Cassa integrazione: aumenta quella straordinaria e in deroga

 Nel nostro Paese il mercato del lavoro non sta riuscendo ad agganciare la ripresa. Ad affermarlo è stato il Segretario Confederale della Cisl, Giorgio Santini, a commento dei dati sulla cassa integrazione emersi dal Rapporto del Sindacato a cura del Dipartimento Mercato del Lavoro con il consueto Osservatorio sull’occupazione su scala mensile. In particolare, il monte ore di cassa integrazione continua ad essere molto elevato a fronte di una crescita tendenziale della cassa integrazione in deroga, e di un forte aumento della cassa integrazione straordinaria a conferma di come le aziende, a partire da quelle piccole operanti nei settori del commercio e dell’artigianato, siano ancora in evidenti difficoltà. La Cisl, tra l’altro, mette in risalto per il nostro Paese una situazione caratterizzata da un lato da un elevato tasso di disoccupazione, unitamente a livelli altrettanto elevati di cassa integrazione, e dall’altro ci sono, in base a numerose ricerche, decine di migliaia di posti di lavoro “liberi” per effetto delle competenze professionali e tecniche richieste dalle imprese.

Lavoro giovani: corsi di formazione e tirocini in Provincia di Novara

 Per gli studenti e per i giovani disoccupati della Provincia di Novara c’è “JOY–Job On You”, un importante ed interessante progetto che, in accordo con quanto rende noto l’Enaip Piemonte, può permettere di partecipare a stage, tirocini in azienda e nei Comuni, ma anche a corsi di formazione specialistica. JOY–Job On You è un progetto che è promosso dall’Amministrazione provinciale, e che consta di un gruppo di lavoro costituito da ben 13 partner, dei quali la cooperativa Aurive di Novara è il soggetto capofila. Ad esempio, i giovani aderenti al progetto possono partecipare a corsi di formazione specialistica sulla cosiddetta “green economy“, informatica, lingua, orientamento al lavoro, ma anche autocad, economia turistica e comunicazione digitale. In azienda è inoltre possibile partecipare ai tirocini retribuiti della durata di sei mesi.

Borse di Studio statali nella Regione Piemonte

 Via libera nella Regione Piemonte, a valere sull’anno scolastico 2009-2010, all’assegnazione di fondi per complessivi 6,3 milioni di euro per le Borse di Studio statali. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel precisare che queste risorse, pari per la precisione a 6.359.000 euro, andranno a favore di 61.433 studenti piemontesi appartenenti a famiglie a basso reddito che hanno presentato la richiesta a valere sull’anno scolastico 2009-2010. Nel dettaglio, in accordo con quanto reso noto da Alberto Cirio, assessore regionale all’Istruzione della Regione Piemonte, la quota che sarà assegnata ad ogni studente dipende dalla scuola frequentata. E’ infatti pari a 80 euro per la scuola primaria, sale a 95 euro a studente per la scuola secondaria di primo grado, ed a 150 euro per gli allievi della scuola secondaria di secondo grado. Al fine dell’erogazione delle risorse, l’Amministrazione regionale provvederà a ripartire ai fondi ai Comuni che sono sede di Ufficio di Presidenza di Autonomia Scolastica; dopodiché si passerà all’erogazione delle Borse di Studio statali a favore delle famiglie aventi diritto.

Occupazione Provincia Milano: un Piano per giovani e over 45

 In Provincia di Milano sono pronti oltre tre milioni di euro di stanziamenti che, nell’ambito del Piano di orientamento dell’Amministrazione provinciale, a valere sugli anni dal 2010 al 2012, andranno a sostegno dell’occupazione. A darne notizia è stato l’On. Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, che ha alzato il velo sul Piano di orientamento e di formazione nel corso dell’incontro “Talenti e lavoro”. Con le risorse stanziate e con il Piano, in particolare, la Provincia di Milano vuole da un lato favorire il reinserimento nel mercato del lavoro di soggetti a rischio di esclusione come i lavoratori con più di 45 anni, e dall’altro finanziare a favore dei giovani studenti laureati e diplomati dei programmi di formazione e di orientamento. Con il Piano di orientamento e di formazione, in accordo con quanto dichiarato dall’On. Guido Podestà, l’Amministrazione punta a creare sul territorio delle condizioni favorevoli per l’occupazione dopo che la crisi, inevitabilmente, ha coinvolto anche l’Italia ed in particolare al Nord del nostro Paese l’attività manifatturiera dove risulta essere maggiormente concentrata.

Corso serale gratuito operatore CAD in Provincia di Novara

 Ad Oleggio, in Provincia di Novara, dopo la pausa estiva, sono in rampa di lancio dei nuovi corsi serali presso la sede dell’Enaip. I primi due corsi pronti a partire sono quelli per operatore CAD, della durata di 250 ore, e quello per tecnologie CAD 2D della durata di 100 ore; ad entrambi i corsi serali gratuiti possono partecipare sia le persone occupate, sia i disoccupati in possesso della scuola dell’obbligo, del diploma o di una qualifica professionale. Per entrambi i corsi, a fronte di un obbligo di presenza pari ad almeno i due terzi del monte ore complessivo, i partecipanti potranno ottenere, previo superamento dell’esame finale, l’attestato di frequenza con profitto riconosciuto dalla Provincia. I partecipanti al corso per operatore CAD possono trovare sbocchi lavorativi presso gli studi e gli uffici tecnici, ma anche per l’esercizio della libera professione, mentre il corso serale gratuito per tecnologie CAD 2D può permettere di trovare lavoro presso studi professionali ma anche presso imprese attive nel comparto dell’automazione.

