Disoccupazione: Piemonte, sussidio per chi è senza ammortizzatori sociali

 Nel nostro Paese, purtroppo, gli ammortizzatori sociali sono per molti ma non per tutti. L’attuale Governo in carica ha esteso il più possibile il beneficio degli ammortizzatori sociali anche a chi non ne ha diritto, ovverosia i lavoratori precari, ma non tutti potranno fruirne. Di conseguenza, in questi mesi di crisi per l’economia reale e per il lavoro, sono stati i Comuni e le Regioni a mettere mano al portafoglio stanziando contributi a favore di chi ha perso il lavoro e, senza alcun sostegno al reddito, è rimasto per strada ed a spasso. L’ultimissima iniziativa in merito, ed in ordine di tempo, arriva dal Piemonte, dove la Regione ha stanziato quindici milioni di euro a favore di chi ha perso il lavoro e non ha accesso in alcun modo agli ammortizzatori sociali. In particolare, è stata predisposta l’erogazione di un sussidio, pari a ben tremila euro, a favore di tutti quei lavoratori che hanno perso il posto a partire dall’1 settembre del 2008, o che, purtroppo, lo perderanno entro il 31 dicembre di quest’anno.

Lavoro e precarietà: Bersani, “sono al primo posto”

 Lavoro e precarietà. Sono queste le prime due priorità alle quali bisogna dare risposta secondo Pierluigi Bersani, il nuovo leader del Partito democratico vittorioso alle primarie dopo aver sfidato il leader uscente Dario Franceschini ed Ignazio Marino. Dario Franceschini, tra l’altro, in accordo con quanto ha dichiarato Pierluigi Bersani in un commento pubblicato su Twitter, ha telefonato al nuovo leader del Partito Democratico riconoscendo il risultato, attorno al 50% dei consensi, e la vittoria alle primarie. Pierluigi Bersani ha dichiarato che “sarò un leader a modo mio”, e che vuole riportare la politica sul concreto, ovverosia sulla realtà e sulla gestione delle emergenze; e di certo la questione della precarietà e del lavoro è una di queste.

Crisi e lavoro: in 50 mila hanno marciato a Milano

Per i lavoratori ed i pensionati è arrivato il momento, anche in Lombardia, di fornire adeguate risposte e per questo, in accordo con quanto riferisce la CGIL, sono state quasi 50 mila le persone che a Milano hanno marciato per il lavoro e contro la crisi; molti dei lavoratori presenti alla manifestazione appartengono ad aziende in crisi, ma non è mancata neanche la presenza di Amministratori locali, Sindaci e personaggi dello spettacolo e della cultura che hanno voluto mostrare vicinanza a migliaia di lavoratori che nella Regione affrontano sul luogo di lavoro problemi e difficoltà che richiedono una risposta. Al termine della marcia, conclusasi a Piazza Castello, c’è stato un incontro dei rappresentanti di CISL e CIGL con Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, al fine di chiedere un impegno concreto sulla soluzione di tre punti/problemi prioritari.

Agente di commercio: professione colpita dalla crisi

 La crisi picchia duro non solo nel settore del lavoro dipendente, ma anche in quello autonomo, con gli agenti di commercio che, a causa della drastica contrazione degli acquisti di beni e di servizi rischiano di gettare la spugna. Non a caso, la Fiarc, Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente alla Confesercenti, stima che di questo passo ogni anno scompariranno dai tre ai quattromila agenti di commercio. Quello dell’intermediazione commerciale è un settore chiave nel nostro Paese se si considera che su tutto il territorio nazionale operano ben 300 mila imprese, le quali, pur adottando drastiche politiche di tagli ai costi, continuano ad essere in difficoltà in virtù del fatto che in Italia a conti fatti l’inversione di tendenza dei consumi non si è ancora manifestata.

Lavorare nell’hi-tech: le imprese chiedono più laureati

 In Brianza, specie prima della crisi, ci sono state a livello occupazionale delle buone opportunità di lavoro nel settore dell’hi-tech, ma negli ultimi mesi, inesorabilmente, il saldo dell’occupazione è scivolato in rosso sebbene le imprese tecnologiche della Brianza specializzate nei servizi mostrino buoni segnali di tenuta. A rilevarlo, in particolare, è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione da cui è emerso come per quest’anno il saldo occupazionale dovrebbe attestarsi a -1,4% per le imprese hi-tech dei servizi, ed a -3,1% per quelle del settore industriale. Nella Provincia, le assunzioni 2009 nel settore hi-tech saranno quasi 900, ovverosia il 15% del totale previsto nella Brianza; rispetto al passato, le imprese chiedono più laureati anche se in termini numerici sono sempre i diplomati le figure più richieste.

