca di fonti di finanziamento. Fonti che possono essere pubblici o da parte di banche. Per quanto riguarda il primo caso, vi suggerisco di controllare periodicamente il sito web della vostra regione, dove vengono pubblicati periodicamente eventuali bandi relativi a gare per ottenere fondi. Fondi che in alcuni casi possono essere anche a fondo perduto e quindi non ci sarà bisogno di doverli restituire.