Stage Aziendale: cos’è e a cosa serve


Lo Stage, regolamentato dal DM 142/1998, è un tirocinio formativo che prevede un’attività pratica presso aziende, università, enti pubblici ed enti no-profit. Attraverso lo stage, la persona ha l’opportunità di sviluppare una serie di competenze e di connettere gli aspetti teorici di una data disciplina con gli aspetti pratici del mondo lavorativo.

In Italia lo stage è molto diffuso all’interno dei percorsi di formazione professionale. Lo stage ha una serie di caratteristiche che lo differenziano dal lavoro subordinato. Il tempo massimo previsto dallo stage varia asconda della tipologia degli stagisti.

Possiamo avere un periodo massimo di 4 mesi (studenti di scuola media secondaria), 6 mesi (inoccupati, disoccupati, allievi di corsi professionali, ecc), 18 mesi (studenti universitari), fino ad arrivare ad un massimo di 24 mesi (persone che presentano disabilità). Durante lo stage la persona non riceve nessun stipendio. È tuttavia possibile che siano previsti dei rimborsi spese, premi, bonus, ecc.

Provincia di Vicenza: Patto Sociale e fondi per l’occupazione

 Ammontano a poco più di cinque milioni di euro, in Provincia di Vicenza, gli stanziamenti per agevolare sul territorio la ripresa dell’occupazione. A darne notizia è stata nei giorni scorsi l’Amministrazione provinciale dopo che al riguardo è stato stipulato un Patto Sociale per il Lavoro Vicentino che, in particolare, vede scendere in campo la Fondazione Cariverona con 3,9 milioni di euro di fondi finalizzati a finanziare un progetto col quale si punta ad invertire la tendenza negativa che a livello occupazionale si registra anche sul territorio della provincia di Vicenza; i restanti 1,1 milioni di euro di stanziamenti provengono invece da un cofinanziamento a carico di altri numerosi partner che hanno aderito con l’obiettivo di arginare una crisi che per i lavoratori potrebbe avere delle ricadute ancor più pesanti. Le risorse stanziate, innanzitutto, serviranno per dare sostegno economico a favore di quei cittadini-lavoratori vicentini che attualmente sono disoccupati.

Dote Lavoro e Formazione nella Regione Lombardia

 Nel periodo 2009 – 2010 sono stati nella Regione Lombardia ben 40 mila i soggetti che si sono avvalsi delle misure di sostegno relative alle cosiddette Dote Lavoro e Dote Formazione. A metterlo in evidenza nei giorni scorsi, anche a seguito di alcuni articoli di stampa, è stato Gianni Rossoni, Assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione ed al Lavoro della Regione Lombardia, sottolineando in particolare come con il sistema delle doti siano stati conseguiti dei risultati positivi. Ma cosa è la Dote Lavoro, e cosa la Dote Formazione? Ebbene, la Dote Lavoro sul territorio regionale viene incontro ai lavoratori che risultano essere inoccupati o disoccupati ad inserirsi nel mondo del lavoro, mentre la Dote Formazione è destinata alle persone diplomate o laureate che, a due anni dal conseguimento del titolo, non hanno ancora trovato lavoro.

Corso gratuito su riciclo e trasformazione materiali polimerici

 Sono aperte nelle Regione Piemonte le preiscrizioni per un interessante corso di formazione gratuito sul riciclo e sulla trasformazione dei materiali polimerici che si terrà presso la sede dell’Enaip del Comune di Alessandria. A darne notizia è stata l’Enaip della Regione Piemonte nel precisare in particolare che possono partecipare al corso, previa preiscrizione online dal sito Internet dell’Ente per la formazione professionale, sia i giovani, sia gli adulti a patto di possedere il diploma di istruzione secondaria superiore, oppure l’ammissione al quinto anno dei percorsi di istruzione liceali; inoltre, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di lavoro, di formazione e di istruzione dopo la scuola dell’obbligo, possono partecipare anche quei giovani e quegli adulti che non sono in possesso del diploma. Tutti coloro che effettueranno online le preiscrizioni saranno poi contattati a partire dal prossimo mese di settembre al fine di partecipare al corso gratuito sul riciclo e sulla trasformazione dei materiali polimerici che dura 800 ore, di cui ben 240 ore costituite da uno stage aziendale.