Posto fisso: un “sogno” durato meno di 48 ore

 A distanza di tre giorni dalle dichiarazioni di Giulio Tremonti, Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla preferenza per il posto fisso rispetto a quello “flessibile”, il “sogno” del lavoro stabile è già sfumato. Il Ministro Tremonti, infatti, ha raccolto in sostanza solo l’appoggio del Premier Berlusconi e dei Sindacati, mentre sia gli altri Ministri della squadra di Governo, sia, tra l’altro, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, hanno lasciato intendere come il diritto al posto fisso sia oramai un retaggio del passato. In merito è stato molto critico il giudizio di Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale ha dichiarato come da un lato fosse facile prevedere che il dibattito sui lavoratori precari si chiudesse in meno di 48 ore, e dall’altro come con quanto accaduto il Governo mostri ancora una volta la chiara volontà a non agire nel contrasto al precariato.

Posto fisso o flessibilità? Tremonti abbandona modello americano

 Negli ultimi anni il lavoro in Italia è diventato sempre più flessibile. Prima di passare al contratto a tempo indeterminato, quando si raggiunge, oramai occorre fare una lunga trafila: dopo aver passato cinque o più anni sopra i libri a studiare, e dopo aver conseguito la sospirata laurea, di norma si parte con uno stage, e poi se si è subito “fortunati” si riesce ad essere inseriti con un contratto a tempo determinato. Questo negli anni ha creato un vero e proprio esercito di precari, giovani e meno giovani, e di questi ogni anno solamente una piccola quota parte riesce a “strappare” un contratto di lavoro stabile. E se i lavoratori sognano e tifano per il posto fisso, anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, sembra pensarla allo stesso modo; intervenuto ad un convegno della Bpm, infatti, il Ministro ha dichiarato che tra flessibilità e posto fisso è meglio un lavoro stabile per la nostra economia, per la stabilità sociale, e per potersi costruire un futuro.

Lavorare anche dopo la pensione aiuta a mantenersi in salute

Molti lavoratori non vedono l’ora che arrivi il momento della pensione per potersi godere un po’ di meritato riposo, passare del tempo con nipoti e viaggiare. Tuttavia, secondo i risultati di una ricerca compiuta dalla University of Maryland (Usa) e pubblicato all’interno del Journal of Occupational Health Psychology della American Psychological Association continuare a lavorare anche dopo la pensione aiuta a mantenersi in salute.

Gas Jeans: cercasi talenti creativi

Per celebrare il suo primo quarto di secolo, GAS ricerca i migliori giovani creativi in circolazione per offrire loro la possibilità di partecipare a 25 DAYS, un progetto di comunicazione altamente innovativo: un workshop in azienda che vede come obiettivo la creazione di un libro sui 25 anni di storia del brand.

Un redattore, un grafico, un illustratore, un fotografo e un designer sono i cinque nuovi talenti che GAS ricercherà nel corso di “Sprizzz your Talent”, due serate evento che avranno luogo presso i GAS Store di Milano e Venezia.

Una selezione destinata a chi ha il coraggio di pensare e lavorare in maniera autentica, innovativa, progettuale ed originale: ogni candidato sarà invitato a mostrare il proprio portfolio creativo per conquistarsi l’imperdibile opportunità di un vero e proprio stage in azienda, un percorso di formazione professionale e di vita che gli permetterà di apporre la sua firma su una pubblicazione dalla visibilità internazionale.

Lavoro sanità: dal tirocinio al tempo indeterminato

 In tutta Italia gli Enti locali, periodicamente, organizzano dei tirocini formativi a favore dei lavoratori disoccupati e svantaggiati, in modo tale da permettere loro di acquisire maggiore esperienza ed inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro dalla porta principale senza cadere nella trappola del lavoro in nero. Il massimo sarebbe di partecipare ad un tirocinio e poi riuscire subito ad avere un contratto di lavoro, ancor meglio se a tempo indeterminato. Ebbene, per 58 persone in Puglia, nell’anno 2007, quello che a prima vista poteva essere un sogno si è trasformato in realtà; come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, nel 2007, presso la Asl di Bari, e senza l’emissione di alcun bando pubblico, 58 persone, svantaggiate ma forse solo apparentemente, hanno fatto il grande salto passando da un tirocinio formativo ad un’assunzione a tempo indeterminato.

