Secondo l’interessante studio condotto e concluso dall’ex Ispesl, ora Inail, l’uso della risonanza magnetica, anche se da un punto di vista diagnostico è un mezzo notevolmente utile, sottopone gli addetti a notevoli rischi da sovraesposizione, ma l’aspetto che emerge dalle attente valutazioni dell’Istituto è il vuoto legislativo in materia di sicurezza e prevenzione nel campo veterinario.
L’Inail ha posto in evidenza i dati della ricerca del dipartimento di Igiene del lavoro ex-Ispesl, che sottolineano la necessità di una regolamentazione che consenta ai lavoratori del settore di operare in assoluta sicurezza.
I ricercatori del dipartimento di Igiene del lavoro dell’Inail (ex-Ispesl) segnalano, così
un “buco normativo” che lascia sostanzialmente scoperto il campo della medicina veterinaria. Le applicazioni della risonanza magnetica – pur trattandosi delle stesse apparecchiature che in ambito medico sono sottoposte a un severo e composito quadro normativo – non sono disciplinate da nessuna legge specifica dello Stato
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