Incentivi contratti di solidarietà: Bando nella Regione Toscana

 Attraverso un apposito avviso pubblico, le imprese toscane nella Regione potranno presentare dei progetti di formazione dei propri dipendenti a patto però di fare ricorso all’utilizzo dei cosiddetti contratti di solidarietà che, tra l’altro, si stanno rivelando uno strumento molto efficace contro la crisi al fine di evitare che l’azienda in difficoltà arrivi a chiudere i battenti. Quindi, se l’azienda dimostra di essere solidale, allora sarà l’Amministrazione regionale, grazie ad uno stanziamento aggiuntivo per complessivi 500 mila euro, a poter finanziare la formazione in modo da qualificare le lavoratrici ed i lavoratori e, quindi, poter avere un parco dipendenti in grado di dare il giusto apporto al rilancio dell’attività ed alla ripresa della produzione anche a seguito del lento ma graduale miglioramento dello scenario macroeconomico italiano.

Lavoro precario: tutta colpa del basso titolo di studio

 In Italia spesso si identifica la figura del lavoratore precario con quella di un giovane neo laureato o di una giovane neo laureata, ma dati alla mano non è proprio così. A metterlo in evidenza è la CGIA di Mestre, la quale fa presente come nel nostro Paese quasi un precario su due, per l’esattezza il 45,5%, abbia come titolo di studio solo quello relativo alla licenza media. Sono ben 3,75 milioni, complessivamente, i lavoratori che nel nostro Paese sono precari, ovverosia non hanno un contratto di lavoro stabile, e nella maggioranza dei casi questa mancanza di stabilità lavorativa risulta essere strettamente correlata al basso titolo di studio. E se il 45,5% dei precari ha solo la licenza media, una piccola minoranza, pari al 15,5% individua i giovani neo laureati, mentre solo l’1,1%, poco più di 43 mila in tutta Italia, sono i precari che possiedono un diploma post laurea.

Lavoro Emilia-Romagna: sistema dei voucher per attraversare la crisi

 Nella Regione Emilia-Romagna, al fine di poter mettere in atto al meglio le azioni previste dal piano di politiche attive, ed al fine di attraversare la crisi finanziaria ed economica, sarà utilizzato il sistema dei voucher. A darne notizia è l’Amministrazione regionale in concomitanza con l’annuncio relativo all’adozione, per quel che riguarda il controllo delle attività di formazione, di un sistema di gestione semplificato non più basato sul controllo amministrativo delle spese, ma orientato al risultato finale delle attività formative che saranno state finanziate. La Regione Emilia-Romagna, quindi, in merito alle attività di formazione professionale che risultano essere cofinanziate dall’FSE, il Fondo sociale europeo, ha annunciato l’introduzione di una vera e propria piccola rivoluzione che garantirà uno snellimento delle procedure a vantaggio di tutti i fruitori degli interventi di sostegno alla formazione ed al lavoro in una fase congiunturale come quella attuale che, di certo, dal fronte occupazionale non è delle migliori.

Lavoro giovani: Torino, incentivi per condurre una vita in autonomia

 Andare a vivere da soli, acquisire quel minimo necessario di autonomia e di indipendenza, e magari iniziare a cercarsi un lavoro. E’ questa l’esigenza, il bisogno, spesso insoddisfatto, di tantissimi giovani nel nostro Paese che non appartengono di certo all’inflazionata categoria dei cosiddetti “bamboccioni“. Ebbene, per chi è residente a Torino, ed è un giovane di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, arriva una grossa novità. Con il Progetto C.A.S.A. – Ciascuno a suo agio, i giovani torinesi che decidono di lasciare il tetto familiare potranno infatti ottenere, grazie ad un apposito Fondo Rotativo, un finanziamento agevolato al fine di avviare la fase di “start up” che porterà ad acquisire a livello abitativo e di vita la propria autonomia e indipendenza. Il Fondo Rotativo permette al giovane di ottenere un prestito che, essendo erogato con la formula del prestito d’onore, è a tasso zero. Nel momento in cui il giovane restituisce a rate il prestito, le risorse del Fondo Rotativo si ricostituiscono e quindi altri giovani potranno allo stesso modo “scappare di casa”.

Corsi Fondo sociale europeo: la formazione in Emilia-Romagna

 Grazie alle risorse del Fondo sociale europeo, nella Regione Emilia-Romagna alla fine scorso anno sono state impegnati quasi 340 milioni di euro che hanno permesso a ben 86.113 persone di partecipare ai corsi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel far presente come di questi quasi il 45% dei partecipanti ai corsi sono state donne, mentre in termini occupazionali il 25,2% che ha partecipato non aveva al momento del corso un lavoro. Inoltre, nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, quasi l’83% dei lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali è stato preso in carico dai Centri per l’impiego. Dal 2000 ad oggi, pur tuttavia, le risorse a disposizione della Regione Emilia Romagna dal Fondo sociale europeo sono diminuite del 40%; a fronte infatti dei 1,33 miliardi di euro del periodo di Programmazione 2000- 2006, a valere sul 2007 – 2013 i fondi sono pari ad 806 milioni di euro, ragion per cui l’Amministrazione regionale ha dovuto necessariamente attuare una revisione strategica delle priorità ai fini dell’utilizzo delle risorse.