Trovare lavoro nell’Information Technology è sempre più difficile

 In passato nel nostro Paese, per chi aveva una specializzazione, o ancora meglio una laurea, in informatica, ingegneria ad indirizzo telecomunicazioni o robotica, trovare lavoro è stato di norma più semplice rispetto a chi, ad esempio, aveva una laurea ad indirizzo umanistico. Ma stando ai dati dell’ultimo Rapporto Assintel, nel settore dell’Information Technology tira una brutta aria. L’Associazione di imprese, infatti, stima che nel nostro Paese la domanda continuerà a contrarsi anche nel prossimo inverno, con la conseguenza che al calo di fatturato delle imprese corrisponderà anche un contestuale aumento della disoccupazione. Insomma, per chi si è appena laureato o sta per laurearsi presso facoltà ad indirizzo scientifico, le difficoltà nel trovare lavoro potrebbero sensibilmente aumentare. Ma Assintel nel contempo denuncia anche il fatto che il Governo al settore IT non guardi come ad un comparto da sostenere, ad esempio, come quello dell’auto.

Lavoro e previdenza: per Draghi necessario innalzare età pensionabile

 Non è la prima volta che Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, parla del nostro sistema pensionistico, e della necessità di innalzare l’età pensionabile. Il Governatore lo ha fatto a Moncalieri, ma per il momento nessuno ha teso la mano, dagli altri fronti istituzionali, riguardo ad una proposta ed un tema tanto spinoso quanto chiaramente penalizzante per i lavoratori che, prima di godersi dopo anni di attività il meritato riposo, sarebbero costretti a lavorare per qualche anno in più. In particolare, Maurizio Sacconi, Ministro del welfare, ha “chiuso la porta” sostenendo che le misure messe a punto dall’attuale Governo in carica in materia di pensioni siano più che sufficienti. In particolare, il Ministro ha lasciato intendere che con il recente e progressivo innalzamento dell’età pensionabile delle donne fino al 2015, così come previsto dal Decreto anticrisi, non siano più necessari interventi di natura strutturale sul sistema previdenziale.

Malattie professionali: industria e servizi i settori più a rischio

 Le malattie professionali nel nostro Paese sono sia latenti, sia spesso mortali, e disegnano negli ultimi due anni una tendenza in forte rialzo con un +11% mentre, di contro, gli infortuni oramai da lungo tempo stanno facendo registrare un calo che può tranquillamente definirsi di tipo strutturale. Il dato, fornito dall’INAIL, mette in evidenza come nel nostro Paese quello delle malattie professionali siano un fenomeno insidioso ma anche difficile da quantificare. Secondo l’Istituto, infatti, il +11% segnato dalle malattie professionali nell’ultimo biennio non indica per forza che le condizioni di lavoro siano peggiorate, ma fornisce un quadro della situazione caratterizzato da una maggiore presa di coscienza ed emersione di tale fenomeno tanto subdolo quanto insidioso. Ma in quali settori è più alto il rischio di contrarre malattie professionali?

Lavoro e crisi: Cgil in piazza per consumi e investimenti

 Sabato 14 novembre 2009 la Cgil, il più grande Sindacato italiano, tornerà in piazza per manifestare per il lavoro, per i consumi e per il rilancio degli investimenti nel nostro Paese. La manifestazione è finalizzata a dare visibilità alle richieste dei lavoratori in una fase in cui ancora non si può di certo dire che in Italia la crisi sia superata. Anzi, Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, in un’intervista rilasciata al “Il Messaggero“, ha messo in evidenza come in Italia le aziende stiano continuando a mandare via tanti lavoratori sia chiudendo gli impianti, sia ristrutturandosi magari esternalizzando i compiti svolti da alcune divisioni.

Per questo, la Cgil con la manifestazione punta a dare un segnale forte al Governo affinché adotti dei provvedimenti incisivi a favore dei lavoratori. Guglielmo Epifani e tutta la Cgil non hanno di certo nascosto in questi mesi le critiche al Governo sul suo operato a partire dalle misure adottate l’anno scorso contro la crisi, e passando per una Finanziaria 2010 che è stata bocciata dal Sindacato senza riserve.